Semi di Gioia
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Siamo un'armonia di Mente, Corpo e Spirito.
"Puoi cambiare solo te stesso, ma questo cambierà ogni cosa."
~ Gary Goldstein ♡
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"Quello che hai da fare, fallo adesso. Il futuro non è promesso a nessuno."
~ Wayne W. Dyer ♡
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Nella vita si superano tante cose, ma non si dimentica niente.
Buongiorno.❤
Attenzione ⚠️
A volte lasciarsi andare è la strada per guarire.
Riflettici
C'è una frase del film INSIDE OUT 2 molto interessante. È probabile che tu l'abbia trascurata.
È la scena in cui Tristezza chiede timidamente a Gioia se può scendere con lei nello stagno dei RICORDI. In risposta, Gioia prende la mano di Tristezza tra le sue e dice alla sua amica: "Ma certo! Ricorda, Tristezza, ovunque vada io, andrai anche tu".
Quando ho sentito questo, mi è venuto in mente che alcune persone hanno paura di essere troppo felici perché sanno che dopo la felicità arriva la tristezza. Questo non è un modo di vivere, e non è nemmeno vero. Una non segue l'altra, semplicemente viaggiano sempre insieme, una accanto all'altra, mano nella mano. Non possiamo apprezzare l'una senza conoscere l'altra.
Anche nei giorni più tristi, se cerchiamo con sufficiente attenzione e ci permettiamo di sperimentarla, ci sarà sempre un po' di gioia. Allo stesso modo, anche nei giorni più felici, come la nascita di un figlio, un matrimonio, una laurea, un campionato o una promozione, quando ricordiamo che manca qualcuno o qualcosa, ci sarà sempre una sfumatura di tristezza.
Per questo, quando diciamo che siamo grati per la vita, non possiamo essere grati solo per i momenti gioiosi, dobbiamo essere grati anche per le esperienze tristi.
Dobbiamo essere grati per tutto. Gioia e tristezza ci accompagnano (o le portiamo con noi) mentre passiamo da una fase della vita all'altra.
Quando sentiamo nostalgia, stiamo unendo entrambe le emozioni.
L'ULTIMA GOCCIA È SACRA
Ringrazia l'ultima goccia: il picco di insofferenza che ti obbliga a cambiare rotta, il colpo di reni che ti sposta da dove sei.
🙏Ringrazia quel fastidio dirompente che ti fa dire "adesso basta"
❤️Ringrazia la frustrazione che si trasforma in azione.
La goccia che fa traboccare tutto è una benedizione che sa di libertà 🌈
Dove andrai adesso che sei fuori dal vaso?
STRAORDINARIO INSEGNAMENTO DI PIRANDELLO SULLA COMUNICAZIONE UMANA.
TRA IL DETTO ED IL PERCEPITO ESISTE UNA DIFFERENZA SOSTANZIALE.
“Ma il guaio è che voi, caro mio, non saprete mai come si traduca in me quello che voi mi dite. Non avete parlato turco, no. Abbiamo usato, io e voi, la stessa lingua, le stesse parole. Ma che colpa abbiamo, io e voi, se le parole, per sé, sono vuote? Vuote, caro mio. E voi le riempite del senso vostro, nel dirmele; e io, nell'accoglierle, inevitabilmente, le riempio del senso mio. Abbiamo creduto d'intenderci; non ci siamo intesi affatto.”
Luigi Pirandello (1867-1936), Uno, nessuno e centomila, 1926 su Essere Indaco
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SIAMO FATTI DI VUOTO
Siamo fatti quasi esclusivamente di vuoto. Il corpo umano è composto da tantissimi atomi, che però, al loro interno, hanno enormi spazi vuoti, in cui non c'è davvero quasi nulla.
Prendiamone uno. Questo è formato da minuscole particelle, i protoni e i neutroni (che compongono il nucleo), e da elettroni. Tutti insieme occupano solo lo 0,0000000001 del volume dell'atomo. Per fare un esempio, se l'atomo di idrogeno fosse grande quanto una città come Milano, il nucleo sarebbe grande quanto una persona e gli elettroni sarebbero grosso modo grandi quanto lo spessore di un foglio di carta. Fra il nucleo e gli elettroni, quindi, un'intera città deserta, quasi vuota.
Sai cosa significa? Che se, per assurdo, si potessero comprimere tutti gli atomi del corpo umano, ossia se potessimo avvicinare gli elettroni al nucleo e compattare il tutto, eliminando qualsiasi spazio vuoto, l'intera umanità potrebbe essere compressa nel volume di una SOLA pallina da tennis!
Hai capito bene, una singola pallina da tennis. Non un singolo essere umano, ma proprio tutte le persone che vivono oggi e tutte quelle che hanno vissuto nella storia. Quindi circa 100 miliardi di persone compresse in uno spazio così piccolo.
Tutto ciò che l'uomo ha generato: padri, figli, nipoti, fratelli, zii, nonni, avi; tutto ciò che prova: paure, amori, gioia, dolore, desideri, ansie; tutto ciò che ha creato: idee, progetti, teorie, pensieri, sogni, sono tutti il risultato di questo minuscolo e apparentemente insignificante ammasso di atomi grande quanto una pallina da tennis.
Un gruzzolo di atomi che si sono organizzati insieme per "costruire" individui autocoscienti che hanno iniziato a contemplare l'universo e farsi domande su sé stessi e sull'origine di quegli atomi.
- Giacomo -
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Il principale errore di chi vive un’esperienza dolorosa è quello di credere alla menzogna del tempo guaritore, cioè quella metafora secondo cui ci sarebbe un guaritore (il tempo) che, se lasciato operare indisturbato, provvederà a far sparire il dolore che ci affligge.
E allora accade che ogni giorno milioni di persone che hanno vissuto un’esperienza traumatica come una perdita, un tradimento o un maltrattamento, si chiudono in casa e aspettano.
Aspettano che la sfera di piombo che gli pesa nel petto si riduca sempre di più fino a sparire. Solo allora si sentiranno autorizzati a ricominciare a vivere.
Sembra plausibile, dopotutto è ciò che ci hanno sempre raccontato, no?
"Il tempo guarisce tutto", ripeteva la nonna.
Peccato che quasi mai le cose vanno così.
Spesso queste persone finiscono solo con il perdere tempo prezioso, restando bloccati nel passato mentre il resto del mondo va avanti.
Presto o tardi si renderanno conto che la sfera di piombo non si riduce affatto col tempo, e che la metafora è una bugia.
Ma allora cosa bisogna fare?
Innanzitutto bisogna ribaltare la prospettiva.
🛑 Non c’è bisogno di ridurre il dolore per percepirlo come meno ingombrante: basta espandere il contenitore, ovvero te stesso/a.
Bisogna abbracciare quell’esperienza traumatica e crescere attorno ad essa, affinché diventi sempre meno d’intralcio nella vita di tutti i giorni.
Il tempo è importante, certo, ma non è l’unico fattore in gioco.
A seguito di un’esperienza negativa, una persona può avviare un processo di crescita nel giro di poche settimane, senza dover aspettare anni.
1️⃣ Il primo step per far crescere il barattolo è ovviamente quello di educare te stesso.
Dal latino educĕre, ovvero “condurre fuori”, questo termine non va confuso con la generica educazione scolastica o con le buone maniere.
Educare se stessi vuol dire tirar fuori il meglio di sé e affinare le proprie facoltà mentali, morali e spirituali.
Il modo migliore per farlo è quello di imparare qualcosa - qualsiasi cosa - perché l’educazione altro non è la ristrutturazione di vecchie convinzioni sul mondo (o su specifici argomenti del mondo).
E se sei vittima di un trauma, fidati che hai un gran bisogno di ristrutturare il modo in cui percepisci la realtà.
- Impara a suonare uno strumento, a cucinare dei piatti esotici.
- Impara a spurgare il lavello per sentire di avere il controllo su ogni imprevisto in casa tua, che sarebbe la tua zona di comfort.
- Fai jogging, fai pilates o iscriviti in palestra.
- Riprendi in mano quel vecchio hobby di modellismo o di cucito.
- Vai da chi può offrirti aiuto specializzato, se necessario.
Questo significa educare se stessi.
C’è solo una cosa che non devi assolutamente fare: aspettare.
Tu sei quel barattolo, espandi quel barattolo.
Ma davvero pensi che forzando l'altro, questo ti amerà?
Ma davvero pensi che ricattandolo, cambierà per te?
Ma davvero pensi che facendo la vittima, facendo sentire gli altri in colpa, questi decideranno di passare il tempo con te?
Ma davvero pensi che con i silenzi, con i musi o con le discussioni o due messaggini l'altro potrà capire che deve aprirsi di più con te, altrimenti tu ti senti ignorato e trascurato?
Ma davvero?
Eppure...
Si fanno queste cose.
Siamo noi la fonte dell'amore.
Siamo noi la fonte della felicità.
E l'altro non può diventare il nostro distributore automatico di emozioni.
Se siamo annoiati, se ci sentiamo soli...
Il problema è nostro.
Noi e solo noi dobbiamo lavorare su questo.
L'altro non ha responsabilità.
E, di sicuro, non sistemerà la cosa grazie ai giochetti psicologici, se mai si allontanerà ancora di più.
È difficile che qualcuno ti spezzi il cuore, generalmente sei tu che lo rompi mentre cerchi di metterlo a forza in un posto dove sai che non può stare.
♾️
Alejandro Jodorowsky
Complimenti all’artista 👏🏻👏🏻👏🏻🤩🤩🤩
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