Camilla Ugolini Mecca - Consulenza, Formazione, Scrittura
Scrittura
Mi sento grata e molto fortunata.
Oggi, su una splendida terrazza affacciata su Piazza Navona, "Tu sorgerai di nuovo" ha vinto il terzo premio nell'ambito della prima edizione del Concorso "L' Azalea".
Un grazie di cuore alla Presidentessa di giuria Cinzia Baldazzi, agli organizzatori Andrea Lepone e Donato Bonanni, al segretario Claudio Camerini e a coloro che ci hanno ospitato, offrendoci la visione della bellezza.
Un grazie, sempre, anche ad Alessandro Ramberti, a Fara Editore e a tutti coloro che mi sostengono.
E un grazie a Demetra, che mi accompagna sempre...
La storia biblica di Giacobbe e della scala angelica che gli appare in sogno ci parla di molti aspetti della nostra vita.
Ci parla di rivalità, dei posti sbagliati che rischiamo di occupare, di ascese e discese, di progressi e cadute.
Ci racconta dell'esilio da noi stessi, in cui talvolta ci troviamo quando non riusciamo ad ascoltare la voce potente della nostra anima e viviamo una vita in cui non ci riconosciamo.
A volte proprio nell'esilio, quando ci sentiamo vuoti, senza radici, senza un luogo a cui tornare, quando ormai pensiamo di non aver più nulla da perdere, quella voce profonda dell'anima si fa sentire potente, indicandoci la via del ritorno a noi stessi.
E quando ritorniamo a noi stessi come ad un luogo amato, ci ritroviamo nuovi e autentici, e finalmente liberi.
Immagine: Stanza di Giacobbe di Antonio Possenti
I nostri nomi ci precedono, come il nome della rosa precede lo schiudersi di un bocciolo.
Il nome proprio che ci viene attribuito parla di qualcun altro, prima che di noi.
È stato già abitato e reca con sé lo strascico di chi lo portava .
Nel nome che ci identifica è racchiuso il segno di un destino. Perché talvolta quel nome ricorda qualcuno che non c'è più, oppure è memoria viva di chi è stato amato e mai dimenticato.
I nomi stessi sono una storia a sé, nel loro strano ripetersi e ripetersi attraverso le generazioni.
Sta a noi decifrarli, comprenderne l'origine e liberarli dall'aspettativa che contengono, affinché tornino ad essere soltanto il suono familiare con cui ci presentiamo al mondo.
Nel video precedente ho parlato della scala di Giacobbe.
La parola 'scala' condivide la medesima radice s-k-l con il termine 'scheletro'. In effetti, scala e scheletro - come anche 'scuola' - prevedono la possibilità della progressione.
Pur non essendo un'esperta di Tarocchi, ho sempre amato molto l'Arcano n. 13, comunemente definito 'la Morte'. Come Jodorowsky, preferisco chiamarlo 'l'Arcano senza nome'.
Perché questa immagine può essere letta in molti modi, ma tutti hanno a che fare con un profondo cambiamento di stato. Un cambiamento che spesso, per l'appunto, non sappiamo definire.
In ebraico, la stessa parola che indica le ossa vuol dire anche 'essenza'.
Ecco: l'Arcano senza nome ci parla di quelle trasformazioni che ci riportano al nostro nucleo. Che ci spingono ad andare 'all'osso' delle questioni. A ciò che anche simbolicamente ci struttura, che ci permette di avanzare e che sfida il tempo terreno.
Quando ho scritto- e riscritto (innumerevoli volte) - "Ambigue stanze", mi sono ritrovata a fare molta ricerca e a scoprire meravigliosi aspetti della cultura e della psiche.
Ho scoperto che l'atto del raccogliere altro non è che una metafora della ricostituzione dell'unità primordiale. Quell'unita' da cui tutti veniamo e di cui abbiamo memoria, da qualche parte.
Quante volte i Piccoli raccolgono sassi, fiori, legnetti, piume e molti altri doni della natura, per farcene dono.
E anche noi Grandi ci ritroviamo molto spesso a raccogliere: a volte raccogliamo i frutti del nostro lavoro, a volte i cocci sparsi di qualcosa che si è frantumato e non si può ricomporre. O a volte ci impegniamo a raccogliere le memorie della nostra storia, per comprendere il senso del nostro percorso e costruire un discorso che porti ordine e chiarezza dentro di noi.
Nell'immagine: "Il mare in una stanza n. 1" di Antonio Possenti
A proposito di dimenticati...
Questo libro risale al 2001 ed è nato dalla rielaborazione della mia tesi di laurea.
È stata un'ardua impresa concluderlo, e ancor più complesse ne sono state le vicende editoriali.
L'ho riesumato alla fine dello scorso anno.
E proprio oggi è giunta la notizia che è arrivato finalista al Premio Samnium 2023.
Ne sono grata e molto felice!
Oggi parliamo di .
Ogni sistema - familiare o professionale che sia - è talmente saggio da ripristinare l'equilibrio, ricordandoci chi è stato escluso, chiedendoci di riconoscerlo e di garantirne la memoria.
In tutti i sistemi, l'esclusione è una realtà frequente. Si esclude per vergogna, per paura, per un eccessivo dolore. Per gli stessi motivi, si cerca di dimenticare, di rimuovere, persone e fatti.
Esclusione e dimenticanza creano una falla profonda in un sistema, una voragine impossibile.
Perché un sistema è come un corpo: ha bisogno di tutti i suoi organi per funzionare....
L'Amore è cieco?
A volte sì.
È cieco quando siamo ancora Piccoli e pensiamo di essere in grado di rendere felici i Grandi.
È cieco quando spegniamo le nostre aspirazioni e i nostri talenti, pur di appartenere.
È cieco quando ci facciamo carico del Destino di qualcun altro, pensando di poterci sostituire.
L'Amore torna ad essere vedente e libero quando restiamo nel nostro posto di Piccoli e onoriamo i Grandi, senza prenderci il peso della loro Storia.
L'Amore torna a vedere quando coltiviamo la nostra bellezza e la mettiamo al servizio della Vita.
L'Amore ci vede e ci libera quando ringraziamo coloro che sono venuti prima di noi e proseguiamo nel nostro cammino, anche in loro onore.
Oggi continuiamo a parlare di
Al centro, comunque, c'è sempre l'Amore. Ed è fondamentale poterlo riconoscere.
Proseguendo sul tema dell' ...
Il secondo Ordine nelle famiglie dice che ognuno di noi appartiene al proprio sistema d'origine, e vi appartiene per sempre.
Questa appartenenza è profonda e si irradia in molte direzioni, nel passato e nel futuro.
Appartenere significa che molte delle esperienze che pensiamo nostre in realtà sono ripetizioni di ciò che hanno vissuto alcuni dei nostri avi. Le ripetiamo spesso inconsapevolmente, mossi da un amore profondo per l'appartenenza.
Appartenere significa anche che nessun elemento di un sistema può essere escluso o dimenticato.
Nei fatti, però, spesso vi sono sia esclusi, sia dimenticati.
Ritrovarli, ricordarli, onorarne il destino - per quanto doloroso e avverso - sono atti che riportano profonda armonia in noi stessi e nell'intero sistema.
Proseguendo sul tema dell' ...
Il primo Ordine nelle famiglie dice che i Grandi vengono prima dei Piccoli. Questo vuol dire che i Grandi sono nati prima, e quindi hanno più tempo ed esperienza dietro le spalle rispetto ai Piccoli.
E in virtù di questo i Grandi possono dare, e i Piccoli prendere.
Ma molto spesso i Grandi divengono tali troppo presto. La vita e la storia familiare chiedono loro di fare i Grandi quando invece sono ancora Piccoli.
Questo è il primo Disordine, che ostacola il corso dell'esistenza.Proseguendo sul tema dell' ...
Poter essere Piccoli, poter prendere dai Grandi, ci colloca fin dall'inizio al posto giusto. Ci consente di ricevere in abbondanza per poi dare, a nostra volta, a coloro che verranno dopo di noi.
Una delle parole più utilizzate ma anche talvolta più fraintese è la parola 'Ordine'. Incontrare Bert Hellinger e i suoi 'Ordini dell'amore' mi ha aiutato a comprenderne un significato semplice e potente ad un tempo. Portare o ri-trovare ordine ha a che fare con l'identificare il posto giusto da abitare, in ogni ambito della vita. Anche nella scrittura: trovare il posto giusto per le parole, che così possano splendere.
Quando non siamo al posto giusto, quando ci attribuiamo ruoli che non ci appartengono - in famiglia o nel lavoro - tutto rischia di essere molto faticoso.
Ritrovare il nostro posto si può fare ed è ciò che ci rende liberi. Come le parole di un testo che amiamo, che fluiscono con armonia e ci appaiono scritte apposta per noi.
Splendida iniziativa: un'edicola interamente dedicata alla poesia!
A Perugia apre la prima edicola d’Italia dedicata alla poesia La scovate tra i vicoli del centro storico, con i suoi “4 metri quadri di spazio infinito”
Sono molto felice di condividere una bellissima sorpresa: una mia poesia ha vinto il Terzo premio - in ex aequo con Alessandro Zattarin - alla prima edizione del Concorso "Lo spirito degli alberi" indetto dalla Accademia Mondiale della Poesia
Trovo meraviglioso che un concorso sia stato dedicato ad esseri così sacri come gli alberi, autentiche poesie viventi.
Un grazie di cuore alla giuria!
Vi presento il mio prossimo
Seminario di formazione
AMORE E ORDINI NELLA RELAZIONE D'AIUTO
Il tema principale di questo Seminario è quello degli Ordini nelle relazioni d’aiuto.
Per 'ordini' si intende una serie di regole di funzionamento, di leggi sistemiche da tener presente perché ogni relazione sia creativa e possa evolvere.
Così come esistono ordini nella famiglia e nelle relazioni di coppia e professionali, così esistono anche nella relazione d’aiuto ed è importante che vengano rispettati. Tale rispetto degli ordini richiede grande consapevolezza e capacità di autoascolto da parte di chiunque operi in una relazione d'aiuto.
Ed è solo questo rispetto che permette all’Amore di fluire veramente.
Il Seminario è aperto a tutti.
In particolare è rivolto ai professionisti della relazione d’aiuto (Counselor, Operatori Olistici, Formatori, Naturopati, Facilitatori, Coach).
Vi aspetto con gioia!🌸
Insieme ai primi fiori, sbocciano interviste...
Le condivido con gioia!
Grazie a Fabia Tonazzi e Editore IlFalò
Grazie a Barbara Rigon per le foto negli articoli.
E grazie a voi tutte/i!!!!!
https://mobmagazine.it/blog/2021/02/22/camilla-ugolini-mecca-presenta-il-destino-dellonda-edito-da-il-falo-edizioni/
https://www.donnissima.it/letteratura-cultura/promesse-letterarie/Il-destino-dell-onda-Camilla-Ugolini-Mecca/7660
Con grande gioia condivido l'intervista che la giornalista Fabia Tonazzi mi ha fatto in occasione dell'imminente uscita del mio libro "Il destino dell'onda", pubblicato da
Edizioni Il Falò.
Ecco il link:
https://www.passionevera.it/camilla-ugolini-libro.../
Ph. Barbara Rigon
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Scrittrice, storica dell'arte, Dottoressa di ricerca e Professoressa di storia dell'arte, appassionata di letteratura, cinema e fotografia.
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