Marika Agirelli Counselor

Counselor Professionista REICO
N. 2109
(Ai sensi della L.4/2013)

📌Colloqui individuali
📍Forlì e online

25/08/2024

Gli alleati sociali: far in modo che le relazioni che scegliamo siano nutrienti.

Come capire se il contesto in cui viviamo, le persone che abbiamo scelto e di cui ci circondiamo sono compatibili con noi?

Ecco alcune domande da farsi e a cui sarebbe bene trovare una risposta per comprendere se siamo con le persone giuste per noi quando siamo in loro compagnia:

- Come ti senti?
- Sei a tuo agio?
- Stai dicendo quello che pensi o stai recitando una parte?
- Se dovessi uscirci ogni giorno come ti sentiresti?
- Ti risuona quello che dicono?
- Lo senti banale o brillante?
- Sei in accordo o disaccordo con ciò che viene detto?
- Senti interesse per la loro vita e loro ne hanno per la tua?
- C'è interazione? O sono continui monologhi che solitamente trapelano un'insicurezza?
- Senti la disponibilità di andare in profondità?
- Riesci a divertirti?

Scegliamo le persone che ci fanno stare bene, chi riesce a vedere e ti**re fuori il nostro meglio, chi ci suscita curiosità, chi riesce a far emergere la nostra parte autentica, quella vera, chi ci mette a nostro agio e ci permette di essere anche vulnerabili senza averne paura. Saranno i nostri grandi alleati di vita.

Abbiate cura di voi❤️🌱

10/08/2024

I bambini attorno all'anno e mezzo, indicativamente, hanno la fase del pieno sviluppo dell'attaccamento: imparano dunque a leggere il mondo rispetto a quanto sono sicure, evitanti o ambivalenti le esperienze relazionali con chi si occupa di loro.

Quando ad esempio, travolti dall'energia e dalla curiosità tipica di quell'età, intraprendono un gioco o un tentativo ritenuto dal caregiver pericoloso, le possibili reazioni dell'adulto possono essere:

1) pronunciare un secco NO e poi indirizzarlo verso un'azione meno pericolosa o trovare e portarlo in un luogo adatto affinché quell'azione possa essere svolta in sicurezza.

(Attaccamento con base sicura)
I bambini imparano ad applicare in modo ottimale i 'freni neurali' e percepiscono sempre la sintonia delle loro relazioni significative.

2) ignorare le azioni del bambino finché le conseguenze non emergono dicendo "così non si fa" e ignorarlo nuovamente.

(Attaccamento su base evitante)
Questi bambini vanno incontro a continue frustrazioni, imparano che la sintonia nelle relazioni non esiste e silenziano le emozioni, soprattutto positive, e si privano delle relazioni profonde e intime.

3) urlare NO! Arrabbiandosi, sentendosi poi in colpa della reazione così dura, cercare in qualche modo di recuperare l'armonia con un abbraccio o un regalo per non sentirsi più in colpa, per poi distaccarsi di nuovo perché comunque ci si sente delusi dal comportamento pericoloso.

(Attaccamento a base Ambivalente o ansiosa-resistente)
I bambini che crescono con caregiver altalenanti che prima sono amorevoli e poi giudicanti e sprezzanti sono ripetutamente feriti ed umiliati, non imparano a regolare le proprie pulsioni istintive e si sentono sbagliati continuamente, crescono nel terrore di ve**re abbandonati.

[Quando un bambino si sente amato e accudito, importante agli occhi delle figure fondamentali della sia vita, il benessere che ne risulta crea una riserva di positività. Questa, a sua volta, sembra alimentare un altro impulso primario: il desiderio di esplorare il mondo circostante (ed entrare in relazione profonda).]
~Intelligenza Sociale, D. Goleman

E tu in quale atteggiamento ti ritrovi maggiormente?
Siamo sempre in tempo per coltivare il terreno fertile per le nostre relazioni significative e sane.
Abbiate cura di voi🌱❤️

03/08/2024

Il falso Sé si riferisce a quella parte del Sé che riflette l'adattamento compiacente alle richieste dell'ambiente, in contrapposizione al vero Sé, la sede più intima spontanea e autentica degli affetti e dei bisogni.

Chi costruisce la propria immagine sul falso Sè e dunque su quello che gli altri si aspettano da te, buono o cattivo quale che sia, non percepirà mai l'amore e la stima delle persone in quanto quell'amore e quella stima sono riversate solo sull'immagine che si mostra agli altri e che non si sente propriamente autentica.

Chi non trova il coraggio di ricontattare il proprio vero Sè è destinato a non sentirsi mai davvero amato, compreso, accolto.

~Winnicott, il falso Sé

23/07/2024

Nella foto trovate 3 delle 36 immagini del test di lettura della mente negli occhi di Baron-Cohen, chi ottiene i punteggi più alti in questo test è dotato di ottima empatia, chi, invece, raggiunge pessimi risultati è probabilmente affetto da autismo.

Per ogni sguardo indovinate quale dei 4 aggettivi dati descrive meglio ciò che l'individuo comunica:

Sguardo 1: grato, ostile, ammiccante o deluso.

Sguardo 2: imbarazzato, scherzoso, abbattuto o sicuro di sè.

Sguardo 3: serio, stupito, imbarazzato o allarmato.

(Le risposte nei commenti a breve.)

Photos from Marika Agirelli Counselor 's post 18/07/2024

Esistono motivi profondi che ci portano a diventare 'cattivi' e a compiere gesti malefici (fare male).

Nella sua etimologia cattivo deriva da 'catturato' diventiamo schiavi, in cattività della nostra storia personale senza dare opportunità ne vedere più il resto delle sfumature che la realtà offre.

Questi motivi agiscono in noi molto spesso per modeling (seguendo l'esempio ricevuto ricalcandolo o agendo in contrasto con esso). Facciamo di tutta l'erba un fascio.

Possiamo riconoscere questo atteggiamento quando usiamo generalizzare, cancellare o distorcere la realtà.
In qualche modo i 'cattivi' sono stati vittime di comportamenti abusati, violenti, traumatici fisicamente o psicologicamente e si difendono attraverso l'azione malvagia perché è l'unica strada che conoscono e di cui si sono convinti possa proteggerli.

Con questo non voglio sussumere che si debba condonare o passare sopra alle scorrettezze, anzi, ognuno ha il diritto di mettere solidi confini al proprio benessere, sia nei propri confronti, sia come esempio per gli altri che possono imparare attraverso l'educazione a cambiare il proprio operato interno ed esterno.

Con ciò mi appello a chi sente di far parte del mondo dei 'cattivi' e vuole ottenere una crescita e un miglioramento nella propria vita. Solo chi ha la consapevolezza di questo e attiva l'automotivazione al cambiamento ha la possibilità di crescere e ampliare la realtà circostante.

"Se la sofferenza ci ha resi 'cattivi',
Allora l'abbiamo sprecata"

Abbiate cura di voi🌱❤️

~Immagini tratte da: L'infanzia dei cattivi e come divennero così malefici, S.Perez e B.Lacombe

16/07/2024

Cambiare dal greco 'kamptein' significa curvare, piegare.

Inteso come intraprendere una nuova strada.
È in pratica ampliare la propria mappa conoscere una versione nuova più grande di sé.

Cambiare diventa sinonimo di crescere, avere un ventaglio di scelte e atteggiamenti maggiori rispetto al passato.

Non significa che il passato viene cancellato significa che si possono trovare strategie, pensieri, posture diverse da quelle usate in precedenza e più efficaci per la ricerca della propria felicità e mantenere sane le proprie relazioni.

'Sono fatto così' è una credenza a cui troppo spesso crediamo per comodità e per paura perché 'cambiando la strada vecchia per la nuova, si sa cosa si lascia ma non si sa cosa si trova'...

Si trova una gratificazione immensa, si trovano nuovi modi di pensare, di agire, di emozionarsi, si ritrovano risorse e potenziali nascosti.

Cambiare allora diventa sinonimo di conoscere, migliorarsi, ampliarsi, aprire le porte, uscire dalla zona comfort, ricercare la felicità, crescere e aiutarsi a stare meglio.

01/07/2024

Prima di tutto, noi non vediamo le emozioni sul viso degli altri, bensì le sentiamo.

Il nostro cervello è strutturato per riconoscere le espressioni del volto altrui non passando dal classico processo visivo in cui l'encefalo vede l'oggetto e lo contestualizza. Abbiamo una via, chiamata la "via bassa", che ci invia il messaggio, registrato come sensazione, addirittura ancora prima di renderci conto di cosa stiamo guardando.

Questo si è scoperto grazie ad alcuni pazienti completamente ciechi in cui la corteccia visiva si era scollegata dal cervello, che di conseguenza non era più in grado di decifrare gli oggetti.

Dopo alcuni test in cui venivano mostrate forme di tutti i genere (tonda, triangolare, rettangolare ecc...), i pazienti non erano in grado in nessun modo di distinguere le forme dunque avevano perso la vista.

Quando invece furono fatte 'vedere' loro alcune immagini con su dei volti che indicavano una ben data emozione, i pazienti ciechi riuscivano sorprendentemente a distinguere in modo efficace quale fosse l'emozione della foto.

Questo avviene in quanto l'amigdala registra l'informazione e riesce (grazie alla 'via bassa, ovvero un altro percorso celebrale che tutti abbiamo innato) a far apparire in loro la sensazione dell'emozione in corso sul viso dell'immagine.
Sebbene questi pazienti non ci vedessero, erano in grado di sentire e leggere l'emozione trasmessa dalle foto.

Questo il prodigioso mondo emotivo che ci contagia senza troppe volte esserne consapevoli.

Radio - Canale Italia 28/06/2024

DOMANI 29/06/2024
dalle ore 10:00 alle ore 24:00 in modo continuativo.

Potrete ascoltarmi alla Radio su Storytime, attraverso il seguente canale:

https://canaleitalia.it/radio/

Per ascoltare il mio intervento vi invito a collegarvi al link e a cliccare sul banner
‘𝘼𝙨𝙘𝙤𝙡𝙩𝙖 𝙍𝙖𝙙𝙞𝙤 𝙎𝙩𝙤𝙧𝙮𝙏𝙞𝙢𝙚 - 𝙀𝙢𝙞𝙡𝙞𝙖 𝙍𝙤𝙢𝙖𝙜𝙣𝙖'
Play! ▶️

(Gli interventi saranno in ordine alfabetico e con il tasto di destra potrete scegliere l’intervento che volete ascoltare ⏭️)

Radio - Canale Italia Radio Canale Italia ti fa compagnia 7 giorni su 7 con la grande musica degli anni Ottanta, Novanta e Duemila, per arrivare ai successi dei giorni nostri. In più hai tutte le news e approfondimenti di musica, costume e spettacolo.

26/06/2024

INSIDEOUT2

⚠️❗️Allarme SPOILER⚠️❗️
[Se ancora non lo hai visto e non vuoi spoilerarti il film ti invito a NON proseguire con la lettura.]

A mio avviso sono davvero tanti gli spunti di riflessione che lascia questo film, rende l'idea in modo efficace e semplice di cosa accade quando un'emozione prende il comando anche quando, in modo inconsapevole, ci sequestra.

Non è un film di adolescenti, è di tutti.
Adulti compresi. A tutti succede.
Tutti creano e hanno emozioni, ricordi, convinzioni, credenze, rimozioni, sequestri emotivi.
La differenza sta nel chi ha più o meno sensibilità e più o meno consapevolezza e dunque più (o meno) libertà di decidere quale atteggiamento applicare davanti ad un'emozione scomoda.

Nella scena cruciale in cui si attiva l'attacco d'ansia, ad un certo punto riemergono tutte le emozioni che Ansia aveva cercato di rimuovere e non contattare più (chiudendole nel barattolo e cestinandole nella zona d'ombra).

[Questo fa l'ansia: ci protegge da pericoli che non si vedono, come dichiara lei stessa nel film collegandosi a Paura. Quei pericoli, che immagina proiettati nel futuro, sono le nostre emozioni primarie non socialmente accettate dal gruppo sociale di riferimento, come ad esempio il piacere e la gioia di una musica ritenuta infantile dagli altri che mette a rischio la nostra integrazione col gruppo e il nostro senso di appartenenza.]

La scena prosegue con Gioia che cerca di fermare Ansia che intanto è dentro a un vortice ( ovvero il 'sequestro emotivo' e può succedere con qualunque emozione prenda il sopravvento).

Gioia dice: -Ansia Fermati!!! Non puoi decidere tu chi è Riley!!!! ...lasciala andare...-

Ansia a quel punto rallenta... e risponde a Gioia: -"Hai ragione, non spetta a NOI decidere chi è Riley!

Parte a questo punto il flashback di Gioia che si rende conto di aver scelto fino a quel momento quali ricordi buttare nell'inconscio quali invece tenere a lungo termine, evitando però così di definire in Riley un senso di sé piu autentico e completo, in tutte le sue sfaccettature, nel bene e nel male. Bellissima l'idea di rendere in senso di sé come un groviglio di corde che vibrano dai ricordi con parole, suoni, colori diversi.

[Questo quello che stiamo facendo ad oggi con la ricerca smodata della felicità a tutti i costi.
Questo quello che facciamo quando una sofferenza è troppa per noi fino ad arrivare a casi più estremi quando, oramai 'adulti', si asserisce di aver avuto un'infanzia bellissima. Rimuovere tutti i ricordi dolorosi dalla memoria consapevole lasciandoli nell'inconscio può far crescere Ansia e Paura e non ci concede di essere autentici, completi, adulti fino a farci ammalare.]

Sia il senso di sé creato da Gioia che quello creato da Ansia da soli non reggono, non definiscono chi siamo. Nessuna emozione singola può definirci siamo complessi e ambivalenti, affascinanti per questo motivo.

Il vero e autentico senso di sé sano che si crea in Insideout2 quando anche Gioia stacca la propria credenza di sé comincia a cambiare forma, colore, dimensione, parole, suonodella voce, diventa flessibile, dinamico in evoluzione continua...

"Sono una brava persona"

"Non sono all'altezza "

"Sono egoista"

"Sono gentile"

"Ho bisogno di integrarmi"

"Ma voglio essere me stessa"

"Sono coraggiosa"

"Ma ho anche paura"

"Il successo è... ma io commetto errori, sono buona, sono cattiva, sono una buona amica...

A volte mi serve aiuto..."

A questo punto si vede Riley che respira più profondamentee tocca la panchina su cui è seduta, ricontatta il presente e torna in relazione con sé stessa e le amiche.

Le emozioni sono una guida che ci aiuta come una bussola a scegliere che strada intraprendere, siamo molto più complessi e molto di più delle nostre singole importantissime emozioni: smettere di farci sequestrare da esse e imparare ad accettarle, dargli valore ci permette di utilizzarle in modo appropriato per aiutarci ed evita che sia solo una determinata emozione a prendere il comando.

Siamo molto di più delle nostre emozioni quando scegliamo di stare ad ascoltarle.

Abbiate cura di voi❤️🌱

Ps: vi lascio un esercizio quando avete tempo disegnate, personificate le vostre emozioni, che espressione hanno? Quale forma, colore, dimensione, voce? Come si muovono? Qual è la forma degli occhi? Fateci poi amicizia, fatele interagire tra loro.
Date voce alle vostre meravigliose Emozioni
❤️🧡💛💚🩵💙💜🩷🩶🤎🖤🤍

21/06/2024

❗️𝗧𝗶 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗳𝘂𝗼𝗿𝗶 𝗹𝘂𝗼𝗴𝗼?
Quando sei insieme agli altri pensi di essere fuori posto o pensi di essere nella città o di fare il lavoro sbagliato? Senti mancare qualcosa e la tua zona comfort, le persone e i luoghi che frequenti, non ti permettono di fiorire ne di valorizzarti?

❗️𝗧𝗶 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝗿𝗶𝘁𝗮𝗿𝗱𝗼 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮?
Pensi di essere in ritardo sulla tabella di marcia rispetto ai progetti che avevi in mente? Quei progetti sono realmente tuoi o fanno parte di un contesto che vuole tu li raggiunga?

❗️𝗧𝗶 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗶𝗻𝘃𝗶𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲?
Non riesci ad emergere come persona ti senti invisibile e incompreso? Quanto vuoi davvero farti vedere dagli altri? Quanto riesci a comunicare chi sei?

❗️𝗧𝗶 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗼 '𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗼𝘀𝗮'?
Ti capita di definirti spesso 'troppo buono, troppo sensibile, troppo cinico...ecc' se ti definisci continuamente in una versione di te rimani intrappolato in quella definizione senza comprendere più quando è il momento di usare altri atteggiamenti.

❗️𝗧𝗶 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗿𝗼𝘁𝘁𝗼?
Fermati a pensare cosa può essersi rotto, ogni rottura è una possibilità di cambiare, ampliare, espandersi, liberarsi e migliorare. Fermarsi si può, è utile e necessario.

La continua ricerca smodata del benessere e della felicità, talvolta senza sapere nemmeno cosa significhino per noi quelle parole, ha prodotto una sorta di fobia per il dolore e la sofferenza che può diventare molto pericolosa.

Per cominciare non è possibile vivere con l'unico obiettivo di essere felici o stare bene perennemente in quanto, come abbiamo visto, questo modo di vedere la vita ha portato alla nostra società narcisistica e individualista in cui le difese che si mettono in campo per distruggere la sofferenza e la vulnerabilità, parti integranti dell'essere umano, sono negazione, evitamento e repressione.

Cercare di fuggire dalla frustrazione e dall'ambivalenza ci evita di crescere, migliorare, cambiare e relazionarci in modo soddisfacente con noi e il mondo.

A quel punto entra in campo il dolore che diventa sofferenza o sintomo: ci sta chiedendo di far vivere una parte di noi che ha il diritto di esistere e vuole essere ascoltata per essere integrata e usata come nuova risorsa.

Abbiate cura di voi❤️🌱

Marika Agirelli Counselor

03/06/2024

Vi succede mai di accondiscere?

Ad esempio quando ti stai divertendo ma vedi che le persone insieme a te non hanno entusiasmo e a quel punto cala anche il tuo?

Oppure ti ritrovi a ridere delle battute altrui anche se non le trovi simpatiche per non ferire i sentimenti degli altri?

O ancora, andare a un evento che non ti interessa particolarmente solo perché gli altri vogliono andare?

O ti ritrovi a dover condividere le tue risorse, come cibo o tempo, anche se preferiresti tenerle per te stesso, per far felici gli altri?

Fingere di essere d'accordo con le decisioni del gruppo anche se hai opinioni diverse, per mantenere l'armonia?

Evitare di parlare dei tuoi successi o realizzazioni per non far sentire gli altri inferiori?

Le situazioni descritte possono essere per qualcuno difficili da gestire. Essere consapevoli delle proprie emozioni interne e di quelle degli altri è importante, ma è altrettanto importante bilanciare e riuscire ad armonizzare il proprio livello emotivo con l'empatia per gli altri, evitando di colludere solo con i sentimenti altrui.

Tutto ciò succede solitamente perché da piccoli i nostri genitori (o caregiver), inconsapevolmente, essendo emotivamente instabili e immaturi, invece di occuparsi dei nostri bisogni da bambini, hanno messo i loro al primo posto; pensando che i propri figli servissero a soddisfare i loro bisogni a doverli comprendere e ad occupartesene senza davvero assumersi il ruolo di genitori; non hanno legittimato le emozioni e necessità dei loro bambini che hanno così imparato a silenziarle.
Gli 'adulti' non erano disponibili perché stanchi, arrabbiati, frustrati, insoddisfatti, non psicologicamente cresciuti, e ad oggi davanti a persone che richiamano quel ricordo e attivano questi atteggiamenti si attiva in automatico l'accondiscendenza pur di non far dispiacere l'altro.

Da bambini si è imparato questo pur di preservare la relazione, un bambino non si può disconnettere non è progettato per farlo, riuscire ad accondiscendere diventa una strategia per sopravvivere ma oggi, da adulti, è importante trovare un equilibrio tra essere gentili con gli altri ed essere autentici con sé stessi. Evitare i conflitti o le discussioni non è un modo efficace per (ri)trovare l'armonia e nel caso quell'armonia non trovi spazio possiamo sempre scegliere di andarcene.

21/05/2024

"La felicità, come il giardino, va fatta.
Va curata. Va coltivata. Richiede attenzione, bellezza e apprendimento."

Per essere felici ci vuole coraggio.

Probabilmente tutti avete letto da qualche parte che la felicità è uno stato interiore che non dipende dall'esterno. Gallina in un suo libro cerca di determinare l'equazione della felicità in cui emerge, secondo l'autore, che questa derivi dalla differenza tra una condizione peggiore a una migliore ed è più intensa quanto più il passaggio tra i due stati è veloce. In pratica la felicità non sta nella bella casa o nell'abito nuovo ma è data dal momento in cui si è ottenuto il miglioramento, va da sé che se le cose stanno così la felicità non dura.
Si è visto inoltre che la "felicità egoistica" ovvero quella materiale stressa negativamente l'organismo e dunque anche la felicità edonistica può far ammalare; (diversamente dalla felicità che deriva dalle attività filantropiche e/o condivise con gli altri in cui non è emersa alcuna alterazione dei geni legati allo stress).

Se la felicità invece implicasse una trasformazione del nostro stato interiore, della nostra ricchezza interna?
E come si fa ad ottenerla questa trasformazione?

Innanzitutto serve una motivazione per praticare la felicità.
Eccone due: essere felici vi fa diventare ricchi e longevi.

La parte più difficile? La felicità dipende dallo stato di coscienza e consapevolezza che ognuno ha raggiunto.
Per complicare ulteriormente la situazione, in teoria i livelli di coscienza sono 3.
Li vedremo insieme nel prossimo post... stai tuned.❤️

28/03/2024

Il Viaggio

Il tema del viaggio ha da sempre affascinato l'essere umano, ci sono viaggi che possiamo decidere di intraprendere altri che possiamo evitare.
Alcuni viaggi invece sono inevitabili.

Il viaggio ha innumerevoli sfaccettature, colori, sfumature può essere letterale o figurato.
Ognuno di noi compie più viaggi per crescere e diventare grande, uno dei primi viaggi che incontriamo ad esempio è quello che va dall'infanzia all'adolescenza.

Il viaggio porta cambiamenti è un progetto su se stessi, fondato sul rispetto di tutte le fasi del viaggio, delle emozioni che si provano, di sé e degli altri.
Se questo rispetto manca si perde la grande opportunità che il viaggio offre: la soddisfazione di sentirsi più completi.

A tutti... Buon viaggio.
Abbiate cura di voi🌱❤️

A presto un nuovo progetto... stai tuned✅️

17/03/2024

Quando i bambini piangono disperatamente per qualcosa che li fa soffrire, molti adulti cercano di stoppare il loro pianto con un oggetto o un video sull'i-pad... mentre loro, i piccoli, stanno esercitando il flusso della loro emozione che, gli adulti, non sanno più reggere.

~I mille giorni d'oro, E. Poli

Photos from Marika Agirelli Counselor 's post 28/02/2024

E' partito il laboratorio con la scuola primaria Don G. Facibeni di Galeata.

Siamo tutti in Viaggio... avere più risorse per affrontarlo è un vantaggio❤️🌱

Un sentito grazie all'associazione Thymos che ha permesso questo incontri, all'accoglienza della scuola Primaria di Galeata e alla sindaca Pondini che ci ha appoggiato e incoraggiato.

22/02/2024

𝑪𝙤𝒎'𝒆̀ 𝒃𝙚𝒍𝙡𝒐 𝒂𝙡𝒛𝙖𝒓𝙨𝒊 𝒆 𝒗𝙤𝒍𝙖𝒓𝙚 𝙨𝒖𝙡𝒍𝙚 𝙖𝒍𝙞 𝙙𝒆𝙡 𝙙𝒆𝙨𝒊𝙙𝒆𝙧𝒊𝙤 𝙦𝒖𝙖𝒏𝙙𝒐 𝒔𝙖𝒑𝙥𝒊𝙖𝒎𝙤 𝙘𝒉𝙚 𝙡𝒂 𝒔𝙤𝒅𝙙𝒊𝙨𝒇𝙖𝒛𝙞𝒐𝙣𝒆 𝒆̀ 𝒑𝙤𝒔𝙨𝒊𝙗𝒊𝙡𝒆 𝒆 𝒄𝙝𝒆 𝒓𝙞𝒕𝙤𝒓𝙣𝒆𝙧𝒆𝙢𝒐 𝒔𝙖𝒏𝙞 𝙚 𝙨𝒂𝙡𝒗𝙞 𝙖 𝙩𝒆𝙧𝒓𝙖.
~𝘼. 𝑳𝙤𝒘𝙚𝒏

Raramente accettiamo la stanchezza come una normale condizione del corpo: la si legge quasi sempre come segno di debolezza.

Ci si lamenta del non avere più le energie di prima, di non riuscire a fare le cose che si facevano una volta, si deduce nella società occidentale che la stanchezza sia sbagliata come se fosse la prova del nostro fallimento.

La convinzione di dover sempre essere attivi, produttivi ed efficaci la si interiorizza da piccoli dagli insegnamenti ricevuti dal nostro contesto familiare, scolastico, lavorativo.

La nostra mente si distacca dal corpo e prova di tutto per raggiungere questo ideale che, come tutti gli ideali per definizione, è irraggiungibile. Questa pulsione manipolata dalla nostra società diventa coazione ovvero un'azione violenta contro la nostra stessa libertà. Non possiamo meravigliarci allora se ci si sente stanchi: la stanchezza è una reazione del corpo che non vuole assoggettarsi più solo alla mente.

Quando la realizzazione dei nostri ideali non mantiene o accresce anche il piacere dell'essere ed è soggetta solo al fare per soddisfare il bisogno di successo, non ha scopo ed è volta al sicuro fallimento.

Chi considera un modello di salute mentale solo la capacità di andare, fare e produrre paragonandosi a una macchina per tenere la vita sotto controllo ha solitamente una sola possibile conseguenza: l'esaurimento nervoso o la depressione.

La stanchezza ha dunque un valore positivo: porta alla consapevolezza che non siamo delle macchine, che stiamo perseguendo ideali irraggiungibili e illusori di successo non in linea col nostro corpo. Abbandonarsi alla stanchezza diventa un processo efficace che ci permette di ritrovare le energie e l'entusiasmo per la vita.

Chi lotta per l'ideale di successo sta in realtà lottando per dimostrare ai propri genitori di essere degno di amore. Ha sentito che l'amore di queste persone è condizionato ed ha ragione su questo punto ma l'ottenimento del successo mai adempirà al bisogno primario di sentirsi amati in quanto sentirà che è per quello che fa che arriva l'amore non per quello che è, o ciò che fa non sarà mai abbastanza. Ogni tipo di successo sarà così comunque un fallimento.

Per rimediare a questa situazione bisogna riconnettersi alla saggezza del proprio corpo, al piacere che deriva dall'azione, comprendendo che è nello stato di riposo che risiede la soddisfazione, come sulle montagne russe una volta in cima si ha la necessità di scendere, di cadere per scaricare le energie e godersi l'avventura, rimanere sospesi in alto attiva stanchezza e depressione. Accettare di cadere e di fallire come parte delle esperienze di vita ci libera dalla lotta per il successo.
Successo e fallimento non sono validi criteri di vita ma solo esperienze parte della vita stessa. Quando lo impariamo e comprendiamo possiamo davvero crescere accettando l'esperienza.

Marika Agirelli Counselor

04/02/2024

Ciao siamo Marika e Ilaria,

insieme abbiamo un progetto comune: quello di migliorare il benessere delle persone in relazione sia con sé stesse che con gli altri.

Per questo abbiamo creato un incontro per voi pensando che possa essere interessante muoverci dentro un tema delicato e sentito come è quello DELL'INTIMITÀ.

Unisciti a noi per un pomeriggio alla scoperta personale di te!

Apriamo insieme il vaso della nostra parte autentica esplorando il misterioso mondo della complessità umana, delle relazioni, delle vulnerabilità in un ambiente protetto, accogliente, inclusivo e stimolante.

Cosa puoi aspettarti?
🗣Discussione aperta sulle sfide e le gioie delle relazioni umane.
🖌Laboratorio creativo di creta per esprimere le tue emozioni in modo unico.
🫂Consigli pratici per costruire connessioni più profonde e autentiche.

¯ 18 febbraio 2024
Ore 14.30 - 18.30
Accademia ln Arte, via Gorizia 21 0 - Forlì

Perché aprire insieme i l tuo vaso?
➡️Connettersi con altri partecipanti che stanno esplorando i propri vasi fa sentire parte di un mondo accogliente e fiducioso.
➡️Puoi scoprire nuovi modi per rafforzare le tue relazioni.
➡️Abbracciare la tua autenticità e crescere insieme agli altri partecipanti.

Prenota ora il tuo posto nella nostra Pandora di emozioni!
Ti aspettiamo!
Marika e Ilaria

Photos from Marika Agirelli Counselor 's post 04/02/2024

Vi aspettiamo!❤️
Alla Cantina Campo del Sole - Bertinoro

In collaborazione con l'associazione Thymos, parte del ricavato andrà a sostenere i laboratori educativi nelle scuole del nostro circondario.

30/01/2024

Chi promette e non mantiene non da valore alle sue parole perché non sente di avere un valore, ha un problema... Non farlo diventare tuo.

Photos from Marika Agirelli Counselor 's post 23/01/2024

Un nuovo traguardo raggiunto, onorata di far parte di quest'associazione.

Grazie a chi mi ha supportato, a chi si affida, a tutti🙏

Marika Agirelli Counselor
(Ai sensi della L.4/2013)

📌Fissa con me il tuo primo colloquio
📞3289535332
📧 [email protected]

Photos from Marika Agirelli Counselor 's post 16/01/2024

Comprendere quale sia il tipo di attaccamento che più mettiamo in atto nelle relazioni ( l'attaccamento può variare a seconda del contesto) ci porta alla consapevolezza di usare talvolta comportamenti poco efficaci che non ci soddisfano.

Questi atteggiamenti si possono modificare a partire dalla consapevolezza: si possono cambiare poi i propri obiettivi e priorità attuando così modi di stare e leggere il mondo più efficaci per noi e gli altri.

"Puoi cambiare solo te stesso ma questo cambierà ogni cosa"

~G.Goldstein

Marika Agirelli Counselor
(Ai sensi della L.4/2013)

📌Fissa con me il tuo primo colloquio
📞3289535332
📧 [email protected]

06/01/2024

Buongiorno!
Oggi sono questa vignetta.
Buon lunedì 🤩
www.spaziolilac.it

06/01/2024
02/01/2024

I vari tipi di relazione disfunzionale:

-Relazione Manipolatoria:
Uno dei due cerca di far fare all'altro cose che soddisfano i suoi bisogni senza dichiararli
("𝑴𝒊 𝒂𝒔𝒑𝒆𝒕𝒕𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒍𝒐 𝒇𝒂𝒄𝒄𝒊𝒂 𝒆𝒅 𝒆' 𝒄𝒂𝒕𝒕𝒊𝒗𝒐/𝒊𝒏𝒂𝒅𝒆𝒈𝒖𝒂𝒕𝒐 𝒔𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒍𝒐 𝒇𝒂")

-Relazione di tipo invadente:
Ci si aspetta che l'altro si comporti, pensi e senta come se stessi senza tenere conto dell’individualità altrui
("𝑬' 𝒑𝒓𝒐𝒑𝒓𝒊𝒐 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒎𝒆. 𝑺𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒖𝒈𝒖𝒂𝒍𝒊")

-Relazione di controllo:
Uno dei due condiziona, controlla e domina l'altro
("𝑵𝒐𝒏 𝒎𝒊 𝒇𝒊𝒅𝒐, 𝒅𝒖𝒏𝒒𝒖𝒆 𝒅𝒆𝒗𝒊 𝒇𝒂𝒓𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒅𝒊𝒄𝒐 𝒊𝒐...")

-Relazione Patriarcale:
Uno dei due assume il potere e cerca di schiacciare l'altro non lasciandogli spazio
("𝑺𝒐𝒏𝒐 𝒊𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒆 𝒕𝒖 𝒎𝒊 𝒅𝒆𝒗𝒊 𝒖𝒃𝒃𝒊𝒅𝒊𝒓𝒆")

~Paola Marmocchi

31/12/2023

A tutti🌱❤️

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