dr.ssa Luciana Baroni, Venice Videos

Videos by dr.ssa Luciana Baroni in Venice. Vegana, presidente di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana, Specialista Geriatra e Neurologa

In molti mi scrivono preoccupati perché nelle urine trovano scritta la frase “presenza di ossalati di calcio”. E’ una situazione che in genere non deve preoccuparvi, a meno che non abbiate una familiarità per calcolosi renale.

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#kidneystones

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In molti mi scrivono preoccupati perché nelle urine trovano scritta la frase “presenza di ossalati di calcio”. E’ una situazione che in genere non deve preoccuparvi, a meno che non abbiate una familiarità per calcolosi renale. @dott.gianlucarizzo @dott_fabiodetommaso @gastroentero_logica @dietista.paolastavolone @dott.ssa_stefania_candilera @denise.filippin @marconuara_pediatra @cottoalvapore @carlagalassi_nutrizionista @pediatra_alessandra @dottoressagiusycepollaro @bidodici_nutrizionista @dr.matthewnagra @dra.bomer.pediatraplantbased @dr_leigh_lewis @dr.vegan @lapediatravegana @dr_daniela.lacommare @dr_sarah_villa #kidneystones

Nel precedente post ho cercato di fare un po’ di chiarezza sugli omega-3, ma ho la sensazione di aver messo qualcuno in confusione. Per questo adesso vi propongo alcune semplicissime regole da seguire. @dott.gianlucarizzo @dott_fabiodetommaso @gastroentero_logica @dietista.paolastavolone @dott.ssa_stefania_candilera @denise.filippin @marconuara_pediatra @cottoalvapore @carlagalassi_nutrizionista @pediatra_alessandra @dottoressagiusycepollaro @bidodici_nutrizionista @dr.matthewnagra @dra.bomer.pediatraplantbased @dr_leigh_lewis @dr.vegan @lapediatravegana @dr_daniela.lacommare @dr_sarah_villa #omega3

Da una mia story recente sulla colazione è emerso che molte persone consumano burro di arachidi, e quando ho affermato che non va bene consumarlo spesso, in moltissimi me ne hanno chiesto la ragione. In questo post spero troverete la risposta, comunque se avete ancora dubbi, scriveteli nei commenti. @dott.gianlucarizzo @dott_fabiodetommaso @dott.ssa_cinziaabsa_costamagna @gastroentero_logica @dott.ssa_stefania_candilera @denise.filippin @cottoalvapore @carlagalassi_nutrizionista @dottoressagiusycepollaro @olivieri_nutrizione @bidodici_nutrizionista @lucreziatrabucco_nutrizionista @dr.matthewnagra @dra.bomer.pediatraplantbased @dr_daniela.lacommare @dr_leigh_lewis @dr.vegan #omega3

EPILOGO di questa storia: Consumate uova solo se avete deciso di mantenerle nella vostra dieta per motivi di scelta. Consumate uova per il solo motivo di non rischiare la carenza di vitamina B12? Non avrete alcun vantaggio in questo senso. L’unica fonte affidabile di vitamina B12 sono gli integratori prodotti dai batteri. PS: la matematica NON é un’opinione 🥸 @dott.gianlucarizzo @dott_fabiodetommaso @gastroentero_logica @dott.ssa_stefania_candilera @cottoalvapore @denise.filippin @olivieri_nutrizione @bidodici_nutrizionista @carlagalassi_nutrizionista @dr.matthewnagra @draclaudiastarling @dra.bomer.pediatraplantbased @dr_daniela.lacommare @drnealbarnard @dr_leigh_lewis @dr.vegan @lapediatravegana @cristinatomasi

Ho spesso letto raccomandazioni di “Ho spesso letto raccomandazioni di esperti ai vegani, di consumare almeno le uova, per non rischiare la carenza di vitamina B12. Ma questi “esperti” sanno di cosa stanno parlando? Facciamo il punto. @emzedmz @dott.gianlucarizzo @dott_fabiodetommaso @gastroentero_logica @dott.ssa_cinziaabsa_costamagna @cottoalvapore @dott.ssa_stefania_candilera @denise.filippin @pediatra.annacortesi @carlagalassi_nutrizionista @pediatra_alessandra @bidodici_nutrizionista @dr.matthewnagra @dra.bomer.pediatraplantbased @dr.matthewnagra @dr_daniela.lacommare @drnealbarnard @dr_leigh_lewis #b12 #cobalamin #vitaminb12

Come per altri dolcificanti alternativi allo zucchero (saccarosio), molti consumatori manifestano dubbi di possibili effetti negativi sulla salute anche per l’eritritolo. Al momento il consumo di eritritolo appare da preferire rispetto al consumo di dolcificanti calorici. Sono però necessari ulteriori studi condotti sull’uomo per confermare gli effetti sulla salute nel lungo termine, poiché i dati ottenuti al momento derivano prevalentemente dall’animale (sigh!). Tuttavia, il vero pericolo di tutti i dolcificanti, calorici o meno, è che consolidano il così detto “sweet teeth”, che porta inevitabilmente a ricercare e privilegiare il gusto dolce, attitudine che esita nel consumo di maggiori quantità di cibi dolci (e ovviamente trasformati), che favoriscono la comparsa di malattie cardiometaboliche e obesità. @dott.gianlucarizzo @dott_fabiodetommaso @gastroentero_logica @dott.ssa_stefania_candilera @denise.filippin @olivieri_nutrizione @bidodici_nutrizionista @dr.matthewnagra @dra.bomer.pediatraplantbased @dr_daniela.lacommare @dr_leigh_lewis @dr.vegan @dr_sarah_villa #erytritol #sugar #sweet

LA VITAMINA B12: 5 COSE CHE DEVI ASSOLUTAMENTE SAPERE Visto che ho potuto constatare che circolano ancora molte notizie non corrette sulla vitamina B12, comunicate purtroppo anche da professionisti della nutrizione che non sono evidentemente in possesso delle adeguate competenze, in questo breve reel vi ricordo le Tips essenziali. Potete trovare maggiori info sul sito www.piattoveg.it e sul documento SINU sulle diete vegetariane doi: 10.1016/j.numecd.2017.10.020 Se avete domande o curiosità scrivetemele nei commenti, così tutti potranno leggere le risposte. Per domande che fanno riferimento a dati personali dovete però scrivermele al servizio offerto gratuitamente come @ssnv_italy al link www.ssnv.it. @dott.gianlucarizzo @dott_fabiodetommaso @gastroentero_logica @dott.ssa_stefania_candilera @dottssa_giusycepollaro @denise.filippin @olivieri_nutrizione @dr.matthewnagra @dr_daniela.lacommare @dra.bomer.pediatraplantbased @dr_leigh_lewis @dr.vegan @ssnv_italy #piattoveg #vegplate #cobalamin #vitaminb12

Uno dei miti più gettonati è che la principale fonte di isoflavoni della dieta, la soia, aumenterebbe il rischio di tumore della mammella, e che chi ha avuto già questo tumore la dovrebbe bandire dalla dieta. Questo tipo informazione si basa sul pensiero paleolitico che soia=fitoestrogeni=estrogeni=tumore estrogeno-dipendente, e a soffiare sul fuoco aumentando la confusione sull’argomento sono vecchi studi condotti sull’animale a cui venivano somministrate dosi massicce di fitoestrogeni, impossibili da realizzare nell’uomo attraverso un’assunzione dietetica. Come spero abbiate appreso dai miei precedenti post sull’argomento, l’effetto della soia e dei suoi isoflavoni è invece l’opposto: i fitoestrogeni hanno effetto antiproliferativo e antitumorale, e quindi la soia non solo non va sconsigliata alle donne ma va ne va addirittura promosso il consumo. Tra le ipotesi interessanti degli effetti preventivi degli isoflavoni sul cancro della mammella c’è il suo effetto di inibizione dell’inizio del cancro, che si verifica in tenera età quando le cellule sono ancora in buone condizioni metaboliche: questo significa che il tempo iniziale di esposizione agli isoflavoni è importante per la prevenzione del cancro al seno. Non utilizzate però integratori, che possono esporre a dosi elevate di questi composti, con effetti ancora non chiariti. Potete trovare il contenuto di isoflavoni nei cibi nel database USDA al link: https://www.ars.usda.gov/arsuserfiles/80400525/data/isoflav/isoflav_r2.pdf VI RICORDO CHE L’UNICA COLPA DELLA SOIA E’ QUELLA DI ESSERE UN CIBO PROTEICO VEGETALE NUTRIZIONALMENTE MIGLIORE DI QUALUNQUE CIBO PROTEICO ANIMALE. #breascancerawareness #soy #soyfood #health #veganfoodshare #veganeats @veggiechannel @ssnv_italy @dott.gianlucarizzo @dott_fabiodetommaso @gastroentero_logica @dott.ssa_stefania_candilera @cottoalvapore

Il Mg è un elemento cruciale per molti processi cellulari (fosforilazione ossidativa, sintesi proteica, produzione di energia, sintesi degli acidi nucleici, glicolisi), ma è anche un componente importante di osso. E’ inoltre stato descritto che la deplezione di Mg aumenta l’attività degli osteoclasti (cellule dell’osso destinate alla sua demolizione) e riduce l’attività degli osteoblasti (cellule dell’osso destinate alla sua formazione) Diversi meccanismi possono perciò aiutare a spiegare l’associazione tra bassi livelli di Mg sierico e fratture: * La modulazione dell’attività osteoclastica e osteoblastica * L’importanza di livelli ottimali di Mg per il corretto funzionamento della vitamina D e del PTH * L’associazione di bassi livelli di Mg con l’infiammazione sistemica di basso grado, che è stata associata a scarsa qualità ossea e fragilità scheletrica. E’ quindi più che plausibile che l’assunzione di Magnesio con la dieta eserciti sull’osso una funzione protettiva, non solo perché entra nella struttura dell’osso stesso, ma anche perché partecipa alla regolazione del suo metabolismo. #bone #bonehealth #fracture #osteoporosis #vegetarian #plantnasednutrition #plantfood #healthyfood #vegan #health #nutrition

Sappiamo quanto sia importante la vitamina B12 per l’organismo umano in via di sviluppo. E’ quindi importante che il latte materno fornisca quantità di vitamina B12 adeguate per le necessità del lattante (e, durante la gravidanza, fornire adeguate quantità di vitamina B12 al feto attraverso il sangue materno). Questo studio ci conferma che i livelli nel sangue e quelli di assunzione della vitamina B12 dovrebbero essere superiori a quelli comunemente raccomandati, e che è imprescindibile che i livelli di vitamina B12 della madre vengano valutati durante la gravidanza, e devono essere tali da garantire le richieste del feto e del lattante (intorno 500 pg/ml). Lo studio conferma anche, sapendo leggere tra le righe, che la frequenza di assunzione (più volte al giorno, una volta al giorno, bisettimanale) va sempre considerata per poter individuare la dose totale adeguata: meno frequentemente si assume la vitamina, tanto maggiore dovrà essere la dose assunta, visto che l’assorbimento si riduce moltissimo aumentando la dose. IN SOSTANZA, UNA DOSE TOTALE CHE E’ ADEGUATA SE ASSUNTA IN TRE MOMENTI DELLA GIORNATA, DIVENTA INADEGUATA SE ASSUNTA IN UN’UNICA VOLTA. @pediatracarla @pediatra_alessandra @marconuara_pediatra @pediatra.annacortesi @dra.bomer.pediatraplantbased @amicapediatra @ladottoressadeibambini @ostetricaviviana @lapediatravegana @pediatalk @pediatricnurse_stefaniatesta @sos_manna #breastfeed #breastfeedingmom #breastfeeding #breastmilk

Il latte di donne che seguono una dieta vegana propriamente detta appare quindi adeguato a fornire al lattante le quantità necessarie di vitamina B2, vitamina B12, colina e carnitina, e si conferma quindi non necessaria, nemmeno in gravidanza, l’assunzione di cibi animali, come già sancito dall’Academy of Nutrition and Dietetics nel suo Position Paper. In particolare, tutte le donne in allattamento, indipendentemente dalla dieta che seguono, devono preoccuparsi che i loro livelli ematici di vitamina B12 siano ottimali, cioè intorno a 500 pg/ml. ATTENZIONE: I comuni integratori per la gravidanza non sempre sono sufficienti a mantenere normali questi livelli. Per ulteriori approfondimenti agli altri studi: 10.1093/ajcn/nqy104 e 10.1093/jn/nxz257. @pediatracarla @pediatra_alessandra @marconuara_pediatra @pediatra.annacortesi @dra.bomer.pediatraplantbased @amicapediatra @ladottoressadeibambini @ostetricaviviana #breastfeed #breastfeedingmom #breastfeeding #breastmilk

Come in molti ricorderanno, hanno fatto molto scalpore (come sempre quando escono dati che fanno dubitare degli effetti positivi sulla salute di diete a base vegetale), i risultati di uno studio condotto sulla coorte di Oxford e pubblicato nel 2019, che riportava un aumentato rischio di ictus nei vegetariani. Questa metanalisi ha messo insieme i risultati di questo studio con quelli di tutti gli altri studi di coorte condotti sul topic, che invece avevano trovato effetti favorevoli o neutri sul rischio di ictus da parte delle diete vegetariane. Analizzata nel complesso, la letteratura disponibile non conferma i timori ampiamente sollevati all’epoca. Il messaggio da portare a casa è quindi -gli effetti delle diete vegetariane sulla salute generale della popolazione sono sostanzialmente benefici o alla peggio neutri -motivi importanti che dovrebbero sostenere questa scelta sono proteggere la salute dell’ambiente e degli animali #plantbasednutrition #healtyfood

Non troverete questo studio nelle pagine dedicate alla bibliografia del mio ultimo libro ZERO GRASSI O QUASI: è infatti appena uscito, come molti altri è uno studio di intervento condotto somministrando una dieta vegetale low-fat, associata a un piccolo consumo giornaliero di soia. Questo tipo di intervento è risultato in grado di ridurre significativamente l’assunzione di AGE dietetici, il ché è risultato associato a una riduzione delle vampate di calore postmenopausali gravi e moderate, indipendentemente dai cambiamenti nell'assunzione di energia e dell'indice di massa corporea. In aggiunta ai benefici legati alla riduzione di questi fastidiosi e a volte invalidanti sintomi, ricordo che le vampate di calore postmenopausali sono associate ad un aumentato rischio di malattie cardiovascolari e diabete.

Anche se non rappresentano quasi mai una patologia grave, i calcoli alla cistifellea sono però un problema abbastanza diffuso e sgradevole. I cibi vegetali naturali permettono di aumentare l’assunzione di fibre e di ridurre l’assunzione di grassi. Le fibre della dieta accelerano il transito intestinale, e possono agire su alcuni meccanismi che favoriscono la formazione dei calcoli a partire dalla bile. La possibilità che i cibi vegetali, e le fibre che apportano, riducano il rischio di calcolosi potrebbe essere aggiunto agli altri loro effetti favorevoli sulla salute di una dieta vegetale. Quindi provateci! #gallstones #calcolibiliari #plantbasednutrition #fiber #dietaryfiber @dott.gianlucarizzo @gastroentero_logica

Questo libro, frutto della collaborazione con Massimo e Julia Leopardi di @VeggieChannel che ne hanno curato la parte iconografica, è il mio 15° libro, e potrebbe anche essere l’ultimo, dopo 20 anni dal primo. Ormai credo di aver scritto su tutto quello che c’era da divulgare, in libri e opuscoli: non amo ripetermi, e ormai altri autori hanno intrapreso questa strada. Quello che vi propongo è essenzialmente un libro di ricette, dove vi mostro come sia possibile cucinare senza grassi, abbattendo a circa la metà le calorie da lipidi e limitando così le calorie della dieta. I principi su cui si basa sono scientifici, e dobbiamo tutti essere grati al dr. Neal Barnard, @drnealbarnard, e al suo team di ricerca, che ha condotto studi sull’uomo sulla dieta vegan low-fat, dimostrandone gli effetti favorevoli sulla salute. Il libro sarà disponibile a partire da domani 11 maggio. Vi suggerisco e prego, se vorrete leggerlo, di ordinarlo al link in bio, che ne utilizzerà i proventi per attività di diffusione della dieta 100% vegetale. Giovedì 18 è programmato un Question Time di cui pubblicherò il remind.

Che dormire bene sia importante lo sanno sicuramente in molti, ma questo studio che vi presento lo fa apparire ancora più importante non solo per la qualità della vita in generale, ma per ridurre nello specifico il rischio di ictus: misura importante soprattutto per le persone ipertese. Quindi dedicate la giusta quantità di ore al sonno, scegliete pigiami, lenzuola e materassi comodi, evitate di assumere sostanze stimolanti la sera o di attivare il cervello con attività mentali impegnative. Andate a letto rilassati, dimenticate i problemi della giornata e non vivete con ansia anticipatoria quello che dovrete fare il giorno successivo. #sleeping

Scegliere cosa mangiare è una decisione personale, veloce e facile da prendere. Mangiare vegetale è l’azione più potente che il singolo individuo possa compiere per salvaguardare il Pianeta. E non lo dico io, lo dice qualcuno le cui ricerche sono un groundbreaking, il dr. Poore. @ssnv_italy @funiber_it @physicianscommittee @sinu_italia #sustainableliving

Non sentirete sicuramente parlare dai media di questo studio, l’ultimo sull’argomento: conclude che seguire una dieta vegetariana non sia associato a un rischio maggiore di depressione. Il topic è controverso, sono stati pubblicati più studi e ancora non esiste accordo tra i risultati, perché gli studi sono troppo disomogenei per poter essere utilizzati tutti assieme per trarre conclusioni univoche. Mettendola sul piano dell’aneddotica, tra i pazienti depressi che ho curato nella mia quarantennale esperienza professionale, di vegetariani nemmeno l’ombra!!! La depressione comunque è una malattia sempre più diffusa, quindi potrebbe essere plausibile che la sua comparsa non sia influenzata da quello che una persona mangia. Diciamo che potrebbe piuttosto essere il contrario: se una persona è depressa tende a cercare gratificazioni, e purtroppo i junk food rispondono a questo bisogno. Voi cosa pensate? Scrivetelo nei commenti. @funiber_it @ssnv_italy #depressione #blue #plantbasednutrition

Anche in questa presentazione, le regole della sintesi mi hanno costretto a semplificare molto l’esposizione. Devo per rigore aggiungere che nello studio gli effetti neuroprotettivi del magnesio dietetico sono sono risultati superiori nelle donne, rispetto agli uomini. Non correte a comprare integratori, aumentate il consumo dei cibi che ne sono ricchi, almeno di cereali, scegliendo quelli integrali, che fanno bene anche per molte altre situazioni!

Sto provando questo nuovo stile di comunicazione, più veloce e intuitivo. FATEMI PER FAVORE AVERE IL VOSTRO PARERE. GRAZIE 🙏 #plantbased