Audaces Palermo
AUDACES è una comunità militante, il cui scopo è la riconquista sociale e identitaria della nostr
AUDACES si fonda su una visione dello stile di fare politica basata su un nuovo concetto di uomo, su un progetto di Riconquista dei valori, ormai perduti, della nostra Patria, nei valori della tradizione, del sacrificio, dell’onore, della comunità. Uno stile lontano dal “politicamente Corretto”, dalla classica politica mossa solamente da interessi personali, dove il massimo dell’impegno si ha nell
Sono le 16:58 del 19 luglio 1992, in via D'Amelio (PA)
l'esplosione di un auto bomba fa perdere la vita al giudice Paolo Borsellino e ai cinque uomini della sua scorta.
A distanza di 32 anni ancora si cerca la verità!
Verità insabbiate, verità nascoste, verità che ancora oggi cercano risposta.
Nel nome di Paolo Borsellino eterno EROE NAZIONALE!
[𝗘𝗿𝗼𝗶 𝗗𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗮𝘁𝗶]
Tenente 𝗟𝗶𝘃𝗶𝗼 𝗕𝗮𝘀𝘀𝗶, pilota, nato a Trapani l’8 ottobre 1918.
Dal Collegio Militare di Napoli passò all’Accademia Aeronautica di Caserta e nel 1938 ottenne la nomina a sottotenente pilota in s.p.e. (servizio permanente effettivo).
Assegnato prima ad una squadriglia da bombardamento del 34° stormo, con la promozione a tenente nell’aprile 1940, ottenne di essere trasferito nella specialità caccia terrestre.
Frequentato un corso di specializzazione presso l’aeroporto di Trapani, fu trasferito, dal 26 ottobre 1940, al 154° gruppo autonomo da caccia.
Dopo avere partecipato a 63 azioni di guerra sul cielo della Grecia, ferito gravemente il 20 febbraio 1941, decedeva il 2 aprile successivo nell’Ospedale militare del Celio in Roma.
𝙈𝙚𝙙𝙖𝙜𝙡𝙞𝙚 𝙙’𝙤𝙧𝙤 𝙖𝙡 𝙑𝙖𝙡𝙤𝙧𝙚 𝙈𝙞𝙡𝙞𝙩𝙖𝙧𝙚
“𝐴𝑟𝑑𝑖𝑡𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑜 𝑝𝑖𝑙𝑜𝑡𝑎 𝑑𝑎 𝑐𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑣𝑎𝑡𝑜 𝑣𝑎𝑙𝑜𝑟𝑒 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒𝑐𝑖𝑝𝑎𝑣𝑎 𝑎 𝑛𝑢𝑚𝑒𝑟𝑜𝑠𝑒 𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑟𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖𝑜𝑠𝑒 𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑖 𝑔𝑢𝑒𝑟𝑟𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑖𝑢𝑡𝑒 𝑑𝑎𝑙 𝑠𝑢𝑜 𝑟𝑒𝑝𝑎𝑟𝑡𝑜 𝑎𝑏𝑏𝑎𝑡𝑡𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑖𝑛𝑑𝑖𝑣𝑖𝑑𝑢𝑎𝑙𝑒 𝑞𝑢𝑎𝑡𝑡𝑟𝑜 𝑣𝑒𝑙𝑖𝑣𝑜𝑙𝑖 𝑛𝑒𝑚𝑖𝑐𝑖. 𝐷𝑢𝑟𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑢𝑛 𝑏𝑜𝑚𝑏𝑎𝑟𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑎𝑒𝑟𝑒𝑜 𝑠𝑢𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑜 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑜, 𝑒𝑠𝑒𝑔𝑢𝑖𝑡𝑜 𝑑𝑎 𝑝𝑟𝑒𝑝𝑜𝑛𝑑𝑒𝑟𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑒 𝑎𝑒𝑟𝑒𝑒 𝑛𝑒𝑚𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑐𝑜𝑟𝑡𝑎𝑡𝑒 𝑑𝑎 𝑐𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎, 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑣𝑎 𝑠𝑢𝑏𝑖𝑡𝑜 𝑖𝑛 𝑣𝑜𝑙𝑜 𝑎𝑓𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑙’𝑖𝑚𝑝𝑎𝑟𝑖 𝑙𝑜𝑡𝑡𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑠𝑢𝑝𝑟𝑒𝑚𝑎 𝑎𝑢𝑑𝑎𝑐𝑖𝑎 𝑒 𝑠𝑙𝑎𝑛𝑐𝑖𝑜 𝑖𝑛𝑐𝑜𝑚𝑝𝑎𝑟𝑎𝑏𝑖𝑙𝑒, 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑖𝑏𝑢𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑎 𝑠𝑡𝑟𝑜𝑛𝑐𝑎𝑟𝑒 𝑙’𝑜𝑓𝑓𝑒𝑠𝑎 𝑎𝑣𝑣𝑒𝑟𝑠𝑎𝑟𝑖𝑎 𝑒 𝑎𝑑 𝑎𝑏𝑏𝑎𝑡𝑡𝑒𝑟𝑒 𝑑𝑢𝑒 𝑎𝑝𝑝𝑎𝑟𝑒𝑐𝑐ℎ𝑖. 𝑅𝑖𝑚𝑎𝑠𝑡𝑜 𝑓𝑒𝑟𝑖𝑡𝑜, 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑙 𝑣𝑒𝑙𝑖𝑣𝑜𝑙𝑜 𝑔𝑟𝑎𝑣𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑎𝑛𝑛𝑒𝑔𝑔𝑖𝑎𝑡𝑜 𝑎𝑛𝑧𝑖𝑐ℎ𝑒́ 𝑠𝑎𝑙𝑣𝑎𝑟𝑠𝑖 𝑐𝑜𝑙 𝑝𝑎𝑟𝑎𝑐𝑎𝑑𝑢𝑡𝑒, 𝑡𝑒𝑛𝑡𝑎𝑣𝑎 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑙 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑜; 𝑚𝑎, 𝑛𝑒𝑙 𝑔𝑒𝑛𝑒𝑟𝑜𝑠𝑜 𝑡𝑒𝑛𝑡𝑎𝑡𝑖𝑣𝑜, 𝑎𝑖 𝑙𝑖𝑚𝑖𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑜 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑟𝑖𝑚𝑎𝑛𝑒𝑣𝑎 𝑎𝑣𝑣𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑓𝑖𝑎𝑚𝑚𝑒 𝑠𝑝𝑟𝑖𝑔𝑖𝑜𝑛𝑎𝑡𝑒𝑠𝑖 𝑑𝑎𝑖 𝑠𝑒𝑟𝑏𝑎𝑡𝑜𝑖 𝑓𝑜𝑟𝑎𝑡𝑖. 𝐺𝑟𝑎𝑣𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑢𝑠𝑡𝑖𝑜𝑛𝑎𝑡𝑜 𝑣𝑒𝑛𝑖𝑣𝑎 𝑠𝑜𝑐𝑐𝑜𝑟𝑠𝑜 𝑒 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑎𝑙𝑙’𝑜𝑠𝑝𝑒𝑑𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑜𝑣𝑒, 𝑑𝑜𝑝𝑜 𝑑𝑢𝑒 𝑚𝑒𝑠𝑖 𝑑𝑖 𝑎𝑡𝑟𝑜𝑐𝑖 𝑠𝑜𝑓𝑓𝑒𝑟𝑒𝑛𝑧𝑒, 𝑠𝑜𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑡𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑠𝑡𝑜𝑖𝑐𝑎 𝑓𝑖𝑒𝑟𝑒𝑧𝑧𝑎, 𝑐ℎ𝑖𝑢𝑑𝑒𝑣𝑎 𝑠𝑒𝑟𝑒𝑛𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑙𝑎 𝑔𝑙𝑜𝑟𝑖𝑜𝑠𝑎 𝑔𝑖𝑜𝑣𝑎𝑛𝑒 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑃𝑎𝑡𝑟𝑖𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑡𝑜𝑟𝑖𝑜𝑠𝑎, 𝑔𝑖𝑎̀ 𝑑𝑎 𝑙𝑢𝑖 𝑡𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑚𝑖𝑟𝑎𝑏𝑖𝑙𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑠𝑒𝑟𝑣𝑖𝑡𝑎.” Cielo della Grecia
[𝗥𝗼𝘀𝗲 𝘀𝘂 𝗣𝗮𝗹𝗲𝗿𝗺𝗼] A tutela della memoria Patria
Il 22 marzo 1943, ventiquattro bombardieri della 12ª USAAF bombardano il porto di Palermo.
L’acqua sollevata da un’esplosione allaga un rifugio antiaereo sul molo, dove periscono 30 operai della compagnia portuale.
Alle 15:45, più volte colpita, esplode disintegrandosi la nave “Volta”, carica di munizioni, le navi ormeggiate in porto sono catapultate sui moli, lo spostamento d’aria è tale da spalancare porte e finestre delle case perfino in periferia, le persone che si trovano in strada sono scaraventate a decine di metri di distanza, inoltre, subito dopo arriva sulle persone e sugli edifici una miriade di micidiali schegge di pezzi della nave.
Il fumo nero che si leva dalla nave esplosa arriva ad oltre 4000 metri di altezza oscurando la città.
Si contano 38 vittime e 183 feriti.
22-3-1943
DA IMPROVVISA NEMICA OFFESA COLPITI MENTRE ALLA PATRIA IN GUERRA L’ATTIVITÀ OPEROSA DEI FORTI OFFRIVANO TRENTA LAVORATORI PORTUALI A DIO RESERO L’ANIMA GENEROSA NEL SACRIFICIO CHE TUTTO DONA SENZA NULLA CHIEDERE
4-XI-1953
A PERENNE MEMORIA DELL’OLOCAUSTO QUESTO MARMO I CONCITTADINI DELLA KALSA POSERO
10 Febbraio 2024 , ONORE AI MARTIRI DELLE FOIBE
La pulizia etnica, le foibe, l'esodo di 350.000 Italiani, un popolo che li rinnega, una patria che li dimentica, una ferita ancora aperta.
Anche quest'anno ricorda l'eccidio dei 20.000 italiani infoibati, con una deposizioni di fiori presso il ceppo di villa martiri delle foibe a
Ieri eravamo presenti in piazza a con Indipendenza per la raccolta firme per la proposta di legge per il riconoscimento dello Stato palestinese 🇵🇸
Audaces aderisce alla raccolta firma per il riconoscimento dello Stato palestinese.
Vieni a firmare Sabato 3 Febbraio dalle 15:00 alle 19:00 in via Ruggero Settimo, angolo via Generale Magliocco.
Il 7 gennaio del 1978 furono assassinati davanti alla sede del Movimento Sociale Italiano in via Acca Larentia Francesco Ciavatta, Franco Bigonzetti e Stefano Recchioni. A 46 anni dalla strage è una ferita che non si rimargina nel tempo.
ONORE AI CADUTI DI ACCA LARENTIA
In questi anni la povertà è cresciuta esponenzialmente e le domande di un aiuto concreto ai nostri sportelli si sono moltiplicate.
Segui la nostra pagina Progetto Auxilia per aiutarci e rimanere aggiornato sulle nostre attività.
𝙋𝙧𝙞𝙢𝙖 𝙡𝙞𝙣𝙚𝙖 𝙙𝙚𝙡 𝙘𝙤𝙣𝙩𝙧𝙖𝙨𝙩𝙤 𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙤𝙫𝙚𝙧𝙩𝙖̀
Anche quest'anno partecipiamo alla colletta alimentare del Banco Alimentare.
Ci troverai tutto il giorno presso il punto vendita Conad di Via Terrasanta 91,
Vieni a trovarci!
UN FIORE CHE NON APPASSISCE
Anche quest'anno ricordiamo a il martirio di Norma Cossetto, il sacrificio non viene dimenticato ma tramandato e custodito.
Una Rosa per Norma Cossetto
𝐔𝐍 𝐅𝐈𝐎𝐑𝐄 𝐂𝐇𝐄 𝐍𝐎𝐍 𝐀𝐏𝐏𝐀𝐒𝐒𝐈𝐒𝐂𝐄
Una Rosa per Norma Cossetto
Giovedì 5 Ottobre ore 17:30
Villa martiri delle foibe
(Via Ludovico Bianchini)
𝐍𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚 - 𝐦𝐞𝐦𝐨𝐫𝐢𝐚 - 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚' - 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞
Noi non dimentichiamo.
A Carlo, Enrico e Sergio!
ENZO GIAMPINO
Nato a Palermo il 28 Agosto 1901, durante la sua breve vita, durata circa 31 anni, aderì al fasc*smo.
Fu tra i primi fasc*sti del Fascio palermitano, inquadrato tra i fasci di combattimento nella centuria dell'Arenella e dal 1921 svolse ininterrottamente la sua attività dedicandola alle più svariate manifestazioni: dalle squadre d’azione, all'organizzazione dei giovani nelle Avanguardie e nell'Opera Balilla.
Membro del Direttorio Nazionale come revisore dei conti e commissario del Sindacato Regionale per la Sicilia, della quale ne divenne il capo sin dalla costituzione, per merito del suo entusiasmo giovanile, seguendo le vicende della categoria con animo fervido e appassionato.
Morirà la sera del 17 Aprile 1932 a Palermo a causa di un male fulmineo.
La sua morte lasciò larga eco di rimpianto.
Dalla cittadinanza palermitana la Sua figura era tanto conosciuta ed amata che i suoi funerali riuscirono imponentissimi.
La salma, seguita da amici e camerati, il 18 venne portata alla Casa del Balilla, dove, apprestata una camera ardente, venne vegliata per tutta la notte.
Nella sua lapide si legge:
“CAMERATA
ENZO GIAMPINO
PURO APOSTOLO DEL FASC*SMO
PRESENTE"
[𝗥𝗼𝘀𝗲 𝘀𝘂 𝗣𝗮𝗹𝗲𝗿𝗺𝗼] A tutela della memoria Patria
𝗠𝗮𝗿𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗗𝗲 𝗖𝗮𝗿𝗼 nasce a Misilmeri (Pa) nel 1896, diplomatosi in ragioneria, allo scoppio della grande guerra si arruola con il grado di sottotenente.
Tornato alla vita civile, riprende gli studi.
Nel 1920, un piccolo nucleo di uomini ardimentosi composto da ex combattenti, giovani entusiasti credenti nel fasc*smo in nome di una vocazione social-rivoluzionaria, volta a smantellare i gangli di un anacronistico sicilianismo, che aveva in spregio la modernizzazione e il cambiamento, formano a Misilmeri il “Circolo degli Studenti”.
Si trattava di un organismo concepito per sconvolgere gli equilibri socio-economici esistenti, fondati su un’economia agraria latifondista gestita con metodi parassitari dai ceti aristocratici e dai gabellotti legati alla mafia e arricchitisi alle spalle dei contadini.
Mariano assume la presidenza del circolo e spande a Misilmeri la nuova ventata ideale, dell’italiano nuovo.
Ma sarà proprio il suo entusiasmo, il suo coraggio, il suo sprezzo del pericolo, l’essere stato combattente per l’Italianità, l’avere superato indenne la tempesta di fuoco, la sua gioventù, la sua cultura, in una parola il suo stile, a non essere apprezzati dai potentati locali e a portare De Caro al suo appuntamento con il destino.
Difatti i rais del posto non gradiscono la veemente battaglia ingaggiata da un giovane che ha osato sfidare la mafia a viso aperto.
Così la sera del 7 aprile 1921, Mariano salutò la madre per l’ultima volta, uscì da casa, e dopo aver percorso pochi metri cadde al suolo, raggiunto dai proiettili esplosi dai fucili della mafia.
De Caro viene assassinato alle ore 20:00, in Piazza Fontana Nuova.
Poco dopo il sacrificio, nel suo nome, un gruppo di giovani studenti mantenne viva nel Paese la fiamma della ribellione, seppure l’ambiente apparisse ancora diffidente e chiuso alla penetrazione dell’ideale nascente.
Di Mariano De Caro resta oggi, nel punto esatto del suo martirio, la lapide che riporta: «𝘗𝘦𝘳 𝘔𝘢𝘳𝘪𝘢𝘯𝘰 𝘋𝘦 𝘊𝘢𝘳𝘰, 𝘧𝘢𝘴𝘤*𝘴𝘵𝘢, 𝘲𝘶𝘪 𝘤𝘢𝘥𝘶𝘵𝘰 𝘪𝘭 7 𝘢𝘱𝘳𝘪𝘭𝘦 1921, 𝘪𝘯 𝘢𝘷𝘢𝘯𝘨𝘶𝘢𝘳𝘥𝘪𝘢 𝘴𝘶𝘭𝘭𝘦 𝘪𝘯𝘴𝘪𝘥𝘪𝘢𝘵𝘦 𝘷𝘪𝘦 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘴𝘰𝘨𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘳𝘦𝘥𝘦𝘯𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘶𝘪 𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘥𝘪𝘦𝘥𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘴𝘪𝘤𝘪𝘭𝘪𝘢𝘯𝘢 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘣𝘢𝘭𝘥𝘢 𝘨𝘪𝘰𝘷𝘪𝘯𝘦𝘻𝘻𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘪𝘭 𝘧𝘢𝘳𝘭𝘰 𝘱𝘢𝘳𝘦𝘷𝘢 𝘧𝘰𝘭𝘭𝘪𝘢 𝘦𝘥 𝘦𝘳𝘢 𝘦𝘳𝘰𝘪𝘴𝘮𝘰. 𝘔𝘪𝘴𝘪𝘭𝘮𝘦𝘳𝘪 𝘯𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘭𝘣𝘢 𝘳𝘢𝘥𝘪𝘰𝘴𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘳𝘢𝘨𝘨𝘪𝘶𝘯𝘵𝘢 𝘳𝘦𝘢𝘭𝘵𝘢̀ 𝘱𝘰𝘯𝘦, 𝘤𝘰𝘯 𝘧𝘦𝘥𝘦 𝘭𝘪𝘵𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘢𝘥 𝘰𝘯𝘰𝘳𝘦 𝘢𝘥 𝘦𝘴𝘦𝘮𝘱𝘪𝘰 𝘢 𝘮𝘰𝘯𝘪𝘵𝘰.
𝘓𝘶𝘨𝘭𝘪𝘰 1928 𝘈. 𝘝𝘐. 𝘔𝘖𝘙𝘐»
Oggi nell'anniversario della sua morte la nostra comunità ricorda il suo martirio, affiggendo decine di manifesti riportanti il suo nome, il suo volto e le parole, scolpite nella lapide, che il prefetto Cesare Mori volle incise come monito per le generazioni avvenire, proprio lì, in quella piazza di Misilmeri, dove Mariano De Caro ottenne l'eterna gloria.
[𝗘𝗿𝗼𝗶 𝗗𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗮𝘁𝗶] A tutela della memoria Patria
Tenente 𝗟𝗶𝘃𝗶𝗼 𝗕𝗮𝘀𝘀𝗶, pilota, nato a Trapani l’8 ottobre 1918.
Dal Collegio Militare di Napoli passò all’Accademia Aeronautica di Caserta e nel 1938 ottenne la nomina a sottotenente pilota in s.p.e. (servizio permanente effettivo).
Assegnato prima ad una squadriglia da bombardamento del 34° stormo, con la promozione a tenente nell’aprile 1940, ottenne di essere trasferito nella specialità caccia terrestre.
Frequentato un corso di specializzazione presso l’aeroporto di Trapani, fu trasferito, dal 26 ottobre 1940, al 154° gruppo autonomo da caccia.
Dopo avere partecipato a 63 azioni di guerra sul cielo della Grecia, ferito gravemente il 20 febbraio 1941, decedeva il 2 aprile successivo nell’Ospedale militare del Celio in Roma.
𝙈𝙚𝙙𝙖𝙜𝙡𝙞𝙚 𝙙’𝙤𝙧𝙤 𝙖𝙡 𝙑𝙖𝙡𝙤𝙧𝙚 𝙈𝙞𝙡𝙞𝙩𝙖𝙧𝙚
“𝐴𝑟𝑑𝑖𝑡𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑜 𝑝𝑖𝑙𝑜𝑡𝑎 𝑑𝑎 𝑐𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑣𝑎𝑡𝑜 𝑣𝑎𝑙𝑜𝑟𝑒 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒𝑐𝑖𝑝𝑎𝑣𝑎 𝑎 𝑛𝑢𝑚𝑒𝑟𝑜𝑠𝑒 𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑟𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖𝑜𝑠𝑒 𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑖 𝑔𝑢𝑒𝑟𝑟𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑖𝑢𝑡𝑒 𝑑𝑎𝑙 𝑠𝑢𝑜 𝑟𝑒𝑝𝑎𝑟𝑡𝑜 𝑎𝑏𝑏𝑎𝑡𝑡𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑖𝑛𝑑𝑖𝑣𝑖𝑑𝑢𝑎𝑙𝑒 𝑞𝑢𝑎𝑡𝑡𝑟𝑜 𝑣𝑒𝑙𝑖𝑣𝑜𝑙𝑖 𝑛𝑒𝑚𝑖𝑐𝑖. 𝐷𝑢𝑟𝑎𝑛𝑡𝑒 𝑢𝑛 𝑏𝑜𝑚𝑏𝑎𝑟𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑎𝑒𝑟𝑒𝑜 𝑠𝑢𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑜 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑜, 𝑒𝑠𝑒𝑔𝑢𝑖𝑡𝑜 𝑑𝑎 𝑝𝑟𝑒𝑝𝑜𝑛𝑑𝑒𝑟𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑒 𝑎𝑒𝑟𝑒𝑒 𝑛𝑒𝑚𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑐𝑜𝑟𝑡𝑎𝑡𝑒 𝑑𝑎 𝑐𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎, 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑣𝑎 𝑠𝑢𝑏𝑖𝑡𝑜 𝑖𝑛 𝑣𝑜𝑙𝑜 𝑎𝑓𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑙’𝑖𝑚𝑝𝑎𝑟𝑖 𝑙𝑜𝑡𝑡𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑠𝑢𝑝𝑟𝑒𝑚𝑎 𝑎𝑢𝑑𝑎𝑐𝑖𝑎 𝑒 𝑠𝑙𝑎𝑛𝑐𝑖𝑜 𝑖𝑛𝑐𝑜𝑚𝑝𝑎𝑟𝑎𝑏𝑖𝑙𝑒, 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑖𝑏𝑢𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑎 𝑠𝑡𝑟𝑜𝑛𝑐𝑎𝑟𝑒 𝑙’𝑜𝑓𝑓𝑒𝑠𝑎 𝑎𝑣𝑣𝑒𝑟𝑠𝑎𝑟𝑖𝑎 𝑒 𝑎𝑑 𝑎𝑏𝑏𝑎𝑡𝑡𝑒𝑟𝑒 𝑑𝑢𝑒 𝑎𝑝𝑝𝑎𝑟𝑒𝑐𝑐ℎ𝑖. 𝑅𝑖𝑚𝑎𝑠𝑡𝑜 𝑓𝑒𝑟𝑖𝑡𝑜, 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑙 𝑣𝑒𝑙𝑖𝑣𝑜𝑙𝑜 𝑔𝑟𝑎𝑣𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑎𝑛𝑛𝑒𝑔𝑔𝑖𝑎𝑡𝑜 𝑎𝑛𝑧𝑖𝑐ℎ𝑒́ 𝑠𝑎𝑙𝑣𝑎𝑟𝑠𝑖 𝑐𝑜𝑙 𝑝𝑎𝑟𝑎𝑐𝑎𝑑𝑢𝑡𝑒, 𝑡𝑒𝑛𝑡𝑎𝑣𝑎 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑙 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑜; 𝑚𝑎, 𝑛𝑒𝑙 𝑔𝑒𝑛𝑒𝑟𝑜𝑠𝑜 𝑡𝑒𝑛𝑡𝑎𝑡𝑖𝑣𝑜, 𝑎𝑖 𝑙𝑖𝑚𝑖𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑐𝑎𝑚𝑝𝑜 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑟𝑖𝑚𝑎𝑛𝑒𝑣𝑎 𝑎𝑣𝑣𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑓𝑖𝑎𝑚𝑚𝑒 𝑠𝑝𝑟𝑖𝑔𝑖𝑜𝑛𝑎𝑡𝑒𝑠𝑖 𝑑𝑎𝑖 𝑠𝑒𝑟𝑏𝑎𝑡𝑜𝑖 𝑓𝑜𝑟𝑎𝑡𝑖. 𝐺𝑟𝑎𝑣𝑒𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑢𝑠𝑡𝑖𝑜𝑛𝑎𝑡𝑜 𝑣𝑒𝑛𝑖𝑣𝑎 𝑠𝑜𝑐𝑐𝑜𝑟𝑠𝑜 𝑒 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑎𝑙𝑙’𝑜𝑠𝑝𝑒𝑑𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑜𝑣𝑒, 𝑑𝑜𝑝𝑜 𝑑𝑢𝑒 𝑚𝑒𝑠𝑖 𝑑𝑖 𝑎𝑡𝑟𝑜𝑐𝑖 𝑠𝑜𝑓𝑓𝑒𝑟𝑒𝑛𝑧𝑒, 𝑠𝑜𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑡𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑠𝑡𝑜𝑖𝑐𝑎 𝑓𝑖𝑒𝑟𝑒𝑧𝑧𝑎, 𝑐ℎ𝑖𝑢𝑑𝑒𝑣𝑎 𝑠𝑒𝑟𝑒𝑛𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑙𝑎 𝑔𝑙𝑜𝑟𝑖𝑜𝑠𝑎 𝑔𝑖𝑜𝑣𝑎𝑛𝑒 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑃𝑎𝑡𝑟𝑖𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑡𝑜𝑟𝑖𝑜𝑠𝑎, 𝑔𝑖𝑎̀ 𝑑𝑎 𝑙𝑢𝑖 𝑡𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑚𝑖𝑟𝑎𝑏𝑖𝑙𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑠𝑒𝑟𝑣𝑖𝑡𝑎.” Cielo della Grecia
[𝗘𝗿𝗼𝗶 𝗗𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗮𝘁𝗶]
Sergente Maggiore 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗼 𝗖𝗔𝗡𝗚𝗜𝗔𝗟𝗢𝗦𝗜, del 2° Reggimento della Divisione Littorio, nato il 5 gennaio 1914 a Carini (Palermo) morì il 20 marzo 1938 a Torrevelilla (Teruel) nella Battaglia d’Aragona-Ebro.
𝙈𝙚𝙙𝙖𝙜𝙡𝙞𝙖 𝙙’𝘼𝙧𝙜𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙢𝙚𝙢𝙤𝙧𝙞𝙖
“Sottufficiale di contabilità, dopo vive insistenze, otteneva di seguire il proprio reparto che andava a combattere, assumendo il comando di una squadra fucilieri. Ritto sulla trincea contesa, mentre col fuoco delle sue armi e con nutrito lancio di bombe a mano dava al reparto sublime esempio guerriero, veniva colpito a morte. Rifiutava di essere trasportato al posto di medicazione ed incitava i suoi a p***everare nella lotta, proferendo parole di conforto ad altri feriti. Magnifico esempio di attaccamento al dovere e di stoico sprezzo della vita”.
Sergente Maggiore 𝗨𝗺𝗯𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗥𝗨𝗦𝗦𝗢, dei Bersaglieri del Quartier Generale della Divisione Littorio, nato l’11 novembre 1908 a Palermo, fu ferito il 20 marzo 1938 sulla rotabile per Fornoles nella Battaglia d’Aragona-Ebro, morì il giorno seguente in un ospedale da campo.
𝙈𝙚𝙙𝙖𝙜𝙡𝙞𝙖 𝙙’𝘼𝙧𝙜𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙢𝙚𝙢𝙤𝙧𝙞𝙖
“Già distintosi in altro combattimento. Ricevuto ordine di eliminare con la propria squadra nuclei nemici infiltratisi sulla destra della colonna, portava con perizia i propri bersaglieri fino a distanza di assalto ed attaccava con slancio successivi gruppi di avversari. Ferito alla mano, non desisteva dalla propria azione; ferito nuovamente, continuava ad incitare alla lotta i propri bersaglieri. Decedeva all’ospedale il giorno seguente; sue ultime parole: Viva l’Italia!”.
Ieri a una conferenza partecipata ha segnato una risposta al mainstream e al pensiero unico, sul tema della guerra con Gianni Alemanno, portavoce del Comitato Fermare la Guerra Lorenzo Berti di Vento dell'Est e in collegamento Stefano Pavesi di Una voce nel silenzio .
Un ringraziamento va a tutti i partecipanti e i relatori che hanno permesso la buona riuscita dell'evento.
𝗨𝗡 𝗔𝗡𝗡𝗢 𝗗𝗜 𝗖𝗢𝗡𝗙𝗟𝗜𝗧𝗧𝗢
𝙁𝙀𝙍𝙈𝘼𝙍𝙀 𝙂𝙐𝙀𝙍𝙍𝘼 𝙀 𝙎𝘼𝙉𝙕𝙄𝙊𝙉𝙄 𝙋𝙀𝙍 𝙎𝘼𝙇𝙑𝘼𝙍𝙀 𝙇'𝙄𝙏𝘼𝙇𝙄𝘼
Sabato 18 Marzo ore 17:30
Via Altofonte 54 -
Dopo un anno dal conflitto tra Russia e Ucraina, sentiamo, dai governi occidentali parlare di invio di armi sempre più potenti, di sanzioni sempre più aspre e, dai mass media, di una "minaccia Atomica", ma qual è la verità? Quali sono le reali conseguenze economiche e diplomatiche per il nostro paese?
Ne parleremo con:
Gianni Alemanno Comitato Fermare la Guerra
Lorenzo Berti Vento dell'Est
in collegamento:
i volontari di Una voce nel silenzio
Sabato 18 Marzo, Palermo 🇮🇹
A breve maggiori informazioni
PALERMO ONORA I MARTIRI DELLE FOIBE
𝟭𝟬 𝗙𝗲𝗯𝗯𝗿𝗮𝗶𝗼: 𝗥𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗮 𝗶 𝗺𝗮𝗿𝘁𝗶𝗿𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗙𝗼𝗶𝗯𝗲.
Un Parroco, due marescialli dei carabinieri, tre agenti di polizia, tre sorelle, una studentessa di 25 anni e una bambina di 13 anni, sono queste le persone scelte per ricordare tutti quegli italiani uccisi tra il 1943 e il 1945 nel massacro delle Foibe.
Undici nomi per raccontare la storia di migliaia di uomini, donne e bambini delle terre giuliano dalmata, catturati, torturati, giustiziati e spesso gettati ancora vivi nelle foibe.
Per raccontare la storia di famiglie distrutte, di italiani arrestati dalle bande partigiane di Tito e spariti nel silenzio e nell'indifferenza di un popolo, quello italiano, che preferì girarsi dall'altro lato e non guardare ciò che stava accadendo.
Undici nomi per rappresentare l'esodo di 350 mila italiani in fuga dalle proprie case, giunti in Italia e denigrati, respinti ed etichettati da molti come "fascisti", perché in fuga da quello che veniva definito "il paradiso socialista."
Noi, anche a distanza di anni, abbiamo deciso di non girarci dall'altro lato, di non negare quella che è la storia d'Italia e degli italiani e come noi vogliamo che tutti ricordino e onorino il coraggio di chi morì solamente perché italiani.
Con questo gesto simbolico abbiamo voluto aggiungere alle vie della nostra città il nome di questi undici italiani, affinché anche la nostra città, priva di una via dedicata ai martiri delle Foibe, ricordi i loro nomi, conosca le loro storie e rispetti il loro sacrificio.
Perché nelle foibe non morirono fascisti, ma italiani.
*Nella descrizione delle foto le storie dei nomi scelti.
𝗥𝗜𝗖𝗢𝗥𝗗𝗔 𝗜 𝗠𝗔𝗥𝗧𝗜𝗥𝗜 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗙𝗢𝗜𝗕𝗘
Venerdì 10 Febbraio ore 17:30
Deposizione di fiori presso il cippo di villa martiri delle Foibe.
Per non dimenticare i massacri delle Foibe e l'esodo giuliano dalmata.
ACCA LARENTIA
1978 |7 GENNAIO | 2023
"𝐿𝑎 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑒' 𝑚𝑎𝑖 𝑣𝑎𝑛𝑎.
𝐿𝑒 𝑣𝑖𝑟𝑡𝑢' 𝑐𝑜𝑛𝑞𝑢𝑖𝑠𝑡𝑎𝑡𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑑𝑜𝑙𝑜𝑟𝑒 𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑠𝑎𝑐𝑟𝑖𝑓𝑖𝑐𝑖𝑜 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑝𝑖𝑢' 𝑐𝑜𝑟𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑜𝑑𝑖𝑜 𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑒.
𝐶𝑜𝑚𝑒 𝑖𝑙 𝑠𝑜𝑙𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑐𝑎𝑡𝑢𝑟𝑖𝑠𝑐𝑒 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑛𝑜𝑡𝑡𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑜𝑛𝑑𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑜 𝑡𝑎𝑟𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑙𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑎𝑛𝑛𝑜."
A Franco, Francesco e Stefano
NEL RICORDO NON LI HANNO UCCISI🌹
ACCA LARENTIA
1978 | 7 GENNAIO | 2023
Franco, Francesco, Stefano
NEL RICORDO NON LI HANNO UCCISI 🌹
TENACIA
IDENTITÀ
RIVOLUZIONE
Tra chi crede e chi lotta
Per un 2023 di Battaglie e di Vittorie!
𝗜𝗻 𝗺𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗟𝘂𝗶𝗴𝗶 𝗚𝗶𝗮𝗻𝗻𝗲𝘁𝘁𝗶𝗻𝗼 𝗺𝗲𝗱𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗱'𝗼𝗿𝗼 𝗮𝗹 𝘃𝗮𝗹𝗼𝗿 𝗺𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮𝗿𝗲.
Palermo, 16 aprile 1883 – Trento, 18 dicembre 1917.
Alla fine di ottobre 1917, con la disfatta di Caporetto, le truppe italiane in rotta furono costrette alla ritirata e a riposizionarsi dietro il fiume Piave.
Anche Giannettino, con il suo reparto, fu schierato sul fronte del Grappa.
Nel dicembre del 1917, partecipò con valore ai combattimenti contro le truppe austriache che si svolsero sul Colle della Berretta.
Il 18 dicembre, p***e la vita mentre cercava di aiutare alcuni commilitoni di un altro reparto che, sull’altura di Cà d’Anna sul Monte Grappa, rischiavano di essere aggirati dal nemico.
Per il suo eroico comportamento, gli fu conferita, il 16 agosto 1918, la medaglia d’oro al valor militare alla memoria.
𝙈𝙚𝙙𝙖𝙜𝙡𝙞𝙖 𝙙’𝙤𝙧𝙤 𝙖𝙡 𝙫𝙖𝙡𝙤𝙧 𝙢𝙞𝙡𝙞𝙩𝙖𝙧𝙚
«Sotto violento bombardamento nemico, ritto in piedi e completamente allo scoperto, incorò i compagni con elevate parole.
All’irrompere di nuclei avversari attaccanti fu primo a spingersi al contrattacco.
Rimasto quasi solo, per le gravi perdite subite dal reparto, sprezzante del pericolo, diede nuove prove di animo invitto.
Avute fracassate le gambe dallo scoppio di una granata nemica, fulgido esempio di serena fermezza, rifiutò recisamente di farsi trasportare per non esporre i compagni e rimase imperterrito sul posto, sotto il persistente fuoco avversario.
A sera, si spense senza un lamento, con il sorriso dei prodi sulle labbra.»
Valle Duga, 18 dicembre 1917.
"Il Paese va in rovina per mancanza di uomini, non per mancanza di programmi. E’ questa la nostra convinzione. Dobbiamo quindi non elaborare nuovi programmi ma allevare uomini, uomini nuovi."
Ricordiamo Codreanu così, facendo nostra, ogni giorno, l'idea di costruire uomini nuovi.
"Ciò che definiamo pensiero non precede i fatti, ma li segue"
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Palermo
Largo Rodrigo Pantaleone
Palermo, 90143
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Via ISIDORO LA LUMIA 56
Palermo, 90139
"Democrazia" vuol dire che il potere sta nelle mani del popolo. Oggi non è così, noi non decidiamo!
Viale Delle Scienze
Palermo, 90128
Pagina ufficiale del Coordinamento di Scienze Politiche e Scienze dell'Amministrazione dell'UDUPalerm
Palermo, 90121
ADERISCI IN FIAMMA TRICOLORE, [email protected] Il 3/3/95 nasce il "Movimento Sociale Fiamma Tricolore", l'obiettivo è di "proseguire" la storia e le battaglie socialita...
Palermo
Lista Cento Passi per la Sicilia - Palermo - Elezioni regionali 25 settembre 2022 - Caterina Chinnici Presidente
Via Nunzio Morello 23B
Palermo, 90100
Moderati nei valori ma decisi e radicali nell'azione.
Piazza Del Parlamento, 1
Palermo, 90134
Il gruppo parlamentare all'Assemblea Regionale Siciliana che rappresenta il partito politico fondato
Via Arrigo Boito, 7
Palermo, 90145
«Ogni generazione deve scoprire, in una relativa opacità, la sua missione, adempierla o tradirla»