Avvocato Martina Sola
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COSA FARE SE L'INPS RIFIUTA LA DOMANDA DI INVALIDTA' CIVILE-ACCOMPAGNAMENTO-104 - INDENNITA' DI FREQUENZA
In caso di diniego di una delle domande occorre presentare ricorso entro 6 mesi dalla ricezione. In primo luogo occorre una perizia di un medico legale di fiducia per verificare la sussistenza dei presupposti nonché rivolgersi immediatamente ad un legale per il deposito del ricorso di impugnazione. Il giudice provvederà a incaricare un medico legale iscritto nelle liste del Tribunale e successivamente emetterà decreto. In caso di esito positivo gli effetti decorreranno dalla domanda (ad esempio l'accompagnamento sarà versato a partire dalla data della domanda all'inps).
Avvocato Martina Sola
Avvocato civilista, iscritta all'albo degli Avvocati di Genova dal 2015
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CARTELLE AGENZIA ENTRATE
l'agenzia delle entrate ha dei tempi da rispettare per la notifica delle cartelle e ha degli obblighi di notificazione che non sempre vengono osservati. Accade sempre più spesso che vengano richiesti pagamenti non più dovuti. Per questo rivolgersi ad un avvocato ed avere una sua valutazione può esser necessario e risolutivo.
Per poter prelevare dal conto corrente del defunto deve passare un certo tempo e sono necessari alcuni passaggi. Nello specifico, dopo aver comunicato il decesso del familiare alla banca con le modalità sopra citate, bisogna:
accettare l’eredità, al fine di avere la certezza di chi sono tutti gli eredi;
presentare all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di successione;
portare in banca una copia della dichiarazione di successione registrata al Fisco;
chiedere all’istituto di credito il conteggio e il documento riepilogativo per tutti gli eredi di tutte le posizioni intestate al defunto alla data del decesso.
A quel punto, il conto viene sbloccato e gli eredi possono disporre del denaro depositato, prelevando la parte che corrisponde a ciascuno.
Se il conto è cointestato
Il 50% resta al cointestatario del conto. Il quale, però, non sempre può disporre subito dei soldi.
Gli eredi potranno però dimostrare che il denaro depositato sul conto provenga dal defunto esclusivamente o prevalentemente, pertanto questa percentuale potrà mutare.
Occorre distinguere tra il conto cointestato a firma congiunta o a firma disgiunta. Nel primo caso, le operazioni possono essere effettuate solo con il consenso di entrambi gli intestatari. Di conseguenza, se uno dei due viene a mancare e quel 50% passa nelle mani degli eredi, il conto viene bloccato. Per sbloccarlo, valgono le regole sopra citate: solo dopo la dichiarazione di successione ciascuno potrà disporre della propria parte.
Sul conto a firma disgiunta, invece, il cointestatario superstite avrebbe in teoria la possibilità di operare sui soldi depositati, ma solo sulla parte che gli corrisponde. Di norma, per evitare contestazioni da parte degli eredi, la banca provvede a bloccare l’intero conto, anche se tale mossa potrebbe essere contestata in tribunale.
L’indennità di frequenza è una prestazione economica, erogata a domanda, a sostegno dell’inserimento scolastico e sociale dei ragazzi con disabilità fino al compimento del 18° anno di età quali disturbi dell'apprendimento, deficit di attenzione iperattività ed altri disturbi del neurosviluppo minorile.
Poiché si tratta di una prestazione assistenziale concessa a chi si trova in uno stato di bisogno economico, per avere diritto all’indennità è necessario avere un reddito non superiore alle soglie previste annualmente dalla legge.
L’indennità viene corrisposta per tutta la durata della frequenza, fino a un massimo di 12 mensilità. Nel 2021 pari ad euro 287,09.
La domanda di indennità di frequenza va inviata all'Inps. Solo a seguito di visita medica del minore, verrà inviata con raccomandata al richiedente l'esito della valutazione (indicativamente trascorsi 2 mesi dalla visita).
Se l'esito è negativo si ha 6 mesi di tempo per proporre ricorso dinnanzi al Tribunale.
Requisiti soggettivi:
-età inferiore ai 18 anni
-sussistenza di difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie dell'età oppure una perdita uditiva superiore ai 60 decibel nell'orecchio migliore nelle frequenze 500, 1200 e 2000 hertz (ipoacusia)
-cittadinanza italiana o regolare permesso di soggiorno
Requisiti reddituali
-non disporre di un reddito annuo personale (riferito al minore) superiore ad euro 4.931,29
Requisiti ambientali
Presupposto per la concessione dell'indennità di frequenza è la circostanza che il minore deve ulteriormente frequentare in modo continuativo o anche periodico di un istituto scolastico (di ogni ordine e grado, anche privato), di un centro di formazione o addestramento professionale o, infine, di un centro specializzato nel trattamento terapeutico o nella riabilitazione e nel recupero di persone portatrici di handicap. Questi ultimi devono essere pubblici o privati operanti in regime di convenzione.
Elementi costitutivi del mobbing sono:
- una serie di comportamenti di carattere persecutorio – illeciti o anche leciti se considerati singolarmente – che, con intento vessatorio, siano posti in essere contro la vittima in modo mirato, sistematico e prolungato nel tempo, direttamente da parte del datore di lavoro o di un suo preposto o anche da parte di altri dipendenti, sottoposti al potere direttivo dei primi;
-l’evento lesivo della salute, della personalità o della dignità del dipendente;
-il nesso di causalità tra le descritte condotte e il pregiudizio subito dalla vittima nella propria integrità psico-fisica e/o nella propria dignità;
-l'elemento soggettivo, cioè l'intento persecutorio che unifica e lega tra loro tutti i singoli comportamenti ostili.
IL LAVORATORE PUO'
1)richiedere risarcimento del danno:
sotto il profilo patrimoniale, potrà ad esempio chiedersi il risarcimento sia dei costi affrontati dalla vittima in conseguenza delle condotte vessatorie (ad esempio per spese mediche o farmaceutiche sostenute a fronte delle lesioni psicofisiche derivanti dal mobbing), sia dei mancati guadagni che il lavoratore avrebbe ottenuto se non fosse stato illegittimamente assegnato a mansioni inferiori o se non gli fossero stati ingiustificatamente preclusi opportunità professionali e avanzamenti di carriera.
Sotto il profilo non patrimoniale, invece, potranno trovare ristoro tutti quei pregiudizi derivanti dalla lesione di diritti fondamentali protetti dalla Costituzione.
2)azione di adempimento, al fine di costringere il datore di lavoro ad adottare adeguate misure di contrasto e prevenzione rispetto alle condotte mobbizzanti realizzate da altri lavoratori sottoposti alla sua autorità
3) rifiutare l’esecuzione della propria prestazione lavorativa sino a che non siano adottate misure in grado di arginare il fenomeno dannoso, facendo valere la c.d. eccezione di inadempimento
4) dimissioni per giusta causa
PROVA
Il lavoratore vittima di mobbing dovrà in particolar modo dimostrare che le condotte poste in essere nei suoi confronti non rientrano nell’esercizio dei normali poteri di organizzazione e controllo delle attività riconosciuti al datore di lavoro, né si limitano a semplici e tutto sommato fisiologici episodi di conflittualità sul luogo di lavoro. La prova potrà essere testimoniale e/o documentale.
Per il mantenimento:
l’assegno di separazione è rivolto a garantire, al coniuge con il reddito più basso, lo stesso «tenore di vita» che aveva quando viveva insieme all’ex.
l’assegno di divorzio mira invece a garantire solo l’autonomia e l’indipendenza economica del coniuge economicamente più debole (non invece lo «stesso tenore di vita» goduto durante il matrimonio).
A questo punto, se stai versando l’assegno di mantenimento è molto probabile che ti convenga divorziare al più presto; i
Invece, se sei tu quello che sta ricevendo l’assegno di mantenimento, la situazione di separazione potrebbe essere più conveniente.
Per l'eredità
Se uno dei due coniugi dovesse morire quando ancora la coppia è separata – e quindi prima che intervenga il divorzio – l’altro coniuge (quello cioè superstite) è suo erede naturale, proprio come sarebbe avvenuto se i due non si fossero mai lasciati.
PENSIONE
Con la separazione, si ha diritto alla pensione di reversibilità dell’ex coniuge nel caso in cui questi dovesse morire.
Anche con il divorzio si ha diritto alla pensione di reversibilità dell’ex coniuge ma solo per una quota. Questa quota viene ad esempio divisa con l’eventuale seconda moglie. La quota viene determinata sulla base di una serie di parametri come, ad esempio, la durata del matrimonio, la sussistenza di un assegno di mantenimento, le condizioni economiche. La reversibilità all’ex coniuge divorziato spetta però solo ad alcune condizioni:
-il rapporto di lavoro da cui trae origine il trattamento pensionistico deve essere anteriore alla sentenza di divorzio;
-il coniuge divorziato deve già percepire dall’ex coniuge defunto un assegno divorzile versato con cadenza periodica: in altri termini, se al momento del decesso il coniuge superstite non aveva diritto all’assegno o se ha ricevuto l’assegno di divorzio in un’unica soluzione (una tantum), non avrà diritto alla pensione di reversibilità dell’ex coniuge defunto;
-l’ex coniuge non deve essersi risposato (circostanza che, peraltro, escluderebbe nei suoi confronti l’assegno di divorzio).
La reversibilità non spetta infine all’ex coniuge divorziato se questi ha accettato di ricevere l’assegno divorzile in un’unica soluzione.
L'Avvocato viene, spesso, visto come un professionista di cui si può far a meno se non vi si è obbligati ed altrettanto spesso ci si rivolge al legale quando, ormai, è troppo tardi.
Rivolgersi all'avvocato non significa necessariamente andare sempre in giudizio poiché è possibile trovare soluzioni stragiudiziali, ad esempio, nel recupero crediti, nelle separazioni e/o divorzi, o nel risarcimento danni derivante da un sinistro stradale.
L'affidamento di un recupero crediti al proprio avvocato permette di ottenere il pagamento integrale del proprio credito consente di non portare a debito fatture che, a fine anno, risulterebbero perdite cospicue.
Sovente si ignora il fatto che le spese del legale vengono pagate dal debitore.
Nella gestione del sinistro, poi, affidarsi ad un legale consente di ottenere un risarcimento congruo e proporzionato all'effettivo danno. Anche in questo caso le spese dell’avvocato vengono pagate dall'assicurazione.
In molti casi, rivolgersi ad un professionista permette di trovare soluzioni che solo un esperto di diritto riesce a visualizzare.
Il rapporto di fiducia tra avvocato e cliente sta alla base di ogni rapporto ed è fondamentale per le scelte condivise sulla strada da intraprendere per il raggiungimento dell’obbiettivo comune.
Legge 104” – riconosce al soggetto in situazione di handicap, determinati benefici. Al fine di attestare la presenza della disabilità è necessario sottoporsi a una particolare visita medica svolta dalla Commissione operante presso l’Azienda USL (unità sanitaria locale). Il riconoscimento dello stato di handicap prevede uno specifico iter da seguire, che porta infine alla redazione di un verbale attestante la gravità della disabilità. Laddove non è stata riconosciuta la percentuale d’invalidità che si pensava di ottenere, è possibile fare ricorso giurisdizionale.
Una buona relazione medica di parte e l'assistenza di un legale di fiducia permettono di vedersi riconoscere i benefici previsti dalla legge.
Registrazione conversazione: prova Nel processo civile o penale può essere acquisita una registrazione fatta all’insaputa degli altri? Che valore ha in una causa?
Guida in stato di ebbrezza
Il reato si perfeziona quando il soggetto agente viene sorpreso alla guida di un veicolo presentando un tasso alcolemico superiore al tasso-soglia previsto dal ridetto Codice, pari a 0,8 g/l. Il tasso compreso fra 0,5 e 0,8 non costituisce reato ma comporta una sanzione amministrativa. Gli accertamenti vengono effettuati solitamente durante i controlli di polizia, utilizzando un apposito apparecchio denominato etilometro. A seconda del tasso alcolemico rilevato, vengono applicate sanzioni diverse riassunte come segue:
tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,8 g/l: è prevista l’irrogazione di una sanzione amministrativa che ammonta da un minimo di euro 532,00 ad un massimo di euro 2.127,00 oltre alla sospensione della patente da tre a sei mesi.
tasso alcolemico compreso tra 0,8 e 1,5 g/l: la sanzione irrogata è sia penale che amministrativa. La sanzione penale consiste nell’ammenda da un minimo di euro 800,00 ad un massimo di euro 3.200,00 e nell’arresto fino a sei mesi. La sanzione amministrativa consiste nella sospensione della patente da sei mesi a un anno.
tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l: la sanzione è sia penale che amministrativa. Quella penale consiste nell’ammenda da un minimo di euro 1.500,00 ad un massimo di euro 6.000,00 e nell’arresto da sei mesi a un anno. La sanzione amministrativa è rappresentata dalla sospensione della patente da uno a due anni con sequestro preventivo del veicolo e sua confisca.
In tutti i casi in cui venga accertato il superamento del tasso-soglia pari a 0,8 g/l, oltre all’irrogazione delle sanzioni amministrative previste caso per caso, verrà instaurato un procedimento penale a carico del guidatore. In questi casi, occorre valutare quale sia la strategia difensiva più utile a tutelare la posizione dell’indagato/imputato.
Spesso soprattutto i piccoli imprenditori decidono di non procedere al recupero dei propri crediti pensando che sia sempre impossibile o una perdita di tempo e costi.
Affidare il recupero crediti ad un avvocato di propria fiducia permette in realtà di ottenere anche buoni risultati.
Nell’azione di recupero del credito il tempismo e la velocità sono fondamentali. Se così non fosse rischiano di venir meno le eventuali garanzie (rappresentate dai beni mobili e/o immobili del debitore) poiché aggredite, preventivamente, da altri creditori che si sono dimostrati più “offensivi”.
Grazie alla preventiva autorizzazione del Presidente del Tribunale territorialmente competente per l’esecuzione è possibile accedere alle banche dati dell’Agenzia delle Entrate allo scopo di ottenere le informazioni patrimoniali utili alla fase esecutiva.
Con l'azione revocatoria è poi possibile aggredire eventuali beni del debitore di cui si è preventivamente disfatto.
Illegittimi tutti i pignoramenti dell’Agenzia Entrate Riscossione Nullo il pignoramento di crediti ex art. 72-bis se non indica il dettaglio dei crediti: Equitalia non può attestare con fede privilegiata di aver allegato al pignoramento l’elenco delle cartelle.
Caduta sulle scale e prova del danno Il condominio risponde a condizione che il danneggiato sia riuscito a dimostrare il fatto e il nesso di causalità. In caso di caduta sulle
Messaggi Whatsapp: sono una prova Il messaggio ricevuto o anche spedito mediante l'applicazione WhatsApp è considerato una prova a tutti gli effetti e quindi è idoneo a entrare nel processo
GRATUITO PATROCINIO
L’istituto denominato Patrocinio Gratuito a spese dello Stato consente ai non abbienti di avvalersi dell’assistenza di un Legale in modo completamente gratuito.
Con il Gratuito Patrocinio, (spesso erroneamente confuso con la difesa d’ufficio), è il cittadino a scegliere il legale presso le liste degli avvocati iscritti nell’apposito elenco.
La difesa d’ufficio è, invece, un istituto appositamente creato a garanzia dell’indagato/imputato che rende obbligatoria la presenza di un avvocato nel procedimento penale nel caso in cui il cittadino si sprovvisto di un difensore di fiducia. In questo caso sarà lo Stato a scegliere il difensore fra quelli iscritti in appositi elenchi. Il difensore d’ufficio va sempre retribuito dall’assistito. Se questi è persona non abbiente e ne ricorrono i presupposti potrà avvalersi anche del Gratuito Patrocinio.
Per essere ammessi al Patrocinio a spese dello Stato, è necessario che il richiedente sia titolare di un reddito annuo imponibile, risultante dall’ultima dichiarazione dei redditi (es: mod. 730, CUD ecc.) non superiore ad € 11.746,68 (aggiornato all’anno 2021).
Nelle cause di diritto di famiglia si tiene conto del reddito del solo richiedente, senza considerare il reddito dell’altro coniuge, che sarà la controparte in una eventuale causa.
TFR E SEPARAZIONE/DIVORZIO
Una quota del tfr, nella misura del 40% spetterà anche all’ex coniuge a condizione che egli/ella:
1)sia già titolare di un assegno divorzile a carico dell'ex lavoratore ( è bene precisare che se si è percepita una somma di danaro in una sola soluzione, al posto di più assegni periodici, non si avrà diritto alla quota del tfr dell’altro coniuge)
2) sia rimasto celibe o nubile a seguito di divorzio (ossia che non si sia risposato)
La sopravvenuta revoca dell'assegno divorzile opera ex nunc: conseguenze sul TFR Con l'ordinanza n. 4499/2021 la Corte di Cassazione chiarisce i presupposti in presenza dei quali viene riconosciuto all'ex coniuge il diritto ad una percentuale del TFR percepito ...
E' possibile il licenziamento del dipendente che rifiuta di vaccinarsi? Impatti sul diritto alla salute del lavoratore, obblighi datoriali e potere disciplinare. La questione del rifiuto del vaccino anti-Covid 19
Pignoramento dei veicoli cosa cambia da ottobre 2021....e come viene effettuato
Il nuovo pignoramento dei veicoli Come funziona il pignoramento dei veicoli introdotto dalla riforma del 2014, in attesa dell'entrata in vigore dell'ultima riforma fissata per il 31/10/2021
Spetta il mantenimento al convivente di fatto? Assegno al convivente quando cessa la relazione: è dovuto? In che misura?
Al fondo morosi si contribuisce in base ai millesimi E' illegittima la delibera che obblighi i condomini a corrispondere su base paritaria le somme destinate a fronteggiare gli effetti negativi delle morosità condominiali
Il conduttore può impugnare la delibera riguardante il riscaldamento L'omessa convocazione dell'inquilino può portare all'invalidazione della delibera. In tema di Condominio, è bene prestare attenzione alla convocazione degli aventi diritto . Non si
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Lo Studio Legale Roncallo dà assistenza legale in area civile e penale Segno distintivo dello Studio è la differenziata esperienza professionale degli Avvocati di cui è composto che permette di rispondere alle esigenze di privati, professionisti ed aziende
Illegittimità dei verbali elevati per violazioni al codice stradale: difetti di notifica e vizi di forma.
Se la contestazione immediata non è possibile, il verbale va notificato al trasgressore mediante consegna da parte del postino o dei messi notificatori, entro 90 giorni dall’accertamento dell’infrazione. Se tale termine non viene rispettato, l’atto è nullo
I principali vizi formali che comportano la nullità del verbale sono:
l’erronea indicazione delle generalità del conducente;
l’omessa o l’errata indicazione della data, dell’ora e della località nella quale è avvenuta l’infrazione, se ciò pregiudica l’esatta identificazione del fatto;
l’erronea indicazione del tipo e della targa del veicolo, nelle ipotesi in cui non sia possibile desumerli con certezza in altro modo;
la mancata esposizione dei fatti;
l’errata indicazione della norma violata o della sanzione da pagare;
l’errata o l’omessa indicazione dell’autorità competente a decidere sul ricorso;
la mancata indicazione circa la possibilità per il trasgressore di ricevere uno sconto del 30% sull’importo totale della multa in caso di pagamento entro 5 giorni dalla notifica;
l’incoerenza tra l’infrazione rilevata e le caratteristiche del tratto di strada.
Sfratti sospesi: cosa significa? Il Milleproroghe, convertito in legge dal Senato, proroga ancora l'esecuzione degli sfratti per morosità e tutela l'abitazione principale del debitore
Il Tribunale di Genova sez. famiglia ha stabilito quali sono le spese straordinarie e quali devono esser concordate tra i genitori, proprio per evitare possibili discussioni tra gli stessi.
Spese straordinarie per i figli da concordare: giurisprudenza Spese mediche, per la scuola, per i viaggi e tutte le altre spese straordinarie per il figlio: spetta il rimborso se prima non sono state concordate tra i coniugi?
La composizione del nucleo familiare ai fini ISEE è costituita dalla famiglia anagrafica ovvero “l’insieme di persone legate da vincolo di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso Comune”
Sono inclusi nel concetto di famiglia anagrafica anche: figli minorenni; figli maggiorenni (qualora non siano coniugati e non abbiano figli), non conviventi con i genitori e a loro carico ai fini IRPEF; coniugi non conviventi per motivi di lavoro.
I coniugi che hanno diversa residenza anagrafica costituiscono nuclei familiari distinti, in casi specifici, ossia esclusivamente:
quando è stata pronunciata separazione giudiziale o è intervenuta l’omologazione della separazione consensuale, ovvero quando è stata ordinata la separazione (non basta, cioè che vi sia una separazione di fatto ma è sempre necessaria l’esistenza di un provvedimento del giudice);
quando la diversa residenza è consentita a seguito dei provvedimenti temporanei ed urgenti;
quando uno dei coniugi è stato escluso dalla potestà sui figli o è stato adottato il provvedimento di allontanamento dalla residenza familiare per condotta pregiudizievole al figlio;
quando si è verificato uno dei casi che ha portato allo scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio (divorzio);
quando sussiste abbandono del coniuge, accertato in sede giurisdizionale o dalla pubblica autorità competente in materia di servizi sociali.
Dunque, laddove non si rientra in una delle suddette casistiche, i coniugi con residenza diversa sono considerati ai fini ISEE, appartenenti allo stesso nucleo familiare.
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