Pontificia Biblioteca Antoniana

Biblioteca Antoniana - Archivio musicale della Ca****la Antoniana

La Pontificia Biblioteca Antoniana è la biblioteca antica del convento della Basilica del Santo, a Padova. Risale alla metà del XIII secolo e custodisce un antico patrimonio di codici manoscritti e di libri di grande valore. - Visitate il sito http://biblioteca.antoniana.net

06/04/2024

OSSERVARE, CONOSCERE, IMPARARE.
LEZIONE DI CODICOLOGIA

Come si rileva la «mise en page» di un manoscritto medievale? Dove cercare il foro del «pettine»? Cosa si può trovare nelle controguardie di un manoscritto? Che cos'è una «pecia»? Com'è fatto un sermonario da bisaccia completamente cartaceo di fine Duecento? e un manoscritto "composito"? e un palinsesto?

Per chi si accosta quotidianamente ai manoscritti sono domande che hanno una risposta, ma molte volte per gli studenti universitari, oltre alla teoria, è necessaria quella didattica che mostri con efficacia alcuni di questi manufatti medievali.

Da diversi anni la nostra biblioteca ospita una lezione del corso di codicologia dell'Università degli Studi di Padova, tenuto dalla prof.ssa Nicolettà Giovè Marchioli della stessa Università. Quest'anno ben 22 studenti universitari hanno potuto ammirare le peculiarità dei nostri codici.

Come sempre, ci auguriamo che questi studenti possano un giorno diventare ricercatori!

Università degli Studi di Padova
Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell'Antichità - Unipd

01/03/2024

CORALI TRECENTESCHI

I corali trecenteschi non smettono mai di stupire!

Ecco una delle tante iniziali filettate e decorate presenti nei nostri corali, dove "emergono" tre piccole teste di frati e il profilo di un animale con il becco.

24/02/2024

GLI ANTIFONARI DEL SANTO E LA MINIATURA NELLA PADOVA FRANCESCANA DI METÀ TRECENTO

Siamo lieti di annunciare la pubblicazione dello studio della prof.ssa Giordana Mariani Canova sugli Antifonari trecenteschi della Pontificia Basilica di sant'Antonio di Padova, custoditi nella nostra biblioteca. Studio già apparso pochi mesi or sono nella rivista «Il Santo» del Centro Studi Antoniani - associazione, ora è stato pubblicato come volume a sé stante. È il frutto di lunghe indagini e riflessioni su questa serie di corali manoscritti e miniati, utilizzati dalla comunità francescana fino alla fine del Settecento.

Sono qui presi in esame i quattordici Antifonari trecenteschi della Basilica del Santo: pur con qualche perdita, dovuta all'incendio che distrusse il coro nel 1749, contengono le parti cantate degli offici di tutto l'anno liturgico e sono corredati da prestigiose miniature. Lo studio analizza la scrittura, la liturgia, i caratteri stilistici e iconografici delle miniature e tiene conto anche dei documenti relativi alla vendita dei corali duecenteschi del Santo alla Pieve di Santa Maria Assunta di Gemona, via via che veniva eseguita la serie trecentesca. Si è potuto così stabilire che l'esecuzione avvenne circa nel periodo 1340-1360 con un intervallo tra la seconda metà degli anni quaranta e circa la prima metà dei cinquanta probabilmente dovuto alla peste nera del 1347-49 e alle sue conseguenze. L'autrice propone che gli Antifonari siano stati scritti in convento da esperti frati calligrafi e miniati da maestri laici attivi pure in convento, se forestieri, o forse nelle proprie botteghe se padovani. L'impresa vede susseguirsi miniatori di alto livello stilistico e aggiornati su quanto di più moderno si andava facendo a Padova e in varie parti d'Italia, e soprattutto a Bologna, nel campo della miniatura su libri liturgici. Possiamo ricordare un maestro padovano-bolognese forse identificabile con il miniatore frate Francesco del Terz'ordine presente in basilica nel 1344, il Maestro delle foglie spinose e il Maestro delle foglie spinoseB che possiamo sorprendentemente riconoscere come perugini, il padovano Maestro dell'Antifonario F che spicca tra altri maestri di una innovativa patavina attiva nella serie e infine il bolognese Stefano di Alberto Azzi. Molto interessante anche il ricco corredo di iniziali filigranate.

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Giordana Mariani Canova, Gli Antifonari del Santo e la miniatura nella Padova francescana di metà Trecento: un mosaico di voci patavine, bolognesi e umbre, Centro Studi Antoniani, Padova 2023, 72 p. + 50 p. di tavv. - ISBN 978-889590-830-4

21/11/2023

ORFEO ED EURIDICE, GLUCK & GUADAGNI

Siamo ben lieti di annunciarvi che domenica 3 dicembre 2023 a Lodi, il maestro René Jacobs dirigerà l'orchestra «La Lira di Orfeo» eseguendo estratti dell'opera di Christoph Willibald Gluck (1714-1787) «Orfeo ed Euridice», nella versione dell'esemplare di partitura, custodita presso l'Archivio musicale della Ca****la Antoniana.

Gluck compose questa celebre opera pensando proprio al cantante Gaetano Guadagni (1728-1792), nativo di Lodi, che ebbe una florida carriera in tutta Europa, in particolare a Londra. La partitura fu probabilmente donata dallo stesso Guadagni alla Ca****la, quando negli ultimi anni della sua vita si ritirò a Padova, prendendo dimora in una zona adiacente alla Basilica, dove poi i frati accolsero le spoglie alla sua morte.

La partitura di Gluck, rielaborata per far emergere l'immenso talento di Guadagni, tornerà dunque a risuonare nella direzione del Maestro René Jacobs.

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Orfeo ed Euridice di C. W. Gluck
[estratti]

Domenica 3 dicembre, ore 21:00
Teatro alle Vigne (Lodi)

Dirige M.° René Jacobs
La Lira di Orfeo
Spalla, Elisa Citterio
Coro de La Lira di Orfeo Academy
Maestro al cembalo, Jacopo Raffaele

https://www.laliradiorfeo.it/orfeo-week

Orfeo Week - La Lira di Orfeo

05/09/2023

TESTO IN BENEVENTANA DEL SECOLO X

Siamo lieti di annunciare la pubblicazione del prof. Lukas J. Dorfbauer, assistente di ricerca presso l'Università di Salzburg, Dipartimento di Studi classici, e collaboratore scientifico per il Corpus Scriptorum Ecclesiasticorum latinorum (CSEL), su un testo manoscritto della nostra biblioteca.

Il prof. Dorfbauer presenta in un suo contributo l'analisi di un foglio pergamenaceo che un tempo fungeva da coperta a due piccoli testi cinquecenteschi. Il testo contenuto nel foglio pergamenaceo, scritto in beneventana, già segnalato nel 1993 dalla prof.ssa Virginia Brown, riporta un brano del cap. 42 del trattato di Cassio Felice, De medicina, e sembra essere databile alla fine del secolo X.

L'analisi filologica del prof. Dorfbauer nota delle affinità con il più antico testimone dell'opera di Cassio Felice, che si trova nella biblioteca dell'abbazia di San Gallo (Stiftsbibl. 105).

Un vivo ringraziamento al prof. Dorfbauer per questo suo contributo!

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Lukas J. Dorfbauer, «Ein Fragment von Cassius Felix, De medicina, in beneventanischer Schrift (s. X)», in: Commentaria Classica 10 (2023), pp. 173-185.

È possibile leggere il contributo a questo link:http://www.commentariaclassica.altervista.org/dorfbauer.pdf

07/07/2023

Con le parole di Ovidio, auguriamo a tutti vacanze riposanti.

La Biblioteca riaprirà il giorno 1 settembre.

03/07/2023

DUNS SCOTO E GLI ATTI COGNITIVI

Siamo lieti di annunciare la pubblicazione della tesi dottorale del dr. Francesco Pica, John Duns Scotus on Cognitive Acts: Their Causes, Ontological Nature, and Intentional Character, presso il Centre for Medieval Studies (University of Toronto) nel 2023.

Come acquisiamo i nostri atti cognitivi? Qual è il loro status ontologico? Come si relazionano con il mondo extramentale? Queste sono solo alcune delle principali domande sugli atti cognitivi che hanno lasciato perplessi i pensatori del tardo Medioevo, costituendo uno dei più appassionanti dibattiti filosofici che si sono svolti tra la seconda metà del XIII e la prima metà del XIV secolo. Giovanni Duns Scoto (morto nel 1308) è considerato una figura di spicco in questo dibattito.

Una risposta agli interrogativi è forse possibile analizzando la quaestio 13 delle Quaestiones quodlibetales di Scoto, la sua ultima e più importante opera sull'ontologia degli atti cognitivi e sul loro rapporto con il mondo esterno, che in questa tesi l'autore analizza e propone in edizione critica.

La nostra biblioteca ha contribuito alla ricerca con il famoso ms. IX-173 del XIV secolo, siglato "A".

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Francesco Pica, "John Duns Scotus on Cognitive Acts: Their Causes, Ontological Nature, and Intentional Character", A thesis for the degree of Doctor of Philosophy, Centre for Medieval Studies - University of Toronto, Toronto 2023, VIII, 313 p.
https://tspace.library.utoronto.ca/bitstream/1807/128138/1/Pica_Francesco_202306_PhD_thesis.pdf

28/06/2023

LE RIME DI MIHA (MICHELE) MONALDI

Salutiamo con vero piacere l'intenso studio del dr. Borna Treska della Scuola Normale Superiore di Pisa sulle rime e sulle opere di Miho (Michele) Monaldi (1540-1592), pubblicato nella rivista "Colloquia Maruliana" del Centro Studi "Marko Marulić" di Split (Spalato).

Tra i poeti dalmati e ragusani del XVI secolo che scrivono in italiano, minore attenzione è stata finora dedicata all'opera poetica del poeta di Dubrovnik, Miho Monaldi. Questo saggio è concepito come un primo passo nella considerazione sistematica di "Rime" e del resto della sua opera, pubblicate per la prima volta postume nel 1599 a Venezia.

La nostra biblioteca ha collaborato a questa ricerca con i propri esemplari a stampa del 1599.

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Borna Treska, «Rime Miha Monaldija ili o sudbini jedne knjige», in: Colloquia Maruliana 32 (2023), pp. 207-245.

https://hrcak.srce.hr/file/438768

19/05/2023

RITRATTO DELL'OBOISTA MATTEO BISSOLI (1712-1780)

Salutiamo con piacere il nuovo saggio di Giuseppe Nalin e Marcello Rizzello su una figura poca nota del panorama musicale settecentesco padovano: l'oboista Matteo Bissoli (1712-1780).

Il saggio intende ripercorrere un denso capitolo di storia della musica del Settecento, sfruttando un punto di vista del tutto inedito: quello di un virtuoso oboista e compositore, Matteo Bissoli, finora noto più che altro per esser stato collega del più celebre Giuseppe Tartini (1692-1770) presso la Basilica di Sant'Antonio a Padova.

La ricerca, dall'impianto biografico, si svolge intrecciando documenti archivistici di varia natura, lettere, manoscritti e strumenti musicali, poemi, trattati scientifici, opere d'arte e altro ancora: questo consente di offrire al lettore una visione piuttosto ampia di un ambiente culturale vivace, e non soltanto per quanto riguarda la musica, che pure vi era altamente considerata. Di questo crogiolo il virtuoso oboista fu certo uno stimato attore, per quanto egli sia finora rimasto quasi completamente nell'ombra. Perciò la sua figura viene qui restituita, nella sua rivalutata importanza, alla memoria storica e il tutto a partire da un meraviglioso ritratto a olio su tela (in copertina), fortuitamente ritrovato, che è stato solo il primo passo compiuto per sottrarre all'oblio una quantità d'informazioni altrimenti impensabile: dalla storia dell'oboe a quella del mecenatismo musicale, la condizione sociale dei musicisti, le loro consuetudini professionali, il pensiero sull'arte dei suoni e così via.

Il quadro emergente restituisce quindi vita, opere e genialità di chi fu, nella luminosa Padova del Settecento, un protagonista della scena musicale non solo italiana, ma pure europea: e questo lo testimoniano anche i diversi personaggi dalla statura artistica elevata che incrociarono il loro percorso con quello di Matteo Bissoli, e che il lettore incontrerà durante la narrazione.

La nostra biblioteca ha contributo alla ricerca con i documenti dell'Archivio musicale della Ca****la Antoniana.

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Marcello Rizzello - Giuseppe Nalin, «Virtuoso ben noto, e di molto merito». Un ritratto dell'oboista Matteo Bissoli (1712-1780), prefazione di Alfredo Bernardini, Armelin Musica, Padova 2023, III-257 p. - ISBN 978-88-99619-62-6

Libreria Musicale Armelin Zanibon

11/05/2023

CHANSONS PIEUSES IN LANGUE D'OÏL

Siamo lieti di annunciare la pubblicazione dello studio del prof. Francesco Carapezza (Università degli Studi di Palermo) su un frammento presente in uno dei nostri manoscritti datati (Guglielmo da Ockham, Summa logicae, ms. XXII-544), scritto nel 1380 "manu fratris Astasii de Messana", che riporta alcune chansons pieuses in langue d'oïl.
Il frammento è databile al tardo Duecento e in questo studio se ne riporta – per la prima volta – la trascrizione musicale.

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Francesco Carapezza, «Le chansons pieuses con musica del frammento antoniano (pd)», in: I trovieri e il Veneto. Miscellanea di studi, a cura di Luca Gatti e Fabio Sangiovanni, Università degli Studi di Padova - Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari, Padova 2023, pp. 133-161.

A questo link si può eseguire il download:
https://iris.unipa.it/handle/10447/588136

Università degli Studi di Palermo
Università degli Studi di Padova
Disll Unipd

15/04/2023

OSSERVARE, CONOSCERE, IMPARARE.
LEZIONE DI CODICOLOGIA

Come ogni anno, tradizionalmente, la nostra Biblioteca ospita una lezione didattica di codicologia con la prof.ssa Nicoletta Giovè Marchioli, docente presso l'Università degli Studi di Padova.

A circa venti studenti universitari, la prof.ssa Giovè ha illustrato peculiarità paleografiche e codicologiche di alcuni nostri codici, tra cui l'antico inventario del 1396 (ms. XXII-572) e quello del 1449 (ms. XXII-573), uno dei più antichi sermonari datati (1297, ms. XXII-550), alcuni volumi della cosiddetta "bibbia di Uguccione" (mss. XIII-284, XIII-285), il "codice del Tesoro" (ms. XXIV-720) e i manoscritti di Gaetano Thiene (ms. XVI-360/364).

Speriamo di poter accogliere un giorno alcuni di questi studenti come ricercatori!

Università degli Studi di Padova
Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell'Antichità - Unipd

06/04/2023

NUOVA COLLANA DEDICATA A TARTINI

Siamo lieti di annunciare la pubblicazione del volume "Giuseppe Tartini: Fundamental Questions", a cura di Gabriele Taschetti, per i tipi dell'editore Peter Lang di Berlino, che inaugura una nuova collana dedicata al violinista piranese: "Giuseppe Tartini and the musical culture of the Enlightenment", Giuseppe Tartini e la cultura musicale dell'Illuminismo.

Il volume comprende una serie di contributi che presenta un'ampia gamma di documenti e metodologie, rivelando la ricca molteplicità di prospettive sull'opera, le idee, la personalità e la storia della ricezione di Giuseppe Tartini.

Gettando nuova luce su alcune domande fondamentali e senza risposta, questa raccolta di saggi mira ad aumentare la nostra consapevolezza della vastità, complessità e attualità di Tartini e del suo mondo, che inevitabilmente ispirerà sempre nuove ricerche e nuovi approcci alla sua musica.

L'archivio musicale della Ca****la Antoniana, custodito nella nostra biblioteca, ha contribuito con i propri documenti alla ricerca di alcuni contributi qui presenti.

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Giuseppe Tartini: Fundamental Questions, edited by Gabriele Taschetti, Peter Lang, Berlin 2022, 318 p. - ISBN 978-36-3186-908-6

https://www.peterlang.com/document/1292797

Discover Tartini
Tartini 2020 Social
Peter Lang International Academic Publishers

31/03/2023

SAN ROCCO. IL VESCOVO, IL CAVALIERE, IL PELLEGRINO

Siamo lieti di annunciare la pubblicazione del poderoso volume del prof. Pierre Bolle per i tipi della Brepols Publishers di Turnhout sulla figura di san Rocco, a cui la Biblioteca Antoniana ha contribuito con il proprio manoscritto XI-220 della seconda metà del XV secolo in lingua volgare, che in questa indagine è un punto di riferimento.

Riprendendo dalle due Vite di san Rocco pubblicate dai Bollandisti solo ciò che era coerente con la storia, nonostante le incongruenze, gli studiosi si erano finora preoccupati di costruire una "biografia plausibile" di un pellegrino taumaturgo della seconda metà del XIV secolo.

Oltre a nuove «vitae», Pierre Bolle indaga in modo esaustivo tutte le altre dimensioni trascurate di un complesso dossier agiografico: quelle della liturgia, degli archivi civili, delle reliquie e dell'iconografia. Pubblica e analizza un eccezionale corpus di documenti inediti. Ne emerge una figura inaspettata, ben diversa, che affonda le sue radici in quella di un vescovo merovingio di Autun, "rinnovata" sotto l'effetto della peste nella liturgia linguadociana della fine del XIV secolo, per poi essere duplicata nell'iconografia italiana della prima metà del XV secolo. Infine, fa parte di un romanzo dell'ultimo terzo del secolo, più volte rielaborato, che il nuovo vettore della stampa ha diffuso in tutta Europa in appena due decenni.

Questa vasta indagine euristica, concepita nel rigoroso patrimonio dell'agiografia critica, offre un originale contributo metodologico ed epistemologico alla stemmatica delle riscritture, alla valorizzazione dell'iconografia.

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Pierre Bolle, Saint Roch. L'évêque, le chevalier, le pèlerin (VIIe-XVe siècle), avec une préface par Guy Philippart, Brepols, Turnhout 2022, 953 p. - ISBN 978-25-0359-662-4

https://www.brepols.net/products/IS-9782503596624-1

Brepols
Association Internationale Saint-Roch de Montpellier

SCUOLA DEL SANTO E PONTIFICIA BIBLIOTECA ANTONIANA | Giornate FAI 20/03/2023

Sabato 25 e domenica 26 marzo, dalle ore 9.30 fino alle ore 18 (ultimo ingresso: ore 17), la Biblioteca Antoniana sarà uno dei luoghi proposti dal FAI (Fondo per l'Ambiente Italiano) per le sue ormai tradizionali "Giornate di Primavera".

Grazie all'aiuto dei giovani studenti del liceo scientifico statale "Galileo Galilei" e del liceo artistico "Pietro Selvatico" di Padova, i visitatori potranno ammirare alcuni preziosi manoscritti custoditi nella biblioteca.

FAI - Delegazione di Padova
FAI Scuola

Istituto Statale d'Arte Pietro Selvatico - Padova
Liceo Scientifico Galileo Galilei

SCUOLA DEL SANTO E PONTIFICIA BIBLIOTECA ANTONIANA | Giornate FAI Partecipa alle Giornate FAI e scopri SCUOLA DEL SANTO E PONTIFICIA BIBLIOTECA ANTONIANA (PADOVA)

09/02/2023

LATERCUS CELTICO

Noto a molti studiosi di computi antichi, il "latercus" in uso nelle chiese celtiche e testimoniato nel ms. I-27 (ff. 76r-77v) della nostra biblioteca è l'oggetto principale di studio e di analisi nel recente saggio del prof. Daniel McCarthy, edito nel Journal of the Medieval Academy of Ireland, "Peritia".

L'analisi ripercorre i risultati conseguiti negli ultimi anni su questo latercus e i legami con Sulpicio Severo.

Con questa pubblicazione, la letteratura sul nostro manoscritto I-27 (sec. IX) raggiunge i 107 titoli.

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Daniel McCarthy, «Sulpicius Severus's Construction of his 84-year Paschal Table», in: Peritia 33 (2022), pp. 139-158.

https://www.brepolsonline.net/doi/10.1484/J.PERIT.5.131902

26/01/2023

CHRONICA XXIV GENERALIUM
NUOVO TESTIMONE

È disponibile on line e prossimamente nella versione cartacea il saggio della prof.ssa Maria T. Dolso che annuncia la scoperta di un nuovo testimone della Chronica XXIV generalium ordinis Minorum, un'opera compilativa con finalità unitarie, nota e frequentemente utilizzata negli studi francescani.

Si tratta del codice 622 della nostra biblioteca: un manoscritto miscellaneo di piccolo formato di provenienza polacca databile tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento, che risulta essere rimasto sconosciuto ai curatori dell'edizione critica di fine Ottocento.

Il saggio dà conto dei rapporti di questo con gli altri manoscritti della Chronica, evidenziandone i legami con i quattro codici della tradizione "settentrionale", che manifestano caratteristiche e peculiarità proprie, apportando novità di conoscenza alla storia di questo importante testo.

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Maria Teresa Dolso, «Un testimone sconosciuto della Chronica XXIV generalium: il codice 622 della Biblioteca Antoniana di Padova», in: Rivista di Storia della Chiesa in Italia 76 (2022) fasc. 2, pp. 523-534.
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https://storiadellachiesainitalia.vitaepensiero.it/scheda-articolo_digital/maria-teresa-dolso/un-testimone-sconosciuto-della-chronica-xxiv-generaliumil-codice-622-della-biblioteca-antoniana-di-padova-001783_2022_0002_0523-394871.html

23/12/2022

AUGURI CON GIUSEPPE TARTINI

Nell'augurare a tutti i nostri utenti buon Natale e felice Anno nuovo, desideriamo condividere un ulteriore motivo di gioia: la pubblicazione del primo volume dell'edizione nazionale delle opere musicali di Giuseppe Tartini (1692-1770).

Con i tipi della prestigiosa editrice musicale Bärenreiter di Kassel (Germania), nelle scorse settimane è stato edito il primo tomo della serie VI (opere didattiche), ossia «L'arte dell'arco», a cura di Matteo Cossu, con apparato critico e in appendice le varianti.

L'archivio musicale della Biblioteca Antoniana, che conserva molte partiture autografe di Giuseppe Tartini, è in prima linea nella collaborazione.

Che il «Maestro delle Nazioni» possa guidare i passi futuri di questa iniziativa!

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Giuseppe Tartini, L'arte dell'arco, a cura di / edited by Matteo Cossu, Bärenreiter, Kassel [etc.] 2022, XXII+56 p. : ill. - ISMN 979-00-0656-956-4 - [Edizione nazionale delle opere musicali di Giuseppe Tartini - VI,1]

https://www.baerenreiter.com/en/catalogue/complete-editions/tartini-giuseppe/


Tartini 2020 Social
Bärenreiter-Verlag
Discover Tartini

02/09/2022

TRA ORIENTE E OCCIDENTE

A Padova, presso il Palazzo Zuckermann, in questi giorni si tiene la mostra "Tra Oriente e Occidente. Dotti bizantini e studenti greci nel Rinascimento padovano", in occasione del 24° Congresso internazionale di Studi bizantini.

Nella città euganea, a partire dall'inizio del Quattrocento, confluiscono studenti dal Mediterraneo orientale, umanisti italiani, dotti bizantini. La mostra vuole restituire questo intreccio di relazioni tra uomini, libri e testi, grazie a una selezione di manoscritti e edizioni a stampa conservati nelle biblioteche di Padova. Alcuni di essi sono straordinari capolavori d'arte, come il Dioscoride bizantino o l'incunabolo di Omero, altri sono modesti quaderni di studio, grammatiche o appunti.

La mostra presenta 29 pezzi, tra cui 19 codici greci, 2 pezzi d'archivio, 8 libri a stampa. Alcuni sono pezzi famosi, altri sono qui esposti per la prima volta. Tutti i materiali esposti provengono da biblioteche di Padova.

Nel catalogo della mostra, edito da Padova University Press, sono censiti anche i manoscritti della Biblioteca Antoniana.

Per la mostra: https://padovacultura.padovanet.it/it/attivita-culturali/tra-oriente-e-occidente

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Tra Oriente e Occidente. Dotti bizantini e studenti greci nel Rinascimento padovano. Catalogo della mostra tenutasi presso i Musei Civici di Padova in occasione del 24° Congresso internazionale di Studi bizantini (Venezia-Padova, 22-27 agosto 2022), a cura di Niccolò Zorzi e Ciro Giacomelli, Padova University Press, Padova 2022, 231 p. - ISBN 978-88-6938-308-3

https://www.padovauniversitypress.it/publications/9788869383083

26/08/2022

CATALOGO DELL'ARCHIVIO MUSICALE
DELLA CA****LA ANTONIANA

Dopo molti anni di intenso lavoro, siamo lieti di informare che è stato pubblicato il catalogo dell'Archivio musicale della Ca****la Antoniana, con la curatela dei professori Franco Rossi e Francesco Passadore.

L'Archivio musicale della Ca****la antoniana di Padova, all'interno della Biblioteca Antoniana, custodisce fonti manoscritte e a stampa realizzate fra i secoli XVI e XX, ma prevalentemente databili fra il Settecento e la prima metà del Novecento.

Purtroppo sono andate disperse quasi tutte quelle di epoche anteriori, compromettendo un'adeguata conoscenza della prassi musicale che nella Basilica del Santo, fino agli ultimi anni del XV secolo, era stata quella del canto monodico, perlomeno fino all'istituzione di una ca****la musicale in grado di affrontare le condotte polifoniche rette dal cosiddetto «canto figurato», che prese avvio nel 1497 con la nomina del primo maestro di ca****la, il fiammingo fra Pietro de Beaumont.

Quanto a dimensioni, nel contesto veneto, il fondo è paragonabile solo a quello della Ca****la musicale di S. Marco di Venezia e contiene musiche di ogni genere, anche se prevalentemente quelle destinate all'attività liturgica della Basilica, composte soprattutto da alcuni dei cinquantacinque maestri di ca****la, quasi sempre appartenenti all'Ordine francescano, che si avvicendarono nella direzione, da fra Pietro de Beaumont all'attuale Valerio Casarin.

L'Archivio deve la sua notorietà anche grazie alla presenza di numerose fonti tartiniane, molte delle quali autografe, che perlopiù afferiscono al genere strumentale, peraltro significativamente corposo nel fondo antoniano. Non manca la musica da camera, particolarmente ricco è il corpus di composizioni vocali da camera dei secoli XVIII e XIX, ed è ampiamente rappresentato anche il genere teatrale, anche se gli scaffali dell'Archivio sono fortemente gravati dalle partiture di musica sacra con i consistenti numeri di Francesco Antonio Calegari, Francesco Antonio Vallotti, Luigi Antonio Sabbatini, Anselmo Marsand, Melchiorre Balbi, Giovanni Soranzo, Oreste Ravanello, Luigi Bottazzo, Ciro Grassi e fra Antonio Maria Musilli, che operò presso la Basilica di S. Francesco di Assisi.

Il catalogo ha alle spalle una prolungata e sofferta storia: è preceduto dall'impresa editoriale di Giovanni Tebaldini, che nel 1895 pubblicò la sua Illustrazione storico-critica dell'archivio musicale, assolutamente insufficiente alle esigenze odierne. Nella seconda metà degli anni Ottanta del secolo scorso il Progetto ACOM (Archivio Computerizzato Musicale Veneto) affrontò la catalogazione informatica del fondo, senza giungere a completamento: i dati vennero riversati nell'Opac Musica di SBN (Servizio Bibliografico Nazionale).

Infine, il progetto di completare la catalogazione venne ripreso "ex novo" grazie a un gruppo di collaboratori e collaboratrici su iniziativa e patrocinio del Centro Studi Antoniani di Padova. Il lavoro di immissione dati avvenne mediante il programma di schedatura prodotto dall'UNESCO CDSISIS, nella configurazione ISISMUSICA appositamente predisposta per la realizzazione di cataloghi di fondi musicali.

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Catalogo dell’archivio musicale della Ca****la Antoniana di Padova, a cura di Francesco Passadore e Franco Rossi, 2 voll., LIM, Lucca 2022, # # +1027 p. - ISBN 978-88-5543-150-7

https://www.lim.it/it/saggi/6436-catalogo-dellarchivio-musicale-della-ca****la-antoniana-di-padova-9788855431507.html

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Storia

La Pontificia Biblioteca Antoniana è la biblioteca antica del convento dei frati minori conventuali, custodi della Basilica del Santo, a Padova. Risale alla metà del XIII secolo e custodisce un antico patrimonio di codici manoscritti e di libri di grande valore.

Il primo nucleo della raccolta libraria si ricollega sicuramente all’attività didattica subito avviata nel piccolo convento originario da sant’Antonio, non solo predicatore popolare ma primo “lettore” di teologia nell’Ordine, con l’approvazione di Francesco d’Assisi. Quali “pietre di fondazione” sono considerate due donazioni documentate: nel 1237 magister Aegidius, canonico della cattedrale di Padova, legava nel testamento ai frati un codice contenente i Sermones di sant’Antonio (da identificare forse nell’attuale ms. 720, alla base dell’edizione critica dell’opera antoniana); verso il 1240 il canonico della cattedrale, Uguccione, nipote del vescovo di Padova, donava al convento una preziosa Bibbia glossata parigina in 25 volumi, con miniature di magister Alexander, capo di uno dei principali atelier di Parigi.

La raccolta crebbe attraverso donazioni, lasciti e l’opera di copisti interni. La finalità caratterizzante della biblioteca rimase infatti la preparazione dei frati per l’attività pastorale – soprattutto la predicazione – a cui si aggiunse l’insegnamento universitario della filosofia e della teologia in via Scoti nella Facoltà delle arti, affidato ai frati (dalla metà del Quattrocento).

Impulsi importanti per lo sviluppo della Biblioteca Antoniana derivarono dall’istituzione della Facoltà di teologia nell’Università di Padova (1363); dal riconoscimento nel 1437 dello Studio conventuale del Santo quale Studium generale, ossia di livello universitario; infine dall’elevazione dello Studio interno a Facoltà teologica nel 1630, concessa da Urbano VIII su richiesta del governo veneziano.

Un secolo burrascoso per il Convento del Santo e la Biblioteca fu l’Ottocento. Nel 1810 il decreto napoleonico di soppressione degli istituti religiosi costrinse i frati a una presenza ridotta, quali semplici ufficiatori e custodi della Basilica, fino al 1826, quando la comunità poté ricostituirsi sotto il dominio austriaco. Un’altra crisi derivò dall’annessione del Veneto al Regno d’Italia con l’applicazione di leggi ostili agli ordini religiosi. A preservare la Biblioteca Antoniana dalla dispersione era stata, all’arrivo dei francesi a Padova nel 1797, l’accortezza del bibliotecario P. Bonaventura Perissuti, poi nel 1867 fu l’intervento della Veneranda Arca di S. Antonio, che rivendicò la proprietà della biblioteca.

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