Partito PsiPiemonte
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Ottaviano Del Turco è stato un socialista autentico, un sindacalista di grande valore, uno dei protagonisti della vita politica del nostro paese, che ha speso tutta la propria esistenza al servizio delle istituzioni.
La lunga malattia lo aveva privato da tempo di una vita dignitosa e le inchieste in cui era stato coinvolto, spesso fatte di accuse gravissime finite in assoluzioni, lo avevano provato al punto da aggravare le sue condizioni. Un dolore e una condizione che Ottaviano non era più riuscito a reggere.
Ottaviano è stato suo malgrado al centro di un calvario giudiziario, una vicenda profondamente ingiusta per un uomo che si è battuto per le cause dei lavoratori, nel nome delle lotte per la giustizia sociale, che ha ricoperto con onore e competenza ruoli rilevanti per la vita pubblica del Paese. Il Psi, che Ottaviano ha guidato in un periodo delicato e difficile, è stata la sua vera casa politica. E mai, neppure nei momenti più burrascosi e più difficili, Ottaviano ha smesso di definirsi, di essere, un socialista. Siamo addolorati dalla sua scomparsa. Tutta la comunità socialista si stringe al dolore del figlio Guido e dei suoi cari.
Ocse: Italia in fondo alla classifica della crescita - Avanti Il Prodotto Interno Lordo nell’OCSE è aumentato dello 0,5% nel secondo trimestre del 2024, mantenendo lo stesso ritmo del trimestre precedente. Mentre il tasso di crescita complessivo del Pil dell’OCSE è rimasto invariato nel secondo trimestre del 2024, nel G7 è aumentato più rapidamente nel...
Passato,presente e futuro.
Partito Socialista Italiano e Partito Socialista Europeo e Internazional Socialista.
La visione del sentirsi cittadini del mondo,in una società che deve sostenere ogni essere umano ed aiutarlo a progredire,questo è il pensiero SOCIALISTA
IO VOGLIO SCEGLIERE - Avanti Il Psi si mobilita nelle principali piazze italiane, da venerdì 2 a domenica 4 agosto per raccogliere le firme per il referendum contro l’autonomia differenziata e a sostegno della campagna “Io voglio scegliere”. Il Psi fa parte del comitato promotore, insieme ad altri 35 tra sindacati, assoc...
Da venerdì 2 a domenica 4 agosto i socialisti saranno nelle principali città d’Italia per raccogliere le firme per il referendum contro l’autonomia differenziata e a sostegno della campagna “Io voglio scegliere”.
Vi aspettiamo ai nostri banchetti per difendere l’Italia unita, libera e giusta.
Non permetteremo al governo di spaccare il Paese, gli italiani non vogliono la legge Calderoli.
Domani, mercoledì 24 luglio, raccolta firme a Roma (Piazzale di Torre Argentina, ore 15.30)
Questo governo, con la disastrosa legge Calderoli, mette in discussione la pubblica istruzione e la sanità gratuita e universale, due pilastri della nostra Repubblica. Non permetteremo al trio Meloni-Salvini-Tajani, di mettere a rischio l’unità e la coesione del nostro Paese. Per queste ragioni abbiamo messo in moto, insieme alle forze politiche di opposizione, associazioni e sindacati, una mobilitazione nazionale per abolire la legge sull’autonomia differenziata.
I socialisti organizzano la raccolta firme in tutta Italia. Saremo domani a Roma e per tutta l’estate in tante città.
Spiegheremo la legge Calderoli e i rischi che ne possono derivare. Gli italiani hanno già capito che non la vogliono, ora si tratta di fare in modo che possano esprimersi con quel grande strumento democratico che è il referendum.
L'aggressione al giornalista della Stampa, a Torino - Il Post Sabato sera Andrea Joly è stato aggredito da almeno quattro persone fuori da un circolo frequentato da militanti di estrema destra
VOTI NON VETI - Avanti All’indomani del voto europeo l’Italia scopre di essere isolata dai paesi che contano. Il voto per la presidenza della Commissione europea ci ha relegato in un ruolo di comprimari. La presidente del Consiglio, giocando su due tavoli, ha mancato gli obiettivi che contano. Uno smacco per l’Itali...
Ursula von der Leyen è stata rieletta presidente della Commissione Europea - Il Post Il Parlamento Europeo ha approvato la sua nomina con 401 voti a favore: Fratelli d'Italia ha votato contro
Il 15 luglio 1943 morì ad Auschwitz, Vittoria Nenni detta Vivà.
Nata nel 1915 ad Ancona, terza
figlia di Pietro Nenni, partecipò attivamente alla resistenza in
Francia dove la famiglia era in
esilio e dove si era sposata giovanissima con Henry Daubeuf.
Nel 1942 fu arrestata dalla Gestapo
e insieme al marito fu accusata di propaganda gollista e antifrancese. Mentre il marito fu trucidato l'11 Agosto a Mont Valérien, Vittoria venne incarcerta nel Forte di Romainville, da cui il 23 gennaio 1943 fu deportata nel campo di sterminio di Auschwitz con il
numero di matricola 31635.
Nel campo fu assegnata al lavoro nelle paludi e fu colpita dal tifo e
da una complicazione nefritica.
Sulla teca che ad Auschwitz la ricorda sono scritte le sue ultime parole: "Dite a mio padre che non
ho perso coraggio mai e che non rimpiango nulla".
Non dimentichiamo
Se una persona come Trump passa anni a fomentare odio verso i presunti "colpevoli" delle disgrazie di chi non se la passa bene ,fino addirittura a fomentare un tentativo di colpo di stato per sovvertire il risultato di un'elezione, poi non ci si può sorprendere che in qualche f***e questi atteggiamenti suscitino sentimenti di uguale forza di segno opposto. L'atteggiamento più intelligente (che difficilmente però si diffonderà) sarebbe quello di imparare tutti a misurare meglio le parole, che anche nell'epoca virtuale possono avere il peso delle pietre.
Ha vinto l' antinazismo e l'antifascismo i Francesi non hanno la memoria corta come gli italiani se arriva un onda anomala e nera la bloccano andando alle urne. Complimenti ai 59 socialisti eletti nel fronte popolare
Le riforme immaginate dal governo Meloni – autonomia differenziata e premierato – hanno l’obiettivo di ridefinire il panorama politico e istituzionale del Paese, minando le solide basi su cui è nata la nostra Costituzione e prefigurando un’Italia a due velocità.
Un’intera area del Paese sarà sempre più emarginata, con la conseguenza che sempre più famiglie si troveranno in difficoltà. E si rischia, dal punto di vista istituzionale, una deriva autoritaria pericolosissima.
Non possiamo restare a guardare: ovunque nel Paese movimenti di opinione, partiti di opposizione, associazioni, intellettuali, sindacati si stanno mobilitando per impedire che tutto questo accada, anche con il comitato per i referendum contro l’autonomia differenziata, già approvata.
Ne discuteremo sabato 13 luglio a Napoli, presso il Centro Don Bosco (Via Don Bosco 8 - Napoli), con costituzionalisti, partiti, sindacati e associazioni.
Ci vediamo a Napoli.
L'hanno punita.
Adesso è ufficiale: la Rai ha deciso di sanzionare Serena Bortone con 6 giorni di sospensione.
In un Paese in cui non si punisce mai nessuno, a essere punita è una giornalista che ha avuto una sola colpa: quella di leggere un monologo antifascista. Monologo che la sua azienda, la Rai, la televisione pubblica, aveva deciso di oscurare.
In Rai si possono assumere amici, amici degli amici, esponenti legati a CasaPound. Si possono scavalcare i precari a vantaggio dei parenti. Si possono organizzare interi tavoli di dibattito sull'aborto con soli uomini. Si possono oscurare programmi, volti, conduttori, giornalisti. Si possono nascondere notizie dai telegiornali.
Non si può, invece, leggere un monologo antifascista.
Solidarietà a Serena Bortone. Una sanzione che, in questa Rai, è una medaglia al valore.
(Cathy La Torre)
30 giugno 1960 - La rivolta di Genova
30 giugno 1960, il Movimento Sociale Italiano, che sostiene il governo democristiano di Fernando Tambroni, ha deciso di tenere a Genova, città medaglia d'oro della Resistenza, il suo congresso nazionale. Il 25 giugno scoppiano i primi incidenti con la polizia, nei giorni seguenti nel centro di Genova di ergono barricate, gli scontri sono aspri. Il Movimento Sociale rinuncia al congresso e i delegati lasciano la città. Dopo Genova le manifestazioni, gli scioperi e gli scontri dilagano in tutta Italia; il bilancio di quei giorni è di 12 morti. Il governo Tambroni deve dimettersi.
L’intervista al segretario Enzo Maraio di Andrea Follini:
«L'elettorato si è polarizzato. Ha scelto l'aggregazione degli schieramenti.
Vuole sapere da che parte sei.
Non ci si può permettere di non scegliere in che campo stare.
«Per i socialisti priorità a sanità, sicurezza e riforme. La sinistra deve riporre spada e elmetto e cominciare a
confrontarsi sulle soluzioni>>
L’intervista integrale nelle stories o qui
https://www.partitosocialista.it/intervista-a-enzo-maraio-una-stagione-di-unita-nel-centrosinistra-basta-divisioni-ora-tracciare-un-percorso-comune/
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