L'immigrazione e il mare

Vi aspettiamo il 29\30\31 febbraio per la mostra fotografica dedicata a una tematica molto importate che coinvolge il nostro paese da molti anni, "l'immigrazione e il mare".

La retrospettiva presenta opere raccolte nei vari decenni che coprono oltre vent'anni di storia.

In mostra saranno presenti stampe ed una collezione privata che sarà esposta solo nei giorni 30 e 31 febbraio.
Kunstmuseum- Hodlerstrasse 8, Bern.

Gli orari della mostra saranno i seguenti.
Per i giorni 29 e 30 febbraio.
Mattina: 10:00- 13:00.
Pomeriggio: 15:00-18:00.
Sera: 21:00-23:00.
Giorno 31 febbraio la mostra sarà aperta al pubblico per tutto il giorno.

La spettacolarizzazione dei fenomeni migratori, che viene perpetrata dalla logica dei media, presenta l'immigrazione con una logica dalle tinte e stilemi cinematografiche, totalmente avulse dalla realtà. Essa passa e viene perpetrata anche sotto diverse forme, come dimostrato dal concetto di "spettacolarizzazione del dolore".

"Penso che sia inquietante il modo in cui i social abbiano rovinato completamente i modi e anestetizzato la sensibilità delle persone. Il dolore è più spettacolarizzato che condiviso". I diktat del 21esimo secolo sono incentrati sulla condivisione della realtà che ci circonda (e che molto spesso coinvolge i migranti di tutto il mondo) sotto forma di show televisivo. La logica disarmante del distacco emotivo da ciò che viene visionato online è un'arma di difesa a doppio taglio.

Come viene regolamentato il fenomeno migratorio sul fronte europeo? L'Unione Europea definisce le condizioni di ingresso e soggiorno dei cittadini all'interno degli Stati membri. Il tutto avviene attraverso una regolamentazione del flusso migratorio da parte dei paesi nei quali viene ricercato asilo. In questo senso, bisogna considerare anche l'apporto delle regole comunitarie adottate negli ultimi decenni.

Ad esempio, il trattato di Lisbona entrato in vigore nel dicembre 2009 ha introdotto il voto a maggioranza qualificata per quanto concerne l'immigrazione regolare nonché una nuova base giuridica per le misure di integrazione. Ciò nonostante, la dimensione politica continua a dare il proprio apporto alla regolamentazione dell'immigrazione da paesi terzi.

Pasolini utilizza l’India o l’Africa come elemento fondamentale per ritrovare le tracce di un umanesimo ormai andato
perduto in Italia. Si viaggia andando alla scoperta del diverso per ritrovare il familiare, usando un processo di
sdoganamento del diverso rinvenendo delle tracce del familiare, anche se tutto ciò porta ad un inevitabile cambiamento
dei confini domestici. In questo senso, quindi, abbiamo un appaesamento o spaesamento che accompagna
l’esplorazione dell’ignoto. In un epoca in cui l’età
delle esplorazioni è finita e la cartografia può essere fatta dalle macchine, la geografia classica è
morta. Per rifondare la geografia occorre tornare al comportamento geografico di Homo sapiens.
La geografia nasce assieme alla nostra specie e il suo scopo non sono le esplorazioni ma “andare
oltre”, spostare l’immaginario spostarci con esso.

Una delle principali conseguenze evidenti del processo migratorio è la globalizzazione. Non si tratta di un processo propriamente economico, seppure non si possa non tenere conto di questa variabile nell'economia di un'analisi sociale. Piuttosto, la globalizzazione è un fattore politico e, pur attanagliando diversi settori dei Paesi fautori e protagonisti di questo fenomeno, permette di comprenderne il suo "dark side" incentrato sulla componente umana.

L'immigrazione è un fenomeno politico che coinvolge e ridefinisce il mondo del 21esimo secolo. In senso etimologico, questo termine fa riferimento al trasferimento di una persona o un gruppo di persone dal proprio Paese d'origine ad una meta differente. L'immigrazione trova il proprio fondamento dalla storia delle origini dell'uomo, seppure le origini del fenomeno siano cambiate radicalmente nel corso deI secoli e dei millenni.

Oggi, infatti, quando parliamo di "immigrazione" determiniamo un nesso logico con la geo-politica di questi ultimi anni, decenni e secoli, la quale ha creato un processo irreversibile e deterministico. Ad oggi vi sono diversi motivi che portano allo spostamento di masse delle persone provenienti principalmente dai paesi più poveri del mondo: tra i motivi socio-politici che incentivano dal proprio paese ci sono le persecuzioni etniche, religiose, razziali, politiche e culturali. Anche la guerra o la minaccia di un conflitto e la persecuzione da parte dello stato sono fattori determinanti per la migrazione, la quale si trasforma facilmente in un processo difficile da regolamentare sul fronte politico.