MooD Divino

La vita in un calice una rubrica su cui confrontarsi in maniera amatoriale sul mondo del vino

27/11/2023

ALCUNE INFORMAZIONI SUI PROFUMI DEL VINO
Nozioni di base per affrontare l’assaggio alla ricerca dei segreti custoditi nel bicchiere
I profumi del vino
Il profumo di cioccolato nel vino
L’AROMA DEL CIOCCOLATO SALE DAL BICCHIERE E RACCONTA UNA STORIA FATTA DI GUSTO E PIACERE: SCOPRI UNO DEI PIÙ CARATTERISTICI TRA I PROFUMI DEL VINO
Il profumo di cioccolato nel vino

Il cioccolato nel vino? Se pensi che sia troppo complicato distinguere i vari profumi e aromi del vino, sei nel posto giusto! Degustare un buon bicchiere di rosso non sarà più un mistero: scopri alcune semplici indicazioni per distinguere e apprezzare fino in fondo il profumo di cioccolato nei vini invecchiati!

Odori e profumi possono essere percepiti attraverso l’olfatto in due modi: per via nasale diretta, oppure per via retronasale. Sembra una cosa molto complessa, in realtà è più semplice di quanto immagini! Per via nasale diretta si intende l’atto di cogliere i profumi inspirando: in questo modo si catturano le particelle odorose sospese sopra il vino, queste attraversano il naso e consegnano ai recettori i profumi. La via retronasale si attiva dopo la deglutizione: dopo aver ingerito una piccola quantità di vino, l’aria calda emessa dalla faringe incontra l’aria più fredda presente nelle narici, appena inalata. Questa percezione è definita aroma di bocca.

Ora passiamo al vino! I profumi del vino appartengono a 3 distinte categorie, che ne chiariscono l’origine. Esistono infatti profumi primari, profumi secondari e profumi terziari.

GLI AROMI DEL VINO
I profumi primari
Profumi del vino, la rosa

Derivano direttamente dal vitigno, sono quindi figli delle caratteristiche peculiari del tipo di pianta e dell’uva. Sono chiamati anche aromi varietali. Sono sentori primari quelli che ricordano, per esempio, salvia, pesca o rosa.

I profumi secondari
Profumi del vino, frutta

Questi aromi maturano durante la fermentazione: iniziano a formarsi in fase di pigiatura e si rafforzano fino al termine del processo. Sono definiti aromi di fermentazione. I sentori di frutta e fiori in genere appartengono a questa categoria.

I profumi terziari
Profumi del vino, tabacco

I terziari sono tutti quei sentori che si formano durante la fase di invecchiamento dei vini, e sono legati alla variazione dei livelli di ossigeno contenuti in bottiglia e all’incontro con il legno di botti e barriques. Ci si può riferire a questi sentori definendoli bouquet da invecchiamento. Cuoio e tabacco rientrano in questa categoria di profumi.

E il cioccolato?
Non ci siamo scordati il cioccolato! Ora che abbiamo accennato ai profumi del vino, possiamo dire che il profumo di cioccolato appartiene al bouquet di invecchiamento: è un profumo terziario. Esiste un’ulteriore suddivisione dei profumi in famiglie, e il cioccolato appartiene a quella definita Empireumatica (come caramello, caffè o mandorla tostata).

Vuoi sperimentare e scoprire in prima persona il profumo di cioccolato nel vino? Stappa una bottiglia di Brunello di Montalcino, oppure di Devoto.

Vini Giordano e cioccolato

Il Brunello di Montalcino, vitigno Sangiovese, è uno tra i vini più noti al mondo. Invecchiato per almeno 5 anni in botti di rovere, il Brunello è un viaggio negli aromi del vino. Si inizia con note appena accennate di frutta, si esplora un sapore articolato e pieno, si arriva a un finale con eleganti sensazioni di cacao e tabacco.

Il Devoto, come il Brunello, invecchia in botti di rovere. Sensazione vellutata al palato, con netti profumi di spezie che lasciano progressivamente spazio all'aroma pieno del cioccolato: basta un sorso per distinguere tutta la ricchezza di questo vino unico, premiato al Vinalies International Paris 2016.

Pronto a metterti alla prova? Scopri un po’ di cioccolato nei tuoi vini preferiti!

21/10/2023

Abbiamo pensato a questa pagina per creare un modo interattivo dove poter confrontarsi sul mondo del vino, l'unico scopo di questa pagina è aiutarsi nella conoscenza della scelta,degli abbinamenti e di come poter degustare un buon vino.

13/06/2023

Come versare la bottiglia di vino?

Ꙭ È necessario anzitutto mettersi alla destra dei commensali, la mano sinistra tenuta dietro la schiena, mentre la destra solleva la bottiglia orizzontalmente, facendo attenzione a non coprire l'etichetta. Ꙭ Il vino va versato senza appoggiare il collo della bottiglia sul bicchiere.Inclina e versa
Inizia inclinando la bottiglia mantenendo il collo e il bordo a circa 2/3 centimetri dal bicchiere. Continua ad inclinare la bottiglia fin quando non è quasi parallela con il calice ed inizia a versare il vino.In questa fase non esitare o tentennare, cerca un movimento fluido e continuo per evitare gocce o schizzi.

Wine Box 🍷 on Instagram: "Sapete come riconosciamo la Sapidità in un vino? 🍷 Magari vi sembrerà strano, ma la sapidità nel vino è un fattore molto importante che rende il sorso più profondo e appagante! Ma come la riconosciamo? 🤔 In que 05/02/2023

Wine Box 🍷 on Instagram: "Sapete come riconosciamo la Sapidità in un vino? 🍷 Magari vi sembrerà strano, ma la sapidità nel vino è un fattore molto importante che rende il sorso più profondo e appagante! Ma come la riconosciamo? 🤔 In que 34 Likes, 9 Comments - Wine Box 🍷 () on Instagram: "Sapete come riconosciamo la Sapidità in un vino? 🍷 Magari vi sembrerà strano, ma la sapidità nel vino è un fattore molto importante che rende il sorso più profondo e appagante! Ma come la riconosciamo? 🤔 In questo video ve l...

24/01/2023

Questa pagina nasce per confrontarsi in un mondo molto ampio come quello del vino,dove ognuno rivendica la propria provenienza e la migliore qualità in un prodotto gastronomico ormai presente nelle nostre case,sulle nostre tavole e nei locali che ci accolgono!

17/01/2023

COME SI LEGGE UN’ETICHETTA DI VINO ITALIANA

Come-leggere-unetichetta-di-vino

A tutti è capitato di voler far bella figura a cena di amici con una buona bottiglia di vino.

Ma quante volte vi è capitato, di non sapere quale scegliere, di non capire cosa volesse dire il commesso dell’enoteca e di non saper interpretare le informazioni sull’etichetta?

Vi piace molto il vino, vi ritenete degli appassionati, ma spesso vi lasciate condizionare dal packaging della bottiglia oppure dalla grafica dell’etichetta o a volte anche dal prezzo (si pensa che a un prezzo elevato corrisponda un’alta qualità, non è proprio così).

Tutti, più o meno, una volta nella vita, abbiamo utilizzato questi elementi pr scegliere il vino. Ma non sono propriamente quelli su cui dobbiamo focalizzarci.

L’estetica gioca sicuramente la sua gran parte. Lo sanno bene gli esperti di marketing che tendono ad utilizzare determinati colori a seconda della tiplogia di vino. Se ci fate caso vi accorgerete che per i moscati le confezioni sono per lo più bianche e dorate, per i vini bianchi sono blu, il nero è il colore dei vini molto invecchiati. Inoltre lo studio della grafica è importante per attirare l’attenzione e favorire una buona impressione subito.

Ma quando parliamo di “etichetta” non facciamo riferimento solamente alla parte estetica ma soprattutto alle informazioni sul prodotto e cioè: nome del prodotto, imbottigliatore, annata, denominazione di vendita,provenienza, indicazione della quantità, allergeni, grado alcolico, lotto.

Cosa significano precisamente? Ecco una breve guida su come leggere questi dati.



LEGGERE L’ETICHETTA DI UN VINO ITALIANO: BREVE GUIDA
NOME DEL PRODOTTO: sta ad indicare il nome del vino ed è collocato o nella zona centrale dell’etichetta frontale oppure nella parte superiore. Il nome solitamente richiama quello della famiglia o del territorio in cui nasce il vino. In alcuni casi possiamo trovare anche nomi di pura fantasia.

IMBOTTIGLIATORE: è obbligatorio indicare sulla bottiglia chi ha impottigliato il prodotto e va esplicitato con il nome, la ragione sociale, il Comune e lo Stato membro oppure tramite codice ICQRF (uno dei maggiori organismi europei di controllo dell’agroalimentare). Nel caso in cui l’ imbottigliatore coincide con il produttore si utilizzano espressioni precise come “Integralmente prodotto e imbottigliato da…”.

ANNATA: altra informazione fondamentale da considerare nella scelta di un vino è proprio lei, l’annata. Fa riferimento all’anno di vendemmia dell’uva. Perché è importante? Perché ogni anno la vendemmia è differente a causa del clima che può essere pià caldo, più piovoso, più umido ecc. e quindi può influire sulla qualità del prodotto. L’indicazione dell’annata non è obbligatoria negli spumanti e neanche nei vini frizzanti o liquorosi.

DENOMINAZIONE DI VENDITA: una delle informazioni più rilevanti è la sua origine. Questo dato non solo ci informa sulla zona geografica di provenienza del vino ma ci dà indicazioni sulla sua qualità. Le sigle DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Protetta), DOC (Denominazione di Origine Controllata) e IGT (Indicazione Geografica Tipica) garantiscono la qualità del patrimoni agroalimentare italiano e vengono indicate proprio per combattere le contraffazioni. Quindi quando vediamo una di queste sigle sappiamo che il vino è stato prodotto seguendo un disciplinare preciso che garantisce la qualità del prodotto.

A volte sull’etichetta viene aggiunta la menzione classico, superiore, riserva o eventuale menzione del vitigno (se non già inclusi nella dicitura della denominazione). Solo gli spumanti possono non recare in etichetta la dicitura Denominazione di Origine Protetta o Denominazione di Origine Controllata e Garantita.

PROVENIENZA: L’Unione Europea ammette l’indicazione della provenienza e a tal riguardo deve essere sempre specificato “Prodotto in Italia”.

INDICAZIONE DELLA QUANTITA’: Indica la quantità di vino presente in bottiglia. Può essere espressa in millilitri, centilitri o litri (sono ammesse le abbreviazioni convenzionali in ml, cl, l) e deve essere accompagnata dalla lettera “e”, simbolo di “stima”

ALLERGENI: secondo la normativa vigente, le bottiglie che contengono più di 10 mg di solfiti per litro hanno l’obbligo di indicarlo sull’etichetta. Sappiamo bene che una parte di solfiti viene prodotta naturalmente durante la fermentazione alcolica nel passaggio cioè da succo d’uva a vino. Ma questi non bastano per garantire la buona conservazione, per questo vengono aggiunti artificialmente. La normativa considera queste sostanze come “allergeni” anche se la reazione ad essi non determina shock anafilattici o altri effetti “gravi” tipici degli allergeni. Dal 2012 va indicata anche la presenza di tracce di uova e latte.

GRADO ALCOLICO: altra informazioni importante è l’indicazione della percentuale di alcool puro presente in 100 ml dello stesso vino. Il valore va tra 9 e 15.

LOTTO: è indicato con la lettera “L”. È un numero predefinito dall’imbottigliatore per identificare un insieme di bottiglie confezionate in un ristretto lasso di tempo e in condizioni praticamente identiche. È in pratica lo strumento di rintracciabilità del prodotto.



ALTRE INFORMAZINI IN ETICHETTA: IL BIOLOGICO E IL BIODINAMICO
Negli ultimi anni si vedono sempre di più su scaffali di enoteche e supermarket vini biologici e biodinamici. Ad oggi esiste una regolamentazione per l’agricoltura biologica che impone ai produttori e quindi anche a chi produce vino di indicare sull’etichetta la dizione “vino biologico” e può essere riprodotto in etichetta il logo biologico UE riportando anche gli estremi della certificazione e dell’organismo incaricato. In quanto al vino biodinamico non è presente ancora una regolamentazione Europea.

Adesso che avete a disposizione tutte queste indicazioni, potrete sicuramente scegliere con più sicurezza e dimestichezza il vino che meglio si addice alle vostre esigenze e ai vostri gusti e a quelli dei vostri amici. Altrimenti potete sempre rivolgervi a noi per qualche consiglio extra e di facendo il nostro test qui sotto.

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