Dott.ssa Giorgia Bertaccini - Psicoterapeuta

Psicoterapia Cognitiva con orientamento costruttivista ed evolutivo. Dott.ssa Giorgia Bertaccini

La mia formazione

Ho studiato Sociologia, Politiche Sociali e Sanitarie presso l'Univeristà di Bologna: potendo approfondire temi quali l'Umanizzazione delle cure nei contesti socio-sanitari e la Narrative Based Medicine, ho capito che la mia passione andava oltre lo studio dei fenomeni sociali e, dopo aver conseguito la Laurea Magistrale in Sociologia, ho deciso di dedicarmi alla Psicologia. Ho

22/07/2024

Che cosa fai quando hai un bisogno, all’interno di una relazione?
A volte ci fermiamo e aspettiamo che l’altra persona intercetti il nostro bisogno, dando per scontato che sia comprensibile e “visibile”.
Le persone non ci leggono nella mente, per i miracoli ci stiamo attrezzando.

La cosa che possiamo fare è imparare a chiedere. È complicato, perché a volte riattiva in noi antiche paure: il rifiuto, pesare sugli altri, il non essere visti/e, la svalutazione delle nostre richieste, ecc.

Ma le relazioni che viviamo in età adulta non sono per forza la fotocopia di quelle che abbiamo già vissuto.
Se anche noi ci diamo la possibilità di sperimentarci in modo diverso. In terapia facciamo palestra proprio di questo!

Tu chiedi o aspetti?

13/07/2024

Cosa fai mentre aspetti che le cose cambino? Che si sistemino?
E se non succede? Se non tornano come pensavi che sarebbero dovute tornare?

Capita che viviamo in attesa, ma nell’attesa non viviamo. Siamo sospesi, in una dimensione congelata che ci impedisce di *stare* nelle cose.

In terapia utilizzo spesso la parola “nonostante”. Nonostante ha valore avversativo e “introduce l’enunciazione di un fatto che avrebbe potuto o dovuto impedire qualche cosa e tuttavia non l’ha impedito o non l’impedisce”

Perché nonostante sia infelice per una relazione finita posso ancora godere della compagnia delle persone care; nonostante quel colloquio di lavoro sia andato male posso fare affidamento sulle mie risorse e continuare a mettermi in gioco; nonostante porti con me uno zaino pieno di dolori posso fare passi lenti e fermarmi -di tanto in tanto- lungo il sentiero e ricordarmi di godere del paesaggio.

Perché nonostante tutto, la vita è in questo momento, in ogni momento di ogni giorno; e non ha senso viverla solo quando “le cose saranno sistemate”.

Qual è quella cosa che fai o hai fatto NONOSTANTE? Scrivimelo nei commenti! ✨

22/06/2024

Il segreto professionale è un pilastro della relazione terapeutica ed è normato dall’articolo 11 del codice deontologico degli Psicologi.

Ciò significa che, salvo rare eccezioni (che vedremo in un altro reel), non è possibile in alcun caso riportare i contenuti dei colloqui ad alcuna persona fuori dalla stanza di terapia: questo vale anche per i minorenni.

Insomma: quello che succede nella stanza delle parole, rimane nella stanza delle parole!

Ciò permette a chi entra di potersi pian piano fidare e di poter affidare il proprio mondo interno ad uno spazio protetto ed inviolabile.

ESEMPIO: cosa succede se ricevo la telefonata di un parente/partner di un/a paziente che ho in terapia, che vuole sapere come procede la suddetta terapia?
👇🏼
1) potrei scegliere di non rispondere
2) se rispondo, comunico immediatamente a questa persona che non posso dire nulla della terapia e che comunicherò al/alla paziente che mi è stata fatta questa telefonata e cosa mi è stato chiesto
3) spiegherò a chi mi ha telefonato che non posso ricevere telefonate/messaggi salvo casi particolarissimi di cui parlerò (in cui comunque non posso rivelare niente).

Lo sapevi? Fammi sapere 👇🏼

Photos from Dott.ssa Giorgia Bertaccini - Psicoterapeuta's post 18/06/2024

Il post dove ti racconto il mio punto di vista sull’utilizzo della terapia come “giustificazione” ai nostri comportamenti.

La terapia è un valido aiuto, ma come tutti gli “strumenti” è l’utilizzo che ne facciamo a fare la differenza.

Parola chiave: flessibilità!

Fammi sapere cosa ne pensi nei commenti se ti va.

Photos from Dott.ssa Giorgia Bertaccini - Psicoterapeuta's post 12/06/2024

Prenderti cura di te non è sempre piacevole.
A volte significa… scorri il carosello!

E TU cosa fai per prenderti cura di te? Scrivimi 1 cosa piacevole e 1 che sai che è necessaria.
👇🏼

11/06/2024

5 cose da non dire mai a qualcuno che è in lutto e sta soffrendo per una perdita.

Ti è mai capitato di sentirti dire una di queste frasi? Come ti sei sentito/a?

Ti è mai capitato di dirle? Sono sicura che l’intento era buono. Tuttavia queste frasi possono far sentire invalidato il dolore dell’altra persona.

Fammi sapere nei commenti! 👇🏼

Photos from Dott.ssa Giorgia Bertaccini - Psicoterapeuta's post 08/06/2024

Comprendere il comportamento di qualcuno non significa essere d’accordo con quel comportamento, avallarlo o silenziare le emozioni che ci provoca.

Posso comprenderlo e starci male
Comprenderlo e volermene distanziare
Comprenderlo e arrabbiarmi

Comprenderlo ci serve a darci una spiegazione, a realizzare il fatto che quel dato comportamento dice di quella persona e dei suoi vissuti.

I nostri, in reazione a quel comportamento, sono veri e validi a prescindere dalla comprensione della mente dell’altro.

Ci avevi mai fatto caso?

Photos from Dott.ssa Giorgia Bertaccini - Psicoterapeuta's post 02/06/2024

Reminder 🤍

Nessun senso di colpa potrà cancellare il passato.
Nessuna preoccupazione potrà modificare il futuro.
Proviamo a starci, in questo presente.

Photos from Dott.ssa Giorgia Bertaccini - Psicoterapeuta's post 01/06/2024

Quante volte hai pensato che la tua vita sarebbe dovuta essere in un certo modo?

La doverizzazione (tutti i “devo” che diciamo) ci allontana dalla accettazione di ciò che è in ogni dato momento e ci spinge verso modalità perfezionistiche.

Quante volte utilizzi la parola “devo” pensando alla tua vita? Prova a farci caso e, se ti va, scrivimelo nei commenti 👇🏼

Photos from Dott.ssa Giorgia Bertaccini - Psicoterapeuta's post 25/05/2024

Perché per alcuni di noi provare rabbia è così sbagliato?
Perché le attribuiamo delle caratteristiche spaventose. La rabbia è un’emozione come un’altra, non è nociva di per sé ma informativa.
Il problema può diventare il modo in cui la esprimiamo (ad esempio, con aggressività) o in cui non riusciamo a regolarla (ad esempio agiti violenti).

In terapia impariamo a ri-conoscerla, decodificarne il messaggio ed esprimerla in maniera assertiva.

TU CHE RAPPORTO HAI CON LA RABBIA?
Hai mai pensato una di queste cose? Quale?

Se ti va, scrivimelo nei commenti 👇🏼

23/05/2024

Sai cos’è la dissonanza cognitiva? Succede spesso che la proviamo, soprattutto in momenti che hanno a che fare con scelte e cambiamenti da apportare alla nostra vita.
Qui ti racconto cos’è. E tu l’hai mai provata? Qual è quella scelta che hai fatto nonostante la dissonanza cognitiva? E quella che non hai fatto?
Se ti va raccontamelo nei commenti 👇🏼

22/05/2024

Non sempre al nostro malessere corrisponde una diagnosi precisa. Questo non rende meno valido e vero il nostro dolore.
La diagnosi viene posta nel momento in cui sono presenti segni e sintomi di un determinato disturbo: parlare di diagnosi aiuta noi clinici ad avere una mappa concettuale da seguire per il trattamento e a comunicare tra di noi; non aggiunge nè toglie nulla al trattamento stesso, poiché il fine ultimo della psicoterapia è sempre la cura della persona, attraverso tutti gli strumenti che -di volta in volta- riteniamo idonei.

La diagnosi funzionale, invece, è sempre qualcosa di cui parlare in terapia: qual è il funzionamento della persona? Come si muove nel mondo e all’interno relazioni? Quali lenti utilizza per filtrare la sua realtà?
Quali sono i punti di forza e le vulnerabilità che presenta?

Tu sapresti rispondere a queste domande? Fammelo sapere nei commenti 👇🏼
Se il post ti è stato utile, condividilo 🤍

21/05/2024

Ti è mai capitato che Psy ti dicesse di SENTIRE le tue emozioni? E di avere pensato: si, ok… ma come si fa?
Se fatichi a stare in contatto con le emozioni o tendi ad evitare di sentire, ecco qualche spunto per te:

1. rallenta: tenerci costantemente occupati può essere un modo per stare nel “fare” ed evitare di sentire. Lo facciamo spesso, ma è importante prenderci del tempo per *stare* con le nostre emozioni (gradualmente, a poco a poco) senza distrarci o anestetizzarci volontariamente.
2. Identifica la sensazione fisica: senti qualcosa nel corpo? Dove? Com’è questa sensazione? A cosa assomiglia? Si muove o è collocata in un punto fisso? È calda/fredda? In quale altro modo descriveresti l’emozione che senti nel corpo?
3. Trova un’immagine per la tua emozione e stai a contatto. A cosa assomiglia?
4. Respira attorno a questa immagine, immaginando di avvolgerla dolcemente con il respiro.
5. Dalle un nome: una volta che sei riuscito/a a descrivere cosa *senti* fisicamente, prova a dare un nome a quell’emozione. È vergogna quel senso di calore in viso? È rabbia quel fremito nelle mani? È paura quel senso di brivido nello stomaco? È tristezza quel senso di peso nel petto? Com’è PER TE?
6. Permetti all’emozione di STARE. Le emozioni svolgono un compito: recapitarci un messaggio. Solitamente, arrivano e se ne vanno, una volta svolto il loro compito. È solo quando le ignoriamo o tentiamo di evitarle o di reprimerle che si intensificano, per farsi sentire!
Ricorda che le emozioni possono spaventarti solo finché non prendi confidenza. Prenditi il tuo tempo, passo dopo passo. È un allenamento quotidiano!

TU che rapporto hai con le emozioni? Riesci a SENTIRLE nel corpo? Se trovi questi spunti utili, lasciami un commento e condividi il reel 🩵

Photos from Dott.ssa Giorgia Bertaccini - Psicoterapeuta's post 16/05/2024

“Dottoressa voglio riuscire a superare questa perdita il prima possibile”.
La perdita non è qualcosa che superiamo, come fossimo in autostrada nella corsia centrale. È qualcosa che attraversiamo, elaboriamo e -infine- possiamo onorare. Perché ri-attribuiamo ad essa un significato e, facendo ciò, cambiamo anche noi.

Prima di tutto, dobbiamo provare a starci a contatto, a non evitare.

Prova a pensare ad un dolore recente che hai provato: chiudi gli occhi. Che forma ha? A cosa assomiglia?
Scrivimelo nei commenti 👇🏼

Photos from Dott.ssa Giorgia Bertaccini - Psicoterapeuta's post 13/05/2024

Il post dove ti spiego perché la psicoterapia non può rispondere a richieste di urgenza.
Fammi sapere cosa ne pensi nei commenti 👇🏼 se ti è utile, condividilo ☺️

10/05/2024

Senza parole 🤍 a Forlì

10/05/2024

Mi (ri)presento, per chi mi ha chiesto di parlare del mio percorso.
Mi chiamo Giorgia, faccio la Psy dal 2016 e non posso dire di aver avuto un percorso lineare 😅

Per tutto il liceo (scientifico) la mia priorità non è mai stata lo studio, ma la Ginnastica Ritmica, che praticavo in maniera agonistica con allenamenti quotidiani per circa 4 ore al giorno.

Interrompere il mio sport in 5’ superiore è stata una decisione molto dolorosa, ma ero anche molto stanca e demotivata.
Mi sono portata a casa la maturità senza infamia e senza lode e-soprattutto- senza avere idea di cosa fare dopo. È stato in quel periodo che ho iniziato a stare male psicologicamente e ho avuto quello che -solo in seguito- avrei riconosciuto come il primo episodio depressivo (ma l’idea di una terapia era ancora lontana).

Sono seguite molte scelte confuse: Università di interpreti e traduttori (lasciata dopo il primo anno), vari lavori part time e l’inizio di un’altra università (Scienze politiche, dove poi ho conseguito la laurea magistrale). Continuavano la confusione e l’insoddisfazione.
Anche il malessere si ripresentava, a volte a tinte veramente forti e oggi non dirò che ne sono felice, perché in forno non lo augurerei a nessuno; ma è quello che mi ha permesso di entrare in psicoterapia: un viaggio lungo (13 anni) e durissimo all’inizio (i primi 5 anni li ricordo con dolore e fatica).
Grazie alla terapia è nata in me la consapevolezza che potevo ancora perseguire i miei desideri e potevo ancora cambiare, ancora un’altra volta.
Mi iscrivo a psicologia e il resto è storia: laurea triennale e magistrale a Cesena, esame di Stato e scuola quadriennale di specializzazione in psicoterapia.
Tirocini in SPDC e apertura della libera professione nel 2016.
Nel frattempo, a volte, il mio malessere tornava ma da allora devo dire che non ho mai mollato nella cura di me. O quasi. Se c’è una cosa che ho imparato di me è che non è tutto bianco o nero e gli assolutismi non servono.

Penso che per essere terapeuti dobbiamo essere anche pazienti, ma in fondo io lo sono sempre quando lavoro. Perché mentre curo le persone, anche io mi “riparo”.

Grazie di 🩷 ai miei pazienti e alle mie pazienti.

09/05/2024

“Cosa fai tra una seduta e l’altra?”
Niente di ciò che spesso mi dite di immaginare 🤣
Nessuna particolare contemplazione, riflessione sull’universo o rilettura minuziosa di appunti passati.

Perlopiù corro letteralmente fuori in giardino a prendere un po’ d’aria o al bar di fronte ( 🩵) per un caffè e due chiacchiere, oppure mando messaggi vocali alle amiche.

Come regola personale cerco sempre di tenere 10-15 minuti tra una seduta e l’altra, che mi servono come l’aria perché sono un imprescindibile (per me) spazio di decompressione e libertà.

È un lavoro che amo ma che è estremamente faticoso, quindi le pause sono vitali 🌸
Ecco perché la mia sala d’attesa è sempre vuota 😂

Scrivetemi nei commenti cosa pensate che il/la vostra Psy faccia tra una seduta e l’altra 👇🏼
(E voi, colleghi/e, non siate timidi/e 😂 cosa fate in pausa?)

04/05/2024

Qui riflettiamo sulle situazioni in cui è possibile derogare dall’uso del LEI in terapia e utilizzare il TU.

Questa forma verbale ti farebbe sentire più tutelato/a e a tuo agio?

(Personalmente lascio i pazienti e le pazienti liberi di scegliere, attribuendo sempre un senso ed un significato a questa scelta).

29/04/2024

Quelle domande scomode che ogni tanto vi facciamo…

D’altra parte si sa che tornare in famiglia è la verifica annuale dell’efficacia della psicoterapia 😁

A te come è andato questo ponte?
🙃

27/04/2024

Spero che questa possa essere una riformulazione utile per alcuni di voi.
Io cerco di ricordarlo sempre: ricominciare non significa ripartire da zero.

Ogni volta che finisce una relazione, un progetto, un rapporto di qualsiasi natura, un lavoro; ogni volta che ci troviamo a dover rimettere in campo delle risorse per ri-cominciare, non significa che stiamo partendo da capo.

Noi ci troviamo in quel punto della nostra vita con le nostre risorse e con tutto il bagaglio di esperienze accumulato negli anni. Nessuno ce le porta via.

A volte le persone mi dicono che è difficile ricominciare un nuovo percorso di psicoterapia, perché temono che il dover raccontare di nuovo alcune cose, alcuni episodi già condivisi in quella precedente, sia una perdita di tempo.

Io rispondo loro che la persona che li racconta oggi non è più quella che li raccontava tempo fa. Nemmeno l’ascoltatore è lo stesso, nè tantomeno la relazione che si crea.

Ricominciare non significa fare passi indietro: significa costruire un nuovo capitolo sulla base dell’esperienza acquisita.

Tu cosa ne pensi? Se ti va, fammelo sapere!

25/04/2024

Fatidica domanda: “doc, quanto durerà la terapia”?
Ditemelo, che l’avete fatta anche voi a Psy!
Non avete idea di quante volte mi è stata posta 😁

La verità è che, per come lavoro io, non ho possibilità di fornire una risposta precisa: la durata della terapia dipende da un sacco di fattori, molti dei quali difficilmente calcolabili (il problema o i problemi iniziali, eventuali psicopatologie presenti, motivazione, resistenze al cambiamento, obiettivi che ci diamo, ecc ecc).

Che la durata della terapia sia infinita è uno stereotipo, ovviamente 🙃 ma ci sono terapie anche lunghe.
Questa cosa può spaventare, perché è un impegno da ogni punto di vista, lo so. Io stessa ho fatto tantissssimi anni come paziente.

Ricoradatevi però che:
1) potete decidere di interrompere qualora non ve la sentiate -per motivi vostri- di proseguire;
2) potete rinegoziare eventuali obiettivi con psy;
3) siete VOI i titolari della vostra terapia, pertanto non è un vincolo che subite, ma un atto di cura che regalate a voi stessi/e.

Tu come vivi la terapia e la sua durata? Ti è mai capitato di parlarne con psy?

Fammelo sapere nei commenti 👇🏼

Photos from Dott.ssa Giorgia Bertaccini - Psicoterapeuta's post 20/04/2024

Un/a psy può essere tante cose. Qui te ne scrivo alcune…
Per TE che cosa rappresenta il tuo/la tua psy?
Fammelo sapere nei commenti 👇🏼

Photos from Dott.ssa Giorgia Bertaccini - Psicoterapeuta's post 16/04/2024

A volte leggo, negli occhi dei miei pazienti e delle mie pazienti, un profondo senso di solitudine. Mi spezza, perché lo capisco e lo sento profondamente.

Spesso capiamo insieme che nasce dal bisogno di sentirsi compresi nella sofferenza, dal timore di non riuscire a condividere il loro dolore con le persone che amano.

Ricordo anch’io i momenti di disperazione e la paura. Mi sentivo sola al mondo, ingabbiata nel dolore mentale. Nell’angoscia e nei pensieri bizzarri e senza fine.
Tante volte, quella profonda tristezza nasceva da una mia paura di poter trovare una porta chiusa di fronte a me, nel momento in cui avessi provato a condividere i miei pensieri -che reputavo assurdi- e i miei sentimenti. Il dolore, allora, restava solo mio.

Quella paura, però, ci esclude dal contatto umano e ci fa sentire esclusi. A volte ci aspettiamo che gli altri comprendano cosa stiamo attraversando ma -a meno che non abbiano vissuto la stessa cosa (e anche in quel caso non è detto)- non possiamo darlo per scontato.
È difficile immaginare com’è fatto il dolore mentale, quella morsa che non ti abbandona, quei pensieri assillanti, quella paura che ti soffoca oppure quella apatia e quel vuoto assordanti e senza fine.

A volte penso che stia a noi avere il coraggio di provare ad aprire quella porta e scoprire cosa c’è dall’altra parte. Potremmo stupirci e trovare accoglienza e comprensione. Non giudizio.
In caso contrario, potremmo essere noi ad aiutare gli altri a comprendere come starci vicino. Ne vale la pena ♥️

Se ti va, lasciami un commento e raccontami la tua esperienza.

13/04/2024

Psicologia e film horror.
Ogni buon film horror ha una colonna sonora che sottolinea le emozioni che vivono i personaggi.

Se togliamo il volume noteremo che le stesse scene non ci fanno così paura e sono meno cariche emotivamente. Ci hai mai fatto caso?

Tutto ciò per dire che, quando pensiamo che gli altri riescano a comprende ciò che proviamo solo osservandoci, stiamo commettendo un errore. Lo dico spesso ai miei pazienti e alle mie pazienti: affinché le persone possano comprendere le emozioni che viviamo, dobbiamo provare a mettere i sottotitoli e “alzare il volume”.
Rendiamolo esplicito 😊

Desiderare di essere compresi è un bisogno umano, ma non è scontato!

Tu riesci a comunicare come ti senti?

10/04/2024

“Perché quando vado dallo/a psy devo sempre parlare del passato?”
“I terapeuti sono ossessionati dal passato”
“A cosa serve parlare dal passato se il problema ce l’ho oggi?”

Sono alcune delle domande che sono sicura vi siete posti quando pensate alla psicoterapia.

Il passato è il luogo in cui strutturiamo le nostre relazioni di attaccamento e si formano i MOI (modelli operativi interni), quegli schemi e quelle rappresentazioni mentali di sè e degli altri che vengono interiorizzati e fungono da modello -appunto- per le relazioni future.

Esplorare il passato è quindi imprescindibile per comprendersi nel presente.

E tu parli del passato in terapia? Come la vivi?
Se ti va, lasciami un commemto 👇🏼

04/04/2024

C’è spesso confusione su che cosa sia l’EMDR: in questo reel proviamo a fare un po’ di chiarezza.
Non è magia, non è ipnosi, non cancella i ricordi, non ci fa dimenticare pezzi della nostra storia.

È un approccio terapeutico con un sacco di ricerca e prove di efficacia alle spalle che ci aiuta a rielaborare ciò che di traumatico e/o doloroso ci è accaduto, producendo una potente desensibilizzazione di quei vissuti che ci fanno ripiombare nel passato e non godere del presente.

Sul sito ufficiale di puoi trovare tante informazioni e ambiti applicativi.
👇🏼
www.emdr.it

Hai mai provato su di te questo approccio? Come lo descriveresti, con parole tue? 👇🏼

25/03/2024

In questo real ti spiego perché non do consigli in risposta ai DM di Instagram.

Tu hai mai chiesto consigli a psy su Instagram aspettandoti una risposta dettagliata che non è arrivata? Come ti sei sentito/a?

Fammi sapere cosa ne pensi nei commenti 👇🏼

24/03/2024

Alleniamoci a chiedere.

L’ascolto
Un abbraccio
Lo spazio che ci serve
La presenza di un amico/a
L’aiuto del partner

Ciò di cui abbiamo bisogno.

Le altre persone non possono sempre intuirlo: alleniamoci a chiedere. Legittimiamocelo.

Tu sai chiedere ciò di cui hai bisogno?
In che modo lo fai?

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Our Story

Giorgia Bertaccini, Sociologa e Psicologa Clinica.

Ho studiato Sociologia, Politiche Sociali e Sanitarie presso l'Univeristà di Bologna: potendo approfondire temi quali l'Umanizzazione delle cure nei contesti socio-sanitari e la Narrative Based Medicine, ho capito che la mia passione andava oltre lo studio dei fenomeni sociali e ho deciso di dedicarmi allo studio della Psicologia.
Dopo aver conseguito la Laurea Magistrale in Psicologia Clinica ho frequentato la Scuola di specializzazione in Psicoterapia, conseguendo il titolo di Psicoterapeuta presso la Scuola Bolognese di Psicoterapia Cognitiva (S.B.P.C.), ad indirizzo Costruttivista ed Evolutivo.
Nella mia attività libero professionale offro sedute di psicoterapia in setting individuale ad adulti e ad adolescenti.
Collaboro, inoltre, con il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) dell'Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì offrendo consulenze e supporto psicologico ai pazienti ricoverati in reparto.

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Che cosa fai quando hai un bisogno, all’interno di una relazione? A volte ci fermiamo e aspettiamo che l’altra persona i...
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“Cosa fai tra una seduta e l’altra?”Niente di ciò che spesso mi dite di immaginare 🤣Nessuna particolare contemplazione, ...
L’utilizzo del LEI in terapia: parliamone
Ponti lunghi in famiglia…
Doc, quanto durerà la terapia?
Psicologia e film horror.Ogni buon film horror ha una colonna sonora che sottolinea le emozioni che vivono i personaggi....
Gli psy sono ossessionati dal passato?

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