Giulia Poggio Psicologa

In un conflitto,

Entrambe le parti fanno lo stesso sforzo (sì, anche quando uno urla e l’altro tace).

🔸 Non risulta utile al re-incastro né ad una nuova situazione di pace l’attacco personale all’altro che mortifica, umilia e insulta l’altro - risulta un atto distruttivo anziché costruttivo.

🔹 Si è in due e si è in disaccordo: il punto di vista dell’altro non è necessariamente una minaccia, bensì può essere un’altra prospettiva diversa dalla propria e, proprio per questo, da indagare.

🔸 Indagare il punto di vista dell’altro aiuta a capirlo meglio, ma non per questo è necessario condividerlo e pensare allo stesso modo.
È importante, comunque, darsi reciprocamente la possibilità di capirsi e di spiegarsi.

🔹 Anche perché se l’altro ha una certa prospettiva è perché per quella persona ha un senso: perché non scoprire qual è? 🪷

🔸 Se anche non si condivide la stessa prospettiva, anche dopo un confronto, ciò che è importante è condividere il momento, i propri pensieri, le proprie emozioni con l’altro.

🔹 Perché non è importante essere uguali, ma è importante rispettarsi e riconoscersi anche e proprio nelle differenze. 🤍

Il conflitto è connessione, relazione.

Prenditi cura di te, dell’altro e di voi. Buon 2024 ✨

La guerra è guerra. Il conflitto è un’altra cosa.

Una lite, una discussione, anche un po’ più accesa. Un diverbio, un disaccordo. Con rabbia, paura, toni alti o più bassi del solito. Talvolta parole brutte e cose che non avremmo voluto dire.

I conflitti non sono un fatto facile. Se lo fossero, nessuno avrebbe problemi ad affrontarli o gestirli.
Invece il conflitto crea tanti problemi e ci accende. A volte in solitaria, a volte lo condividiamo.
In ogni caso, è faticoso. Spesso è anche doloroso.

Come fare per rendere un conflitto costruttivo e proficuo? Nel prossimo carosello, qualche suggerimento. ✨

Intanto, mi soffermo sul conflitto: quando, con chi, su cosa, quanto spesso. Queste le mie domande preferite. 🪷

Lo scorso weekend a Milano abbiamo tenuto il Congresso delle Scuole, organizzato dal Centro Milanese di Terapia della Famiglia. Il tema è stato quello della .

Il nostro gruppo di lavoro ha scelto di approfondire la ricorsività e la trasmissione intergenerazionale della violenza nelle coppie e nelle in generale, per stimolare il coraggio di ascoltare e accogliere le delle .
Esse ci raccontano da dove arrivano e che significato ha la violenza per ciascuno. Ci raccontano le comunicazioni circolari nelle loro relazioni.

Parlo di coraggio perché è ciò che ci vuole, in quanto professionisti della , per lavorare nella direzione della salute e della consapevolezza dei pazienti.
Giusto e sbagliato lo lasciamo alla legge, e i giudizi li lasciamo agli altri.

In prima battuta dobbiamo occuparci della delle persone: assicurare che chi subisce violenza non la subisca più e assicurare che chi la agisca non la agisca più. E nessuno va abbandonato e ostracizzato.
Lo psicologo necessita di accorgersi che ogni persona è innanzitutto un con una storia.

Chi agisce violenza ha una storia di violenza che lo fa sentire legittimato ad agire violenza. In ogni caso è , quindi ha la possibilità di reagire, riparare ai dolori della propria storia. Fosse al di fuori del proprio controllo, non potrebbe ribellarsi ai propri atti di violenza - invece sceglie di agire e quindi “può farci qualcosa”.
Chi subisce violenza ha una storia di , di risposte alla violenza, in cui non c’è colpa. Non c’è colpa. È .

La difficoltà è enorme, e da psicologa mi assumo la responsabilità di affrontarla nel mio lavoro.

A volte è più lento e neanche ce ne accorgiamo; a volte è così rapido che ci sconvolge e scombussola.

A volte parte da dentro ed è verso un miglioramento; a volte è imposto da fuori e può essere spiacevole, doloroso, ancora più faticoso.

Il cambiamento è un apprendimento, un’evoluzione, una scoperta, una nuova prospettiva.

Il cambiamento è un percorso, è un processo: può essere per prove ed errori, può essere un tentativo di imitazione, può essere pieno di incertezze e inciampi.

Comunque esso sia, è un viaggio o un pezzo di viaggio, da cui non si esce “come prima”, perché non c’è il “come prima”, c’è il “come sono adesso”.

A volte si fatica per un cambiamento, a volte lo si desidera, a volte c’è dolore.

Allora proviamo a chiedere aiuto. 🫂

🌐 www.giuliapoggiopsicologa.com

🔹 La salute è un diritto. La salute mentale è un diritto. Ciascuno deve avere la possibilità di ricorrere alle cure, di ogni tipo.🔹

Quattro adolescenti su dieci ritengono di avere problemi di carattere psicologico e quasi 2 milioni sono a rischio per dipendenze comportamentali; il 20% degli italiani soffre di almeno un disturbo psicologico, in particolare ansia e depressione; il 12% dei malati cronici e il 14% degli over 65 soffre di depressione. Sono i dati del 2023 dell’Istituto Superiore di Sanità.
La rete della medicina di famiglia intercetta una quota importante di queste problematiche: il 38,3% dei cittadini dichiara di rivolgersi al medico di famiglia per situazioni di questo genere (Studio Esemed). Ecco perché è necessario che questa dimensione di prossimità e di fiducia, sia integrata con competenze psicologiche.
Si parla di psicologo di cure o assistenza primaria, di base, ma tra i cittadini il nome che ricorre di più, è quello di “psicologo di famiglia”. Al di là dei nomi, c’è la necessità di fare presto e bene.
Perché oggi ci sono ben 5 milioni di italiani che hanno rinunciato a farsi aiutare psicologicamente per mancanza di risorse economiche e i 2/3 di coloro che ricevono aiuto lo hanno esclusivamente nel privato a proprie spese (Ist. Piepoli 2023).
Per approfondire 👇
https://www.huffingtonpost.it/blog/2023/10/27/news/lo_psicologo_di_famiglia-13978990/

4 grandi problemi: aumento di alcuni disturbi nella popolazione, ricezione di aiuto solo da chi può permetterselo economicamente, difficoltà a raggiungere standard di appropriatezza della risposta e… aumento dei costi - in termini umani, sanitari e sociali.
Almeno una proposta di soluzione c’è: 🤞🏼💪🏼

🔹 LA SALUTE MENTALE UN DIRITTO UMANO UNIVERSALE 🔹

Oggi ricorre la Giornata mondiale della Salute Mentale, il cui tema di quest'anno è 'La salute mentale un diritto umano universale. Le nostre menti i nostri diritti'. Rispetto a tutto ciò, oggi ci troviamo di fronte a quattro grandi problemi: il primo è il sensibile aumento dei disturbi più comuni come ansia e depressione; il secondo è quello dell’equità della risposta, perché la mancanza di una rete psicologica, soprattutto pubblica, fa sì che in Italia riceva aiuto soltanto chi può permetterselo economicamente. Il terzo problema è quello dell’appropriatezza e dell’efficacia della risposta. Tutto questo genera un quarto problema, legato all’aumento dei costi. Costi umani, costi sanitari, e infine costi sociali.
Ha ragione il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sempre molto attento a questo argomento: dobbiamo promuovere politiche di prevenzione, di presa in carico precoce, inclusione e sostegno.
Per approfondire 👇
https://www.panoramasanita.it/2023/10/10/salute-mentale-psicologi-in-italia-riceve-aiuto-solo-chi-puo-permetterselo-economicamente/

Le difficoltà nel percorso di studi, sia alle superiori sia all’università, possono essere moltissime e spesso sono condivise tra i compagni.
Per questo, programmiamo degli incontri per affrontare problemi e criticità insieme e vivere meglio questi periodi di vita🪴

TERAPIA DI GRUPPO per studenti universitari!
📍In piazza De Amicis 121bis (metro Dante)
🗓️ Da ottobre

Per informazioni e prenotazioni: Centro Clinico Piemonte, ☎️ +39 333 5819753

Ciao, sono Giulia Poggio e faccio la psicologa.
🔸 Mi occupo di percorsi di supporto psicologico e di supporto all’apprendimento.
🔹 Lavoro nel mio studio e presso il Centro Adolescenti dell’ASL Città di Torino e il Centro Clinico Piemonte.
🔸 Sto proseguendo la mia formazione presso il Centro Milanese di Terapia della Famiglia.

🔹 Per curiosità, informazioni o prenotare appuntamenti, contattami ✨

E-mail: [email protected]
Tel.: +39 327 375 9736