Gerbi Group

Difendo da oltre 35 anni i di di o di che abbiano riportato macrolesioni.
Ho imparato ad ascoltare le loro drammatiche storie di , a conoscere la loro sofferenza e vivere in prima persona i loro stessi bisogni.

Ho lottato, anche duramente, contro infondati e una certa avversità.

I limiti di un in denaro e in un’unica soluzione mi sono ben chiari.
Ma questa è stata da sempre la via che, in Italia, è stata seguita. Inutile raccontare quel che fino a oggi non è mai successo.
La gestione dei , per come avviene nella prassi e per come è concepita dal nostro codice delle assicurazioni, si è sempre risolta in faticose alla ricerca di una somma che potesse chiudere, una volta per tutte e senza strascichi, la partita.

Da qualche tempo, però, emerge da più parti una consapevolezza, che è anche la mia, di guardare oltre e tutelare le aspettative dei danneggiati di essere davvero aiutati lungo tutto il loro travagliato percorso di vita.

La cura di lungo periodo delle costituisce un drammatico problema per la del nostro .
La si mostra quindi sempre più attenta nell’elaborare soluzioni risarcitorie, in caso di macrolesione, in forma di , nell’auspicio che in questo modo il risarcimento sia davvero indirizzato a soddisfare i bisogni della vittima nel tempo.

Queste le motivazioni che mi hanno spinto a sensibilizzare anche i rappresentanti del Parlamento Europeo verso questi temi, in occasione del Convegno: "La sanità europea del futuro" a cura dell'On. Prof.ssa Luisa Regimenti, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico Europeo, tenutosi questa mattina a Bruxelles.

Non so dire se il mondo assicurativo, che talvolta sembra voler cavalcare l’ , sia davvero pronto o disponibile a muovere passi concreti.

Io lo sono.

E farò tutto il possibile per non essere il solo.

In viaggio verso il Parlamento Europeo.

Sono uno dei relatori che partecipa al convegno di rilievo internazionale: "La sanità europea del futuro" a cura dell'On. Prof.ssa Luisa Regimenti, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico Europeo.

Il tema su cui relazionerò è: "Le vittime di macrolesioni e loro primari bisogni: il risarcimento in forma di cura e in forma di rendita".

Le azioni per sostenere i e la dei nostri assistiti non si fermano; abbiamo preso un verso di loro e verso tutte le vittime macrolese non tutelate congruamente dalle .

Per questo, dopo il mancato primo incontro con , abbiamo deciso di rivolgerci direttamente al della Sergio Mattarella attraverso una lettera aperta pubblicata su alcuni dei principali quotidiani nazionali.

Corriere della Sera
la Repubblica
Il Sole 24 ORE
Il Messaggero

"Ho riascoltato la tua intervista, riletto gli articoli stampa, ho riflettuto molto sulla tua pregevole iniziativa, sui tuoi sforzi e sacrifici sostenuti in molti anni per dimostrare che dietro le tragedie umane non possono insinuarsi logiche di profitto protette da un sistema burocratico arroccato all'interno di regole e tecnicismi insensibili al valore umano!
Regole e tecnicismi che, come ben sai, io conosco bene e per molti anni ho applicato con senso di responsabilità...
Oggi tu mi hai insegnato che la vera giustizia può e deve andare oltre !
Dai grandi c'è sempre da imparare!!
Grazie Raffaele!"

Queste sono le parole che mi ha dedicato il Direttore Sinistri di un'importante compagnia assicurativa in seguito alle nostre azioni di martedì, davanti alla sede dell'IVASS a Roma.

Sono parole che mi hanno commosso e che volevo condividere perché dimostrano quanto i valori della vita e i principi di rispetto che sosteniamo con tutte le nostre forze vanno oltre i ruoli, il lavoro e le posizioni istituzionali.

Dire.it racconta la nostra manifestazione a Roma.

A Roma la protesta delle vittime di incidenti stradali: "Risarcimenti inadeguati dalle assicurazioni" Manifestazione sotto sede Ivass, Gerbi (legale): "È in gioco la dignità"

I dirigenti dell’ hanno deciso di non ricevere il gruppo di provenienti da tutta Italia che oggi, in modo pacifico, si è recato sotto la sede dell’Istituto per la vigilanza sulle , in via del a per chiedere di essere ascoltato e far presente le compiute da parte di alcuni gruppi assicurativi.

“Siamo dispiaciuti che i dirigenti dell’IVASS non ci abbiano ricevuto nonostante ci fossimo presentati in modo pacifico e senza alcun intento minatorio.

Volevamo essere e chiedere risposte certe e tempestive. Il nostro dolore non può attendere. La nostra e quella delle nostre famiglie merita rispetto e azioni concrete. Abbiamo atteso oltre un'ora sotto il caldo speranzosi che qualcuno ci ricevesse.
Un’attesa inutile.
La sensazione è che abbiano preferito le assicurazioni piuttosto che noi danneggiati. Non ci arrendiamo per noi, le nostre famiglie e per coloro che, un giorno, dovessero trovarsi nella stessa situazione. Siamo certi di ricevere una convocazione entro i prossimi giorni. Se così non fosse riterremo l’IVASS non interessata alla grave situazione creatasi”.

Così hanno dichiarato alcuni dei nostri assistiti macrolesi davanti alla sede dell’IVASS.

Riteniamo che il comportamento tenuto oggi dall’IVASS sia umiliante nei confronti dei nostri assistiti, dato che l’Istituto dovrebbe: da un lato garantire l’adeguata protezione degli assicurati e dei danneggiati e, dall’altro, vigilare sulla e sulla dell’operato delle Compagnie di Assicurazioni.
Il fatto che oggi l’IVASS non abbia ricevuto le vittime incolpevoli di sinistri stradali nonostante abbiano affrontato un lungo viaggio da diverse zone dell’Italia, con tutte le difficoltà che la loro condizione fisica comporta, per far valere le proprie ragioni, è un segnale che si contrappone radicalmente alle finalità dell’Istituto.

Ci aspettiamo che l’IVASS ci contatterà nei prossimi giorni per ascoltare le legittime richieste dei nostri assistiti. In caso contrario non potremo che ritenere l’Istituto “complice” delle Compagnie assicurative e continueremo a batterci per far valere i e gli interessi dei nostri assistiti in tutte le sedi.

A sostegno di questa causa erano presenti anche due volti noti del grande schermo: Alda D’Eusanio, e opinionista tv e Nathaly Caldonazzo, , showgirl, ballerina ed ex modella italiana. Entrambe vittime di gravi incidenti stradali che, in prima persona, hanno vissuto e continuano a vivere il dramma che accomuna le di questi incidenti.

Il 14 giugno, supporteremo un gruppo di nostri assistiti, che esporranno le loro rimostranze a Ivass chiedendo udienza e manifestando il loro scontento.

Insieme alle famiglie di alcuni assistiti macrolesi, dopo anni di attesa di un congruo risarcimento dalle compagnie assicurative ci presenteremo di fronte alla sede dell'Ivass, l'Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni in via del Quirinale a Roma.

Coloro che hanno deciso di manifestare sono intere famiglie in attesa da anni di un risarcimento a seguito di incidenti stradali che hanno sconvolto le loro vite.