Libreria Trebisonda

Scherzetto.

Turchese 8!

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LIBRERIA TREBISONDA

APERTURA STRAORDINARIA
SABATO 2 NOVEMBRE DALLE 21 ALLE 24

Trebisonda, come la città leggendaria,
come un porto di mare crocevia di culture.
Libreria indipendente a San Salvario
Specializzata in editoria indipendente.
Narrativa, saggistica, fumetti e libri per
l'infanzia. Organizza incontri con autori, autrici, corsi, iniziative per l'infanzia.

Orario: Da Martedì a Sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 19:30
Via Sant'Anselmo, 22
trebisondalibri.com

"Spostarci da un luogo all’altro grazie all’energia che è nei nostri muscoli, socializzare con il passeggero che abbiamo di fronte su un treno, contemplare un orizzonte di colline, preparare un piatto per le persone che amiamo, proiettare su un soffitto i nostri sogni a occhi aperti, giocare con i nostri figli e animali, dormire, convivere nel senso più esteso del termine, sono piccoli atti sovversivi nei confronti di un sistema che attribuisce un prezzo a tutto e a tutti e marginalizza e spesso disprezza tutte le cose e tutti coloro che non possono essere comprati. Se c’è una cosa che spero vi resti quando chiuderete questo libro, è l’idea che il tempo non è un lusso. Il tempo è un diritto."

Venerdì 8 novembre alle 18:30 Davide Mazzocco presenta "Riconquistare il tempo" (People) con Francesca Druetti e Elisa Gallo.

Trebisonda.

Mi hanno ispirato due cose: "Lighthouse Book" di Davide Bonazzi e "Trebisonda. L'impero incantato tra storia e leggenda" di Tommaso Braccini (Salerno); così ho creato dei cartoncini A4 che troverai appesi o appoggiati agli scaffali.
Ti piacciono?

Domani, 1° novembre, la libreria è regolarmente aperta; mentre sabato 2 farà nottata bianca insieme a studi d'arte e gallerie

Passa a trovarci!

Adesso, nella libreria gremita, Irene Bonino presenta La giraffa non c'entra (8tto edizioni) con Demetrio Paolin.

Nell'ambito del progetto R-ESISTENZE.

E qui lo trovi

Domani, mercoledì 30 ottobre, alle 18:30, Irene Bonino presenta La giraffa non c’entra (8tto edizioni) in dialogo con Demetrio Paolin.

L’incontro rientra nel progetto di rete tra case editrici denominato r-esistenze.

Spesso succede che un nome si porti dietro un destino, a volte trascinato col fare pigro e indolente di chi sa già cosa lo aspetta, altre con la determinazione caparbia di chi a quel destino già segnato non si arrende. Il destino di Caterina si snoda nell’aria densa e lattiginosa della provincia, all’ombra di treni che sembrano passare sempre al momento sbagliato. Ma lei ha un sogno, anzi più di un sogno, un progetto, e per realizzarlo ha accettato di portare su di sé un marchio che è allo stesso tempo una premonizione: essere quella strana, quella diversa, quella che se ne vuole andare.

E poi c’è il destino dell’altra Caterina, la sua bisnonna. Un destino che parla di povertà, di oceani e bastimenti, di un viaggio di sola andata per l’America e di una zia, Minerva, che la cresce come una figlia. Lì, a Little Italy, tra stoffe vistose e abiti tagliati per sembrare quelli dei ricchi, Minerva non le insegna soltanto un mestiere ma soprattutto l’arte di essere libera. Poi il ritorno. Doveva essere solo per qualche mese, dicevano, ma nel frattempo è trascorsa una vita intera. Di là, oltre l’oceano, Caterina ha lasciato i frammenti di un’esistenza che ha cercato fino all’ultimo di ricomporre fino a quando, nelle parole e nei ricordi di nonno Ernesto, le storie di due donne che hanno condiviso il nome e una ostinata vocazione alla diversità si ricongiungono inserendo l’ultimo tassello di un puzzle che racconta quattro generazioni.

Un ritratto di famiglia tratteggiato con voce delicata e toccante, ricco di figure femminili potenti, su cui torreggia una monumentale Minerva a tessere ricordi e annodare le trame sgargianti di un racconto difficile da dimenticare.

Irene Bonino è nata ad Asti. Ha abitato diversi anni a Milano e ha lavorato come giornalista. Attualmente vive nei Paesi Bassi. La giraffa non c’entra è il suo romanzo d’esordio.

8tto Edizioni

Oggi su la Repubblica Torino una storia che ci fa urlare all'"incredibile" f***e avventura. Alessandro De Vito e la collana di letteratura ceca !!!
Un grazie a Gianluca Favetto che ha intervistato Alessandro De Vito e l'ha raccontata...

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... per motivi di famiglia

Giovedì 31 ottobre alle 18:30, presentazione del numero 8 della rivista Turchese, a cura di STC Edizioni.

Turchese è una rivista senza senso: costa tanto stamparla, costa tanto il tour di presentazioni che organizziamo per ogni numero, e costa tanto anche presentarla, in certe occasioni — ma è così bella che continuiamo a pubblicarla. Racconti e fotografie: questo il contenuto, racconti e fotografie realizzati le une sulla base degli altri. Italiani e non, esordienti e affermati, gli autori e le autrici che collaborano con noi ci affidando i loro lavori inediti che curiamo, impaginiamo e, quando serve, facciamo tradurre. E, siccome l’uscita di ogni numero è un appuntamento così imperdibile, abbiamo iniziato una campagna abbonamenti che comprende tre numeri a un prezzo scontato (e qualche regalino da parte della redazione). Nel frattempo, ci impegniamo a far diventare Turchese un oggetto da collezione, così che, nel caso — impossibile — che non vi piacciano né i racconti, né le fotografie, fra qualche anno possiate rivenderla.

Mercoledì 30 ottobre alle 18:30 Bonino presenta La giraffa non c’entra (8tto Edizioni) in dialogo con Demetrio Paolin. L’incontro rientra nel progetto di rete tra case editrici denominato r-esistenze.

Spesso succede che un nome si porti dietro un destino, a volte trascinato col fare pigro e indolente di chi sa già cosa lo aspetta, altre con la determinazione caparbia di chi a quel destino già segnato non si arrende. Il destino di Caterina si snoda nell’aria densa e lattiginosa della provincia, all’ombra di treni che sembrano passare sempre al momento sbagliato. Ma lei ha un sogno, anzi più di un sogno, un progetto, e per realizzarlo ha accettato di portare su di sé un marchio che è allo stesso tempo una premonizione: essere quella strana, quella diversa, quella che se ne vuole andare.

E poi c’è il destino dell’altra Caterina, la sua bisnonna. Un destino che parla di povertà, di oceani e bastimenti, di un viaggio di sola andata per l’America e di una zia, Minerva, che la cresce come una figlia. Lì, a Little Italy, tra stoffe vistose e abiti tagliati per sembrare quelli dei ricchi, Minerva non le insegna soltanto un mestiere ma soprattutto l’arte di essere libera. Poi il ritorno. Doveva essere solo per qualche mese, dicevano, ma nel frattempo è trascorsa una vita intera. Di là, oltre l’oceano, Caterina ha lasciato i frammenti di un’esistenza che ha cercato fino all’ultimo di ricomporre fino a quando, nelle parole e nei ricordi di nonno Ernesto, le storie di due donne che hanno condiviso il nome e una ostinata vocazione alla diversità si ricongiungono inserendo l’ultimo tassello di un puzzle che racconta quattro generazioni.

Un ritratto di famiglia tratteggiato con voce delicata e toccante, ricco di figure femminili potenti, su cui torreggia una monumentale Minerva a tessere ricordi e annodare le trame sgargianti di un racconto difficile da dimenticare.

Irene Bonino è nata ad Asti. Ha abitato diversi anni a Milano e ha lavorato come giornalista. Attualmente vive nei Paesi Bassi. La giraffa non c’entra è il suo romanzo d’esordio.

Oggi, sabato 26 ottobre, alle 18, Rossano Pestarino presenta "Espera, poesie 2021-2022" (edizioni Il Canneto) in dialogo con Edoardo Acotto. Letture a cura di Nicoletta de Biasi.

L’attesa, la speranza. La scrittura e la paura. Tra i moti stanchi del cuore, gli inganni del sogno e del tempo, gli affetti familiari e amicali, i libri letti e scritti, poesie che testimoniano, in una musica che abbraccia il parlato, la vita irriducibile, i colori del mondo, la fedeltà delle stagioni, a dispetto del vuoto della perdita e delle pulsioni che annullano. Le città, le strade, l’azzurro del cielo e del mare brillanti anche nel buio dell’incubo e nel lontano rimbombo della Storia.

Rossano Pestarino insegna Letteratura italiana presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Pavia. Si è occupato prevalentemente di argomenti relativi al Cinquecento e all’Ottocento. Ha pubblicato le sillogi poetiche "Lune d’Honan" (Manni, 2012), "Lingua che non so" (La Vita Felice, 2014) e "I pesci remo" (Italic, 2019).

Domani, sabato 26 ottobre, alle 18, Rossano Pestarino presenta Espera, poesie 2021-2022 (edizioni Il Canneto) in dialogo con Edoardo Acotto. Letture a cura di Nicoletta de Biasi.

L’attesa, la speranza. La scrittura e la paura. Tra i moti stanchi del cuore, gli inganni del sogno e del tempo, gli affetti familiari e amicali, i libri letti e scritti, poesie che testimoniano, in una musica che abbraccia il parlato, la vita irriducibile, i colori del mondo, la fedeltà delle stagioni, a dispetto del vuoto della perdita e delle pulsioni che annullano. Le città, le strade, l’azzurro del cielo e del mare brillanti anche nel buio dell’incubo e nel lontano rimbombo della Storia.

Oggi alle 18, Stefano Tarquini è in libreria con la raccolta di poesie "Cucina vigliacca. Ricette per rimanere in vita", e ne parla con Claudia Grande e Rosanna Frattaruolo.

Ecco dalla prefazione, in forma di lettera all'autore, di Barbara Giuliani: "La tua cucina vigliacca, ingannevole nel titolo, si è invece presa un bel po’ di coraggio per dire d’amore, toccando tutte le lettere dell’alfabeto, per non tralasciare nulla e rassettare con fare casalingo questo luogo domestico che ogni giorno ci vede attori di un processo vitale legato al più grande sentimento che siamo chiamati a difendere, o forse in alcuni casi a offendere."

Io direi di ve**re, magari ti scalda il cuore; il che qui a Londra, ogni tanto, male non fa.

SEI BELLA COME ROMA STR*NZA COME MILANO ma come la mia Torino non c’è nulla mi dispiace. Chi ci vive lo sa, e chi verrà a sentirci giovedì 31 ottobre (🎃) lo sa ancora di più. Ci vediamo a casa, alla , alle 18:30. Mettetevi comodɜ, e no, non serve vi togliate le scarpe prima di entrare. Malvina sa essere comprensiva. Modera .giulio, anche se, come giustamente ci hanno fatto notare, le parole “modera” e “giulio” nella stessa frase non si possono sentì.