Per gli otto secoli della città di Udine 1223-2023
Calendario della libera iniziativa civica per gli 800 anni di fondazione urbana dell'Atene del Friuli
Ecco il Palio dei Bombardieri udinesi, dedicato alla patrona Santa Barbara, opera dell'artista cittadina Alessandra Candriella, che sarà il premio per il vincitore della simulazione di tiro al bersaglio che avrà luogo domenica 3 dicembre 2023, alle ore 11, al pozzo di Piazza XX Settembre. L'iniziativa è del Fogolâr Civic, nella cornice delle celebrazioni popolari spontanee per gli otto secoli della città di Udine, in ricordo delle tradizioni di difesa civica della Capitale del Friuli Storico.
Ecco la locandina per commercianti ed esercenti in lingua italiana...
Ecco il depliant per il Compleanno della Città di Udine 2023.
Ecco la locandina per il Compleanno della Città di Udine 2023.
22 - UDINE, STORIA DEL "COMPLEANNO DELLA CITTÀ": ED. 2022.
Il 13 settembre 2022, il movimento “Fogolâr Civic” e realtà collegate riproposero le celebrazioni popolari spontanee del COMPLEANNO DELLA CITTÀ di Udine anche ricordando i 200 anni del Comune contemporaneo integrante le frazioni odierne nonché l’undicesimo centenario della signoria Savorgnan in Friuli, per lungo tempo in piena simbiosi con la località cittadina sino a condividere con la stessa addirittura il blasone. Bandita ogni rappresentanza politico-amministrativa in vista delle prossime consultazioni elettorali. Recuperato il rito del 2013 con conio simbolico di una moneta della tradizione giovanile cittadina; omaggiata la bandiera “pelegrine” del Friuli, storica insegna friulanista itinerante; rinnovate le dediche di rito nel Mercatonuovo ed al Pozzo dell’Ospedale antico. Immancabile picchetto dei Vigili del Fuoco. Presente varia società civile e culturale locale nonché rappresentanza, per l’occasione, di Casa Savorgnan.
Note FOGOLÂR CIVIC e stampa online 2022
https://aquileianova.altervista.org/13288-2/
https://friulisera.it/fogolar-ciivic-e-academie-dal-friul-fuori-i-politici-dal-799-compleanno-della-citta-di-udine/
21 - UDINE, STORIA DEL "COMPLEANNO DELLA CITTÀ": ED. 2021.
Il 13 settembre 2021, il movimento “Fogolâr Civic”, unitamente alle realtà connesse, rinnovò memoria del COMPLEANNO DELLA CITTÀ di Udine associandolo agli otto secoli della Pace di Caporiacco, tappa fondativa nella vicenda del Parlamento friulano e fondamentale per i successivi sviluppi urbani udinesi. Fu l’edizione del ventennale dell’iniziativa commemorativa e il Comune pertanto intitolò alla ricorrenza la contigua kermesse di “FRIULI DOC”, dedicandole anche, in quella cornice, un CONVEGNO specifico. Al centrale rito della deposizione floreale alla Guglia del Mercatonuovo parteciparono senz’altro il Sindaco e usuale picchetto dei Vigili del Fuoco, accompagnato dal Comandante Provinciale del Corpo.
Note FOGOLÂR CIVIC 2021
https://aquileianova.altervista.org/euroaquileienses-10-09-2021-i-it/
https://aquileianova.altervista.org/euroaquileienses-13-09-2021-i-it/
20 - UDINE, STORIA DEL "COMPLEANNO DELLA CITTÀ": ED. 2020.
Il 13 settembre 2020, il movimento “Fogolâr Civic” e realtà connesse riproposero, a Udine, le celebrazioni del COMPLEANNO DELLA CITTÀ circoscritte alla dedica floreale alla Guglia del Mercatonuovo, evitando infruttuosi ricorsi ad un più vasto coinvolgimento associazionistico e sociale in genere. Al fedelissimo picchetto dei Vigili del Fuoco, memoria aquileiense, donata effige del SIGILLO SECENTENARIO della comunità udinese, celebrativo degli antichi legami tra Udine ed Aquileia.
Note FOGOLÂR CIVIC 2020
https://aquileianova.altervista.org/udine-compleanno-civico-esclusivo/
https://aquileianova.altervista.org/udine-si-aspetta-che-ognuno-faccia-il-proprio-dovere/
https://aquileianova.altervista.org/i-vigili-del-fuoco-e-il-sigillo-storico-di-udine/
19 - UDINE, STORIA DEL "COMPLEANNO DELLA CITTÀ": ED. 2019.
Il 13 settembre 2019, il movimento “Fogolâr Civic”, unitamente alle realtà collegate, ebbe a rinnovare, a Udine, le celebrazioni popolari spontanee del COMPLEANNO DELLA CITTÀ, riproponendone i momenti salienti, ma registrando un scarso concorso associazionistico. Presente in ogni caso picchetto dei Vigili del Fuoco oltre a rappresentanza dell’Amministrazione in carica ed all’affezionato ex Primo Cittadino. Iniziative correlate: il 12 del mese, per il sesto centenario della Congiura di Porta San Gottardo, ed 15 seguente, per gli otto secoli dal concepimento del celeberrimo Parlamento friulano.
Note FOGOLÂR CIVIC 2019
https://aquileianova.altervista.org/796-compleanno-della-citta-di-udine/
https://aquileianova.altervista.org/600-anni-fa-a-udine-la-congiura-di-porta-san-gottardo/
https://aquileianova.altervista.org/udine-ultimo-genetliaco-urbano/
https://aquileianova.altervista.org/chi-ricorda-gli-800-anni-del-parlamento-friulano/
18 - UDINE, STORIA DEL "COMPLEANNO DELLA CITTÀ": ED. 2018.
Il 13 settembre 2018, il movimento “Fogolâr Civic” e realtà connesse celebrarono, a Udine, il COMPLEANNO DELLA CITTÀ ricordando anche il centenario della fine della Grande Guerra di cui la località si trovò ad essere “capitale” italiana. Toccante la lettura solenne di una selezione di nomi di vittime civili e militari delle Autorità sabaude su entrambi i lati dell’antico confine. Si rinnovarono i momenti di rito nei luoghi tradizionalmente oramai deputati. Riaffermata la missione di Udine “Nuova Aquileia” a ricucire strappi tra nazioni un tempo affratellate dal grande Patriarcato friulano. Presenti varia cittadinanza e associazionismo, PER LA PRIMA VOLTA anche RAPPRESENTANZA MULTIRELIGIOSA. Immancabile il picchetto dei Vigili del Fuoco. Per l’Amministrazione, intervenne il Sindaco. Commemorato popolarmente anche il quarantennale dell’Ateneo friulano.
Note FOGOLÂR CIVIC 2018
https://aquileianova.altervista.org/litalia-deve-chiedere-scusa/
https://aquileianova.altervista.org/universita-smemorata/
https://aquileianova.altervista.org/udine-citta-della-pace/
https://aquileianova.altervista.org/compleanno-della-citta-di-udine-senza-gonfalone-della-citta/
https://aquileianova.altervista.org/vigili-del-fuoco-al-compleannno-di-udine/
17 - UDINE, STORIA DEL "COMPLEANNO DELLA CITTÀ": ED. 2017.
Il 13 settembre 2017, il movimento “Fogolâr Civic” e realtà correlate riproposero, a Udine, le rimembranze spontanee del COMPLEANNO DELLA CITTÀ, con una dedica particolare al ricordo del centenario dell’invasione austro-germanica del 1917 e dell’“inno” friulano “Stelutis Alpinis”. Tra le nuove location celebrative, l’oratorio di S. ANTONIO a Porta Pracchiuso, testimone di cruenti scontri durante la Grande Guerra; lo “Speakers’ Corner” della SCALA PUBBLICA DI MERCATOVECCHIO, affacciata al nucleo cittadino originario, con esposizione di bandiera storica da combattimento dei Quintieri cittadini; la fontana del “Ricamador” o Giovanni da Udine in Mercatonuovo, dove si brindò a base di Tocai “del Patriarca Bertoldo”, rinnovando un tema del 2005; il POZZO DELL’OSPEDALE ANTICO in Piazza XX Settembre, dove si tenne, PER LA PRIMA VOLTA, l’omaggio a “FUSTIGATORI E VITTIME DI MALASANITÀ”. Oltre ai momenti oramai di rito, tra messa, dediche e benemerenze, in tale occasione, ebbero a succedersi anche varie orazioni civiche o “tamburadis” di congedo all’indirizzo dell’Amministrazione comunale uscente. Vario il concorso di cittadinanza e associazionismo. Immancabili il picchetti dei Vigili del Fuoco e della Polizia municipale con il Gonfalone della Città. Presenti il Sindaco ed altri Amministratori.
Note FOGOLÂR CIVIC 2017
https://www.udinetoday.it/cronaca/udine-pronto-il-programma-del-794-compleanno-della-citta-3891240.html
16 - UDINE, STORIA DEL "COMPLEANNO DELLA CITTÀ": ED. 2016.
Il 13 settembre 2016, a Udine, il movimento “Fogolâr Civic” e realtà connesse rinnovarono, in Piazza Matteotti, le celebrazioni spontanee del COMPLEANNO DELLA CITTÀ, dedicate, nella contingenza, “al mito della capitale di un popolo irriducibile”, nel quarantennale dell’epico sisma del Friuli del 1976 e nell’anno di civile martirio in Egitto del giovane e coraggioso ricercatore friulano dott. Giulio Regeni da Fiumicello, restituito ca****re dallo Stato nilotico. Celebrazioni aperte, quindi, da vasto e condiviso omaggio istituzionale e sociale alla MADRE AQUILEIA, idealmente incarnata da un suo vessillo ornato con i sette nastri nazionali dei Paesi che ebbe ad affratellare. Concorso di varia cittadinanza ed associazionismo socioculturale, combattentistico e d’arma. Presenti picchetti dei Vigili del Fuoco e della Polizia municipale con il Gonfalone della Città, ossequiato da tutte le rappresentanze. Immancabile il Sindaco. Indirizzi di saluto anche dal Presidente della Regione. Rinnovati i riti annuali, caratterizzanti la ricorrenza oltre alla specifica rimembranza del terzo centenario della rivolta popolare udinese del 1716 correlata alla coeva e contermine sollevazione isontina detta “dei Tolminotti”...
EuroAquileienses 13.09.2016/I
https://aquileianova.altervista.org/martedi-13-settembre-2016/
Doveva essere innanzitutto un’occasione di felice incontro tra cittadinanza e le sue molteplici espressioni associazionistiche. E così è stato. Soddisfazione esprimono infatti il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e il Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, tradizionali promotori delle celebrazioni d’iniziativa popolare dell’anniversario di fondazione urbana del capoluogo del Friuli Storico, giunte ora alla 16^ edizione. Grazie anche al concorso del Club per l’UNESCO di Udine, della Federazione provinciale udinese dell’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare, nonché delle magistrature popolari elette dalla rinnovata assemblea partecipativa locale detta storicamente Arengo, martedì 13 settembre 2016, 793° “compleanno” della città di Udine, si sono, dunque, ripetuti i riti di una festa civica dedicata in particolare, quest’anno, “al mito della capitale di un popolo irriducibile”: questo lo slogan dell’edizione del quarantennale del Terremoto del Friuli del 1976 ma anche dell’anno stesso del martirio in Egitto del giovane e coraggioso ricercatore universitario friulano dott. Giulio Regeni da Fiumicello, scomodo al regime locale per la serietà dei suoi studi sociali sul territorio e sino all’ultimo vero esempio della più leggendaria saldezza friulana. Sono sempre molti i cittadini a chiedersi – “anche a causa della scarsità o addirittura dell’assenza d’informazioni in merito fornite da tanta stampa locale ai rispettivi lettori” tengono a chiarire gli organizzatori delle cerimonie commemorative – come mai il conteggio dell’età della città venga riferito proprio a quella data del 1223. Basterebbe legge in capo al programma della manifestazione, diffuso attraverso la rete presso gran parte degli organi di stampa, per ripassare brevemente la storia ed il mito di una “località d’origini preistoriche con matrici leggendarie venetiche, scitiche, illiriche, celtiche, cimbre, latine, unne, longobarde e austriache, elevata a borgo commerciale cittadino il 13 settembre 1223 dal patriarca aquileiese di stirpe bavara Bertoldo di Andechs e avviata in seguito a divenire, per volontà di un altro patriarca, il guascone Bertrando di Saint Geniès, ultima capitale di quella prima Mitteleuropa unita che fu l’antico Patriarcato di Aquileia oltreché cuore e baluardo friulani di cultura civica, di democrazia e partecipazione, di accoglienza e mobilitazione contro invasori e tiranni d’ogni epoca. Una bandiera di civiltà valorosamente temprata sugli spalti della piccola e della grande Storia al crocevia del Vecchio Continente!”. Le cerimonie udinesi del 13 settembre 2016 si sono, dunque, aperte con il “Presint pe Mari Aquilee” ovvero gli onori alla Madre Aquileia, con sfilamento, di fronte alle rappresentanze schierate, della bandiera storica aquileiese recante i nastri con i colori dei sette popoli europei odierni – austriaco, croato, italiano, sloveno, svizzero, tedesco, ungherese – culturalmente uniti dalla vicenda ultramillenaria del grande Patriarcato locale la cui ultima capitale fu proprio la città di Udine. A reggere la gloriosa bandiera, il sandanielese, cultore di storia locale, Maurizio Di Fant, accompagnato dal prof. Alberto Travain, ideatore della manifestazione e leader dei gruppi suoi promotori. Con il tocco della bella insegna dell’aquila d’oro in campo turchino, anche il Sindaco della città, prof. Furio Honsell, accompagnato dal Gonfalone municipale con picchetto d’onore “des Vuardiis”, la Polizia locale, ha salutato idealmente, così, la prima matrice della storia urbana. È seguito subito dopo l’annuale “omaggio alla memoria di un benemerito concittadino scomparso”, omaggio dedicato quest’anno al ricordo del giovane studioso friulano dott. Giulio Regeni da Fiumicello (1988†2016), definito “martire cosmopolita e naturale cittadino ad honorem di una Udine degna capitale del Friuli, perciò madre orgogliosa di un figlio tenace sacrificatosi per i diritti di un altro popolo ed implacabile erinna vindice contro colpevoli e ignavi complici di un assassinio che grida vendetta presso chiunque abbia a cuore l’onore friulano, italico ed europeo oltreché libertà e democrazia nel mondo”. Mentre al Sindaco una delegazione delle organizzazioni promotrici, formata dal prof. Travain e dalla celebre ricamatrice Antonietta Monzo Menossi, promotrice internazionale degli stilemi artistici della tradizione aquileiese, offriva un simbolico mazzo di rose gialle e una targa recante in latino, lingua “universale” di un tempo, l’epigrafe “Iulii Regeni virtutem fortitudo Utinensis celebrat” ossia la “la tenacia udinese celebra la virtù di Giulio Regeni”, sormontata da effigie del compianto accostata ad antica raffigurazione locale del valore della “fortezza” e seguita da dedica commemorativa trilingue, in friulano, italiano e “udinasso”, rappresentanze e insegne sociali hanno reso, silenti, commossi onori al segnale “Presint par Giulio Regeni, valent ‘sitadin’ nostran!”. Si è tenuta poi la “rassegna” delle delegazioni associazionistiche della società civile di Udine. Dopo aver ricevuto dal cancelliere della rinnovata assemblea partecipativa cittadina denominata storicamente Arengo, il dott. Carlo Alberto Lenoci, l’invito a presiedere a titolo onorario l’imminente tornata tradizionale del consesso civico in programma il 29 settembre 2016, il sindaco Honsell ha innanzitutto passato in rivista le sezioni udinesi delle associazioni combattentistiche e d’arma. Dopo aver reso omaggio al medagliere provinciale dall’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare, il Primo Cittadino ha salutato i labari delle diverse rappresentanze associazionistiche convenute: dagli artiglieri (Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia) sino agli avieri (Associazione Arma Aeronautica); dai lagunari (Associazione Lagunari Truppe Anfibie) ai marinai in congedo della città (Associazione Nazionale Marinai d’Italia). A seguire, è stata la volta del più vario e impegnato associazionismo sociale: dal Circolo Culturale e Ricreativo “Nuovi Orizzonti” al Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, dal Club per l’Unesco di Udine alla Confraternita del Santissimo Crocifisso, dal Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione” alla delegazione locale del Fondo Ambiente Italiano, dal Gruppo Folkloristico “Stelutis di Udin” alla Pro Loco di Città “Borgo Sole Udineovest”… Immancabile, poi, la consegna delle usuali “dediche agli Udinesi d’origine ‘foresta’”, con conferimento di attestati popolari di cittadinanza culturale locale a cittadini stimati, oriundi forestieri e rispettosi fautori della cultura del luogo. Quest’anno, anche in ossequio alle identità storiche degli Stati italici preunitari, nel 150° dell’annessione della Provincia di Udine all’Italia sabauda, si sono individuati due candidati per ciascuno dei due vecchi regni delle Due Sicilie e del Lombardo-Veneto. A ricevere la benemerenza sociale, dalle mani dello stesso Sindaco, sono stati allora il sig. Alfredo Maria Barbagallo da Siracusa, “valente ed entusiasta studioso particolarmente attento ai legami universali della civiltà figlia di Aquileia”, l’arch. Amerigo Cherici da Sessa Aurunca (Caserta), “brillante professionista votato a sincera valorizzazione ambientale e antropologica dell’agro aquileiese”, la sig.ra Jolanda Deana da Milano, “ordinata burocrate validamente prestata alla promozione dell’associazionismo culturale e ricreativo”, e la dott.ssa Maria Luisa Ranzato da Chioggia (Venezia), “insegnante e dirigente scolastica attiva in società soprattutto in materia di civismo e artigianato artistico”. Il sindaco Honsell ha poi salutato le cinque delegazioni dei “quintieri” urbani del Fogolâr Civic, sezioni sociali ispirate alle antiche circoscrizioni municipali di Mercatovecchio, Mercatonuovo, Aquileia, Gemona e Grazzano. I cinque alfieri di sezione ossia il geom. Sergio Bertini e le signore Marisa Celotti, Milvia Cuttini, Luisa Faraci e Mirella Valzacchi hanno, quindi, rinnovato il contributo delle rispettive legazioni alla dedica floreale da deporsi presso la locale colonna forense, la cosiddetta Guglia del Mercatonuovo, simbolica sintesi dell’identità civica udinese di “forum” e “castrum”, piazza e fortezza, ritrovo e baluardo, dove, al segnale “Presint par Udin!”, si è ripetuto l’omaggio a una Udine “Nuova Aquileia”, “Civitati Utini Aquileiae Novae”, “madre e propugnacolo delle genti nel cuore d’Europa – si è rimarcato – , storica erede dell’antica metropoli internazionale e capitale di piccolo compendio universale”. Anche quest’anno si è avuta la posa di cinque rose commemorative degli originari quartieri cittadini, istituiti al tempo dei Patriarchi aquileiesi, e ciò a cura del Corpo dei Vigili del Fuoco, la più antica difesa civile di Aquileia, al cui passato omaggio settembrino alla colonna mariana udinese si ispira l’odierna cerimonia popolare in ossequio alla storia della località, terminante con il canto spontaneo dell’inno civico “Oh ce biel cjiscjel a Udin”. Rose gialle, per l’occasione, quest’anno, alla Guglia del Mercatonuovo: anche qui un deferente richiamo alla vicenda di Giulio Regeni, cui si è riferita esplicitamente anche una specifica dedica “Iulii Regeni nostri vindici Utinensi Furiae” ovvero “alla Furia udinese vindice del nostro Giulio Regeni”, impegno a mai dimenticare ossia alla “vendetta della memoria”. Un’altra deposizione floreale si è, poi, tenuta presso la cosiddetta “Lanterna di Diogene”, il pozzo attiguo alla chiesa di San Giacomo, richiamante forme e tradizioni della civiltà greca, madre culturale dell’Europa. Un omaggio, quindi, a Udine “Atene del Friuli”, “Civitati Utini Athenis Foriiulii”, “antico lume di democrazia tra Livenza e Timavo – si è voluto ricordare – , capitale storica regionale di partecipazione evocante gloriose matrici elleniche”. Ecco, allora, che in quell’ideale “agorà” udinese hanno avuto luogo i discorsi ufficiali della circostanza. “Un appuntamento con il passato da far fruttare, però, nel presente. Giorno dell’incontro, dell’abbraccio civico, della condivisione del ricordo di un passato idealmente accomunante in grado di fornire radici e ragioni al nostro presente, anche a mezzo recupero della coscienza del ruolo storico della città di cui siamo parte. Udine, località preistorica divenuta 793 anni fa città per decreto di un saggio principe che voleva sfuggire al potere oppressivo delle consorterie della sua capitale friulana del tempo, ha nel suo DNA indiscutibilmente, ad esempio, valori di ribellione alla tirannia che, con il suo sacrificio, oggi il giovane e irriducibile corregionale Giulio Regeni ha ribadito con forza di fronte al mondo…”. Così il prof. Alberto Travain, capo dei sodalizi promotori dell’evento sociale, che, nell’apprezzare la partecipazione di così vario e qualificato associazionismo e cittadinanza, ha ribadito il concetto, ripreso durante le cerimonie, del paragone ideale tra Udine, da un lato, e, dall’altro, Aquileia e Atene, miti civici rispettivamente di apertura ma anche di baluardo contro la barbarie nonché di partecipazione democratica. Nel formulare i migliori auguri alla cittadinanza per il 793° compleanno urbano e nel rinnovare l’apprezzamento per l’opera di richiamo e attualizzazione delle vicende storiche locali da tempo portata avanti dal prof. Travain e dai suoi collaboratori, il sindaco Honsell ha ribadito la fondamentale importanza del dato identitario locale della mobilitazione antitirannica, glorioso vanto della storia udinese, “di una città il cui stesso raccogliersi sotto una splendida acropoli in mezzo ad una pianura costituisce già suggestivo parallelo ambientale con la celeberrima località culla della civiltà e della democrazia europee”. È seguito, così, l’omaggio sociale al Gonfalone della Città, decorato con medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza in Friuli e Croce di Guerra. Ecco, poi, che in un luogo così evocativo dell’Atene di Pericle, si è avuto l’annuncio ufficiale al popolo della prossima convocazione dell’Arengo civico rinnovato, massima assemblea partecipativa della cittadinanza che vuolsi fondata dal patriarca aquileiese Bertrando nel lontano 1340, abolita dalla Serenissima nel 1513 e risorta nel 2015 su istanza del Fogolâr Civic. L’annuncio è avvenuto per voce di un “banditore” d’eccezione ossia il “Camerarius” o presidente dell’assemblea stessa, la prof.ssa Renata Capria D’Aronco, che ha anche specificamente consegnato un invito a tutte le rappresentanze sociali convenute. Al grido festoso di “Vive Udin, vive il Friûl e vive la Europe!” si è, così, conclusa la prima parte della manifestazione. Alle ore 11, poi, presso la chiesa di San Giacomo, ca****la simbolo del foro udinese, ha avuto luogo la Santa Messa “per il 793° Compleanno della Città”, presieduta dal popolarissimo don Tarcisio Bordignon, ca****lano del Fogolâr Civic, con preghiere nelle lingue storiche della “Capitâl dal Friûl”. Quest’anno, oltre all’originario friulano, al veneto, al “toscano”, a tedesco e sloveno, mediante i quali ci si è rivolti al Dio dei Cristiani impetrando costanza nella memoria dell’esempio civico di Giulio Regeni, illuminazione per la gioventù, speranza per i cittadini, giustizia e pace sociali, saggezza per i governanti, sono risuonati, durante la celebrazione eucaristica, anche idiomi propri delle terre colpite dal recente sisma nel Centro Italia. Si è voluto così accostare, nel 40°, il ricordo delle vittime del terremoto che sconvolse il Friuli nel 1976 a cordoglio e auspici di rinascita per le comunità appenniniche oggi ferite da analoga tragedia. “De Udene vu se colona e claver e ferma seradura”: così una preghiera medievale udinese definiva la Madonna in relazione all’allora emergente capitale friulana. Nella sua omelia, dunque, non a caso, don Bordignon ha voluto affidare speranze e destini della città ai richiami espressi dalla tenace e protettiva immagine mariana – una “Maria Fortitudo” – reggente Bambino e Castello in cima alla colonna di Piazza San Giacomo. Anche quest’anno si è poi ripetuta l’invocazione ormai tradizionale della locale Confraternita del Santissimo Crocifisso e alla Madonna, originaria patrona di Udine, è stato infine dedicato il celebre canto friulano “Ave o Vergjine, us saludi”. Terminata la funzione religiosa, di fronte alla casa adiacente alla ca****la di San Giacomo, assaltata tre secoli addietro dalla popolazione inferocita risultando abitazione di certo Domenico Vicario, appaltatore del dazio della macina, ha avuto luogo l’ultima cerimonia del 793° genetliaco urbano: l’“omaggio alla rivolta popolare udinese del 1716”, mobilitazione locale seguita alla grande ribellione contadina isontina “dei Tolminotti” (1713), con breve momento commemorativo e onori alle vittime dell’implacabile repressione governativa: innanzitutto i “degani” (sindaci) dei Borghi Superiori di Udine, Giovanni Cosso e Giovanni Battista Paschiute, mai più rientrati dalle terribili prigioni di Venezia. Per l’occasione un particolare indirizzo di saluto è giunto da Tolmino, dalla delegazione slovena del Fogolâr Civic, che, attraverso il suo referente, prof. David Bizjak, ha espresso, oltreché gli auguri per la città di Udine, una fraterna vicinanza nel ricordo di chi nei secoli si batté per valori ed istanze di giustizia e solidarietà da sempre transfrontalieri. Espressioni di apprezzamento per l’iniziativa sono giunte anche dalla Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, avv. Debora Serracchiani, e dalle consigliere regionali sig.ra Elena Bianchi e dott.ssa Silvana Cremaschi oltreché dal consigliere comunale udinese dott. Mario Canciani. Dall’associazionismo locale indirizzi di saluto sono pervenuti dalle presidenze della sezione udinese di Italia Nostra e del Centro di Studi Storici “Giacomo di Prampero” nonché dal circolo cittadino dell’Associazione Libertà e Giustizia. Una Udine, insomma, che guarda al futuro senza mai dimenticare gli ideali e le glorie del suo passato!
15 - UDINE, STORIA DEL "COMPLEANNO DELLA CITTÀ": ED. 2015.
Il 13 settembre 2015, a Udine, il movimento “Fogolâr Civic” e realtà collegate riproposero, come al solito, in Piazza Matteotti, le rimembranze del COMPLEANNO DELLA CITTÀ. Tante le novità: dalla chiusura ufficiale di un CENSIMENTO valoriale della Friulanità moderna al dono di un’artistica ICONA del Patrono Civile Bertrando alla comunità locale. Per la PRIMA VOLTA vi fu anche un omaggio ad Udine “Atene del Friuli” presso il pozzo forense denominato “LANTERNA DI DIOGENE”. E ancora: il “BACIO” DELLE BANDIERE all’insegna decana fogolarista; le “STELUTIS ALPINIS” nella dedica civica alla Guglia di Mercatonuovo, ad un secolo dalla “Vuere dal ‘15”, Grande Guerra italiana di cui, suo malgrado, Udine fu capitale. Eppoi, il canto dell’inno verdiano aquileiese “CARA PATRIA” in ossequio al mito di Udine “Nuova Aquileia”; la commemorazione del 650° della battaglia di Fagagna contro l’ennesima invasione “foresta”… Varia cittadinanza, associazionismo, studenti, accademia. Presenti picchetti dei Vigili del Fuoco e della Polizia municipale recante il Gonfalone della Città. Intervenuti il Sindaco e altri esponenti dell’Amministrazione. Anche PRIMA RASSEGNA istituzionale delle delegazioni convenute. E fu la PRIMA VOLTA che si annunciò in piazza l'imminente assemblea dell'ARENGO, prevista tradizionalmente per il giorno di san Michele Arcangelo. Al termine, benedizione impartita dal Rettore di San Giacomo e canto dell’inno popolare cittadino “Oh ce biel cjiscjel a Udin”…
EuroAquileienses 13.09.2015/I (it)
https://aquileianova.altervista.org/domenica-13-settembre-2015-2/
“Geniale! Lei ci offre un qualificante fondamento storico per la manifestazione Friuli Doc!” ha detto il sindaco prof. Furio Honsell al presidente di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl, prof. Alberto Travain, promotore sin dal 2001 delle celebrazioni popolari annuali del “compleanno” della città di Udine, il quale, domenica 13 settembre 2015, nei suoi indirizzi benaugurali in occasione del 792° genetliaco urbano, aveva auspicato per il capoluogo della Friulanità un’Amministrazione municipale sempre più cosciente riguardo alla storia della comunità amministrata: cosciente al punto di riconoscere possibilmente nei festeggiamenti dell’anniversario di fondazione della città-mercato udinese non uno dei tanti avvenimenti coincidenti con la succitata nota kermesse enogastronomico-culturale e commerciale friulana, ma l’evento centrale e raccordante in nome delle più gloriose tradizioni cittadine. “Meno acredine e più coesione, collaborazione al posto dell’invidia che, come si dice, in luogo dell’indivia, prospera trionfante negli orti del Friuli!” ha, dunque, augurato alla propria città il prof. Travain mentre il Sindaco ha voluto rimarcare il valore dell’idea di cittadinanza propugnata dai due sodalizi presieduti da quel docente e incarnata da figure storiche quali quelle di tanti patriarchi aquileiesi “foresti”, che giunti in Friuli vi trovarono una patria e seppero spendersi a suo vantaggio. La 15^ edizione delle celebrazioni popolari spontanee dell’anniversario di fondazione urbana della “Capitâl dal Friûl”, eretta a borgo commerciale cittadino il 13 settembre 1223 dal patriarca aquileiese di stirpe bavara Bertoldo di Andechs e divenuta, in particolare per merito di un suo successore, il guascone Bertrando di Saint Geniès, capitale politica e religiosa dell’antico Patriarcato di Aquileia, prima Mitteleuropa unita, ed esempio significativo di democrazia comunale friulana, ha registrato certo un buon successo, segnatamente grazie al rinnovato e liberale impegno del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, primo promotore dell’iniziativa con i suoi coordinamenti territoriali di Friuli e Litorale e dei “quintieri” urbani di Mercatovecchio, Mercatonuovo, Aquileia, Gemona e Grazzano oltreché con il supporto del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, il favore del Sindaco e dell’Amministrazione municipale nonché del Club Unesco di Udine unitamente alla Federazione provinciale dell’Istituto del Nastro Azzurro, alla locale Confraternita del Santissimo Crocifisso, al Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”. Rinnovata anche la collaborazione della Parrocchia di Santa Maria Annunziata del Duomo, della Rettoria di San Giacomo e del Comando dei Vigili del Fuoco. L’iniziativa aperta al concorso della più varia società civile e culturale del territorio ha visto, tra le altre, la partecipazione dell’Accademia Città di Udine, del Gruppo Arte Mistero Natura, dell’Associazion Scampanotadôrs Furlans “Gino Ermacora”, della Pro Loco di Città “Borgo Sole Udineovest”, dell’Associazione “Udine Futuro e Presente”. Particolari attestazioni di stima all’indirizzo della manifestazione sono giunti dal vicepresidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dott. Sergio Bolzonello, e dall’assessore regionale arch. Mariagrazia Santoro, oltreché dagli assessori comunali dott.ssa Raffaella Basana e dott. Enrico Pizza. Le cerimonie, la cui scansione è stata validamente illustrata dal liceale udinese Carlo Alberto Moretti, si sono aperte di buon mattino in Piazza Matteotti o San Giacomo, con la simbolica apertura dei sigilli delle artistiche urne di consultazione, ispirate a torri e campanili udinesi delle originarie circoscrizioni urbane, opera liberale del maestro prof. Michele Ugo Galliussi, raccoglitori del sentire popolare in materia di vizi e virtù sociali nei più svariati esercizi pubblici della città, di borghi e frazioni, ad uso specifico di un “Censimento popolare dei mali contemporanei per una Costituzione friulana dei valori locali e universali”, promosso dal Fogolâr Civic tra scuola e territorio nell’ultimo quinquennio, al fine di giungere a una “charta” morale della società nel Friuli di oggi: un pregnante gesto, compiuto dal Primo Cittadino, omaggiante il volontariato civico a favore della comunità e di un suo rinnovamento identitario. Dopo aver salutato le rappresentanze culturali e associazionistiche convenute, il Sindaco ha passato in rassegna le delegazioni circoscrizionali dei “quintieri” del Fogolâr Civic, accompagnato dal presidente del sodalizio, prof. Travain, e dall’alfiere sociale sig. Gianfranco Passone. Il Capo della comunità udinese ha così aperto personalmente la bussola di Mercatovecchio, retta dalla sig.ra Eralda Domini Savorgnan e dal dott. Carlo Alberto Lenoci, ispirata alla torre di Porta Manin; lo stesso ha fatto con l’urna turrita del quintiere di Aquileia, evocante il campanile del Duomo, presentatagli dalla sig.ra Marisa Celotti e dalla dott.ssa Maria Luisa Ranzato; è stata la volta poi del “bossul” di Mercatonuovo, portato dal tenore Gianfranco Savorgnan e dalla sig.ra Elvia Tosolini, cenno al campanile di San Pietro Martire; a seguire, stessa operazione con l’urna del quintiere di Gemona, riferito ai tratti del “tor” di San Cristoforo, presentata dai signori Pietro Maria Crestan e Francesco Nicolettis, e con quella, infine, di Grazzano, esemplata sul campanile di San Francesco e affidata ai signori Giuseppe Capoluongo e Jole Deana. “Non una massa indistinta, ma nomi e cognomi di cittadini che, sotto la Sua presidenza, si dedicano, Professore, al presidio della cultura civica” ha commentato favorevolmente Honsell rivolgendosi al leader dell’attivo cenacolo popolare. Un’altra bussola di consultazione, destinata al Consiglio comunale, è stata poi, per conto del Fogolâr Civic, affidata dalle cittadine Luisa Faraci e Luigina Pinzano al consigliere municipale avv. Paolo Perozzo, offertosi liberalmente di portare l’iniziativa anche presso i colleghi di Loggia del Lionello. Se Udine fu costituita in città dal patriarca tedesco Bertoldo, fu il patriarca francese Bertrando a farne la capitale del Friuli e un faro di democrazia comunale. Per questo, nel 2001, su istanza civica mobilitata segnatamente da Fogolâr Civic e Academie dal Friûl e ben rappresentata in Consiglio comunale dalla dott.ssa Marisanta di Prampero de Carvalho, egli fu proclamato, unico al mondo, patrono municipale laico. Da qui, in occasione del genetliaco urbano, la consegna al Primo Cittadino, accompagnato da picchetto d’onore della Polizia locale recante il Gonfalone della Città, di un’icona artistica, opera liberale del succitato pittore Galliussi e della ricamatrice Antonietta Monzo Menossi, che raffigura Bertrando principe, nell’atto di reggere una rosa, simbolo del suo martirio e dell’estremo omaggio del suo popolo, in particolare della gioventù che per secoli ne onorò il ricordo da figlia devota di cotanto “padre della patria”. Ecco perché, accompagnata dagli autori e dalla madrina dott.ssa de Carvalho, di recente nomina ad Ufficiale della Repubblica, detta icona, generoso dono del Fogolâr Civic alla comunità cittadina, è stata affidata al Sindaco, per perpetua esposizione al popolo, proprio da due giovanissimi studenti della città, Marco Ciccarello e Riccardo Cutrino, probi ex alunni del prof. Travain, rappresentanza scolastica eletta a simboleggiare la continuità di un ideale e proficuo rapporto tra il futuro e il passato locale. Contestualmente il Primo Cittadino ha ricevuto dalle mani del presidente del Club Unesco di Udine, prof.ssa Renata Capria D’Aronco, una formale lettera d’invito al rinnovato Arengo popolare, assemblea partecipativa della cittadinanza istituita dal patriarca Bertrando e presto riconvocata sperimentalmente dopo cinque secoli dal Fogolâr Civic nella sua ricorrenza tradizionale di San Michele Arcangelo (29 settembre). Seguita annuale rimembranza di probo cittadino scomparso, dedicata in quest’edizione alla compianta civista locale sig.ra Francesca De Marco (“fondatrice del Coordinamento Civico Udinese ‘Borgo Stazione’ che per un decennio interpretò la voce di una Udine alla ricerca di equilibri tra globalizzazione selvaggia ed antica urbanità europea”), con consegna al sindaco Honsell di una rosa commemorativa da parte della cittadina Mirella Valzacchi, amica della defunta, per conto di Fogolâr Civic, Academie dal Friûl e società civile collegata, hanno avuto luogo, anche con un cenno alla sciagurata guerra italo-austriaca che cento anni prima aveva insanguinato la piccola patria friulana, le onoranze culturali a Udine “Nuova Aquileia” e “Atene del Friuli”, rispettivamente presso la “guglia” o colonna forense quattrocentesca del Mercatonuovo – con la tradizionale deposizione, a cura dei Vigili del Fuoco, sulle note dell’inno “Oh ce biel cjiscjel a Udin”, di una dedica popolare formata da cinque rose, benedette da mons. Francesco Frezza, rettore di San Giacomo, e rievocative delle prime circoscrizioni urbane nonché dell’intera storia cittadina, unite a un mazzetto di “stelutis alpinis” nel mesto ricordo della “Vuere dal ’15” – nonché presso quel pozzo coevo di San Giacomo ribattezzato “Lanterna di Diogene” dal grande storico dell’arte Giovanni Battista Cavalcaselle, per analogie con omonimo monumento ateniese, dove, guidata da presidente ed alfiere di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl, una delegazione del mondo accademico, culturale e associazionistico del territorio e d’oltreconfine ha deposto un simbolo floreale in omaggio a quel grande sogno di civiltà, che rifacendosi all’antica Atene, culla di cultura e di democrazia, la piccola Udine volle interpretare nel corso dei secoli in ambito friulano. A guidare la rappresentanza del mondo universitario è stato l’accademico di fama mondiale prof. Pietro Enrico di Prampero, mentre a deporre la dedica civica è stata designata dal promotore prof. Travain la sua omologa presidente dell’Accademia Città di Udine, sig.ra Francesca Rodighiero. In tale occasione il neonato Gruppo culturale “Arte Mistero Natura”, presieduto dal critico Alfredo Barbagallo, ha dedicato un omaggio specifico alla figura del grande filosofo ateniese Platone, che a Siracusa, in Sicilia oggi Italia, tentò di realizzare la sua “repubblica” ideale. Sono poi intervenuti con riflessioni personali il consigliere municipale udinese avv. Perozzo, che si è soffermato sulla figura del Patrono Civile Bertrando, giurista ed amante della legalità nonché fustigatore dell’iniquità, fondatore di un Arengo nella cui stessa etimologia germanica di “ring” ─ anello ─ risiede un principio fondamentale di uguaglianza e democrazia, ed il tolminese prof. David Bizjak, accademico sloveno referente del Fogolâr Civic, il quale ha portato un fraterno saluto in lingua friulana idealmente da parte della sua gente. È seguito, dunque, il conferimento delle annuali dediche agli Udinesi benemeriti d’origine “foresta” ossia a coloro che, venuti da fuori, contribuiscono in vario modo a migliorare la città con le loro virtù, iniziativa risalente al 2010 il cui intento era celebrare l’attualissimo principio storico di civica solidarietà al di là dell’origine dei cittadini. Ci si rifaceva al pregnante gesto della consegna, da parte del Comune, delle bandiere da combattimento della difesa urbana anche alle confraternite dei forestieri. Perciò una semplice targa effigiante quelle stesse insegne udinesi bianconere profilate di rosso è stata assegnata dalla piazza locale alla cividalese Amelia Cudicio (“navigata commerciante e amorevole madre d’arte”), alla ciociara Silvia De Gasperis (“cameriera d’apprezzati contegno e umanità”), al carnico Luciano Di Sopra (“architetto di fama mondiale e promotore di cultura cittadina”), alla veneta Patrizia Gobbo (“esercente di rango e indimenticabile anfitrione della Casa della Contadinanza”) e al rivignanese Fabio Viola (“arguto e solerte sagrestano di San Giacomo”). Ogni anno, nel giorno dell’Ascensione, le croci di tutte le parrocchie della Carnia toccano, “baciano” simbolicamente, quella della chiesa-madre di Zuglio: un modo per rendere omaggio alle origini! Ebbene, nel giorno del Compleanno della Città di Udine si è ritenuto, quindi, di creare qualcosa di simile come richiamo alle radici storiche dei colori bianconeri locali, per cui si è pensato di proporre un “bacio” di private bandiere attorno a un antico stendardo comunale da combattimento, ricostruito nel 1998 per conto di Academie dal Friûl dalla sarta cittadina Mirella Valzacchi, in base a studi del celebre storico cittadino Vincenzo Joppi, stendardo retto, per l’occasione, dal presidente provinciale udinese dell’Istituto del Nastro Azzurro tra decorati al valor militare, geom. Sergio Bertìni, accompagnato da autrice e presidente del Club Unesco locale, prof.ssa D’Aronco. I primi a rispondere, tra la cittadinanza, con le loro bandiere, all’invito a tale singolare cerimonia sono stati il giovane studente udinese Riccardo Cutrino e il presidente dell’Associazione “Udine Futuro e Presente”, Daniele Deotto. Alle bandiere convenute è stata, dunque, conferita la coccarda-ricordo dell’evento – a forma di cuore come gli storici distintivi dei commercianti del foro udinese – realizzata liberalmente per il Fogolâr Civic dalla dott.ssa Maria Luisa Ranzato. S’è tenuto infine l’omaggio alla storica bandiera-madre cittadina da guerra da parte delle insegne circoscrizionali dello stesso Fogolâr Civic, generosamente realizzate nel 2012 dalla confezioniera del sodalizio, sig.ra Rosalba Meneghini: un tanto anche a rimembranza del 650° della battaglia di Fagagna contro l’ennesima invasione del Friuli. Preceduta da scampanio di dedica offerto dall’Associazion Scampanotadôrs Furlans “Gino Ermacora” s’è tenuta, a chiusura, in San Giacomo, la Santa Messa per il 792° Compleanno della Città, officiata da mons. Dario Savoia, che ha richiamato nell’omelia alla proverbiale tenacia friulana sia in campo spirituale che temporale, con preghiere nelle lingue storiche della Capitale del Friuli e accompagnamento di brani classici con esecuzione finale dell’aria verdiana “Cara Patria”, dedica lirica alla Madre Aquileia, proposto inno regionale del Friuli Venezia Giulia e dell’Europa aquileiese, a cura del tenore Gianfranco Savorgnan e dell’organista Agostino Giacomini, le cui note e l’inchino delle bandiere hanno solennemente concluso la partecipata festa popolare in cui lungamente hanno riecheggiato orgogliose tra la gente le parole del motto pronunciato ogni anno da mons. Frezza in tale occasione sulla Piazza San Giacomo: “Cuant che o jevi la matine / o cjali ator il mont e il plan / e une vos tal cûr mi dîs / sta content tu sês furlan!”.
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