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Spieghiamo in modo semplice il vino e il marketing digitale ! Servizi di social media marketing per le aziende viti-vinicole

Ti aiutiamo nella digitalizzazione della tua azienda vinicola, potendo esprimere così la tua passione, accompagnandoti passo per passo, tramite la presenza online nei social e sul web.

Photos from Dyonisos's post 07/05/2022

La decantazione

Una fase molto importante e utile, per degustare un vino al massimo 🍷♥

Il decanter è un ottimo alleato, in quanto aiuta il vino a esprimere al meglio il suo bouquet aromatico, e ci permette di versare il vino senza eventuali sedimenti, che si possono essere formati con l'invecchiamento o caratteristica dei vini non filtrati

Il tempo varia a seconda della tipologia del vino e del suo invecchiamento

Ci sono molte scuole di pensiero su quanto è consigliato lasciar "respirare" il vino:

Chi consiglia 1 ora ogni 4 anni
Chi consiglia 1 ora ogni anno
e tanti altri (tu quale utilizzi?)

Non c'è una soluzione giusta, sarebbe più corretto provare vari metodi e vedere quale, viene più incontro ai nostri gusti!

Ricorda che è cruciale anche come caratteristica, la rapidità di ossigenazione

ci sono vini che preferiscono una ossigenazione intensa e altri, più "dolce" e lunga
(in questi casi è bene stappare la bottiglia qualche ora prima di decantare poi il vino)

Solitamente i vini strutturati, sia rossi che bianchi, se bevuti giovani, se dotati di una certa complessità e tannicità, per dar loro modo di ammorbidirsi e acquisire rotondità danno il meglio di sé con l’utilizzo del decanter e non hanno bisogno di essere aperti molto tempo prima del loro consumo.

Vino molto evoluti, invece, preferiscono una strappatura preventiva, non di tantissime ore, perchè devono respirare lentamente, senza traumi, e la loro decantazione deve durare poco, altrimenti si rischia di perdere quei pochi aromi che sono rimasti...

E per i vini bianchi?
Raramente si decantano, solitamente solo quelli che presentano sedimenti, o se sentiamo odori di riduzione (uova marce/ fiammifero bruciato) , basta una breve ossigenazione (max 30 minuti)

Photos from Dyonisos's post 14/04/2022

Ti sei mai chiesto, di fronte a una bottiglia, se il contenitore stesso, avesse un suo nome?

Siamo qui per scoprirlo!

Non è un caso che le bottiglie più diffuse siano di nome e origine, francese, dato che è il paese che ha “cominciato” a commercializzare il vino, in questi contenitori.

Nel corso degli anni e dei secoli, si è scoperto che ogni forma di bottiglia, si riferisce alla zona di produzione.
Anche se al giorno d’oggi la Bordolese (nata a Bordeaux) è diffusa in tutto il mondo, in Francia, sarebbe eresia mettere un vino di Bordeaux, in una borgognona!
Ma scopriamo di più su queste bottiglie:

L’Albesia è utilizzata per i vini rossi piemontesi, da lungo affinamento, la sua origine risale al ‘700, nella zona delle Langhe.

La Borgognona, nasce a Borgogna (Francia) ed è utilizzata per i grandi vini rossi, prodotti nella zona.

La Pulcianella, ha una forma panciuta, utilizzata limitatamente per i vini rossi di Franconia, alcuni vini portoghesi e a volte, per l’Orvieto (vino umbro)

Porto: creata ed usata appositamente per i vini di Porto e altri liquorosi, come il Madeira e lo Sherry, il suo colore solitamente è verde (di varie sfumature) ma anche marrone scuro.

L’anfora, è usata in Francia per i vini della Provenza, e in Italia, famosissima per il Verdicchio.

La Bordolese: è sicuramente la forma più diffusa, originaria appunto di Bordeaux, usata in zona per i suoi famosi rossi. Viene utilizzata di colore verde scuro per i vini rossi, trasparente per quelli bianchi.

La Bordolese piccola è usata soprattutto per i vini dolci

La Champagnotta, utilizzata per lo Champagne e per tutti gli spumanti a metodo classico. Solitamente di colore verde scuro, anche nera, e di un vetro più spesso del normale, per reggere la pressione dei vini rifermentati. La sua capacità varia dalla classica (750ml) fino ai 20 litri

La Renana, di origine della valle del Reno, usata per i vini bianchi.

La Marsalese, come dice il nome, è la bottiglia del Marsala.

Ma non è finita qui!
Esistono anche altre bottiglie, create appositamente per un tipo di vino, come per esempio il fiasco, per il Chianti, e la bottiglia Tokaji per il famoso vino ungherese.

Photos from Dyonisos's post 08/04/2022

Come sappiamo il vino, di per sè è una bevanda con un buon grado alcolico, molti, sia per tolleranza che per vari contesti, preferiscono bere il vino "mischiato" a qualcos'altro.

Non è una moda recente, ma anzi, già dai tempi degli antichi romani, il vino veniva diluito con acqua per essere "meno forte"

Questo post potrebbe far storcere il naso a qualcuno 😂, ma qui si parla di utilizzare del vino di "scarsa qualità" per creare dei drink, perlopiù estivi e beverini (eccezion fatta per il vin brulè)

Qui ho raccolto quelli più famosi a livello mondiale, vediamo quali sono!

Partiamo dalle terre spagnole 🇪🇸
Troviamo 3 principali drink:

Il Calimocho, nasce appunto per rendere più bevibile il vino di bassa qualità, e si fà mischiando in quantità più o meno uguali, coca cola e vino, viene chiamato anche la "cuba libre dei poveri" 😂

IL Tinto de Verano, che significa "vino rosso dell'estate", è molto simile al Calimocho.
La differenza stà nell'utilizzo di gassosa, al posto della cola.

Che vino utilizzare?🍷
In Spagna la scelta ideale è senz'altro il Tempranillo, un vino comune e molto diffuso.
Una variante tra i vini italiani potrebbe essere il Lambrusco. In alternativa, potete utilizzare anche un rosato, leggero e frizzante.

La Sangria
Forse la più conosciuta tra i 3,
una bevanda sempre estiva, a base di vino, frutta, zucchero e spezie.

Qui si utilizza un vino più corposo, rispetto agli altri 2 drink, se parliamo di vini italiani da utilizzare, scegliamo una Bonarda, Cannonau o un Salice Salentino.

Lasciamo la Spagna e torniamo in Italia,
dove i drink più famosi a base di vino, sono sicuramente il Bellini e lo Spritz!

Il primo è composto da vino bianco frizzante e una purea di pesca 🍑

Il secondo, bhe, ne esistono per tutti i gusti!
La base è seltz e Prosecco, poi varia in base a gusti e ai posti! (dallo spritz liscio, all'Aperol, Campari, China, Hugo ecc...) Ma l'originale nasce a Venezia e richiede l'uso del Select!

Ora veniamo a te...
Hai mai provato o ti piacerebbe provare uno tra questi drink?

Photos from Dyonisos's post 18/03/2022

Oggi rispondiamo a una domanda, che penso ognuno di noi si è posto almeno una volta nella vita 🤔

Perchè una bottiglia di vino tiene
proprio 750ml? 🍾🧐

E’ nel 1975 che la Direttiva Europea sugli imballaggi (Direttiva 75/106), ha decretato che il vino possa essere messo in commercio soltanto confezionato in recipienti di determinate capacità, rendendo quello da 750 ml il formato più comodo sia per il cliente che per l’azienda produttrice.

Ma come si è arrivati a questa capienza?
Le teorie sono 3, e sono descritte all'interno del carosello!

Inoltre, sai che la "classica"
forma della bottiglia ha un suo nome?

Si chiama Bordolese, ed è quella utilizzata per la maggior parte dei vini rossi, ma anche bianchi, che troviamo in commercio è di origini francesi, per l'esattezza delle zone di Bordeaux da cui appunto prende il nome (in francese Bordelaise).

Photos from Dyonisos's post 15/03/2022

In questo post,
simile al "che tipo di consumatore sei?"
tratta come si "identificano" le persone attraverso le loro opinione nel web...

Questa ricerca, commissionata dall'azienda Bosco Viticultori, è stata svolta dalla società Squadrati

Hanno creato un grafico a 2 assi, in cui hanno "diviso" in quadrante in 4 "profili":
Sacro, profano, cultura e natura

Vediamoli nel dettaglio!

Sacro: Sono quelli che reputano arte il vino e la sua produzione, qualcosa di prezioso da tutelare 👨‍👦

Profano: Il vino per loro è uno strumento per accompagnare il cibo o una bella serata 🍷

Natura: Si battono per la dimensione naturale
del vino, come terra e vitigno 🌱

Cultura: Reputano il vino come un artefatto culturale, costruito in cantina dall’abilità dell’enologo 🍇

Incrociando, nel grafico questi 4, sono stati originati i 4 profili che vedi in questo carosello!

E tu in quale dei 4 ti rivedi?

Photos from Dyonisos's post 11/03/2022

Quante volte hai sentito parlare di "autoctono"? 🧐

Ed è normale, dato che l'Italia è uno dei paesi col maggior numero di vitigni autoctoni sul territorio, che sono all'incirca 600 🍇

La parola autoctono è un composto delle parole greche "autòs" (stesso)
e "chtòn" (suolo, terra) 🌱

Sono vitigni strettamente legati al terroir, e non è detto che un autoctono, piantato in un altro posto, renda al meglio, come nel luogo d'origine!

Per esempio il Nebbiolo, è un autoctono della zona delle Langhe, poi trapiantato anche in altre regioni, ma è in Piemonte, dove esprime il meglio di sè!

Parlando di vitigni locali un esempio è il Vermentino, tipicamente sardo ma ottimo anche in Liguria e in Toscana.

Passiamo ai nazionali, pensa ad esempio al Sangiovese, coltivato in tutte le regioni comprese tra l’Emilia Romagna e la Campania!

Ultimi ma non per importanza i vitigni “alloctoni” (dal greco “allos”, “altro”,
e “chtòn”, “suolo o terra”)

Vitigni che nascono autoctoni, ma che si adattano bene in quasi "ovunque" come per esempio Merlot, Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Sauvignon blanc ecc..

Photos from Dyonisos's post 09/03/2022

Prima di rispondere a questa domanda ti consiglio di leggere il post fino alla fine 🤔🍷

La multinazionale “Constallation Brands” sulla base di un indagine chiamata “Genome Project” ha suddiviso i consumatori di vino in 6 gruppi principali:

1) Influenzati dal prezzo (price driven)
2) Consumatori fedeli e assidui (everyday loyal)
3) Sopraffatti (overhelmed)
4) Focalizzati sull’immagine (image seeker)
5) Novellini coinvolti (engaged newcomer)
6) Gli appassionati (enthusiast)

Dalla ricerca è emerso che i novellini hanno una spesa media a bottiglia paria a gli appassionati! 👀

Io umilmente ammetto di essere ancora un novellino... E tu?

Photos from Dyonisos's post 18/02/2022

🥩 La Fiorentina 🥩

Per la rubrica food, oggi ci dedichiamo a uno dei piatti più famosi dell'Italia, parliamo della Fiorentina!

Una bistecca con delle caratteristiche
ben precise 🧐

Ecco qualche consiglio:

Come và conservata?

Non bisogna mettere la bistecca sulla griglia appena estratta dal frigo. La ragione è che la carne subirebbe uno sbalzo termico come l’effetto “bollito”, tipico di una fiorentina non buona, facendo perdere alla carne cotta la caratteristica crosticina.

È meglio tamponare la bistecca con un foglio di carta assorbente prima di metterla sulla griglia, così da eliminare anche quell’invisibile strato di umidità che potrebbe compromettere la cottura.

Ma come và cotta? 🧐👩‍🍳

Alla brace, assolutamente!
Con le "bronse" spente.

Questo fà si che la cottura sia uniforme, e non si rischierà di bruciarla ❌

La carne non nè bucata, nè condita, solo a tavola🍽

In cottura, meglio girare la bistecca una volta soltanto!

A cottura ultimata sui lati, la fiorentina andrà messa dritta sull’osso per almeno due minuti, così da cuocere anche la parte meno scaldata dalla brace 🔥

Photos from Dyonisos's post 17/02/2022

Cosa sono i Super Tuscan? 🦸‍♂️🍷

L'origine di questi vini fu utilizzato inizialmente dalla stampa anglosassone alla metà degli anni 80 ma, in realtà, il “movimento” era iniziato già alla fine degli anni 60.

Nel 1968 erano già nati il Sassicaia e il Vigorello di San Felice, un sangiovese in purezza prodotto nel cuore del Chianti Classico, seguiti dal Tignanello nel 1971 (un blend di sangiovese, cabernet sauvignon e cabernet franc)

La creazione di vini frutto di blend tra vitigni autoctoni e internazionali, con passaggio in barrique e la cui validità si potesse legare al buon nome della cantina, sembrò un ottimo modo per elevare il pregio dell’offerta, restando svincolati dai paletti delle denominazioni.

Va anche ricordato che una delle cose importanti che hanno ottenuto i Supertuscan è la valorizzazione di nuove aree vitivinicole come la Costa tirrenica

Sono comunque dei vini che tanti reputano "sopravvalutati"....

E tu sei pro o contro questi vini?

Photos from Dyonisos's post 14/02/2022

🍷 Indovino 🍷

Questa settimana ci troviamo in Toscana...
Quale sarà il vino da indovinare?🧐

Segui gli indizi e se pensi di aver intuito quale sia,
Commenta con la risposta che reputi esatta!

Buona fortuna 🥳

Photos from Dyonisos's post 11/02/2022

Continuiamo dove ci eravamo lasciati settimana scorsa! 🧐

Venerdì scorso abbiamo parlato delle cotture a secco, mentre oggi... Vediamo la sua controparte, ovvero e cotture in umido! 💦

Queste sono caratterizzate dalla cottura appunto, in un liquido (che sia acqua, brodo, vino, birra ecc...)

Alcune cotture come il brasato sono miste...
Ovvero prima avviene una rosolatura (cuocere a fuoco lento carne, dolci o altre vivande, in modo che sulla loro superficie si formi una crosticina dal caratteristico colore ambrato, come abbiamo visto, è la reazione di maillard) e si aggiunge un liquido

Nel complesso sono piatti che vanno cucinati molto lentamente, lasciati raffreddare e poi riscaldati!

Questo enfatizza la percezione dei sapori (è anche per questo che solitamente uno spezzatino avanzato e mangiato il giorno dopo, risulti più buono 😋...
Ci avete mai fatto caso?

Photos from Dyonisos's post 10/02/2022

La sapidità è una delle sensazioni saporifere che possiamo percepire durante la degustazione 👄🍷

E' causata dalla presenza di sostanze minerali nel vino 🥂

Principalmente troviamo:
anioni inorganici e organici e i metalli (1-3 g/l)

Fosfati, solfati che sono gli acidi inorganici più influenti (100/150 mg/l)

Mentre i cloruri, (tra 100-200 mgl/ fino a 2g/l) sono più presenti nei vini ottenuti da vitigni coltivati in zone marine o terreni particolari 🌊

Bromuri e solfiti invece, in minore quantità!

Inoltre ci sono potassio, ferro, rame e altri metalli che rappresentano la componente cationica minerale

E tu sapevi che nel vino ci sono così tante sostanze che regolano la sapidità?

Photos from Dyonisos's post 07/02/2022

🍷 Indovino 🍷

Come puoi intuire dal tag e dagli indizi, ci troviamo nelle Langhe 🏞

Ma quale sarà il vino da indovinare questa settimana? 🧐

Segui gli indizi e lascia un commento se pensi di aver risposto giusto 🍷

Buona fortuna ✌️

Photos from Dyonisos's post 04/02/2022

Introduciamo l'argomento cotture!

Principalmente si dividono in cotture in umido e a secco...
Oggi vediamo proprio queste!

Sono cotture "violente" che puntano a cuocere prima l'esterno per sigillare l'alimento (così da trattenere i succhi all'interno), questo anche grazie alla reazione di Maillard!

Cos'è?
Con il calore, gli zuccheri e proteine durante la cottura, formano dei composti bruni (la classica crosticina scura) dal caratteristico odore di crosta di pane appena sfornato!

Principalmente sono cotture a convenzione (tramite aria calda, si cuoce l'alimento)
o irraggiamento (tramite una superficie calda a contatto diretto)

E tu quale "cottura" preferisci?

Photos from Dyonisos's post 03/02/2022

🍾 Cosa sono gli spumanti? 🍾

Come vedi dal post sono vini che hanno una
2° fermentazione (detta anche rifermentazione) che causa la creazione delle "bollicine"

Anche i vini frizzanti, hanno le bollicine,
ma come abbiamo visto nel reel di ieri (puoi recuperarlo nel mio profilo) differenziano su alcune cose.

Gli spumanti possono essere ottenuti con il metodo classico (detto anche champenoise, obbligatorio per lo Champagne) quindi con rifermentazione in bottiglia, oppure in autoclave con il metodo Martinotti (o Charmat)

Qui si ottengono vini più fruttati e da bere giovani, prediligendo vitigni aromatici (solitamente Moscato e Malvasia)

Mentre per gli spumanti "classici" solitamente pinot noir, chardonnay o vitigni tipici delle zone (verdicchio nelle Marche, Glera in Veneto, ecc...)

Lo Champagne è quindi un metodo classico, che può essere prodotto nella zona omonima, e utilizzando solo eusti 3 vitigni: Pinot Noir, Pinot Meunier e lo Chardonnay.

Tutti gli spumanti prodotti in Francia fuori da questa zona si chiamano Cremant!

Photos from Dyonisos's post 27/01/2022

Tannico...

Un termine che hai sicuramente già sentito,
se parliamo di vino 🍷

I tannini causano questa sensazione, ovvero dei polifenoli che troviamo naturalmente nell'uva 🍇

Sono presenti nei vini rossi, e negli Orange wine,
per il semplice motivo che a differenza della vinificazione in bianco, si lasciano macerare i vinaccioli e la buccia!

Vengono quindi rilasciati con la macerazione e la fermentazione...

Sono antiossidanti naturali, ovvero, proteggono il vino dall'ossigeno, cosa che non succede nei vini bianchi (vengono protetti con la anidride solforosa)

Sentiamo la presenza dei tannini, in maniera "aggressiva" nei vini giovani, mentre grazie all'invecchiamento, i vini più maturi, avranno dei tannini smussati e avvolgenti!

Photos from Dyonisos's post 26/01/2022

Vino e carbonara 🥓🥚🍷

Come abbiamo visto nel post di settimana scorsa, questo piatto è semplice, quanto complesso in fatto di gusto!

Questo ci permette di scegliere,
in base alla sensazione che più ci piace, di scegliere il vino più adatto!

Per esempio, parlando di abbinamento per struttura, sarà ottimo un vino rosso speziato, ma "senza" tannini...

Qui puntiamo a reggere il confronto con gli ingredienti, senza sovrastare la dolcezza dell'uovo 🥚

Sicuramente un Merlot, lo Schioppettino, un Montepulciano d'Abruzzo, e un Syrah🍷
Anche qualche bianco come il Greco di Tufo, può reggere bene il confronto 🥂

Nell'abbigliamento per dolcezza, prediligiamo i bianchi, belli sapidi e con una buona acidità, come per esempio un Vermentino di Gallura o un Trebbiano d'Abruzzo 🥂

Se invece puntiamo a volerci pulire la bocca dall'unto di questo piatto,
scegliamo dei bianchi anche qui con una bella acidità, oppure tentare l'abbinamento con le bollicine...

Un Franciacorta o un Trento Doc sono la scelta migliore!
(preferite metodo classico per il fatto che sono solitamente con un lungo affinamento, e reggono bene il confronto)

E dell'abbinamento Regionale?

Questo è pressoché perfetto,
i vini laziali sposano alla perfezione con questo piatto 💕

Dei bianchi come l'Est Est Est! Il Cannellino di Frascati, il Frascati Superiore e anche alcuni vini di Orvieto (Umbria)
Mentre nei rossi Cesanese del piglio e internazionali come Syrah e Merlot, più qualche bordolese, sono sicuramente scelte azzeccate!

Volendo potete anche provare l'abbinamento con un Cerasuolo d'Abruzzo o un chiaretto, se vi piacciono i rosati 😌

Photos from Dyonisos's post 21/01/2022

Cacio pepe e…

In questo post vediamo 4 tra i piatti di pasta più famosi nel mondo 🍝🇮🇹

L’origine di base è la cacio e pepe, un piatto semplice composto da 2 soli ingredienti:
Il pecorino e il pepe nero.

Da qui, se aggiungiamo il guanciale, otteniamo la Gricia! 🥓

Se a questa aggiungiamo il pomodoro o l’uovo, abbiamo l’amatriciana o la carbonara! 🥚🍅

Questi piatti semplici ma pieni di sapori, si sposano bene con entrambi i vini (bianchi o rossi)
Sta a te scegliere il contrasto tra il piatto e il vino che ti piace di più!

Vediamoli nel dettaglio, con qualche esempio:

Cacio e pepe 🧀
Se ami il rosso è importante che sia un rosso leggero: un Rosso di Montalcino o un Morellino di Scansano, ad esempio, si sposano benissimo con la sapidità del pecorino.

Se sei più in vena di bianco dovrà essere di buon corpo, per bilanciare la struttura della classica cacio e pepe alla romana: uno Chardonnay dell’Alto Adige,Frasca sarà perfetto!

Con la gricia 🧀🥓
Qui oltre alla sapidità del pecorino, entra in gioco il “grasso” del guanciale!
Se preferisci un bianco, meglio secco, fragrante e morbido come il Frascati Superiore, Verdicchio di Matellica, Trebbiano d’Abruzzo o un Sauvignon del Friuli!
Vuoi optare per un rosso? Vai di Montefalco Rosso

Con la amatriciana 🧀🥓🍅
Qui oltre gli altri ingredienti, entra in gioco l’acidità del pomodoro!
Consigliato sicuramente un buon vino rosso, come un Montepulciano d’Abruzzo, un Nebbiolo delle Langhe. Una Vernaccia o un Valpolicella Ripasso!
Se vuoi optare per un bianco invece, vai di Grecchetto Laziale!

La carbonara 🧀🥓🥚
Qui al contrario della pasta rossa, entra in gioco la grassezza del tuorlo d’uovo (oltre al guanciale)
E’ un piatto con cui puoi abbinarci di tutto!
Dal metodo classico (si, anche lo spumante!) con lungo affinamento sui lieviti come un Alta Langa, Franciacorta, Trento DOC e Oltrepò Pavese Metodo Classico.

Vini rossi da provare con vini “morbidi” già di suo o con qualche anno di affianamento…
Per esempio Montepulciano d’Abruzzo, un Merlot, Amarone, un Pinot Nero o anche uno Schioppettino

Se preferisci i bianchi, opta per un Vermentino di Gallura, Greco di tufo o un Grecchetto d’Umbria!

11/12/2021

Tradotto:
" L’acqua 💧 per il terreno🌱, il vino🍷 per la tavola 🍽 "

Io la interpreto così:
Ovvero che è meglio non sprecare l'acqua per berla, e tenerla per coltivare, ed utilizzare invece il vino, come fonte di idratazione...

E tu che invece interpretazione gli dai?
Ti trovii d'accordo, o hai un altra opinione? e vuoi farmelo sapere,
scrivila pure, che ne parliamo nei commenti!

Photos from Dyonisos's post 10/12/2021

🥂 Indo-vino! 🥂

Come funziona?
Ogni slide degli indizi per indovinare il vino...
Questa settimana tocca ad un bianco, della Sardegna!

Se pensi di aver indovinato, scrivi la risposta
nei commenti!
👇👇👇

Photos from Dyonisos's post 09/12/2021

Il metodo soleras

E' una tecnica di invecchiamento "particolare"
utilizzata per vini fortificati o distillati!

Ma per quali prodotti nello specifico, è utilizzata?
Inizialmente il metodo Soleras veniva utilizzato in Spagna e Portogallo per l’invecchiamento dei vini liquorosi come lo Sherry e il Porto.
in Italia, è adottato anche in Sicilia per il Marsala!

Il metodo Soleras viene anche utilizzato per distillati come il Brandy de Jerez, e in Scozia viene utilizzato per alcuni Whisky.

In Giappone l’Awamori, un particolare tipo di sakè, viene prodotto utilizzando un sistema simile al Soleras, chiamato sh*tsugi.

Per finire, in Svezia il metodo Soleras è stato utilizzato
fin dal 17° secolo per produrre una birra acida, nota come “hundraårig öl”

In Francia, alcuni produttori di Champagne usano un metodo simile al Solera, chiamato “perpétuelle” per fondere i vini base per lo Champagne non millesimato!

domanda:
Quale prodotto ti piace più bere, invecchiato con il metodo Soleras?
Fammelo sapere con un commento qui sotto, se ti va!

08/12/2021

🍷 Isola dei Nuraghi Rosso IGT 🍷

E' il Vino della settimana a tema Sardegna!

Un rosso il " Turriga" 2017 di

Il più famoso ed il più celebrato, il Turriga rappresenta la quintessenza delle uve tradizionali isolane.
Un rosso unico per statura ed eleganza, finezza, spessore e, in ultima analisi, longevità.

Un vero e proprio campione che merita la fama che lo circonda. Vinificato in acciaio e lasciato maturare per quasi due anni in piccoli fusti di rovere francese, l'Isola dei Nuraghi Rosso IGT “Turriga” di Argiolas è vino perfetto per ogni grande occasione!

Caratteristiche organolettiche:

Alla vista 👀
Rosso rubino intenso 🍷

Al naso👃
Eleganti note di ribes, di prugne, di tabacco e di cuoio, di spezie dolci

Al palato 👄
Una traccia tostata apre ad un assaggio di grande struttura, equilibrato, fine e persistente, concentrato, caldo, il cui finale sfuma su toni di liquirizia.

con cosa si abbina 🍽 ?
E' un vino a tutto pasto, si abbina a cinghiale in umido, selvaggina da pelo, carni rosse speziate, pecorino sardo stagionato.

Le informazioni sono state prese dalla scheda tecnica di .it

Photos from Dyonisos's post 06/12/2021

🍇 La Sardegna 🍇

Secondo studi e ricerche archeologiche, la vite e il vino sono presenti in Sardegna da circa 5.000 anni, anche se i reperti ritrovati farebbero ritenere che la vite sia stata introdotta in Sardegna dai Fenici, durante il periodo nel quale occuparono l’isola

Alcune delle più note uve della Sardegna come il Cannonau e il Carignano sono state introdotte dagli Spagnoli.

Nel tardo 1700 i vini della Sardegna, quali il Cannonau di Nuoro, il Vermentino di Gallura, la Vernaccia di Oristano, la Malvasia di Bosa, il Monica passito, il Girò, il Moscato e il Nasco cominciarono a divenire conosciuti fuori dai confini della regione.

Lo sviluppo dell’enologia di Sardegna si arrestò con l’arrivo della fillossera, alla fine del 1800, dalla quale si salvarono solamente le vigne piantate in terreni sabbiosi.

Solo all’inizio degli anni 1950, grazie alla nascita di innumerevoli cantine sociali, la viticoltura riprese piede in regione, anche se in questo periodo la produzione era concentrata sulla quantità, in particolare per i vini rossi colorati e concentrati, con altra gradazione alcolica e spesso usati per il taglio di altri vini.

L’arrivo della produzione di qualità, qui come in altre regioni d’Italia, ha permesso ai vini della Sardegna di raggiungere i grandi livelli di eccellenza dei giorni d’oggi.

Fonte: Quattrocalici

04/12/2021

Tradotto:

🍷 È diventato aceto il miglior vino 🍷

un'aforisma "che contraddice" quello della scorsa settimana, ma c'è un motivo!

Questo proverbio, è una metafora: ci dice che l’uomo virtuoso, corrompendosi, può trasformarsi in un pessimo soggetto...

Tu ti trovi d'accordo con questo detto popolare siciliano?

Photos from Dyonisos's post 03/12/2021

Indo-vino...

A tema Sicilia!

Quale sarà il vino scelto del post di oggi?
commenta qui sotto, questa sera lo riveleremo
nelle storie 😎

Buon divertimento!

01/12/2021

🌜Mille e una Notte🌛

Questa settimana avete scelto un vino simbolo di Donna Fugata, per rappresentare la Sicilia!

Il "mille e una notte" è forse il vino rosso che per primo ha fatto conoscere ed apprezzare il Nero d’Avola nel mondo 🌍

La sua maturazione avviene in barrique per almeno 16 mesi. Un rosso figlio di tutto quello che di buono può generare l’incontro tra una grande cantina ed un territorio incredibile come quello della Sicilia Occidentale 🌞

Esame organolettico:

Alla vista 👀
Rosso rubino scuro

All'olfatto 👃
intensi sentori fruttati, dolci e maturi, a note balsamiche e floreali di violetta su un lieve accento di tabacco in chiusura

Al palato 👄
è gustoso, lungo, il calore si fonde perfettamente con la trama tannica in un grande equilibrio complessivo. Chiude con un finale di grande persistenza, su note di macchia mediterranea

Con cosa abbinarlo 🍽
E' un vino a tutto pasto, si abbina perfettamente a piatti elaborati di carni rosse, maiale, agnello. Da provare anche con cioccolato al peperoncino🍫 🌶

Le informazioni, sono state prese dalla scheda tecnica di .

Photos from Dyonisos's post 29/11/2021

🍇La Sicilia 🍇

Manca poco alla fine del tour delle regioni!

Oggi parliamo dell'isola più grande dell'Italia:
La Sicilia!
Un territorio caratterizzato dal vino e dalla vite, fin dall’antichità.

Si è scoperto infatti che la vite vi crescesse spontaneamente anche molto tempo prima dell’arrivo dei Greci e la viticoltura, come la conosciamo oggi, fu introdotta nell’isola durante l’ottavo secolo a.C. proprio da loro.

Ecco come in Sicilia nascono pregiati e famosi vini dalla lunga storia come il Marsala, ma anche profumati vini da dessert come il Passito di Pantelleria e la Malvasia delle Lipari, senza dimenticare il Moscato di Noto e di Siracusa, come i robusti vini rossi e interessanti vini bianchi dell’area dell’Etna.

Questi e molti altri vini sono gli artefici della rinascita enologica della Sicilia e hanno reso celebri anche le uve autoctone con cui sono prodotti, come il Grillo, Catarratto, Inzolia, Zibibbo, Malvasia e Nero d’Avola.

La viticoltura della Sicilia, per molti anni finalizzata all’ottenimento di vini da taglio (alta gradazione e grossi quantitativi) ha fatto negli ultimi anni progressi notevolissimi, raggiungendo ragguardevoli risultati in campo enologico.

La struttura dei vini siciliani, dovuta sia al tipo di uve che all’ambiente pedoclimatico, accompagnata al miglioramento qualitativo e all’affinamento delle tecniche enologiche, ha fatto si che molti prodotti si siano ormai imposti con pieno merito sui mercati nazionali ed internazionali.

fonte: quattrocalici-assovini

27/11/2021

Tradotto:
Il vino buono non diventa aceto 🍷

Buon fine settimana con questo proverbio calabrese!

Photos from Dyonisos's post 26/11/2021

🥂 Indo-vino 🥂

Visto il successo, ripropongo questo format!

Piccolo indizio:
E' un vino che fa parte del tema della settimana... la Calabria!

Prova ad indovinare, scrivendo qual'è il vino giusto, secondo te, nei commenti!

24/11/2021

🍷 Cirò Riserva Classico Superiore 🍷

Questa settimana avete scelto questo vino
per rappresentare la Calabria!

Simbolo non solo di una cantina storica come Librandi, ma di tutta una denominazione...

Il “Duca Sanfelice” è il Cirò per eccellenza, un riferimento nel panorama dei vini calabresi ed un meraviglioso esempio di quello che il Gaglioppo è in grado di regalare quando coltivato nella sua terra d’elezione.

Viene vinificato e lasciato maturare solo in acciaio, il Cirò Rosso Classico Superiore Riserva DOC “Duca Sanfelice” di Librandi si esprime con un’affascinante fragranza mediterranea, tipica del territorio!

Ma come si presenta nel calice 🍷?

Alla vista 👀
Rosso rubino scuro

All'olfatto 👃
Profilo olfattivo intenso, impreziosito da richiami di liquirizia

Al palato 👄
assaggio pieno, vellutato, sostenuto da una certa freschezza ed una buona acidità. Lungo e armonico, chiude su belle note di tabacco e di ciliegia 🍒

Con cosa si abbina?
E' un vino a tutto pasto, predilige arrosti di carni rosse, cacciagione, selvaggina, brasati 🍖
Ottimo su formaggi stagionati 🧀

E tu lo hai già provato o vorresti assaggiarlo?
Fammelo sapere commentando qui sotto 😊

tutte le info sono state prese dalla scheda tecnica presente sullo shop di .it

Photos from Dyonisos's post 22/11/2021

🍷 La Calabria 🍷

Una terra in cui la viticoltura risale al primo millennio a.C. 🍇

A quell’epoca la pen*sola Calabrese era abitata dai Bruzi, che appartenevano agli Italici, popolazioni di origine indoeuropea.

I Greci, a partire dal 750 a.C., colonizzarono le coste della Calabria, che chiamarono Enotria, o “Terra del vino”, fornendo così la prima testimonianza di una viticoltura preesistente al loro arrivo

Con le colonie Greche si crearono in Calabria 2 tipi di viticoltura, una di origine Italica, all’interno, e l’altra di origine Greca, lungo le coste, con centri di commercio a Crotone, Locri e Sibari.

L’arrivo dei conquistatori Romani portò ad un relativo abbandono della viticoltura a favore delle colture seminative, ma anche a nuove produzioni che andarono a sostituire i vini greci...

Arrivando verso i giorni "nostri", nell'800,
dove la filossera che portò alla completa distruzione dei vigneti della Calabria.

La successiva ricostruzione del territorio viticolo è stata parziale e lenta, ma gradualmente ha portato al recupero produttivo nella regione.

Per molti anni la Calabria ha fornito vini da taglio sia ai produttori Italiani che esteri, grazie al loro colore intenso e grado alcolico elevato. La situazione è oggi cambiata e la tenacia dei viticoltori Calabresi ha fatto si che in regione si siano affermate realtà produttive e vini di tutto rispetto!

Andiamo a vedere le certificazioni della regione:
Le Doc:
Bivongi
Cirò
Greco di Bianco
Lamezia
Melissa
S.Anna di Isola Capo Rizzuto
Savuto
Scavigna
Terre di Cosenza

Mentre le IGT sono:
Scilla
Val di Neto
Valdamato
Arghillà
Calabria
Costa Viola
Lipuda
Locride
Palizzi
Pellaro

Fonte: https://www.quattrocalici.it/regione/calabria/

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