Geometra Simone Nati
Esperto di efficienza energetica in edilizia e autore del blog ediliziaefficiente.it
Una volta per tutte: Il cappotto termico non genera muffe.
È l’errata progettazione e/o posa in opera che possono creare muffe.
Non il cappotto.
È la scarsa o errata apertura delle finestre che possono creare le muffe.
Non il cappotto.
Il cappotto termico porta solo benefici. E cioè:
- Meno dispersioni di energia —> quindi meno bisogno di accendere gli impianti —> di conseguenza molte meno bollette;
-> casa in automatico piu calda d’inverno e più fresca d’estate per più tempo, e senza dipendere dagli impianti;
-> Risoluzione dei ponti termici, cioè dei punti freddi che causano muffe e condense.
Il cappotto termico porta solo benefici.
Punto. Fine.
La muffa me la fate ve**re a me quando vi sento sparare ca@ su cose che neanche conoscete.
Che pazienza che ci vó!
[ Tetto in Classe A: l’errore più importante da evitare ]
Quando si realizza un tetto in classe A, ovviamente l’isolamento ricopre una parte molto importante.
È fondamentale saper scegliere il giusto materiale, il giusto spessore e posarlo poi nella giusta maniera.
Tuttavia, non basta.
Un tetto in Classe A, affinché lo sia davvero e non solo sulla carta, deve soddisfare un’altro requisito molto importante... che è quello della "tenuta all’aria".
Detto in maniera molto semplice, vuol dire che l’aria non deve mai poter uscire o entrare liberamente, ma deve essere sempre frenata e controllata.
Evitare il passaggio libero di aria, da dentro verso fuori, e da fuori verso dentro, è semplicemente indispensabile per un tetto.
Perché altrimenti, oltre ad avere:
- consumi di energia 5 volte maggiori...
- Isolamento acustico compromesso;
- minor comfort interno;
il problema vero è che si rischia fortemente la formazione di muffe e condense.
Ansi, senza tenuta all’aria, muffe e condense sono garantite al 100%.
Uomo avvisato, mezzo salvato 😉
Cappotto termico o p***a di calore elettrica ? Ecco i vantaggi a confronto
Vantaggi del cappotto termico
1- Immediato abbattimento dei costi di riscaldamento e raffrescamento;
2- Casa calda l’inverno e fresca d’estate anche senza dover accendere gli impianti;
3- Eliminazione di spifferi, correnti e zone fredde;
4- Protezione dai rumori;
5- Più libertà e indipendenza;
6- Risoluzione o prevenzione dei problemi di umidità, muffa e condense;
7- Risoluzione o prevenzione delle patologie della facciata;
8- Maggior durata della casa;
9- Incremento del valore della casa;
10- Maggior facilità di vendita;
Vantaggi derivanti dalla sola installazione della p***a di calore con o senza fotovoltaico
1 Taglio delle bollette.
Stop. Nessun altro vantaggio.
Non smetterò mai di dirlo.
Non credere a chi ti dice che installando questi impianti sarai finalmente libero e indipendente.
Pensaci bene: libero e indipendente da chi?
Il calore o il fresco in casa sarà sempre strettamente dipendente dagli impianti.
Quando li spengi, fa freddo o fa caldo.
Quando si rompono, fa freddo o fa caldo.
Quando c’è un blackout fa freddo o fa caldo.
E come vedi non ho detto SE succede, ma QUANDO.
Perché che dovrai spengerli, che si romperanno o che ci sarà un blackout è inevitabile.
Inoltre, installare questi impianti senza aver isolato casa, ti costringe a metterli più grandi e potenti del dovuto.
Ciò significa che costeranno di più comprarli,
consumeranno di più,
fargli la manutenzione costerà di più,
e quando si romperanno, perché sono macchine e si romperanno al 100%, ti costerà tanto di più per aggiustarli.
Ecco perché PRIMA l’involucro, POI gli impianti.
Fuggi da chiunque ti consiglia il contrario o da chiunque non te lo fa presente prima di venderti l’impianto.
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***adicalore
Lo sconto in fattura non c'è più...
ma al suo posto torna lo "sconto senza fattura" 😂🤐
Casa Elettrica Autosufficiente - da dove partire?
Rendere la tua abitazione una casa 100% elettrica senza gas, vuol dire diventare libero e indipendente. I gestori di energia possono fare quello che vogliono, il mondo può fare quello che vuole, lo stato può fare quello che vuoi..
con una casa 100% elettrica sarai in grado di autoprodurti l'energia che ti serve senza rinunciare più a niente.
Benessere in casa tutti i giorni di tutto l'anno e bollette prossime allo zero.
E con tutti i soldi che risparmi, ci vai in vacanza 3 volte.
Ciò detto, al contrario di quello che vogliono farti credere, per rendere una casa 100% elettrica NON si parte cambiando l'impianto.
Ovviamente, bisognerà eliminare la vecchia caldaia a gas o la stufa a pellets, e installare un impianto totalmente elettrico.
Ma non è la prima cosa da fare. È l'ULTIMA.
Sai perché?
Perché prima di riempire il secchio bucato, bisogna tappare i buchi.
Altrimenti, anche se ti sarebbe costato poco riempirlo, visto che perdi tutto quello che metti, ti costerà sempre tanto.
La tua casa a meno che non è stata costruita ieri, è molto probabilmente come un secchio bucato.... che disperde velocemente tutto il calore o il fresco che produci.
Inoltre, visto che casa disperde molto velocemente il calore, avrai bisogno di un impianto più potente, più grande e che guarda un pò, costa di più... sia per comprarlo sia di manutenzione.
E soprattutto, cosa che non vi dice nessuno, in una casa bucata, cioè non isolata, non si starà mai veramente bene neanche se l'aria interna è a 25 gradi (in inverno).
Perché i muri saranno freddi, il tetto sarà freddo, le finestre saranno fredde... e non ci sarà mai una temperatura omogenea in tutta la casa.
Ecco, per tutti questi motivi è sbagliato partire dall'impianto.
La giusta scaletta di intervento è invece questa:
1) Isolare il Tetto;
2) isolare i Muri;
3) Cambiare le Finestre;
4) Cambiare Impianto termico.
Sono i primi 3 step quelli più importanti per avere il massimo comfort in casa a bollette quasi zero.
Infatti, intervenendo prima sull'involucro della casa avrai il vantaggio di:
- scaldare o raffrescare molto più velocemente;
- non disperdere il calore o il fresco che produci...
- quindi avrai bisogno di molta meno energia per mantenere sempre alto in comfort interno,
- e di conseguenza l'impianto elettrico sarà molto più piccolo ed economico.
Chiaro?
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Qual è il miglior isolante per tetti ?
Ricevo spesso questa domanda e oggi vorrei dare la risposta definitiva.
Partiamo da un concetto fondamentale:
Il miglior isolante non esiste.
C’è sicuramente il miglior isolante per te che però potrebbe non essere il miglior isolante anche per me.
So per certo che ci sono imprese e professionisti che usano sempre lo stesso tipo di isolante, sempre della stessa marca, e sempre dello stesso spessore.
Come se le case e i loro proprietari fossero tutti uguali.
Bhè non funziona cosi.
L’isolamento del tetto, affinché risulti efficace e conveniente, deve essere progettato su misura in funzione di molti tra fattori.
Tra cui:
- Clima di zona;
- Esposizione;
- Struttura del tetto;
- Struttura della casa;
- Abitudini dei proprietari;
- Budget disponibile;
Ecco perché anche se abbiamo casa uno vicino all’altro, ciò che va bene per me magari non va bene per te.
Oltre a questo, personalmente progetto l’isolamento del tetto anche in funzione degli attuali costi di riscaldamento e raffrescamento della casa o di quelli che dovrebbero essere per avere il giusto comfort.
Perché?
Perché l’isolamento termico deve avere SENSO.
Deve essere sostenibile economicamente.
Detto in altri termini, deve ripagarsi da solo in tempi ragionevoli.
Altrimenti non ha senso.
Io sono un sostenitore del + involucro e – meno impianti.
Perché è l’unico approccio scientifico testato e garantito per avere:
✅Molto più comfort interno
✅Molto più risparmio economico
✅Molta più libertà e indipendenza dai gestori energetici
❌E molte meno preoccupazioni per la gestione e la manutenzione dell’edificio.
Ma, come detto prima, tutto deve avere senso.
Si deve spingere sull’isolamento fino al punto di “miglior rapporto costo beneficio”.
Fermarsi prima è un errore perché spendendo poco di più sull’isolante si ha tanto più comfort e tanto di più risparmio che permette di recuperare molto prima l’investimento.
Ma anche andare oltre è un errore perché significa sprecare soldi che difficilmente si riescono a recuperare.
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Lo studio si trova a Zagarolo, in viale Ungheria 89.
[ Riqualificazione Energetica - 2 errori da evitare ]
Come forse avrete sentito tante volte ultimamente, la p***a di calore è la nuova “caldaia” elettrica che permette di risparmiare sui costi di riscaldamento e produzione di acqua calda.
A differenza della classica caldaia a gas, la p***a di calore elettrica ha un rapporto consumo rendimento che varia da 1 a 2 a 1 a 4.
Ciò significa che consuma 1kw di energia elettrica e produce almeno 2kw di energia termica.
Dunque, è effettivamente molto più efficiente di una classica caldaia a gas o degli altri sistemi esistenti.
Inoltre, se abbinata ad un impianto fotovoltaico, una parte della produzione è addirittura a costo zero perché appunto sfrutta la corrente prodotta dal fotovoltaico a costo zero.
Ciò nonostante, come puoi leggere nella testimonianza in foto, ci sono tantissime famiglie che con la p***a di calore consumano addirittura molto più di prima... e sono costretti a tenerla spenta e a stare al freddo per non farsi prosciugare le tasche.
Come è possibile spendere molto più di prima con un impianto che consuma 1 e produce almeno 2 o 3 volte tanto ?
Per continuare a leggere e scoprirlo vai qui --> https://www.facebook.com/groups/ediliziaefficiente
Tetti da Incubo: Il Tetto ventilato che non ventila
Premessa: cos'è il tetto ventilato?
Il Tetto si definisce ventilato quando tra l’isolante e il manto di copertura (tegole, coppi ecc) c’è uno strato di aria che li separa. Cioè, per essere un tetto ventilato deve esserci una sorta di intercapedine d’aria che divide isolante e copertura finale.
Avere questo strato d’aria è molto importante perché:
1) Evita che durante l’inverno le tegoli si congelino e si rompano causando infiltrazioni in casa;
2) Aiuta ad evitare il surriscaldamento del tetto;
3) Aiuta a smaltire velocemente il vapore che fuoriesce dalla casa evitando che si trasformi in condensa;
Ora, tralasciando lo spessore minimo che deve avere lo strato di aria e che tutti sbagliano come dimostrato più volte...
c’è un altro errore gravissimo che vedo commettere quasi sempre.
L’errore è quello di chiudere la camera di ventilazione. Sembra assurdo lo so, ma è uno degli errori più gravi e frequenti che vedo commettere.
Affinché ci sia la ventilazione, l’aria deve ovviamente poter entrare ( dal basso, linea di gronda ) ed uscire ( in alto, linea di colmo).
Il problema è che quasi tutte le imprese fissano coppi e tegole con malte e schiume, chiudendo di fatto la camera di ventilazione.
Io non credo serve un genio per capirlo, ma a quanto pare devo spiegarlo.
Se l’ingresso è ostruito l’aria non entra. Se invece è libero ma è ostruito sopra l’aria non esce.
E si realizza cosi un tetto ventilato che non ventila.
Ciò significa non solo aver buttato soldi per avere qualcosa che poi non funziona... ma si rischia anche di avere ulteriori danni.
Se stai pensando di rifare o isolare il tetto di casa e vuoi evitare questi errori, contattami e prenota un appuntamento gratuito.
A differenza dei concorrenti che si limitano a compilare i modellini per il comune, io ti aiuterò anche grazie ad un metodo di progettazione computer guidato, a realizzare il miglior tetto possibile per il budget disponibile senza fare errori.
Chiama al N. 06 88 797 217 e chiedi del sottoscritto.
ps: tra lista d'attesa e tempi tecnici, prima di poter iniziare i lavori potrebbero passare mesi... per questo è importante che inizi a muoverti subito. Altrimenti ti ritrovi che quando vuoi iniziare devi poi aspettare mesi e mesi.
Chiama allo 06 88 797 217 dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 17.30.
È sufficiente mettere l’isolante per fare un buon tetto che protegge sia dal caldo che dal freddo e che non da problemi di umidità muffe e condense !?
Che si deve mettere un isolante sul tetto credo che ad oggi sia scontato dirlo. Tuttavia, non basta per avere la certezza di avere un risultato anche solo accettabile.
Perché?
Senza neanche considerare tutti i discorsi legati alla gestione del vapore, alle sigillature, all’impermeabilizzazione, alle regole d’arte su cui vengono commessi gli errori più gravi e frequenti…
non basta mettere un isolante perché un isolante non vale l’altro.
C’è una cosa che devi sapere al riguardo e che anche tra i “professionisti” pochissimi sanno: tutti gli isolanti isolano dal freddo ma soltanto pochi, ansi pochissimi, isolano anche dal caldo.
La quasi totalità degli isolanti in commercio sono prodotti da Aziende del nord Europa… che li hanno pensati, studiati e realizzati, guarda un po’, proprio PER il nord Europa. Cioè per un clima molto freddo e nevoso.
Queste aziende hanno creato dei materiali isolanti perfetti per il loro clima… ma assolutamente inutili per il nostro.
Noi non abbiamo temperature rigide come le loro. Noi abbiamo il sole bollente per ormai gran parte dell’anno. Il nostro clima è sempre più tropicale. E infatti, da ormai diversi anni, in Italia spendiamo molto di più per rinfrescare casa che per riscaldarla.
( Questo al telegiornale non lo dicono, ma forse adesso capirai perché)
Comunque, ecco perché non dobbiamo guardare cosa fanno loro e non dobbiamo usare i loro isolanti.
Guardare al Nord fa sempre un po’ figo. Se lo fanno in Germania, in Norvegia, in Svezia che sono paesi più all’avanguardia allora va bene anche per noi. NO. Non in questo caso.
I nostri tetti devono proteggerci per la gran parte dell’anno dal sole e dal caldo sempre più forti.
E utilizzare un isolante e un sistema non adatto a questo scopo significa condannarsi ad essere schiavi del climatizzatore, di conseguenza delle bollette e a dormire sempre peggio per il resto della propria vita.
Ciò nonostante, devi sapere che gli isolanti nordici sono sempre i più venduti.
E sai perché?
Senza considerare i molti conflitti di interesse, anche chi è in buona fede tende a consigliare male per 2 motivi:
1’ Perché gli unici 2 veri valori che dimostrano la reale capacità di un tetto di offrire protezione estiva non sono neanche nominati dalle leggi italiane… quindi anche fare un tetto a norma di legge non garantisce in alcun modo la protezione estiva di cui abbiamo tanto bisogno.
2’ Perché né alle scuole superiori né alle università insegnano queste cose. Non lo sanno Architetti ed Ingegneri… figuriamoci le imprese edili a cui di solito lasciate decidere “come fare”.
Ti garantisco che se avessero anche solo sentito parlare di questi argomenti, nessuno avrebbe messo il polistirolo per isolare un tetto in legno in provincia di Roma. Invece lo sono la maggior parte. E guarda caso la maggior parte ha problemi di umidità, muffe, condense e l’estate non dorme se non con il condizionatore accesso h24.
Ti lascio con alcune domande:
1) Perché, secondo te, lo stato non impone l’obbligo di rispettare precisi valori che garantirebbero davvero la protezione estiva? ( forse perché andrebbero praticamente ad eliminare dal mercato certi tipi di isolante e temono la “tirata di orecchie” da alcune multinazionali? Perché hanno bisogno che utilizziate sempre di più il condizionatore ?)
2) E se neanche rispettare le norme ti garantisce un risultato accettabile…
come puoi difenderti da conflitti di interesse e incompetenti interessati soli a splillarti soldi!??
[Si possono affogare le travi di legno nel cordolo di cemento armato?]
Il legno è un ottimo materiale da costruzione. Ma, come facilmente intuibile, non è un materiale che ama l’umidità… perché ciò può degradarlo molto facilmente e velocemente.
Ecco perché non si dovrebbe MAI affogare le travi nel cordolo di cemento armato.
In quel modo la trave di legno rischia di accumulare molta umidità per via delle temperature più basse e della mancanza di areazione.
Ci sono mille modi per collegare cordolo e trave di legno… scegliere proprio questo può significare solo 2 cose: scarsa preparazione o scarso interesse se non alle proprie tasche.
Un peccato mandare tutto all’aria per un errore così. E purtroppo succede più spesso di quanto si può immaginare.
La classica soluzione frutto di incompetenza e conflitti di interesse.
Se ve la propongono dite semplicemente: “ciao e grazie”.
⭐⭐⭐⭐⭐[Testimonianza]
" Il Geom. Simone Nati si è dimostrato un professionista serio e molto attento. Ho apprezzato molto la sua competenza e anche la disponibilità a spiegare tutti i passaggi tecnici che bisognava affrontare."
- Francesca Romana Orlando
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1° perché a differenza di chi si occupa di un pò tutto per tutti, dal calcolo dell’imu fino allo scarico dei capannoni...
noi siamo uno dei pochissimi studi in zona veramente specializzati sul mondo dell’edilizia di casa, in particolare sugli aspetti della conformità alle norme, progettazione architettonica ed efficienza energetica.
Questo per te significa:
✅La certezza di evitare errori ed imprevisti;
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Un Tetto non ventilato è un tetto NON a norma... e un tetto ventilato con listelli da 4 cm è una truffa.
Le norme riconoscono soltanto 3 tipologie di tetto:
1) Il tetto caldo: destinato alle coperture piane
2) Il tetto micro-ventilato: che si realizza separando le tegole dal resto del tetto con una camera ventilata alta 2-3 cm, cioè il minimo per sollevare il manto e creare un vuoto d’aria sottostante.
3) il tetto ventilato: Si realizza separando le tegole dal resto del tetto in modo molto più deciso, attraverso una camera ventilata dello spessore di almeno 6 cm.
Perché 6 cm?
Perché con questo spessore, l’aria intrappolata tra il manto e il resto del tetto, ha lo spazio minimo per iniziare a muoversi e ventilare il manto, grazie a una sorta di effetto camino.
Per essere precisi la norma dice che per definire un tetto ventilato serve avere un’area di 550 cmq per ogni metro lineare di gronda.
Con un listello spesso 6 cm per 100 cm di lunghezza di gronda si ottengono 600 cmq di area ventilata sotto tegola (maggiore di 550 cm/ml)
Ciò nonostante, la maggior parte dei tetti venduti per essere ventilati, vengono realizzati con listelli da 4cm.
Perché? Perché realizzano una ventilazione da 4 cm che chiaramente non è a norma?
È semplice. Perché la maggior parte delle imprese edili, dei venditori, e dei finti consulenti, nonostante si professino esperti e specializzati, in realtà le norme neanche le conoscono.
Devi infatti sapere che le norme a differenza delle leggi, oltre a non essere obbligatorie, costano parecchio e quindi sono molto pochi quelli che le comprano, le leggono e che quindi le applicano. Parliamo di centinaia di euro per singola norma...
Tuttavia, rispettare le norme tecniche UNI è fondamentale perché stabiliscono quella che tutti conoscete come “regola d’arte”, cioè gli standard più testati ed aggiornati in materia che garantiscono un buon lavoro.
E infatti, tutti vi promettono lavori a regola d'arte e tutti la dichiarano a fine lavori, ma se poi realizzano una ventilazione da 4 cm, vuol dire che hanno dichiarato il falso. Probabilmente per i motivi visti sopra senza neanche saperlo. Ma in ogni caso vi hanno truffato. Vi hanno venduto una cosa per un altra.
Ora, questo dei listelli è un errore stupido, ma ciò nonostante viene commesso da quasi tutti.
Quindi mi chiedo, che succede quando parliamo di gestione del vapore, tenuta all’aria, coibentazione che necessitano di competenze decisamente più elevate del saper leggere una norma?
Succede quello che succede in quasi qualunque tetto: impossibilità di viverci sotto d’estate se non lasciando il condizionatore acceso 24 ore su 24, umidità ovunque, gocce d’acqua sul pavimento e famigliole di funghi che crescono fin dentro gli armadi
Se vuoi realizzare un tetto in legno e vuoi evitare che succeda anche a te puoi contattarmi al 366 44 26 862.
Geometra Simone Nati Esperto di efficienza energetica in edilizia e autore del blog ediliziaefficiente.it
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[ Caso studio Reale: come ridurre di 328 mc l’anno il consumo di gas per riscaldamento, senza abbassare le temperature di neanche mezzo grado ]
Riscaldare casa non è mai stato cosi costoso come quest’anno.
Il gas se non erro è arrivato a costare in media 1,50€/mc.
Il prezzo della corrente in Europa è quello che vedete sul grafico.
Il pellet, che è uno scarto di produzione, oggi costa in media 15€ al sacchetto!
Considerando che una casa italiana mediamente ha bisogno di almeno un sacchetto e mezzo al giorno...
ciò significa che per scaldarsi 31 giorni, chi utilizza il pellet consumerà circa 700€ al mese.
La situazione è pressappoco uguale con le altre fonti di riscaldamento.
Ora, io non voglio fare i conti in tasca a nessuno, ma la situazione è veramente grave e ci sono tante famiglie che faranno fatica a scaldarsi.
Nonostante questo la fuori parlano di cuocere la pasta a fuoco spento.
O di ridurre la temperatura in casa che secondo la scienza fa bene e si dimagrisce…. per poi trovare un articolo dello stesso giornale ma di qualche mese fa, in cui, sempre secondo la scienza, dicono esattamente il contrario.
Ora, appurato che quelli sono una massa di dementi che non dovete neanche ascoltare... io vi dico due cose.
1°: la situazione non cambierà in fretta. Scordatevelo.
E quando succederà, in ogni caso, non si tornerà MAI più ai prezzi di prima.
Non succederà con i carburanti e non succederà con nient’altro.
Non pensate di stringere i denti finché passa perché tanto non passa.
Da oggi in poi riscaldare o raffrescare casa vi costerà un occhio della testa.
2’: Come conseguenza del primo punto, la verità è che prima vi muovete verso l’unica vera soluzione al problema, e meno soldi vi toglieranno dalle tasche.
Più aspettate e più rimpianti avrete.
Dunque, la domanda è:
Qual’è la vera soluzione al caro bollette per riscaldamento?
La soluzione, è sempre stata UNA soltanto.
E al contrario di quanto possono dire o consigliarvi tutti questi ingegneroni che ultimamente sono spuntati come i funghi, la soluzione non è la p***a di calore a corrente.
Lo avete visto cos’è successo al prezzo della corrente no?
Bene. Non serve aggiungere altro.
Quindi, la soluzione è: DIMINUIRE IL FABBISOGNO DI ENERGIA.
Detto in modo più semplice: l’unico modo vero e matematico per tagliare le bollette, è fare in modo che la vostra casa abbia bisogno di pochissima energica per essere riscaldata o raffrescata.
Meno energica ha bisogno casa, meno pagate. È ovvio, no?
Quindi, la soluzione non è utilizzare di meno l’impianto. Non dovete stare al freddo come suggeriscono certi dementi. Il benessere viene prima di tutto.
La soluzione è fare in modo di NON AVER BISOGNO dell’impianto. O di averne bisogno il meno possibile… perché meno energia consumate e ovviamente meno pagate.
Bene e fino a qui siamo tutti d’accordo.
La domanda ora è:
Come si fa a ridurre il fabbisogno di energia per riscaldare o raffrescare?
È semplice.
E anche in questo caso la soluzione NON è l’impianto.
La soluzione è eliminare o ridurre il più possibile le DISPERSIONI di energia.
Mi spiego meglio.
Immaginate la vostra casa come se fosse un serbatoio di benzina.
Ci siete?
Bene.
Per scaldarvi voi cosa fate?
Accendete l’impianto per riempire il serbatoio, cioè casa, di calore.
Calore che però pagate. Non è gratis. Questo calore lo pagate e pure tanto.
Il problema è che in questo momento il vostro bel serbatoio, cioè la vostra casa, somiglia più ad uno scola pasta che ad un contenitore ermetico.
Anche se non lo vedete e non ve ne rendete conto, il vostro serbatoio è pieno di buchi e PERDE calore di continuo 24 ore su 24.
Voi da una parte lo riempite, pagando, e lui dall’altra si svuota.
Il giorno dopo voi lo riempite ancora, pagando salato, e lui continua a svuotarsi.
Il terzo giorno uguale.
E così per tutti i giorni che accendete l’impianto per riscaldare casa.
Voi lo riempite e lui si svuota.
Ora, siete d’accordo con me che è stupido ostinarsi a riempire un serbatoio bucato…
visto che riempirlo non è gratis ma al contrario costa un occhio della testa?
E siete d’accordo anche che, è inutile spendere un sacco di soldi per comprare un sistema leggermente più efficiente per riempire il serbatoio…
visto che questo serbatoio essendo sempre bucato, continua sempre a perdere tutto quello che inserisco annullando il beneficio della miglior efficienza di riempimento?
Bene.
Ora, è chiaro quindi che la prima cosa che una persona intelligente fa o dovrebbe fare, è riparare il serbatoio e tappare più buchi possibili nel miglior modo possibile...
In questo modo, quanto meno non perdiamo il calore che paghiamo continuamente per inserire.
Dunque, ora la domanda è: quali sono i buchi del nostro serbatoio ?
Dove esce il calore dalla nostra casa?
È semplice e ovvio: dall’involucro, cioè da tutto ciò che separa interno da esterno.
Quindi, muri, solai, tetto, finestre e porte.
Tutto ciò che è a contatto con l’esterno, disperde velocemente tutto il calore interno che avete pagato per avere.
Quindi, ricapitoliamo velocemente prima di arrivare alla soluzione..
⚠ 1 Casa consuma tanto perché ha bisogno di tanta energia...
⚠ 2 Ha bisogno di tanta energia perché quella prodotta viene dispersa velocemente e continuamente...
⚠3 Le dispersioni avvengono dall’involucro edilizio, cioè da tutto ciò che è a contatto con l’esterno.
Dunque, la sola ed unica soluzione matematica per:
✅ ridurre le dispersioni...
✅ diminuire il fabbisogno di energia...
✅ e di conseguenza per tagliare il costo di climatizzazione ADESSO E PER SEMPRE è...
isolare casa il più possibile e installare finestre e porte che disperdono il meno possibile;
Questa è la sola ed unica soluzione al problema. Non c’è ne sono altre. E diffidate da chi vi propone impianti miracolosi.
Non esistono.
La vostra casa è un serbatoio bucato e dovete ripararlo. Non c’è altra soluzione.
Ora, prima di salutarci...
Nel titolo del post vi ho parlato di una soluzione che ha permesso di risparmiare 328 mc di gas senza abbassare le temperature di neanche mezzo grado.
E adesso ve la dico.
Ma una premessa.
Se volete davvero essere più liberi possibile dallo strozzinaggio dei gestori energetici, allora dovete investire ogni euro che avete sull’involucro edilizio al fine di ridurre fino ad azzerare le dispersioni di energia.
Ciò detto, è chiaro che non è un risultato immediato. Si può fare una ristrutturazione integrale ma servono soldi, oppure si può fare piano piano ma serve chiaramente tempo.
Ora, dato che noi tempo non ne abbiamo ma vogliamo evitare fin da subito di essere derubati come la juventus contro la salernitana l'altra sera...
c’è una soluzione immediata al problema?
Si, la soluzione c’è e consiste semplicemente nel cambiare le finestre attuali con delle nuove a bassa dispersione!
Piccolo investimento, grandissima resa!
Installare finestre di nuova generazione è sicuramente l’intervento migliore, più facile ed economico per iniziare il percorso verso le zero dispersioni e l’indipendenza... con un beneficio IMMEDIATO!
Lascia che te lo dimostro con un calcolo che ho fatto proprio ieri per un cliente di Zagarolo.
Il risparmio energetico cambiando le finestre si calcola con la formula:
ΔQT= ΔU · A · FGt
Dove:
- ΔU sta per la differenza di trasmittanza termica tra la finestra nuova e quella vecchia ( la trasmittanza termica indica quanto disperde 1 mq di finestra con 1° di differenza tra dentro e fuori )
- A è la superficie complessiva delle finestre da cambiare;
- FGt è il fattore di gradi giorno che è un valore fisso e specifico che varia a seconda della zona climatica, moltiplicato x le 24 ore del giorno.
Ora, la situazione è questa:
- Finestre esistenti in legno a vetro singolo, Trasmittanza termica 4.5 W/mqK
- Superficie totale finestre 20 mq
- Comune di Zagarolo, Zona Climatica D, 1893 Gradi Giorno (GG)
- Finestre nuove in pvc con valore di trasmittanza termica pari a 0.89 W/mqK;
Adesso calcoliamo il risparmio energetico con la formula vista prima, ovvero:
ΔQT= ΔU · A · FGt
Mettiamo i numeri:
ΔU= ( differenza di trasmittanza ante e post ) 4.5 – 0. 89 = 3.61 W/mqk
A= (superficie finestre ) 20 mq
Fgt= ( 1893 gradi giorno x 24 ore ) 45’432
Quindi, il risparmio energetico annuo cambiano le finestre è pari a :
3.61 x 20 x 45'432 = 3280 kwh/anno di risparmio
Ora, considerando che per produrre 10 kWh di calore sono necessari 1 l di gasolio o circa 1 m3 di metano...
Il risparmio di gas che ne deriva dall’intervento è pari a 328 m3 di gas l’anno!
Ecco quindi come si risparmia davvero gas, senza dover cuocere la pasta a fuoco spento e senza dover abbassare di neanche mezzo grado la temperatura in casa.
Spero che vi sia stato utile.
Un caro saluto.
Geom. Simone Nati
Esperto dell'edilizia di casa N1 in zona
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