Associazione Santi 40
L’Associazione Santi 40 nasce dall’idea di un gruppo di ragazzi con la volontà di portare avanti il p
Il ponte degli innamorati.
Si trova a Miglierina, quartiere delle zone collinose di Sambiase a nord del comune di Lamezia Terme il ponte degli innamorati; è così che gli abitanti locali hanno deciso di romanticizzare un luogo che già per storia e ricchezza naturale ha il suo perché. In questo posto, in maniera simbolica, si lascia un pegno con cui due innamorati si promettono amore eterno. Il "ponte degli innamorati" inoltre è il luogo in cui si incontrano anche due torrenti, il Carpiná e il Caria. L'unione di queste due torrenti dà vita al fiume Bagni, rinomato in passato per la purezza delle sue acque, oggi attraversa la valle lambendo le vicine Terme Caronte, e come leggenda vuole lì nel suo letto rimane custodita la tomba della sirena Ligea.
Cit.
Questa città ha bisogno d'amore
Siamo nei pressi delle Terme di Caronte nell'ex comune di Sambiase, esattamente nel mezzo della valle che si estende dalle colline soprastanti il fiume Bagni e la piana di Lamezia Terme. Qui fiumi, resti antichi, versanti alberati ,pareti rocciose e vecchi sentieri non hanno più la stessa bellezza del passato, la natura contaminata dall'uomo ha cancellato molto di quello che questi luoghi rappresentavano. Sappiamo però che questo posto era area di passaggio, di nascondigli, di agguati e di ristoro. Delle Terme Caronte se ne raccontano i benefici, i miti, e i riti, da Ligea ai Santi 40 martiri fino alle cure con le acque termali di poveri malati, nobiluomini e soldati, declamate perfino nelle poesie. Enrico Borrello nato a Sambiase nel 1896, insegnante, scrittore, ricercatore e narratore storico ci racconta qualcosa di queste zone. In particolare, ci incuriosisce quanto Borrello scrive nel suo libro "Sambiase": nei pressi del fiume Zupello, adiacente a delle case coloniche, vi erano i resti di una chiesa Bizantina, quella di Santa Trada dov'erano ancora evidenti le tracce di un sepolcreto a mattoni, su cui erano incisi dei segni raffiguranti una lisca di pesce. Sappiamo che queste raffigurazioni legate alle lische di pesce in principio erano usate dai primi cristiani per camuffarsi fra "pagani", che usavano la stessa simbologia, e che i cristiani sfruttarono per passare inosservati al tempo delle persecuzioni. Ma sappiamo anche che gli stessi Cristiani per potersi fidare di uno straniero incontrato per caso in una strada o nel luogo in cui segretamente praticavano il loro culto erano soliti disegnare la sagoma di un pesce. Il primo disegnava una mezza luna o una linea curva e se l'altro completava il disegno con lo stesso tratto, facendo incrociare le due estremità ,ciò significava che anche lui era un Cristiano e che potevamo fidarsi l'uno dell' altro. Un segno di riconoscimento, un richiamo anche ai sinuosi corsi d'acqua che scendendo dalle montagne, si univano formando un solo fiume, un gesto salva vita in alcuni casi; sta di fatto che il pesce diventò simbolo fondamentale della religione cristiana. "Ichthys" è la traslitterazione in latino della parola greca pesce ed è l'acronimo di "Gesù Cristo figlio di Dio Salvatore", da qui molti altri richiami alla figura del pesce come quando Gesù dice ai primi apostoli di seguirlo poiché farà di loro pescatori di uomini. Nei pressi del torrente Zupello, avvenivano in particolare gli incontri tra cristiani che, sfruttando la clandestinità e le caratteristiche del sopra citato torrente, potevano incontrarsi e riconoscersi. Infatti a quanto pare la parola Zupello deriverebbe dal greco "xunphlo" ovvero "con argilla" materiale con il quale è facile, in questo luogo disegnare sul terreno, lasciare tracce o cancellarle. Ci piace pensare quindi che i primi cristiani di quest'area, usando l'umidità di questo terreno potessero raffigurare i loro segni di riconoscimento e occultare al contempo, i loro luoghi più sacri.
Oggigiorno, sarebbe bello se, come i primi cristiani, anche noi sfruttassimo le risorse che questi luoghi offrono, per preservarne la bellezza, le caratteristiche e la possibilità di mantenere le condizioni di più pura incontaminazione, quasi a volerne diventare guardiani consapevoli della nostra storia e di ciò che ci è stato trasmesso.
In questa foto dei primi del 900 le nostre Terme Di caronte in bianco e nero. Lo stabilimento termale frequentato da chiunque si potesse permettere le cure termali offriva la possibilità di poter pernottare in qualche struttura realizzata appositamente e nei casi meno fortunati i termalisti che giungevano con i carri allestivano piccoli accampamenti con tende o altri materiali di recupero. A volte si sostava nell'umidità del luogo data dalla presenza del vicino fiume e dalla scomodità morfologica dell' area ma i benefici delle cure termali erano tali e tanti da poter sopportare per qualche giorno tutto questo.
Le possibilità di poter usufruire dei vari servizi delle Terme ovviamente erano ridotte e solo le persone più abbienti potevano permettersi tutti quei trattamenti che servivano a curare le patologie di cui erano afflitti.
Ecco alcuni dei trattamenti che già si facevano in passato :
La fangoterapia è una terapia medica il cui utilizzo in reumatologia è noto e apprezzato da tempo.
I fanghi termali sono spesso suggeriti come coadiuvanti nelle terapie e trattamenti medici,
poiché contribuiscono a:
Alleggerire disturbi osteoarticolari nei pazienti affetti da questo tipo di patologie (proprietà antinfiammatorie). Alleviare il dolore in presenza di patologie degenerative articolari come l'artrite reumatoide. Preve**re eventuali riacutizzazioni di dolori reumatici. Donare sollievo dal dolore in presenza di nevralgie, nevriti ed osteoporosi. Decontrarre la muscolatura (azione miorilassante) e favorire la circolazione sanguigna.
I benefici del massaggio in gravidanza sono molteplici:
- Stimola i sistemi linfatico e circolatorio
- Allevia il mal di schiena
- Abbassa la pressione sanguigna
- Migliora il sonno
- Favorisce il rilassamento e abbassa i livelli di stress
- Contribuisce a evitare l'insorgere delle vene varicose
- Previene le smagliature
- Regola i movimenti dell'intestino
- Allevia i dolori e i crampi, specialmente quelli alle gambe
Aerosol
Il vapore termale si ottiene dalla frammentazione delle particelle contenute nell’acqua, nebulizzate per essere adoperate nella prevenzione e nella cura delle patologie croniche delle vie respiratorie superiori ed inferiori.
Patologie delle vie aeree
Inalazioni, aerosol, aerosol sonici, nebulizzazione ambiente, docce nasali, cateterismi tubarici.
MECCANISMO DI AZIONE:
Trofica e decongestionante sulle mucose, anticatarrale e fluidificante le secrezioni, azione antisettica, azione antiallergica generale, azione stimolante la fagocitosi e l’anticorpopoiesi con potenziamento delle difese immunitarie.
INDICAZIONI
Nella patologia subacuta o cronica delle vie aeree superiori e inferiori, specie se di tipo catarrale.
VIE AEREE SUPERIORI
Rinite, ozena, sinusite, tonsillite, faringite, laringite e tracheite.
VIE AEREE INFERIORI
Bronchite, bronchite asmatica, bronchiectasie ed enfisema.
Oggi i trattamenti nelle Terme Caronte sono molteplici e innovativi, l intero complesso è stato nel tempo continuamente ristrutturato e modernizzato applicando anche le nuove tecniche terapeutiche con l'uso tradizionale dei vapori termali e delle sue acque. Ricordiamo che nelle terme fino a non molto tempo addietro era presente un albergo, un ristorante, una sede delle poste italiane e perfino un barbiere.
Interessante incontro tra storia, verità e persone appassionate.
4 passi ricchi di sorprese 🐾
Oggi, venerdì 20 ottobre, siamo in località "Monte del Greco", presso Monte Mancuso, a qualche centinaio di metri dalla frazione montana di Lamezia, "Acquafredda". È stato passeggiando in questo clima autunnale, tra alberi, piante spoglie e i resti di vecchie bici e auto, che abbiamo notato una forte presenza di tane di animali selvatici; ma è stato il biologo Francesco Cristiano a notare dei particolari escrementi di un animale. Da un'attenta analisi, sembrano essere proprio delle deiezioni di lupo. Queste fatte testimoniano il ritorno del lupo nelle nostre montagne, una notizia che ci rende molto felici perché, come sapete, questo carnivoro è l'unico predatore naturale del cinghiale. La sua presenza assidua contribuirà al contenimento della popolazione di cinghiali, con ricadute positive per l'ambiente e l'agricoltura. Inoltre è bene ricordare che il lupo non è assolutamente pericoloso per l'uomo, essendo schivo per natura e quasi impossibile da avvistare. W il lupo! 🐺
Lamezia, la proposta di De Biase: 'Una statua o tre grandi croci bianche per valorizzare l'affaccio di monte Sant'Elia' Lamezia Terme - Lettera aperta al sindaco Paolo Mascaro e al Vescovo Monsignor Serafino Parisi da parte di Salvatore De Biase,già presidente del consiglio comunale di Lamezia Terme. 'Prendendo spunto dell’esemplare, instancabile lavoro del gruppo Santi 40, da anni alla ricerca della storia del no...
Lamezia Terme. 23\06\2023.
Legati ai riti, ai culti e alle cronache popolari la nostra città ha avuto una storia più antica di quel che crediamo. Le montagne, i fiumi, le strade e perfino le pietre qui hanno una storia a sé. Particolare è la figura femminile in continua associazione con una parte del nostro territorio come quella della valle in cui scorre il fiume Bagni. Grotte, antichi cenobi, le vecchie Terme di Caronte e gli alberi millenari presenti in questa area sono tutti segnali di un passato molto remoto. Dal ritrovamento nel fiume Bagni della statua di una Madonna collegata al culto dei Santi 40 Martiri ai racconti mitologici che vogliono la Sirena Ligea sia stata sepolta nell'Ocinaro (fiume Bagni), fino alla Santa a cui è dedicato il nostro golfo ovvero Eufemia, antica santa greca, giovane martire presso Calcedonia in Bitinia, venerata dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa. Ultimo ma non ultimo il ritrovamento fatto ad opera di Dario Leone a Sant'Eufemia del Golfo di una manufatto in quarzo che rappresentava un immagine femminile risalente probabilmente all'età del ferro e che simboleggiava una sorta di Dea Mater.
Siamo figli di tradizioni e usanze, il passato ci ha dato in eredità luoghi e racconti e ancora oggi viviamo di credenze e memorie. Soprattutto la natura e l'architettura che si è preservata ci racconta chi siamo e da dove veniamo, non sempre però tutti hanno la lucidità di ricordare quello che ci viene tramandato o la capacità di interpretare quello che abbiamo visto o udito. Il nostro territorio conserva ancora con sé tanti misteri e cose dimenticate che però a volte riemergono facendoci riscoprire le nostre radici. L'interessante connessione di questa parte di città con queste figure femminili di Dee Arcaiche, Sirene, Sante Bizantine e la statua della Madonna dei 40 Martiri (oggi presente nella hall delle Terme Caronte) racchiude nello splendore naturalistico di questi luoghi il simbolo di una natura così fertile tanto che l'uomo ha identificato la donna come portatrice di vita e di benessere.
La storia può essere raccontata e testimoniata, la bellezza di un luogo è solo la promessa di fedeltà tra sogni e realtà.
Loc. Monte Sant Elia in Lamezia Terme.
"La bellezza a basse temperature è bellezza"
A.Brodskij
Torrenti Carpinà e Caria a Miglierina di Lamezia Terme.
Altre foto della grotta "Ntoni Maria" a Sambiase di Lamezia Terme
Le Forre del Tirreno
Gli amici delle Le Forre del Tirreno nella grotta "Ntoni Maria" a Caronte in Sambiase di Lamezia Terme
Le Terme Caronte a cavallo tra gli anni 40 e 50. Foto presa immortalando una cartolina.
Grazie a Francesco C***a per avercela inviata.
Quattro passi all'alba su monte Mancuso ci hanno regalato piacevoli sorprese che ci invitano a non smettere mai di camminare. Amicizia, sapori, colori e sensazioni di una terra che non smette mai di stupirci.
Conchiglie di 20 milioni di anni. È stata questa ieri la sorpresa sul Sant Elia. Nel nostro solito vagare per i monti alla riscoperta di luoghi e panorami ieri attraversano uno dei pendii del monte Sant Elia ci siamo imbattuti in un area che gli incendi hanno devastato. Questo posto a circa 800 m.s.l.m. particolareggiato dallo splendido panorama della piana Lametina e dal suo golfo ci ha fatto fare una bellissima scoperta. Tra le rocce di origine calcarea che emergevano dall'erba bruciata un conglomerato in cui erano impressi dei fossili di alcune conchiglie spiccava su tutti. Un pectinide di circa 20 milioni di anni su questa cima testimone del passato sottomarino di questa montagna. Il mare è le montagne sono figli della stessa vita dove uno scambio perpetuo di opere d'arte del tempo fa di loro i più bei musei naturali dell'universo
Lamezia Terme 25\07\2022
Siamo tornati tra fiumi e torrenti. Stiamo ripulendo un vecchio sentiero che arriva in uno degli affluenti del fiume Bagni ovvero il torrente "Caria". Siamo voluti tornare perché volevamo ritrovate le tartarughe lacustri europee che qualche anno fa abbiamo già visto, ma Non siamo stati così fortunati da rivedere questi rettili in via d'estinzione. È stato cmq fantastico vedere luoghi incontaminati pieni di pesci, anfibi e insetti vari. Libellule colorate di blu e di Verde, piccole rane e trote. Abbiamo incontrato diverse opere di imbrigliamento delle acqua ad opera del corpo forestale dello stato e ancora più è stato trovare quei tratti di torrente mai canalizzati dove le pozze d'acqua naturali di hanno permesso di fare un bel bagno visto il caldo di oggi. In questo corso d'acqua abbiamo trovato una pianta non proprio comune, l'iperico caprino (Hypercum hircinum), dal greco hyper = sopra ed eikon = immagine, somiglianza, (io scaccio le immagini, le ombre, allontano gli spiriti), nella tradizione popolare la notte di S. Giovanni il 24 di giugno era giorno propizio per appendere sull'uscio di casa mazzetti di Iperico come protezione dai diavoli.
hircinus, di capro, di caprone, dal lat. hircus, caprone.
È una pianta che cresce solo nel bacino del Mediterraneo, in ambienti umidi e ombrosi, proprio come il torrente Caria.
Da una parte all altra della Valle e dal di dentro al di fuori della montagna.
Valle del Torrente Bagni a Caronte
Le "Carcare" di Monte Mitoio.
Sapete cosa sono le "Carcare"? Sono una sorta di fornaci in cui venivano fuse le pietre calcaree per ottenere la calce. Il loro utilizzo risale a prima degli antichi romani. La loro realizzazione avveniva scavando una buca circolare nel terreno (come una sorta di pozzo) le cui pareti venivano ricoperte da pietre e massi a strati. La sommità veniva chiusa a cupola in modo da formare la camera di combustione in cui venivano lasciati degli sfiati per la fuoriuscita del fumo, alla base era realizzata una apertura in cui veniva messo il combustibile che di solito erano fasci di legna e che doveva cuocere le rocce calcaree all'interno. La carcara da noi ritrovata è stata realizzata vicino la cava adiacente il Teatro del Parco Mitoio dove veniva estratta la roccia calcarea e dove veniva alimentata dal vicino bosco. La legna prediletta era quella resinosa poiché ne aumentava il calore e la durata del fuoco. Il bosco in cui si trova questa "carcara" oggi è costituito prettamente da cerro, leccio e frassino, mentre in passato questa parte di montagna era composta per lo più da pini, utilissimi proprio per la fornace. Le dimensioni di queste Carcare variano e questa in particolare è abbastanza imponente. La profondità che abbiamo misurato e di circa 6 metri con una circonferenza di oltre 8 metri. Un lavoro molto umile quello svolto presso questi forni, tant'è che con il termine "carcarari" non solo venivano indicati coloro i quali vi lavoravano ma con il tempo questo appellativo veniva dato a coloro i quali avevano un basso livello culturale. Nascosta fra la boscaglia come molte altre nel Mitoio queste fornaci raccontano di una vecchia leggenda che risale all'arrivo dei Normanni a queste latitudini. La leggenda racconta che in una di queste fornaci fu nascosta la campana più preziosa che aveva uno dei tanti cenobi presenti nella valle del fiume Bagni. I normanni avrebbero scacciato i bizantini dalla montagna e avrebbero preso questa campana e l'avrebbero nascosta in una carcara, la presa della campana doveva simboleggiare la totale presa del territorio. Una storia così ci farebbe ve**re voglia di intraprendere una caccia al tesoro ma l'atmosfera idilliaca che aleggia in questi boschi ci tiene attaccati alla realtà facendoci apprezzare la bellezza della natura che custodisce meravigliosi paesaggi e stupende narrazioni.
Non sarà un avventura. In casa dei nostri amici I Briganti del Mancuso abbiamo finalmente passato il testimone. In un area della nostra montagna da loro percorsa abbiamo piantato diverse decine di piccole querce. Quest' area nel cuore del bosco era priva di alberi e dominata solo da rovi e felci, così l'abbiamo ripulita e abbiamo fatto spazio per la piantumazione. Un plauso ai nostri amici che sulla nostra scia seguiteranno a fare del bene per il nostro Monte Mancuso attraverso visite guidate e altre iniziative ecologiche.
È uscito finalmente 😁. "La compagnia del Lupo e la quarantesima porta". Questo è il titolo del fantastico libro pubblicato dal nostro amico e socio Cristiano Un racconto archeo fantasy immerso in Calabria e in particolare tra Lamezia e Cleto. Un'avventura quella racchiusa in questo testo, scritta tra le esperienze personali, la fantasia e i luoghi delle nostre città. Tanti i toponimi usati, tutti veri, tutti esistenti come quello nello sfondo di questa foto. Immaginate di essere un personaggio di fantasia che dovrà entrare in dei posti che sono pieni di segreti da svelare e nemici da affrontare, ogni storia è narrata in una delle nostre località e ogni denominazione che sentirete vi metterà a conoscenza di un punto della città che forse non avete mai sentito nominare ma che realmente esiste e che ha una storia antica tutta sua. Insomma vi invitiamo a prenotare il vostro volume al più presto. Per maggiori info contattate Cristiano Scrittore
Il 27 marzo i nostri amici di I Briganti del Mancuso sulla scia della nostra iniziativa di ripiantare le aree incendiate della nostra montagna daranno inizio ad una nuova campagna di ripiantumazione "Radici per il futuro" che coinvolgerà altre aree di monte Mancuso. Ancora una volta l'azienda Allasia Plant Magna Grecia ci ha voluto donare alcune centinaia di piante (tutte tipiche della macchia mediterranea) per continuare in quest opera che coinvolge tutte quelle realtà che vogliono proteggere la montagna. In questo appuntamento noi passeremo il testimone e l'Associazione Briganti del Mancuso si farà porta voce di chi la montagna la vive e c'è l ha nel sangue continuando in questa fantastica avventura volta a ridare dignità ai nostri territori.
Ecco le foto della nostra ultima piantumazione invernale su Monte Mancuso. Una splendida giornata di sole e il fantastico panorama delle Eolie e dell'Etna innevato hanno addolcito la fatica. Riprenderemo le attività in primavera spostandoci sui versanti di Gizzeria e Falerna dove avremo maggiore supporto.
Ancora un grazie ad Allasia Plant Magna Grecia che ci sta regalando un pezzo di futuro per questi boschi.
Domani si conclude il ciclo invernale della piantumazione che abbiamo iniziato su Monte Mancuso. Speriamo di riprendere in primavera con nuove risorse, cercando di rimboschire altre aree devastate dagli incendi e ripristinare la bellezza di questi luoghi. Grazie ad Allasia Plant Magna Grecia per averci donato le piante che hanno trovato casa sui nostri monti.
Supereroi Marvel a piantumare 🌲 "rimboschimento lento". Alla nostra terza tappa Oggi altri 10 alberi piantati grazie ad Allasia Plant Magna Grecia
Abbiamo piantumato un altra area sul mancuso. Poche piante la volta riusciremo 🤞 a dare il nostro contributo. La prossima volta saremo di più
Qualche foto della piantumazione fatta sabato scorso. Faceva freddo ma quando una cosa la fai con il cuore niente diventa insopportabile.
Le splendide riprese del drone fatte da Riccardo Cristiano Liberi TV sul sul monte Mancuso nell'area boschiva ormai spoglia e in cui stiamo ripianando degli alberi dopo gli incendi che hanno distrutto la vegetazione
Ass.ne Santi 40 - Piantumazione Monte Mancuso - Immagini con il Drone Piantumazione da parte di Luigi Serafino Gallo, Guida AIGAE dell'Ass.ne Santi 40 - “Eravamo soliti ve**re in questi luoghi per le nostre escursioni, era mali...
Ecco una piccola anticipazione della campagna di piantumazione che abbiamo finalmente iniziato. Qui in prossimità di monte del Greco su Monte Mancuso l'Associazione Santi 40 Martiri ha piantato i primi dieci alberi di latifoglie gentilmente donateci da Allasia Plant Magna Grecia. Presto un l album intero di foto e video di questa iniziativa.
Presentazione del libro Lamezia Storica di Vincenzo Villella
Lamezia Terme 20\11\2021
Versante sud del Sant Elia
Dentro la "grotta dell'acqua ferrosa". A distanza di un anno dall'ultima visita esterna per capirne la fruibilità, la posizione e tutto quello che la riguarda siamo entrati dentro. Si tratta probabilmente di una caverna e non di una grotta, in quanto il suo breve spettro non richiede esplorazioni. Inoltre la sua origine non è naturale, ma si sarebbe formata da un crollo di enormi pareti rocciose. La cosa fantastica e che una volta scesi per circa 3 metri nel sottosuolo questa presenta una biforcazione, la prima a sinistra va restringendosi permettendo soltanto ad un esperto Speleologo l esplorazione la seconda che prosegue ad altezza uomo termina dopo circa 5 metri. Come si può vedere dalle foto le radici di piante ed alberi giungono nella grotta attraverso la roccia, rilasciando delle gocce di acqua che probabilmente nel periodo autunnale si accumulano al suolo (costituito da calcare) fino a creare una larga pozza d'acqua che si estende nelle 2 diramazioni della caverna. Probabilmente questo sorta di caverna fu chiamata dell'acqua ferrosa perché ritenuta una falda della sorgente presente a circa centro metri più giù vicino le Terme Caronte e conosciuta fin dal passato come una vena ricca di minerali ferrosi. Bellissimo immaginare questa caverna riempirsi d acqua filtrata dalle radici, e pensarla come lo scrigno di un lago sotterraneo.
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Presso FISH Calabria ETS/ODV, Via Dei Bizantini 95
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Via Delle Rose
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Lamezia Terme
Don't Stop The Love nasce per rendere omaggio ad un caro amico e B-Boy
Lamezia Terme
Il N.O.E.T.A.A. è un associazione a tutela dei diritti degli Animali e dell’ambiente.
Zangarona
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Dal 2007 promuoviamo la cultura, le tradizioni, gli eventi di Zangarona, frazione arbëresh lametina.