Osservatorio Geopolitico e Geostorico del Nordest per l'Impresa e il Lavoro

Conoscere il mondo e la storia per affrontare con successo le sfide di oggi e di domani. Attivo c/o

13/10/2023

OGGNIL: venerdì scorso il nostro direttore (nonché presidente di Bericus srl), Gabriele Catania, ha partecipato al convegno "Contemporary dystopian imaginaries: discontinuities and conflicts" presso l'Università di Torino con un intervento dal titolo "Geopolitical fatigue: the limitations of Dystopian Fiction novels in envisioning new geopolitical landscapes and transformations". Il convegno è stato organizzato congiuntamente dal Dipartimento di Cultura politica e società dell'Università di Torino, dalla Fondazione Luigi Firpo e dalla Fondazione Luigi Einaudi onlus di Torino.

30/09/2023

OGGNIL: il nostro direttore Gabriele Catania è intervenuto venerdì 29 settembre in tarda mattinata alla tavola rotonda "Il quadro economico-finanziario e geopolitico: gli effetti su investimenti e sviluppo"; sono intervenuti anche il senior adviser del Dipartimento di politica monetaria della BCE Roberto Motto e il vice capo del Dipartimento mercati e sistemi di pagamento della Banca d’Italia Stefano Siviero, mentre a moderare è stato Alberto Brambilla, presidente del CTS di Itinerari Previdenziali. Il direttore si è soffermato sulla crescente volatilità geopolitica globale (un trend che molto probabilmente continuerà anche nei prossimi anni) e su alcuni bivi cruciali del 2024, nonché sulle variabili geopolitiche che incidono sul trend inflattivo globale. La tavola rotonda si è tenuta a Olbia, nell'ambito del XVII Itinerario Previdenziale. https://lnkd.in/dyDRYtCU

Voci dal Mondo | Sotto il mare | Rai Radio 1 | RaiPlay Sound 28/08/2023

Voci dal Mondo | Sotto il mare | Rai Radio 1 | RaiPlay Sound Sotto il mare - Voci dal Mondo - Con Alba Arcuri. La sicurezza subacquea dal Mediterraneo all'Artico Ne parliamo con Alessandro Marrone e Elio Calcagno, ricercatori del Programma Difesa dell'Istituto Affari Internazionali, e con Marzio Mian, esperto di Artico. Il commento è di Gabriele Catania, dir...

23/08/2023

RUSSIA - Evgenij Prigožin, fondatore della compagnia militare privata Wagner, è morto, probabilmente ucciso su ordine del presidente russo Putin. Il nostro direttore Gabriele Catania, in una brillante analisi per il quotidiano milanese Gli Stati Generali, lo aveva anticipato il 23 gugno, il giorno stesso del cosiddetto ammutinamento della Wagner: per Prigožin "l’esilio o la morte sono le possibilità più concrete", aggiungendo che era improbabile che la Bielorussia si trasformasse "in una sorta di Stato-fantoccio di Prigožin", a dispetto delle congetture riprese da importanti media italiani. La geopolitica non è facile, non è Bellingcat ma qualche risultato lo porta a casa. Per leggere l'analisi: https://www.glistatigenerali.com/geopolitica_russia/futuro-wagner/

11/08/2023

OPEN ACCESS🏆
Early Medieval Europe, Volume 31, Issue 3 (2023). Themed edition: Mobility and migration in the early medieval Mediterranean

https://onlinelibrary.wiley.com/toc/14680254/2023/31/3

CONTENTS:

Special Issue Articles

Introduction Mobility and migration in the early medieval Mediterranean -- Claudia Rapp

Mobility and migration in Byzantium: who gets to tell the story? -- Claudia Rapp

Qualifying Mediterranean connectivity: Byzantium and the Franks during the seventh century -- Mischa Meier, Steffen Patzold

Mobility in seventh-century Byzantium: analysing Emperor Heraclius’ political ideology and propaganda -- Paraskevi Sykopetritou

In enemy hands: the Byzantine experience of captivity between the seventh and tenth centuries -- Grigori Simeonov

Saints’ mobility and confinement: deconstructing Byzantine stories of (fe)male ascetics and monastics -- Christodoulos Papavarnavas

Review article: The history of the early medieval book as cultural history -- David Ganz
Book reviews

22/07/2023

EGITTO: il paese arabo «è stato al centro dell’attenzione internazionale dopo l’annuncio, questo martedì, della condanna al carcere dell’attivista per i diritti umani Patrick Zaki. Il giorno dopo si è continuato a parlare di , ma perché il presidente Al Sisi ha concesso la grazia all’attivista, pochi giorni prima della conferenza internazionale sulla migrazione che si terrà domenica a Roma, e alla quale è prevista la partecipazione dello stesso Al Sisi – rileva Valentina Saini, referente per la Spagna e la sponda sud del Mediterraneo –. Difficilmente avrebbe potuto essere più palese l’utilizzo di Patrick Zaki come pedina da parte del regime egiziano. A quasi dieci anni dall’arrivo al potere di Al Sisi, l’Egitto è in una profonda crisi economica. Secondo le statistiche ufficiali egiziane la povertà colpisce intorno al 30% della popolazione (ma la realtà è probabilmente peggiore) e il mancato rinnovo degli accordi sul grano da parte di Mosca ha spaventato Il Cairo».

L’Egitto, continua Saini, «dipende moltissimo dalle importazioni di generi alimentari e carburante, e con una popolazione che ha superato i cento milioni di persone sventare il pericolo delle rivolte che potrebbero scatenarsi se il cibo cominciasse a scarseggiare è una priorità per il regime egiziano. D’altra parte, Il Cairo è perfettamente consapevole del suo peso nello scenario geopolitico mediterraneo, e di quanto siano determinanti i flussi migratori sia nella stabilità dei governi dei Paesi della riva nord del Mediterraneo, sia negli equilibri dell’Unione Europea. La condanna di Patrick Zaki e la successiva grazia sono state uno spettacolo attentamente congeniato (sulla pelle del giovane studioso e dei suoi familiari), a pochi giorni da un summit che, evidentemente, per Al Sisi rappresenta una partita importante da cui spera di ottenere molto».

18/07/2023

SICUREZZA MARITTIMA: il nostro direttore Gabriele Catania è stato intervistato domenica sulla rubrica di RAI Radio 1 "Voci dal mondo" insieme agli esperti dell'Istituto Affari Internazionali (IAI) Alessandro Marrone e Elio Calcagno e al giornalista Marzio Mian. Ha parlato del vertice NATO a Vilnius, di e di nuove minacce nel . Per ascoltare: https://lnkd.in/dR9CFmYf

12/07/2023

SPAGNA – nel paese iberico è entrata nel vivo la campagna elettorale per le elezioni generali del 23 luglio. «Come sempre lo scontro è prima di tutto tra i due partiti storici, il Partito Socialista (PSOE) guidato dall’attuale capo del governo Pedro Sánchez e il Partido Popular (PP, conservatori) con a capo Alberto Núñez Feijóo, per ora in vantaggio nei sondaggi – rileva Valentina Saini, referente per la Spagna e la sponda sud del Mediterraneo –. Però il bipartitismo è finito già da qualche anno nel paese iberico, precisamente dalle elezioni generali del 2015, e tra le incognite principali del voto del 23 luglio c’è il risultato che otterrà l’estrema destra di Vox, anti-abortista, anti-femminista e negazionista della crisi climatica. Soprattutto ci si interroga sul peso che Vox avrà negli accordi per formare il nuovo governo se il PP non conquisterà seggi sufficienti per governare autonomamente, come al momento sembra probabile. Gli ultimi sondaggi danno il PP a poco più del 31% e il PSOE al 29,5%, e mostrano un dato interessante: l’apprezzamento per Vox è crollato nella comunità autonoma di Castilla y León, dove governa in coalizione con il PP da poco più di un anno».



[foto di Sánchez: Ministry of the President. Government of Spain - Pool Moncloa/Borja Puig de la Bellacasa; foto di Feijóo: EPP Athens]

06/06/2023

ECONOMIA: «Oggi si torna a parlare di politica industriale. Questo perché la globalizzazione (almeno come l’abbiamo conosciuta) è finita, e perfino organizzazioni come il FMI sono costrette a riconoscerlo. Ovviamente non è la prima volta che il pendolo della globalizzazione arretra. Il periodo anteriore alla Prima Guerra Mondiale fu caratterizzato da un’apertura al commercio internazionale persino superiore a quella degli ultimi decenni; i due conflitti mondiali però invertirono la rotta, e il secondo dopoguerra (e la Guerra Fredda) cementarono l’importanza della politica economica per lo sviluppo delle economie avanzate. Ci fu una drastica rottura dagli anni Ottanta in poi, con il successo del cd neoliberismo e l’applicazione delle sue ricette economiche: liberalizzazioni, privatizzazioni, e apertura completa ai mercati internazionali – spiega il ricercatore Nicola Visonà, referente per la storia economica –. Oggi c’è un consenso generale sul fallimento di tale politiche: lo Stato deve avere un ruolo nell’economia. E persino istituzioni per decenni promotrici del neoliberismo, come il FMI, ammettono che è tornata la politica industriale».

Lo studioso si riferisce a un recente articolo di Douglas Irwin, pubblicato sulla rivista del FMI, dove «si prende atto della fine della seconda globalizzazione, con Cina e Stati Uniti che abbandonano il lasseiz fair spinto e tornano a fare politica industriale. L'articolo non è particolarmente interessante, l’autore sembra confondere politica industriale e politiche protezionistiche, che non coincidono per forza. Tuttavia è degno di nota che sia uscito. Aggiungo che la politica industriale è stata centrale nello sviluppo economico di tutti i paesi avanzati dopo la prima rivoluzione industriale. Non è un caso che queste politiche vengano abbandonate dagli Stati Uniti, visto il periodo – nel complesso – di scarsa crescita economica degli ultimi tre decenni, definito difatti “la Grande Moderazione”. E ora che il FMI riconosce l’ovvio, non possiamo che auspicare un cambio di rotta anche per le raccomandazioni di policy verso i paesi emergenti».

Per leggere l'articolo di Irwin citato da Visonà, ecco il link: https://www.imf.org/en/Publications/fandd/issues/2023/06/the-return-of-industrial-policy-douglas-irwin

28/05/2023

Oggi il nostro direttore Gabriele Catania è stato intervistato dalla giornalista Alba Arcuri nel corso del programma RAI "Voci dal mondo"; ha parlato di guerra russo-ucraina, e dei possibili esiti del conflitto, con accenni alla Cina e agli Stati Uniti. Per ascoltare la trasmissione nella sua interezza: https://lnkd.in/dzuqT69j

20/05/2023

Oggi all'attenzione del direttore di sono arrivati due libri dal Regno Unito: "America before 1787" e "Spies, lies and algorithms", entrambi della Princeton University Press; protagonisti gli Stati Uniti, di ieri e di oggi.

25/04/2023

PAESI NORDICI: su Eastwest, magazine geopolitico italiano, il nostro direttore (e referente per i paesi nordici e baltici) Gabriele Catania approfondisce le contraddizioni della leadership energetica (ed ecologica) della , diventata ormai il pilastro della sicurezza energetica europea a causa della guerra russa in Ucraina. Una potenza idrocarburica che finanzia la difesa dell'Amazzonia e punta sull'eolico offshore e sull'elettrificazione spinta, ma che deve molta della sua prosperità all'export di greggio e gas.

21/04/2023

SALUTE: il tasso di mortalità infantile negli ultimi due secoli è crollato a livello globale, ma molto resta da fare, in particolare nel sud del mondo, specialmente in Africa subsahariana. Da leggere questo breve ma interessante articolo a riguardo: https://lnkd.in/di28t-Sm

Tra populismo e tecnocrazia: una conversazione sulla politica italiana con Jacopo Tondelli 10/04/2023

ITALIA: sul blog di una conversazione con il giornalista Jacopo Tondelli, autore del saggio "Dopo la democrazia", sulla politica italiana e sulla nazione che verrà.

Gli Stati Generali Zolfo Editore

Tra populismo e tecnocrazia: una conversazione sulla politica italiana con Jacopo Tondelli In un mondo in profonda e rapidissima trasformazione, la politica italiana sembra barcollare. E con essa anche la democrazia.

25/03/2023

PAESI NORDICI: Svezia, Finlandia, Norvegia e Danimarca hanno firmato presso il NATO Allied Air Command di Ramstein, il 16 marzo, un Nordic Air Commanders' Intent. L'obiettivo è far sì che i 250 aerei da combattimento delle quattro aeronautiche nordiche operino come un'unica forza aerea, sviluppando un "concetto nordico per le operazioni aeree congiunte", e rendendo possibile "un approccio olistico" alle funzioni e all'uso dell'aeronautica nella regione nordica. Per Gabriele Catania, direttore e referente per i paesi nordici e baltici, "una forza aerea congiunta di simili dimensioni, costituirebbe un efficace deterrente contro la , che da anni, per esempio, è sempre più aggressiva verso quei paesi, ad es. violando sistematicamente lo spazio aereo nordico. Ovviamente questa iniziativa va letta anche alla luce del percorso che Finlandia e Svezia hanno intrapreso per entrare nella NATO (percorso molto complesso, a causa dell'Ungheria e soprattutto della Turchia, specie per Stoccolma), e non sarà disgiunto da un rafforzamento dei legami transatlantici. Esperti in e hanno osservato che una forza aerea da 250 velivoli sarebbe paragonabile a quella britannica o francese".



[foto: NATO]

Pope Francis's decade: Pontiff has taken Catholicism beyond its Eurocentric past 12/03/2023

VATICANO: dieci anni fa (per la precisione il 13 marzo 2013) veniva eletto papa l'arcivescovo di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio. La referente Osservatorio Geopolitico e Geostorico del Nordest per l'Impresa e il Lavoro per la e la sponda sud del Mediterraneo, Valentina Saini, ha firmato un articolo sui dieci anni del pontificato di Francesco per The National, il più importante quotidiano del Golfo.

Pope Francis's decade: Pontiff has taken Catholicism beyond its Eurocentric past With Pope Francis at the helm, the Catholic Church has become more concerned with the environment, inter-religious dialogue and equality

Canada's Trudeau launches China election meddling probes 08/03/2023

CANADA: il primo ministro canadese Justin Trudeau ha dichiarato che si indagherà sulle presunte interferenze cinesi nelle elezioni federali del 2019 e del 2021. "Le grandi potenze (Stati Uniti e Regno Unito inclusi) hanno sempre cercato di manipolare i processi decisionali ed elettorali di paesi di minor peso geopolitico - commenta il direttore di Gabriele Catania -. La Repubblica Popolare Cinese è una grande potenza in ascesa, e a dispetto della sua propaganda è piuttosto incline a immischiarsi negli affari interni di altri stati, e ad assumere posture aggressive specialmente verso medie e piccole potenze. I paesi occidentali, Italia inclusa, devono tenere alta la guardia".

Canada's Trudeau launches China election meddling probes An "independent special rapporteur" will examine reports of Chinese meddling in recent elections.

28/02/2023

PAESI NORDICI: oggi il nostro direttore Gabriele Catania è stato intervistato da Radio 3 Mondo in merito alla situazione dei sami in e (dal 16 minuto). Buon ascolto!

https://lnkd.in/dWjXA-Bz

La Svezia, l’ingresso nella NATO e le pressioni della Turchia per l’estradizione dei curdi 30/01/2023

PAESI NORDICI: il nostro direttore Gabriele Catania ha firmato per il sito di approfondimento Valigia Blu una lunga analisi sulla crisi tra la e la . L'entrata del paese nordico nella si allontana, mentre Ankara potrebbe dare il via libera alla .

La Svezia, l’ingresso nella NATO e le pressioni della Turchia per l’estradizione dei curdi La Svezia si trova di fronte a un dilemma lacerante: sicurezza o rispetto dello Stato di diritto? Proteggersi dalle armate del presidente russo Vladimir Putin o resistere ai diktat del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan?

16/01/2023

MAFIE: «La cattura di Matteo Messina Denaro è sicuramente un'ottima notizia. Ci sono due aspetti però che fanno riflettere - osserva Silvia Civitella, referente per la e le minacce criminali transnazionali - Il boss di Cosa Nostra è riuscito a rimanere latitante per 30 anni. Ciò dimostra ancora una volta la rete di protezioni e relazioni su cui possono contare le mafie. Inoltre, Denaro è stato trovato a Palermo». Ora, nota l'analista, «il controllo del territorio è fondamentale per le mafie. Fuggire significherebbe perdere potere e rispetto, oltre che non poter controllare le famiglie rimaste e non poter contare sulla protezione degli uomini d'onore. Negli ultimi anni, però molti latitanti sono stati trovati all'estero, ad esempio Rocco Morabito della 'ndrangheta, arrestato in Brasile l'anno scorso. Questo è un segno della forte presenza e pervasività delle mafie in diversi Stati. Sono in grado di estendere i loro traffici e tessere relazioni strategiche in territori diversi da quelli di origine. Matteo Messina Denaro, forse, non se le poteva permettere».

07/11/2022

CLIMA: è entrata nel vivo la Conferenza sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (COP27), per la prima volta in Egitto. Secondo Valentina Saini, referente OGGNIL per la Spagna e la sponda sud del , «è un’opportunità che i leader mondiali non possono permettersi di perdere: è di vitale importanza che si agisca subito con misure concrete per raggiungere la neutralità climatica. Recentemente il segretario generale delle Nazioni Unite António Gutérres ha sottolineato quanto sia fondamentale che i paesi avanzati, le economie emergenti e i paesi in via di sviluppo stringano un “patto storico”, con chiari impegni in materia finanziaria e per la riduzione delle emissioni da parte dei paesi avanzati e delle economie emergenti».

Per Gutérres, continua Valentina Saini, «non bisogna dimenticare che i paesi avanzati sono responsabili della maggior parte delle emissioni di gas serra, i cui effetti però si abbattono con più forza su quelli poveri. Basti pensare alle inondazioni che hanno colpito il Pakistan nell’estate appena trascorsa; inondazioni causate da piogge monsoniche di intensità anomala, ma anche dalla fusione dei ghiacciai accelerata dall’aumento delle temperature: 800mila ettari di terre coltivabili sono stati spazzati via, insieme a circa 900mila capi di bestiame. Ci sono state oltre 1700 vittime e circa 32 milioni di sfollati».

La giornalista internazionale ha però ricordato come «le conseguenze della crisi climatica non risparmiano nessuno. Pensiamo a com’è stata l’estate 2022 anche in Europa. In Italia, ad esempio, la Pianura padana è stata colpita da una siccità drammatica, che ha causato ingenti danni all’agricoltura. Per la Spagna questa è stata la prima estate con ben 42 giorni di ondata di calore».

Per Valentina Saini «dalla può emergere un segnale forte di impegno concreto e reale sul clima. Ma anche sui diritti umani. Le organizzazioni per i diritti umani criticano da tempo il fatto che la COP27 si svolga nella località balneare egiziana di Sharm el Sheikh: l’Egitto è un regime autoritario nelle cui carceri si trovano 60mila prigionieri politici. La sezione sp****la di Amnesty International ha definito il paese “un deserto dei diritti umani”. Particolarmente grave è la situazione dell’attivista Alaa Abd El Fattah, detenuto in un carcere del Cairo. Per oltre sette mesi Abd El Fattah si è nutrito con appena cento calorie al giorno, e ora ha smesso completamente di mangiare e di bere. Abd El Fattah corre il rischio di morire in carcere nelle prossime ore. Per questo la sua famiglia, insieme ad attivisti e organizzazioni per i diritti umani di tutto il mondo, stanno chiedendo ai capi di stato e di governo alla COP27 di fare pressioni sul presidente egiziano Al Sisi per la scarcerazione dell’attivista. Human Rights Watch ha poi chiesto che le Nazioni Unite elaborino criteri sui diritti umani per i paesi che ospiteranno le prossime COP».


Nessuna descrizione alternativa per questa immagine

06/11/2022

BRASILE: secondo Francesco Guerra, referente per il , la recente vittoria elettorale di Lula «significherà moltissimo sia dal punto di vista interno, sia da quello internazionale. Basti dire che, a poche ore dalla sua rielezione al Palácio do Planalto, Norvegia e Germania hanno dichiarato di voler riprendere a finanziare i loro programmi in difesa dell’Amazzonia». Secondo lo studioso, «sul piano internazionale, al netto delle decisive sfide che attendono Lula (a partire dalla relazione con gli altri , in particolare la Russia, e con gli Stati Uniti), il Brasile ha già smesso di essere considerato un paria».

Altrettanto complessa, per Guerra, appare la situazione sul piano della politica interna, «dove tutto è in divenire e su cui, dunque, appare difficile esprimersi al momento. Ciò che emerge è la radicata volontà di Lula di porsi come grande pacificatore del Brasile, declinando ogni possibile provocazione da parte bolsonarista tesa a continuare sulla pericolosa china del clima di odio. Il Brasile di oggi non ha bisogno di nuove ed estenuanti vendette, questa volta ai danni di Bolsonaro e dei suoi sostenitori, ma di un rinnovato patto istituzionale e sociale al fine di varare programmi assistenziali efficaci, di cui il paese ha un disperato bisogno; di attrarre investimenti dall’estero (FDI); più in generale di rilanciare l'economia, tenendo in considerazione il preoccupante dato dell’inflazione».

Urge, rileva Guerra, «un ciclo di riforme, che non potrà essere messo in campo se non in presenza di un rinnovato clima di pace tra istituzioni troppo spesso in conflitto fra loro, anche a causa di un’architettura istituzionale a dir poco disordinata. Pacificare il paese avrà, infine, pure il benefico effetto di operare una sorta di normalizzazione del bolsonarismo, mettendolo alla prova all'interno di una normale dialettica parlamentare. Vedremo se e il bolsonarismo saranno capaci di resistere a questo processo di normalizzazione imposto dagli eventi (la vittoria di e tutto quello che ne seguirà) o se, venute meno le sponde golpiste (esercito in primis), si scioglieranno come neve al sole».



[foto di Lula: Sergio Dutti, PSB Nacional 40; foto del Palácio: Eric Gaba - Wikimedia Commons]

06/11/2022

MEDITERRANEO: il direttore Gabriele Catania è stato intervistato dalla prestigiosa Radio Nazionale Svizzera (SRF) sulla storica vocazione mediterranea dell'Italia (e sull'importanza dell'economia del mare nazionale), sul contributo che il nuovo Ministero del Mare potrà dare, sulla gravissima situazione in cui versano gli ecosistemi mediterranei, sulla centralità di un maggior dialogo con i paesi della riva sud, a partire da Tunisia, Algeria e Libano. Buon ascolto.

https://lnkd.in/dyCPr766

28/10/2022

NORVEGIA: questa mattina il nostro direttore Gabriele Catania, specializzato in paesi nordici e baltici, è stato intervistato dal giornalista Luigi Spinola del programma RAI Radio3 Mondo sul tema delle spie russe in e sul contributo norvegese alla sicurezza energetica europea. Per ascoltare il suo intervento, ecco il link [dal minuto 16 circa]:
https://lnkd.in/dnkZNqN7

All’Italia serve un ministero del mare 22/10/2022

MEDITERRANEO: come il nostro direttore Gabriele Catania auspicava a inizio ottobre, è stato istituito un ministero delle politiche del mare. Il nella sua grande complessità, merita maggior attenzione da parte dello Stato, e un più forte coordinamento tra apparati della PA, per tutelare l'ambiente e gli ecosistemi del "mare omnium", porre fine alla sovrapesca, sostenere il settore strategico della cantieristica, rilanciare anche simbolicamente la centralità del Mediterraneo per il futuro dell'Italia. Ora sta alle donne e agli uomini del nuovo ministero (a partire dal ministro Musumeci) dimostrare di essere all'altezza delle sfide che attendono il mare che bagna l'Italia.

All’Italia serve un ministero del mare In un momento così complesso, l’Italia deve riscoprire la sua vocazione mediterranea; in modo pragmatico, pacifico e attento all’ambiente

Photos from Osservatorio Geopolitico e Geostorico del Nordest per l'Impresa e il Lavoro's post 11/10/2022

MAFIE: il 7 ottobre Silvia Civitella, referente per la e le minacce criminali transnazionali, ha parlato come speaker al # # Congresso nazionale della Società italiana di criminologia (SIC) a Roma. Il suo intervento, “Mafie 2.0: le opportunità dell’era digitale”, si è focalizzato sul fatto che le mafie italiane «sono sempre alla ricerca di nuovi modi e mezzi per fare business. I nuovi boss delle organizzazioni criminali hanno compreso in fretta i vantaggi che possono derivare dall’utilizzo delle tecnologie informatiche per accrescere i guadagni ed espandere le proprie attività. Fanno uso di criptofonini per le loro comunicazioni, gestiscono siti di scommesse e giochi online, utilizzano le criptovalute per effettuare pagamenti e riciclare denaro sporco, veicolano messaggi attraverso i social network, si servono di ottimi hacker per commettere crimini informatici, sfruttano la rete per trafficare droga». Secondo la studiosa e analista, «diventa quindi importante capire quali tecnologie utilizzano le organizzazioni criminali, e usarle contro di loro. Ma prima di tutto è fondamentale creare una rete di conoscenze con tutti gli attori preposti al contrasto delle mafie, conoscenze che proprio le nuove tecnologie ci permetterebbero di diffondere».

09/10/2022

EGITTO: in sciopero della fame da oltre 190 giorni, l’attivista per i diritti umani Alaa Abd El Fattah è ancora detenuto nel carcere di Wadi el Natrun, in . «A metà del mese scorso la sua famiglia ha ottenuto il primo permesso per visitarlo dopo molte settimane, e ha descritto con sgomento il suo stato di estrema prostrazione fisica – spiega Valentina Saini, referente OGGNIL per e sponda sud del –. Tuttavia le autorità egiziane continuano a negare lo sciopero della fame di Abd El Fattah e rifiutano di rilasciarlo. L’attivista è accusato di diffusione di notizie false e compromissione della sicurezza nazionale, come centinaia di altri attivisti per i diritti umani, colpevoli solo di aver criticato il regime egiziano». Essendo anche cittadino britannico, Abd El Fattah è stato oggetto di confronti tra l'allora primo ministro Boris Johnson e il presidente Al Sisi, e tra l'allora ministra degli esteri Liz Truss e il ministro degli esteri Sameh Shoukry. Da mesi la famiglia di Abd El Fattah porta avanti una campagna chiedendo alla Gran Bretagna, e adesso in particolare alla Truss (oggi alla guida del governo britannico), di fare pressioni sul Cairo affinché l’attivista venga rilasciato. Abd El Fattah rischia di morire in carcere a causa di un post su Facebook.

08/10/2022

BALTICO: domani il nostro direttore Gabriele Catania, profondo conoscitore dei paesi nordici e baltici, interverrà alle 7:18 a "Voci dal mondo", programma di Rai Radio 1 condotto da Alba Arcuri. Il link: https://www.raiplaysound.it/programmi/vocidalmondo

05/10/2022

BRASILE: il primo turno delle elezioni brasiliane, svoltesi domenica 2 ottobre, si sono concluse con una mezza vittoria di Lula, che ha ricevuto il 48,4% dei voti validi. Ma come sottolinea Francesco Guerra, referente OGGNIL per il , «questa mezza vittoria ha avuto il sapore di una mezza sconfitta. Difatti il principale avversario di Lula, il presidente uscente Jair Bolsonaro, si è attestato poco sopra il 43%. Contrariamente a quanto era stato evidenziato da pressoché tutti i sondaggi, il risultato sorprendente è stato proprio quello di Bolsonaro, che era dato poco sopra il 30%, mentre si era ipotizzato che Lula potesse addirittura vincere al primo turno».

A parere dello studioso l’esito elettorale restituisce l’immagine di un paese «profondamente spaccato per quanto concerne il candidato alla presidenza, ma pericolosamente oscillante a destra per quel che riguarda la futura formazione del Congresso, dove, oltre ai principali candidati bolsonaristi, siederanno anche due reduci (prontamente riciclatisi in politica) di quella che è stata l’inchiesta giudiziaria alla base della svolta bolsonarista del Brasile nel 2018: la Lava Jato. Sono stati infatti eletti, rispettivamente al Senato e alla Camera dei deputati, l’ex-giudice ed ex-ministro del governo Bolsonaro, Sergio Moro, e l’ex-procuratore della Lava Jato di Curitiba, Deltan Dallagnol». Guerra sottolinea poi «l’alto astensionismo, pari al 21%, che ha segnato questo primo appuntamento elettorale; viene da pensare che abbia influito in via primaria sulla performance dell’ex presidente piuttosto che su quella di Bolsonaro».

Nel complesso, riassume Guerra, «buona parte della regione amazzonica (con le significative defezioni di Roraima, Acre e Rondônia, andate al presidente uscente), il fedelissimo nordest e il sempre decisivo, almeno sino a oggi, Minas Gerais si sono espressi a favore di Lula, mentre sud, sudest e regioni centro-occidentali hanno scelto . Gli altri candidati, nella fattispecie Simone Tebet dello MDB e Ciro Gomes del PDT, si sono fermati al 4,16% e allo 3,04%. Quasi del tutto spariti i “tucani” del PSDB, i cui voti, seguendo una tendenza già registrata nel 2018, sono stati in massima parte incamerati da Bolsonaro. L’involuzione dell’elettorato del PSDB nella direzione di una sua preoccupante radicalizzazione – e dunque convergenza con l’elettorato bolsonarista – data almeno dall’elezione persa da Aécio Neves nel 2014 contro Dilma Rousseff, con la conseguente e del tutto infondata denuncia di brogli elettorali». Per lo studioso, da qui al 30 ottobre si vedrà «come si articoleranno le alleanze di Lula e Bolsonaro sia a livello nazionale con i vari partiti, in particolare con Simone Tebet e Ciro Gomes, sia a livello locale, nei singoli stati. Dinamica, questa, che potrebbe portare ulteriori voti proprio a Bolsonaro, considerando l’appoggio ricevuto in questi primi giorni post-voto dal confermato governatore del Minas Gerais, Romeu Zema; da quello di Rio de Janeiro, anch’egli rieletto, Cláudio Castro; dal governatore uscente di San Paolo Rodrigo Garcia, che non andrà al ballottaggio. Il 5% che separa Lula da Bolsonaro non è una percentuale enorme, ma non è nemmeno così risicata come potrebbe sembrare. Voglio però sottolineare che le direzioni dei partiti a livello nazionale difficilmente riusciranno a orientare il voto dei propri elettori, mentre più cogente appare la relazione a livello locale; e questo, appunto, potrebbe favorire Bolsonaro, pure alla luce del peso che i tre stati summenzionati (Minas Gerais, Rio de Janeiro e San Paolo) hanno sullo scacchiere politico brasiliano. Anche per tale ragione appare di primaria importanza non solo che Lula ottenga l’appoggio di tutti quei partiti che al primo turno hanno corso da soli, ma soprattutto che porti a votare una buona fetta di quel 21% di elettori che al primo turno hanno preferito astenersi».

Guerra conclude: «Il futuro della democrazia brasiliana appare oggi appeso a un filo. Benché il bolsonarismo abbia ormai messo radici, altri quattro anni di Bolsonaro alla presidenza consegnerebbero il Brasile all’irrilevanza dal punto di vista internazionale, a un’ecatombe sociale, a un disastro ambientale senza precedenti e al suo definitivo scivolamento nel girone infernale delle cosiddette “democrazie illiberali”, icastico ossimoro coniato dal leader e primo ministro ungherese Viktor Orbán, da sempre vicino a Bolsonaro, e da questi pubblicamente ringraziato, via Twitter, solo pochi giorni fa».

Francesco Franz Guerra

Vuoi che la tua scuola/universitàa sia il Scuola/università più quotato a Vicenza?
Clicca qui per richiedere la tua inserzione sponsorizzata.

Telefono

Indirizzo


Strada Casale 175
Vicenza
36100

Altro Educational Research Vicenza (vedi tutte)
SIEM Vicenza SIEM Vicenza
Vicenza, 36100

Società Italiana per l'Educazione Musicale - Sezione territoriale di VICENZA

L'Atelier della Traccia - Il gioco del dipingere per bambini senza età L'Atelier della Traccia - Il gioco del dipingere per bambini senza età
Vicenza, 36100

Maria Pia Sala, amo lo sviluppo dell'essere umano e voglio proteggere i bambini dai condizionamenti!