Dott.ssa Alessandra Di Fenza - Psicologa

Qualche tempo fa ho raccontato la storia di una mia paziente che era arrivata da me allo studio con una richiesta ben precisa e cioè quella di gestire la sua ansia, in particolare nel contesto universitario.

Ho raccontato anche che ha scelto di tatuarsi un piccolo elefante perché rappresenta una nostra parola chiave che abbiamo usato soprattutto in determinati momenti.

Ebbene, quella ragazza oggi è laureata.
È riuscita a gestire la sua ansia, a trasformarla, a diventarci “amica”.

Ed ha deciso che dovevo commuovermi come una bambina quando ho scoperto e poi letto i ringraziamenti che ha dedicato a me nella sua tesi.

“L’elefante giallo oggi è fiero di se stesso”.
Io sono stra fiera di te💘

Lo ripeterò all’infinito:
Il lavoro più bello al mondo ha scelto me ed io non potrei essere più felice!

“Dottoressa io qui nemmeno ci volevo ve**re. Per me è inutile, non c’è più niente da fare, oramai la mia vita è così e così rimarrà”.

Queste sono state le primissime parole di una paziente che qualche tempo fa è arrivata da me allo studio.

Scettica, diffidente, con un muro difensivo alto quanto un grattacielo.

Tempo.
La primissima cosa che le ho chiesto.

Fiducia.
Non tanto nella mia figura quanto nella possibilità di cambiare la sua visione del suo posto nel mondo.

E così quei pezzi di quel puzzle distrutto, pian piano, col tempo, fiducia, vittorie, sconfitte, risalite..hanno trovato il proprio posto.

Oggi è un quadro bellissimo.
Oggi ci siamo salutate e ci siamo emozionate ricordando come è entrata la prima volta e focalizzandoci su come è uscita.

Lo ripeterò all’infinito..il lavoro più bello del mondo ha scelto me💘
Dare una seconda possibilità a chi credeva non ce ne fosse più nemmeno mezza…è o non è la cosa più straordinaria che possa esistere?

Buona NUOVA vita R. ❤️

In ogni nuvola nera c’è sempre un bordo d’argento.

Basta crederci sempre 🌈

(Si, vi penso)
❤️

Oggi è stato l’ultimo giorno di lavoro prima delle ferie estive.

Termina quindi il mio, nostro, “anno lavorativo”.

Un altro anno intenso, ricco di emozioni.

Un anno in cui abbiamo riso, pianto, gioito.
Ci siamo preoccupati, ci siamo supportati, ci siamo sfidati.

Un anno in cui ci abbiamo creduto, ci siamo dati la possibilità di sperimentare, attraversare le emozioni che più ci spaventavano.

Un anno in cui ci siamo stupiti, ci siamo scoperti persone diverse e migliori di quello che pensavamo.

Un anno in cui ci siamo seduti di fronte a tutte quelle cose che ci facevano paura e ci hanno fatto sentire limitati.

Ci siamo ascoltati, perdonati ma mai giudicati.

Un anno in cui abbiamo fatto tutto questo e molto altro ma…SEMPRE INSIEME E MAI DA SOLI.

Ed io non posso che dirvi GRAZIE.

GRAZIE perché vi siete dati una possibilità.

GRAZIE perché non avete mollato.

GRAZIE perché vi siete affidati.

GRAZIE soprattutto perché vi siete fidati di me.

GRAZIE perché mi avete creduto ogni qualvolta vi ho detto che in ogni nuvola nera c’è sempre un bordo d’argento.

Ci vediamo a settembre ( e detto tra me e voi.. non vedo già l’ora di ricominciare❤️)

PROMEMORIA!

2023.

Dico solo questo.

È una vergogna.

Voi cosa ne pensate?

Il senso del mio lavoro è tutto qui🌎💘

Lavoro oramai da anni in un centro antiviolenza e purtroppo di storie come questa di Giulia ne ascolto e ne ho ascoltate tante.
Ma questo non basta e non basterà mai per farmi sentire meno addolorata e attonita ogni qualvolta che una donna perde la vita, o meglio, ogni qualvolta che ad una donna viene TOLTA la vita.

Ho seguito donne che hanno subito violenza, sfiorando la morte, nonostante avessero in braccio il proprio figlio di poche settimane.
Donne che hanno assistito alla violenza da parte “dell’uomo” che credevano fosse quello giusto, verso i propri figli di soli 2 o 3 anni.

Mi ritrovo ancora oggi persone che dicono :
“Ma come fanno le donne a non accorgersene, come fanno a non denunciare, come fanno a perdonare?”
Rimangono stupiti quando ascoltano notizie del genere, come se non ne sentissimo già tante, troppe.

Giulia è l’ennesima vittima di FEMMINICIDIO.
Giulia è l’ennesima vita che è stata brutalmente interrotta da chi le stava accanto.

“Ma come è possibile , nemmeno l’idea che aveva in grembo suo figlio ha fermato “quell’uomo” nel compiere un gesto così estremo?” sento dire spesso da oggi.

Ebbene no, nemmeno l’idea che aveva in grembo suo figlio ha fermato “quell’uomo” nel compiere un gesto così estremo.
E questo accade quando la donna viene vista come OGGETTO, PROPRIETÀ PRIVATA che DEVE ESSERE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE DELL’AGGRESSORE.

SVEGLIATEVI.

Ma soprattutto SMETTETELA di dire:
“DOBBIAMO INSEGNARE ALLE DONNE COME DIFENDERSI”.

Iniziate a dire:
INSEGNO ALL’UOMO A NON UCCIDERE.
INSEGNO A MIO FIGLIO CHE LA DONNA NON È UN OGGETTO.
INSEGNO ALL’UOMO IL RISPETTO.

In un periodo storico in cui si sentono sempre più frequentemente giovani ragazzi compiere gesti estremi a causa del peso, delle aspettative, della malsana concezione per cui si è perennemente in competizione ed in gara nel contesto scolastico e universitario, leggere queste notizie mi fa rabbrividire.

Da professionista della salute mentale lavoro OGNI GIORNO con i miei pazienti affinché capiscano che NON SONO IN COMPETIZIONE, che NON DEVONO SENTIRSI SBAGLIATI se hanno un esame, una sessione o un anno arretrato.

Lavoro ogni giorno affinché capiscano che NON SONO UN VOTO, non sono un 30 ma nemmeno un 18, non sono una promozione ma nemmeno una bocciatura, che NON SONO SBAGLIATI ma perfettamente GIUSTI nel LORO TEMPO.

Mi chiedo seriamente quando “i piani alti” capiranno i danni mentali e sociali che stanno generando…quando sarà troppo tardi?

Personalmente è stato già troppo tardi quando la prima giovane vita ha pensato che la soluzione migliore fosse quella di compiere un gesto estremo.

Io continuerò la mia “battaglia” nel mio piccolo, ogni giorno.
Ogni santissimo giorno.

“Non puoi comba***re una guerra da solo.Il cuore è un'armatura, ci salva ma si consuma.
A volte chiedere aiuto ci fa paura
ma basta un solo passo come il primo uomo sulla luna”

Non avere paura di chiedere aiuto.

Abbi cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui abiterai per sempre.

💜

La terapia è di tutti ma non è per tutti.

Il “mio” infinito Marco ❤️

Oggi abbiamo nuovamente fallito un po’ tutti come società.

Succede che un po’ di mesi fa arriva allo studio una ragazza con una richiesta di aiuto ben precisa: riuscire a gestire meglio la sua ansia.

Iniziamo cosi il nostro percorso e la nostra conoscenza.
Gli incontri che facciamo ci danno la possibilità di instaurare il famoso “rapporto terapeutico”.

Il tempo passa e noi abbiamo trovato la nostra “parola chiave” per gestire quella fastidiosa amica ansia che spesso non ci fa vivere serene.

La parola chiave è : ELEFANTE GIALLO.

Il motivo lo conosciamo io e lei.

Oggi, dopo mesi, ha deciso di rendere indelebile questa nostra parola chiave, tatuandosi così un piccolo elefante.

Inutile dire la mia emozione e sarebbe inutile anche stare qui a spiegare il perché.
Perché probabilmente è già chiaro così.

Vola sempre alto…e se avrai paura, “ELEFANTE GIALLO”💕

Nessuna lista dei buoni propositi per il nuovo anno.
Nessun elenco di quello che avete o non avete raggiunto.

Auguro a chi si è perso di ritrovare la propria strada.
Auguro a chi ha paura il coraggio di fare quel passo avanti.

A chi ha un sogno di raggiungerlo a tutti i costi.
A chi ha bisogno di amore di trovare qualcuno che meriti ciò che di più bello ed autentico avete da donare.

Auguro a chi si sente completo solo in compagnia di qualcun altro, di capire che nessuno può completare ciò che già è intero.

A chi vorrebbe un abbraccio di trovare braccia sincere in cui potersi rifugiare.

Auguro a chi sta passando un brutto periodo la speranza di comprendere che in ogni nuvola nera c’è sempre un bordo d’argento.

Ai miei pazienti auguro di potersi guardare un giorno con occhi diversi per poter comprendere quanto siano unici nelle loro debolezze e nelle loro immense risorse❤️

Avrei voluto scrivere qualcosa ieri ma è stata una giornata tanto forte emotivamente.

Sono oramai quasi più di due anni che faccio parte del centro antiviolenza e quando lo racconto a chi ancora non mi conosce, la risposta che ricevo è sempre la stessa:

“Ma come fai a lavorare con così tanto dolore?”

La verità è che non è per nulla facile.

Dico sempre che ascoltare notizie al telegiornale di donne che vengono uccise, maltrattate, picchiate, abusate fisicamente e psicologicamente è straziante ma mai quanto vederle sedute di fronte a se in carne ed ossa, con i volti ricoperti di lividi e sangue.

Ieri si è celebrata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne ed io ringrazio veramente di cuore la scuola M.Polo di Calvizzano e la M. D’Azeglio di Marano per averci invitate a partecipare alle loro iniziative che hanno visto protagonisti giovani ragazzi,ragazze e bambini dar vita a flashmob, poesie e riflessioni davvero toccanti.

L’educazione a certe tematiche parte proprio da loro, dai più piccoli, affinché possano crescere con rispetto verso il prossimo.

Ma come dico oramai ogni anno, il grazie più grande va alle “mie” donne, la squadra migliore che potessi mai desiderare di avere e che da semplici colleghe sono diventate amiche e parte della mia famiglia💕

Grazie per il lavoro fantastico che SOLO INSIEME riusciamo a fare, grazie perché SOLO INSIEME possiamo salvare la vita delle donne!