CAOS artisti associati

Il 6 di ottobre sarà l'ultimo giorno per visitare la mostra "la consuetudine del genio" che si svolge a Treviso in Palazzo dei Trecento.
Una raccolta di opere dal 1971 al 2021 del maestro Mario Eremita che lungo la sua carriera, svolta in grandissima parte nel proprio studio a dipingere, ha sempre rifiutato il senso dell'aura che si vuole circondi l'opera, per dare invece a quest'ultima la sua dignità nel rispetto di chi è in grado di vedere.
L'artista che rispetta il suo pubblico è un'antica e desueta tradizione delle arti. Essendo in passato il pubblico attento e partecipe delle arti istesse.

L'arte, come molte altre cose umane, non ha alcun interesse per un qualsiasi criterio meritocratico. Ciò che conta sono le pubbliche relazioni.
E aggiungo che "il sistema dell'arte" è per definizione il concetto più corrotto che possa esistere. E ciò non è un giudizio morale perché lo si vorrebbe incorruttibile, bensì un'osservazione di un fatto funzionale e congenito.
Le rimbombanti terminologie che ormai sono il basso continuo delle "spiegazioni" di vari e controversi intenti artistici non hanno altro ruolo che quello di tentare ( ignomignosamente ) un'operazione "decor" nei rispetti di un fenomeno precipitosamente rivolto alla sua propria decomposizione.

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