LUZ
Comunicazione human-first & Partner Strategico per Brand che vogliono raccontarsi
Mai Dire AI, una community su Instagram e TikTok concepita da Alessandro Saccoia, professore ed esperto di AI, e sviluppata creativamente da TheNextLine, si propone di demistificare l'intelligenza artificiale per un pubblico ampio. Attraverso contenuti coinvolgenti e informativi, Mai Dire AI affronta temi complessi come l'AI nel calcio, il Reinforcement Learning e la cibernetica, rendendoli comprensibili e rilevanti per la vita quotidiana.
L'approccio è diretto e pratico: la forza di Mai Dire AI sta nella sua capacità di creare un dialogo aperto sull'intelligenza artificiale. Non si limita a informare, ma invita il pubblico a esplorare, questionare e immaginare le possibilità dell'AI. Ogni post e video è un'opportunità per apprendere e discutere.
In un'epoca in cui l'AI plasma sempre più il nostro futuro, Mai Dire AI si pone come un ponte tra la complessità tecnologica e la curiosità del pubblico. È uno spazio dove le domande sono benvenute e le risposte mirano a essere chiare e stimolanti.
TheNextLine e LUZ hanno scelto di contribuire a questo progetto, riconoscendo l'importanza di una comunicazione efficace su temi emergenti. Entrambe le realtà hanno una lunga tradizione nell'esplorare e dare voce a nuovi strumenti di comunicazione. Con Mai Dire AI, proseguono questo impegno, facilitando un dialogo produttivo su argomenti all'avanguardia come l'intelligenza artificiale. Il loro coinvolgimento mira a creare un terreno fertile per la discussione e la comprensione di tecnologie che stanno rapidamente trasformando il nostro mondo.
Con Mai Dire AI, TheNextLine contribuisce a creare consapevolezza digitale, offrendo un luogo dove l'intelligenza artificiale non è un mistero, ma un mondo da scoprire passo dopo passo.
Credits:
Concept e ideazione: .saccoia
Testi e speaker: Christelle Francesca Kpairi, Angela Lonetto, Sara Polidori
Direzione creativa: .mc
Regia ed editing:
"Sirene - Un workout di attenzione" è un talk unscripted ideato da ActionAid e TheNextLine, scritto e concepito da Ella Marciello e Cristian Micheletti. Il format è condotto da Giulia Capodieci di ActionAid e dalla stessa Ella Marciello, con la partecipazione di Marina Cuollo, autrice e content creator. Questo progetto mira a creare uno spazio sicuro e aperto al confronto, dove si possono esplorare temi complessi e stimolanti attraverso un dialogo inclusivo e partecipativo.
In Sirene, il concetto di confronto aperto e generativo prende vita attraverso discussioni che sfidano le norme e gli stereotipi. Nel primo episodio, abbiamo esplorato il concetto di "norma" insieme a Vera Gheno e Andrea Loreni. Il secondo episodio ci ha portato ai margini, letteralmente e figurativamente. Con Alberto Puliafito e Pegah Moshir Pour, abbiamo esaminato le discriminazioni e i bias che spesso emergono nelle nostre società e nei sistemi di intelligenza artificiale. Nell’episodio dedicato alla "cura", infine, Jennifer Guerra e Valeria Margherita Mosca ci hanno aiutato a immaginare un mondo in cui la cura sia un impegno collettivo verso le persone e l'ambiente.
L'obiettivo principale di Sirene è creare uno spazio di confronto aperto e sicuro, dove si possa discutere e riflettere su temi cruciali per la società contemporanea. La partecipazione attiva del pubblico, rappresentata simbolicamente dall'uso della sirena, è fondamentale per creare un dialogo vivo e coinvolgente. Con la convinzione che il cambiamento sia possibile attraverso la comprensione e la condivisione, Sirene vuole essere un faro di speranza e un modello di confronto positivo e costruttivo per il futuro.
Grazie a .seccatrice .margherita.mosca
Credits:
direz creativa e testi:
regia:
resp tecnico ed editing:
exec prod e testi: .mc
producer:
Si dice che per crescere un bambino ci voglia un villaggio. Ed è vero. Per fare mamme, papà e genitori serve un impegno comunitario.
Noi siamo riusciti a realizzare il nostro Festival – il 4 e 5 maggio 2024 presso Stecca3 a Milano – grazie ai partner di questo progetto .onlusls .livinginteriors e con la preziosa collaborazione di molti professionisti, divulgatori e collaboratori.
è la naturale evoluzione di “Grembo, racconti di pancia”, il podcast di Anna Acquistapace, nato all'interno dei laboratori "Nati per cambiare®" di LUZ per esplorare gli aspetti spesso nascosti della genitorialità. Abbiamo voluto incontrare la community del podcast offline, per approfondire ancor più questi temi da diversi punti di vista, insieme.
Durante i due giorni del festival, abbiamo organizzato sei conferenze con esperti su diverse tematiche della genitorialità, sei laboratori per adulti e bambini, e quindici attività culturali e di supporto alle famiglie. Questo ha permesso di creare un ambiente inclusivo e di scambio, dove tutti i partecipanti hanno potuto condividere esperienze e conoscenze.
Abbiamo accolto 4.000 visitatori e raggiunto 1 milione di impression online.
L’obiettivo di Ensemble è stato quello di mettere le basi per un percorso di cambiamento, toccando ambiti come l’economia, la società, la politica, l’educazione e la cultura.
Ensemble ha dimostrato che unendo le forze possiamo ridisegnare la narrazione della genitorialità, rendendola più inclusiva e adatta ai tempi moderni.
Grazie a e tutto il team di LUZ
Grazie ai partner di questo progetto .onlus .livinginteriors
E grazie a tutte le persone che hanno collaborato e reso possibile questo festival
Si dice che per crescere un bambino ci voglia un villaggio. Ed è vero. Per fare mamme, papà e genitori serve un impegno comunitario.
Noi siamo riusciti a realizzare il nostro Festival – il 4 e 5 maggio 2024 presso Stecca3 a Milano – grazie ai partner di questo progetto .onlus .livinginteriors e con la preziosa collaborazione di molti professionisti, divulgatori e collaboratori.
è la naturale evoluzione di “Grembo, racconti di pancia”, il podcast di Anna Acquistapace, nato all'interno dei laboratori "Nati per cambiare®" di LUZ per esplorare gli aspetti spesso nascosti della genitorialità. Abbiamo voluto incontrare la community del podcast offline, per approfondire ancor più questi temi da diversi punti di vista, insieme.
Durante i due giorni del festival, abbiamo organizzato sei conferenze con esperti su diverse tematiche della genitorialità, sei laboratori per adulti e bambini, e quindici attività culturali e di supporto alle famiglie. Questo ha permesso di creare un ambiente inclusivo e di scambio, dove tutti i partecipanti hanno potuto condividere esperienze e conoscenze.
Abbiamo accolto 4.000 visitatori e raggiunto 1 milione di impression online.
L’obiettivo di Ensemble è stato quello di mettere le basi per un percorso di cambiamento, toccando ambiti come l’economia, la società, la politica, l’educazione e la cultura.
Ensemble ha dimostrato che unendo le forze possiamo ridisegnare la narrazione della genitorialità, rendendola più inclusiva e adatta ai tempi moderni.
Grazie a e tutto il team di LUZ
Grazie ai partner di questo progetto .onlus .livinginteriors
E grazie a tutte le persone che hanno collaborato e reso possibile questo festival
L'autenticità è il pilastro di LUZ e ci impegniamo, da sempre, a mostrare il vero "dietro le quinte" delle nostre storie ed esperienze.
"Grembo, racconti di pancia" è un podcast che nasce nel 2023 dalle esperienze di Anna Acquistapace () che, non trovando riferimenti che rappresentassero la maternità in modo realistico, ha avvertito la necessità di un progetto che parlasse con autenticità dell'essere genitore, e in generale dell’essere famiglia.
Il podcast nasce per dare luce a una moltitudine di esperienze autentiche, offrendo uno spazio di ascolto in cui voci eterogenee e prospettive inedite possono risuonare liberamente. Parliamo di tanti temi, dallo sharenting alla multiculturalità, dalla violenza ostetrica al work-life balance, raccontando storie vere senza giudizi né filtri.
L’obiettivo è creare uno spazio di sostegno e inclusione, dove il racconto di momenti delicati convive con quello di momenti di gioia. Uno spazio di dialogo aperto, senza giudizi, per non lasciare nessuno solo.
La triste notizia che abbiamo appreso oggi è il tragico epilogo di contrasti che vanno avanti da anni: come documentato nel lavoro di Alfredo Bosco, la guerra civile nella regione del Donbass nell'Ucraina orientale ha causato una distruzione che ha continuato a persistere anche dopo la stipula del Protocollo di Minsk del 2017.
Alfredo ha documentato la regione dal 2014 al 2018, portandoci nelle case di coloro che sono stati dimenticati e che, ancora una volta, si trovano nel mezzo di un conflitto ingiustificato.
Nella prima foto, un rifugiato a Donetsk. Dopo due anni di guerra, la maggior parte delle persone che vivevano nelle aree intorno a Yasenavataya, Pinsky e Spartak, non può tornare nelle loro case.
Ucraina; Donetsk ; 2016
Francesca è un'artista performer marchigiana che concentra la sua ricerca fotografica sulla figura umana, in particolar modo quella femminile, che racconta attraverso dei progetti di cui spesso è protagonista.
Con il progetto Pink, Francesca inizia a sperimentare l'autoritratto trasformando la sua personale esperienza in uno spunto creativo e divulgativo sull'importanza della prevenzione. La parrucca e l'abito rosa della madre, diventano allo stesso tempo simbolo e filo conduttore del suo lavoro e di una mostra itinerante per la raccolta fondi a favore della lotta al cancro al seno.
Link è un progetto la cui ricerca si focalizza sul rapporto umano che lega ciascuno, la chiave di lettura è l'affetto che lega le persone. La fotografa ritrae se stessa abbracciata ad un'altra persona, avviando una catena di relazioni unite dal conoscersi reciproco.
© Francesca Tilio / LUZ
Oggi in Etiopia ricorre il Timkat, la festività più importante della Chiesa copta.
Durante il Timkat viene commemorato il battesimo di Gesù con la benedizione dell'acqua e la purificazione dei fedeli che verrano bagnati da essa.
I riti cominciano la sera prima e proseguono nei giorni successivi con delle vere e proprie feste celebrate con canti e balli tradizionali lungo le strade etiopi.
In queste foto, Pascal Maitre, di Panos, ha ripreso la comunità ortodossa etiope che si è riunita lo scorso anno, come da tradizione, intorno alle terme di Fasiladas, a Gondar, nel nord dell'Etiopia, per celebrarne l'epifania.
© Pascal Maitre/Panos/LUZ
Fino ad un centinaio di anni fa, i pinguini erano i volati marini più numerosi nella regione meridionale dell'Africa, si stima fossero milioni. I mari di questa zona sono conosciuti per avere uno degli ecosistemi più ricchi al mondo per via della corrente Benguela, che spinge in superficie i nutrienti rendendo rigoglioso il territorio.
Oggi la situazione è molto diversa: la specie è stata dichiarata in pericolo di estinzione nel 2010 (dalla IUCN) e un censimento del 2019 ha rivelato che in Sud Africa rimane solo il 2% della popolazione che un tempo prosperava qui.
Le cause sono da ricondursi alla raccolta di uova per il consumo umano, nonché alla perdita del "guano" in cui i pinguini costruivano i loro nidi sotterranei, che è stato rimosso dalle isole di riproduzione e venduto in grandi quantità come fertilizzante agricolo fino alla metà del secolo scorso. Nell'ultimo periodo l'inquinamento, le malattie e la pesca intensiva hanno velocizzato lo spopolamento del pinguino africano, tanto che nel 2010 lo IUCN ha dichiarato questa specie in pericolo.
Il fotografo Tommy Trenchard, dell'agenzia Panos Pictures, ha raccontato gli sforzi di Birdlife South Africa nel ripopolare un'intera colonia di pinguini per cercare di bloccarne l'estinzione. Se non si agisce in fretta, gli studiosi hanno calcolato che nel giro di quindici anni questa specie potrebbe estinguersi.
© Tommy Trenchard / Panos / LUZ
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Con "1834", un progetto in collaborazione con Covisioni, Bartolomeo Rossi racconta le conseguenze della pandemia sulla generazione 18-34, di cui fa parte, soffermandosi sui ragazzi che hanno deciso di continuare a vivere nella terra in cui sono cresciuti, il Friuli Venezia Giulia, nella speranza di un futuro più roseo.
In questo lavoro il fotografo ricorre alla propria esperienza raccontando quella dei suoi coetanei.
Pubblicato il mese scorso su Robinson, il giornalista Francesco Piccolo utilizza l'opera di Bartolomeo per illustrare la storia di una giornata iniziata come tante, con un'importante chiamata di lavoro su Zoom, ma che lo lascerà in mutande, letteralmente.
Le foto dell'articolo su Robinson n. 260 sono tratte dal progetto 1984 © Bartolomeo Eugenio Rossi / Covisioni: / LUZ
Ci vorrà del tempo per metabolizzare tutte le emozioni che abbiamo vissuto quest’anno. Abbiamo riso, abbiamo pianto e – per vedere il bicchiere leggermente più pieno – con le varianti stiamo imparando piano piano l’alfabeto greco.
Scherzi a parte, è stato un anno impegnativo e noi di LUZ vogliamo ripercorrerlo con voi, grazie agli istanti catturati dai nostri di fotografi.
Qui trovate una selezione di alcuni eventi che hanno segnato l'anno che ci stiamo lasciando alle spalle, potete trovare tutti gli altri nella nostra newsletter.
Buone feste da LUZ!
Massimo Nicolaci è nato in Sicilia, dove da giovanissimo ha cominciato la carriera di fotografo sviluppando il suo stile al fianco di maestri come Lorenzo Castore e Michael Ackerman.
"Nessuno è solo" è un progetto dedicato al Monastero di Santa Scolastica, l'unico sopravvissuto ai terremoti e alla distruzione saracena alla fine del primo millennio dopo Cristo, nella Valle di Subiaco.
La valle di Subiaco, poco distante da Roma, era famosa perché luogo di preghiera e meditazione, tanto da meritarsi l'appellativo di "valle santa".
Per venti giorni Massimo ha avuto l'opportunità di vivere a fianco dei monaci per studiarne le abitudini, fornendoci le fotografie in bianco e nero di uno stile di vita sconosciuto ai più.
In un altro progetto, “Spadara”, Massimo ci mostra un altro modo di vivere, questa volta sulla barca Simone, un peschereccio nello Stretto di Messina.
Simone è la feluca - tradizionale barca a vela in legno - appartenente alla famiglia Arena, che da generazioni solca questi mari alla ricerca del pesce spada.
La pesca è sempre stata una parte importante del patrimonio culturale di Messina, ma oggi sta diventando sempre più difficile a causa dello spopolamento dei pesci nei mari, lasciando molti senza vivere.
Da febbraio 2014 l'Ucraina è in guerra contro la Russia per garantire l'autonomia del proprio Paese.
Nello stesso periodo in cui avvenivano gli scontri sanguinari a piazza Maiden, a cui seguitò la caduta del governo Janukovyč, la Russia invadeva la Crimea per annetterla alla Federazione. Dopo un referendum molto discusso dalle organizzazioni internazionali, le autorità della Crimea aderivano formalmente alla Russia.
I fatti che avvennero successivamente riguardano tutt'ora l'escaltion nella regione del Donbass, nella zona sud orientale dell'Ucraina dove i separatisti, appoggiati dai russi, hanno approfittato delle proteste nella capitale per avviare una guerra contro il governo ucraino, autodichiarandosi indipendenti dopo un altro referendum condannato da molti Paesi a livello internazionale.
Diana Bagnoli si è recata in Ucraina nel 2015 per documentare gli effetti di questo conflitto sulla popolazione (https://bit.ly/3EZ6Del).
Attualmente, lo spostamento delle truppe russe al confine con l'Ucraina ha aumentato la tensione che grava sul Paese. Le maggiori potenze a livello mondiale si sono mobilitate per evitare una nuova escalation che preoccupa per la sua portata potenzialmente disastrosa.
©Diana Bagnoli / LUZ
Da quando le truppe spagnole hanno abbandonato il Sahara occidentale nel 1975, il popolo che abita quelle terre, i Saharawi, è finito al centro delle rivalità tra i paesi confinanti.
La decisione di lasciare il territorio all'amministrazione marocchina e mauritana, fu presto annullata dall'ONU che dichiarò che nessuno dei due aveva alcun diritto di reclamarla, portando a una guerra tra Marocco, Mauritania (che poi si ritirò) e Fronte Polisario - una Milizia saharawi che ne rivendica l'autonomia appoggiata dall'Algeria.
L'invasione marocchina ha costretto oltre la metà della popolazione indigena sahrawi a rifugiarsi nei campi profughi in Algeria, dove tuttora vive.
Nonostante il cessate il fuoco firmato da Marocco e Fronte Polisario nel 1991, il conflitto decennale non è stato ancora risolto: nel 2020, le violenze hanno ricominciato ad intensificarsi nella regione e continuano ancora oggi.
Il fotografo Andrew McConnel ha visitato per la prima volta il Sahara occidentale e l'Algeria meridionale nel 2009 (https://bit.ly/3oHhsfa). Da allora poco è cambiato: i Saharawi stanno ancora aspettando una soluzione.
Nella foto:
Minatu Lanabas Suidat, 25 anni, giornalista sahrawi di Tifariti, Sahara occidentale controllato dal Polisario: "Sono nata nel campo profughi di El Aaiún nel 1984. Quando ero piccola pensavo che fosse il posto più bello del mondo perché non conoscevo altro al di fuori dei campi. La mia infanzia è stata molto bella. Giocavamo tutta la notte, non avevamo mai avuto nulla da temere, nemmeno il buio. Quando avevo dieci anni sono andata in Spagna con il programma Vacations in Peace, ed è stato solo allora che ho iniziato a rendermi conto che eravamo rifugiati. Ma non ho mai smesso di amare casa. Penso che ovunque andrò mi piacerà sempre questo posto: siamo cresciuti tutti insieme qui, condividiamo tutto.
[…] Penso che il mondo ci abbia tradito. Il Polisario voleva la pace e aveva fiducia in questa possibilità, ma penso che il mondo non l'abbia apprezzato, specialmente ONU e Marocco. La gente è pronta a sacrificarsi per l'indipendenza. Il cessate il fuoco ha avuto dei vantaggi ma siamo ancora qui, senza terra, e contiamo sugli aiuti internazionali. Spero che i Saharawi abbiano la possibilità di votare ad un referendum per decidere il proprio futuro, tutto qui. Spero che quest'occasione si crei grazie alla pace. "
© Andrew McConnel / Panos / LUZ
Questa settimana è ricorsa la giornata mondiale contro l'AIDS. Il primo dicembre del 1988 venne istituita la giornata di prevenzione contro una malattia che, alla fine del secolo scorso, devastò la vita di milioni di persone in tutto il mondo a causa della sua forte mortalità. Oggi, grazie alla ricerca in campo medico, il problema della mortalità si è fortemente ridotto, tanto da essere ritenuta un'eccezionalità. Pur non essendo più considerata una pandemia, il livello di incidenza dell'HIV è sicuramente crollato ma non scomparso completamente: secondo un report dell'UNAID, un milione e mezzo di persone ha contratto l'infezione nel 2020.
Le cause di trasmissione della malattia sono diverse, e variano a seconda delle zone. In Europa ad esempio, nell'ultimo ventennio del 900, la causa principale era dovuta all'alto tasso di tossicodipendenza.
In particolare, in Ucraina il primo caso di HIV è diventato noto nel 1987. A metà degli anni '90 c'è stato un rapido aumento di nuove infezioni, che fino al primo decennio del 2000 non aveva ancora mostrato alcun segno di attenuazione. L'uso di droghe per via endovenosa è stato uno dei fattori chiave dell'epidemia in questo Paese, diffondendosi tra gli emarginati e penetrando molto velocemente in tutta la popolazione.
Andrea Diefenbach l'ha raccontato con AIDS in Odessa, un reportage svolto nei primi anni 2000, diventato molto presto un libro.
L'Ucraina è ancora uno dei paesi con il maggior tasso di malati in Europa: nel 2020, 150000 persone nel Paese convivevano con l'HIV secondo una stima dell'UNAIDS.
©Andrea Diefenbach/Agentur Focus/LUZ
Poliamore è un termine derivante dall'unione del termine greco πολύ (poli) che significa molti, e il termine latino amore.
Il poliamore è una pratica relazionale intima che negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede in America come in Europa. Alla base di questo legame vi è il concetto etico e consensuale di riconoscimento della libertà affettiva del partner.
Diana Bagnoli ha visitato alcune polecole a Torino e a Milano raccontando questo tipo di relazione attraverso la fotografia (https://bit.ly/3I3ubAF).
Donna Moderna ha pubblicato le foto di Diana con un articolo scritto da Monica Piccini.
Alfredo Bosco è un fotografo con uno sguardo rivolto al sociale e alle aree di crisi geopolitica.
Nel suo ultimo progetto U'Lup (https://bit.ly/315XHEE), Alfredo documenta la Quarta Mafia: una rete complessa di gruppi mafiosi che sono cresciuti molto rapidamente negli ultimi 30 anni.
La Quarta Mafia è estremamente pericolosa, tanto che la Direzione Investigativa Antimafia la identifica come principale nemica dello Stato.
Recentemente il progetto è stato selezionato dal GRIN (Gruppo Redattori Iconografici Nazionale) tra i quindici finalisti del Premio Ponchielli con "U'Lup".
Con "Forgotten Guerrero", nel 2020 ha ricevuto il premio Visa d'Or Humanitarian dalla Croce Rossa (ICRC) e ha esposto il lavoro durante il Festival Visa Pour l'Image a Perpignan. Da questo progetto è nato il libro Estado de Guerrero, pubblicato da Seipersei (https://bit.ly/3xv3YpU).
©Alfredo Bosco/LUZ
📚 Estado de Guerrero di Alfredo Bosco è in prevendita fino al 12 dicembre in esclusiva sul sito di Seipersei!
Dal 2018 Alfredo Bosco lavora nello stato di Guerrero, Messico, occupandosi delle ripercussioni della guerra alla droga messicana. Guerrero è il principale produttore di oppio del Paese e questo ha portato faide interne tra gruppi criminali che si contendono il territorio.
Nello stato messicano di Guerrero uno degli effetti più evidenti legati alla violenza è l'abbandono in grandi numeri di famiglie e cittadini dai propri villaggi e sempre più realtà si sentono minacciate dalla violenza della guerra tra i diversi gruppi criminali.
Qui trovate il link della prevendita: https://bit.ly/3E7al5j
La fotografa Jenny Matthews, armata di ago e filo, denuncia la situazione delle donne afghane alla luce dell’ultimo colpo di Stato dei talebani.
Ogni immagine è dedicata a un gruppo specifico di donne che ha visto sgretolare i propri sogni e vanificare le proprie opportunità.
Per approfondire questa storia, leggerne altre e iscriverti alla newsletter, qui il link: https://bit.ly/3r2a53C.
© Jenny Matthews/Panos Pictures/LUZ
Nelle ultime settimane, le politiche legate alla dittatura di Lukashenko, stanno creando instabilità in Europa.
A rimetterci sono i migranti.
Ma il problema è anche interno, e sussiste da troppo tempo: “Migliaia di giovani entrano ed escono di prigione. Perché manifestano il proprio dissenso in piazza o via social. Tra la voglia di combattere e il sogno di espatriare.”
Le nostre foto, pubblicate da L'Espresso a giugno su un articolo scritto da Federica Bianchi, rappresentano un tema ancora molto attuale.
©LUZ
Rafael Jacinto è un fotografo brasiliano trasferitosi a Milano nel 2018.
Da quando è arrivato in Italia, utilizza la fotografia come mezzo per conoscerne la cultura e approfondire il suo rapporto con i luoghi in cui viaggia.
A Milano ha fotografato le strade malinconiche della città nel giorno di ferragosto, e ha realizzato un progetto chiamato "Ci vediamo all'angolo", fornendo una mappa visuale dei luoghi in cui queste strade si incontrano.
Nell'agosto del 2020 ha continuato la sua ricerca fotografando il lido di Termoli dopo il primo lockdown.
Con il suo ultimo lavoro Rafa ci racconta la storia di Great Nnachi, una campionessa italiana di salto con l'asta senza cittadinanza.
Per approfondire i lavori di Rafa, qui il link all'archivio: https://archive.luz.it/?12947208027606526460&EVENT=WEBSHOP_SEARCH&SEARCHMODE=PUBLICATION&PUBID=LB3193_0294c5dc&PUBNAME=
© Rafael Jacinto /LUZ
Abbiamo una nuova newsletter! 📣
Innanzitutto, non sarà più settimanale ma mensile.
Il primo venerdì di ogni mese riceverete:
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📸 Portfolio dei nostri autori
💥 Qualche flash dal nostro archivio
📰 Le nostre pubblicazioni editoriali
Nel numero di settembre Vlad Sokhin ci ha portato dalla punta più settentrionale degli Stati Uniti a Point Barrow, in Alaska, fino ai remoti avamposti della Nuova Zelanda.
Attraverso le fotografie provenienti da 18 paesi, Vlad ci offre le prove visive delle conseguenze alla crisi climatica in atto.
👉 Per approfondire questa storia, leggerne altre e iscriverti alla newsletter, qui il link
https://linktr.ee/LUZaboutstories!
© Vlad Sokhin/Panos Pictures/LUZ
Hi-Am, il nuovo smart bed di Hi-Interiors, è la sintesi perfetta del Made in Italy, che mette insieme design e innovazione.
Ecco perché, nello splendido Palazzo Cabalcabò di Cremona, raccontiamo la bellezza del vivere italiano e del “dolce far niente”, fondamentale per il nostro benessere mentale e fisico.
Un invito a continuare a prenderci cura di noi stessi, dei nostri bisogni e delle nostre aspirazioni.
Video scritto da Cristian Micheletti e diretto da Andrea Sanna
Vi presentiamo la nostra ultima fotografa appena entrata in LUZ, Giuliana Lo Presti!
Questa storia parla del suo rapporto con la Sicilia, la sua casa, dopo averla lasciata all'età di 20 anni per inseguire i suoi sogni e cercare nuove opportunità.
Da quando è partita, Giuliana si è chiesta come poter tradurre i suoi ricordi in immagini per creare un'interpretazione personale della terra, e in un certo senso ripristinare la trasposizione visiva tra lei, il paesaggio e gli elementi che lo costituiscono.
In questo progetto intimo esplora la connessione fisica con la terra e i suoi materiali, così come il ricordo di essa a distanza.
© Giuliana Lo Presti / LUZ
Giovedì scorso, il 22 luglio, è stato il 10° anniversario dei tragici attacchi in Norvegia del 2011, due attentati terroristici interni in sequenza, considerati la tragedia più letale in Norvegia dalla Seconda guerra mondiale.
L'attentatore ha messo la prima bomba in un'auto nel quartiere governativo di Oslo, uccidendo 8 persone. Poi, meno di due ore dopo, ha guidato verso un campo estivo sull'isola di Utoya, dove una seconda bomba ha ucciso 69 persone e ne ha ferite 110.
La maggior parte delle vittime di Utoya erano solo adolescenti.
La preparazione del governo è stata fortemente criticata: un rapporto realizzato da una commissione indipendente per conto del parlamento, ha rilevato che la polizia avrebbe potuto prevenire l'attentato e catturare più velocemente il colpevole.
Dopo l'incidente, la fotografa norvegese Andrea Gjestvang ha iniziato la storia, "One Day in History", che racconta le testimonianze di 43 giovani sopravvissuti al tragico evento. Il progetto è stato pubblicato nel 2012 e ha vinto il Sony World Photography awards nel 2013.
Oggi, 10 anni dopo, Andrea ha rivisitato coloro che ha incontrato durante il primo progetto, così come alcuni dei loro parenti.
Ora hanno 20 e 30 anni e molti sentono di non aver ricevuto l'aiuto di cui avevano bisogno. La storia la potrete trovare questa settimana sull'Espresso.
© Andrea Giestvang / Panos / LUZ
SONO APERTE LE ISCRIZIONI AL PREMIO PONCHIELLI 2021!
Anche quest’anno il GRIN (Gruppo Redattori Iconografici Nazionale) promuove il Premio Amilcare G. Ponchielli.
Istituito in ricordo del primo photo editor italiano, il premio ricompensa un progetto fotografico pensato per la pubblicazione su un giornale, un sito web o un libro con un riconoscimento di 5.000 euro.
Se sei un fotografo italiano o residente in Italia partecipa alla diciassettesima edizione.
Di seguito il link al regolamento: https://www.photoeditors.it/premio-ponchielli/premio-ponchielli-2021/bando/
Infine, siamo molto felici di annunciare che Anna Acquistapace, New Business Director di LUZ è diventata da poco presidente del GRIN.
Non si andrà più al cinema nello stesso modo, non si giocherà più a calcetto come prima, non si useranno più gli stessi mezzi di trasporto per viaggiare. Tutti saranno liberi di reinventare se stessi, il proprio tempo e il modo di muoversi.
Questo è il concept del trailer di Free to X, app che cambierà il nostro modo di viaggiare, realizzato con la casa di produzione Toga, regista Pierpaolo Moro e con la brand narrative di Paolo Iabichino.
Scrittura di Cristian Micheletti, Valentina Ecca, Vito Maria Grattacaso.
Grazie a Alice Siracusano
Sei pronto a sentirti libero? Vivi insieme a Free To X un nuovo modo di viaggiare, la gioia di raggiungere la tua destinazione con servizi e informazioni sempre aggiornate a portata di ap...
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La rivista italiana e web di riferimento per il windsurf. http://www.4actionsport.it/windsurf/
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