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PFAS: la contaminazione delle acque riguarda anche la Toscana - Greenpeace Italia Dopo il Veneto, la Lombardia e il Piemonte, anche la Toscana risulta contaminata da PFAS, sostanze chimiche pericolose per la salute.
Oggi presidio per la pace a Mirano in Piazza Martiri, in occasione della giornata nazionale di mobilitazione per il cessate il fuoco in Ucraina e Palestina.
Comunicato stampa Coordinamento No Inceneritore Fusina 17 febbraio 2024
⚠️LIVELLI ALTISSIMI DI PFAS NEI SUOLI INTORNO A PORTO MARGHERA: ALLARME DEI COMITATI⚠️
‼️Trovati livelli altissimi di PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) nei terreni intorno a Porto Marghera, nei pressi di Malcontenta: è questo il responso di una indagine indipendente svolta dai comitati del Coordinamento No Inceneritore Fusina alla fine di novembre del 2023. Scatta l'allarme:
‼️“L'inquinamento da PFAS è molto più grave di quello che ci vogliono far credere, e i nostri campionamenti indipendenti sono la riprova che anche il territorio intorno a Porto Marghera è pericolosamente esposto a questo tipo di contaminazione. Un elemento pesantissimo che va a peggiorare ulteriormente il già critico quadro ambientale nell'area metropolitana di Venezia.
CHIEDIAMO fin da subito una
🟠INDAGINE da parte di ARPAV,
🟠lo STOP IMMEDIATO AGLI INCENERITORI di ENI Rewind e di Veritas, sicure fonti di emissione di PFAS. 👉invitiamo i cittadini, ma anche le autorità, a partecipare all' ASSEMBLEA POPOLARE convocata per il 22 FEBBRAIO alle ore 18.00 al Teatro Aurora a MARGHERA per discutere insieme di questa drammatica situazione e dei rischi per la salute e per l'ambiente”.
👉Il Coordinamento No Inceneritore aveva deciso di ricercare i PFAS nei terreni, dopo che dal precedente studio sulle uova di galline allevate in pollai familiari, erano state riscontrate concentrazioni altissime di diossine, PCB e per l'appunto anche di PFAS.
Il campionamento, per ragioni di costi, ha riguardato solo due punti nei pressi di Malcontenta, precisamente un campione di terreno è stato prelevato in un parco giochi in via Moranzani, e l'altro in un'area verde incolta lungo la stessa via ma molto più vicino alla centrale ENEL e all'inceneritore di Fusina.
I comitati precisano che i campionamenti sono stati effettuati sulla parte più superficiale del suolo fino a una profondità di circa 20 cm (top soil), seguendo tutte le procedure del caso e affidando le analisi a un laboratorio certificato e accreditato con sede in Veneto.
👉I risultati vengono resi noti solo ora perchè non esistendo ancora riferimenti normativi certi, è stato richiesto un supporto scientifico ai Medici per l'Ambiente (ISDE), che solo dopo una attenta e laboriosa lettura di molti studi scientifici svolti in tutto il mondo, e in particolare negli USA, sono riusciti a fornire dei parametri comparativi utili a capire la gravità della situazione locale. ‼️"IIl dato è impressionante – affermano gli esponenti dei comitati- le concentrazioni di PFOS e PFOA riscontrate nei due campioni di terreno di Malcontenta, confrontate con i dati delle concentrazioni medie dei suoli pubblicati ad oggi in letteratura scientifica, sono tra le più alte a livello mondiale. Livelli molto più elevati si trovano solamente in suoli vicini ad impianti di produzione o di utilizzo di PFAS in fase produttiva o di utilizzo di schiume antiincendio.
❗Secondo la zonizzazione regionale il nostro territorio non risulta inquinato da PFAS, ma è evidente che le mappe che suddividono il Veneto in zona rossa, gialla e verde elaborate dalla Regione dopo il disastro Miteni, sono superate se non addirittura fuorvianti”.
👉Nel primo campione (MS1) la concentrazione di PFOS+PFOA è risultata pari a 3,37 ug/kg ss (microgrammi per kilogrammo di sostanza secca), mentre la somma totale di PFAS si attesta sul valore di 4,3 ug/kg ss. Va molto peggio per il secondo campione (MS2) quello più vicino all'inceneritore di Veritas, che registra 9,6 ug/kg ss per la somma di PFOS e PFOA, mentre la somma totale di PFAS è pari a 10,6 ug/kg ss.
📌Per avere un parametro di riferimento basti pensare che la media della somma di PFOA e PFOS riscontrata in 5700 campioni raccolti in più di 1400 aree in tutto il mondo, che comprendevano giardini residenziali, campi agricoli, cortili di scuole, siti commerciali e parchi, è stata di 5,4 ug/Kg.
📌Una ulteriore conferma della gravità della situazione arriva dal confronto con l'indagine di ARPAV effettuata tra il 2016 e il 2019 sui terreni interessati dagli sversamenti della Miteni: ebbene i valori di PFAS rilevati nei due campioni di terreno prelevati a Malcontenta risultano di gran lunga superiori a quelli riscontrati in molti campioni analizzati da ARPAV nella “zona rossa” del vicentino, tanto da essere paragonabili con quelli che hanno registrato le concentrazioni più alte. Infatti, nello studio di ARPAV solo in 2 campioni su 20 la somma totale di PFAS si attesta sul valore di 12 ug/Kg ss, mentre gli altri sono tutti al di sotto dei 9 ug/Kg ss.
‼️In considerazione che le aree testate sono distanti da stabilimenti di produzione/lavorazione di PFAS, e che l'indagine ha riguardato la parte più superficiale del suolo, si può ipotizzare che la causa sia dovuta alla deposizione di queste sostanze a seguito dell'incenerimento di rifiuti urbani e di fanghi contenenti PFAS, vista anche la vicinanza dell'inceneritore di Veritas, e della centrale termoelettrica Palladio che per anni ha bruciato rifiuti insieme al carbone. 👉D'altra parte diverse ricerche nel mondo hanno dimostrato come nelle aree intorno agli inceneritori nel raggio di diversi km la concentrazione di PFAS nei suoli è significativamente più alta.
👉Una evidenza che smentisce clamorosamente le rassicurazioni sia di ENI Rewind sia di Veritas circa la non pericolosità dei loro impianti, in particolare per quanto riguarda proprio i PFAS.
👉I Comitati tornano a chiedere con forza alla Regione e alle Autorità competenti di interrompere l'iter di approvazione dell'inceneritore di fanghi di ENI Rewind , lo stop alla seconda linea di Veritas e il divieto di incenerire fanghi nella linea L1.
Il Coordinamento sollecita la massima partecipazione all'assemblea del 22 febbraio alle ore 18 al Teatro Aurora di Marghera per rilanciare la mobilitazione con ancora più forza dopo questi risultati così preoccupanti.
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🔴 ENI PROVA A ZITTIRCI!
📢 Il colosso fossile ha annunciato una causa di risarcimento danni per diffamazione contro noi e ReCommon, soltanto per aver chiesto a ENI una vera strategia di decarbonizzazione.
🙌Ancora una volta ENI prova a zittire chi chiede un reale cambiamento anziché abbandonare il petrolio e il gas che alimentano l’inferno climatico.
🔥Non resteremo in silenzio. Continueremo a denunciare con ancora più forza le responsabilità di ENI finché non avremo giustizia!
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