Dott.ssa Lara Aniban

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È possibile prenotare con me un appuntamento di terapia online cliccando sul link in biografia 🔝

Scegli di prenderti cura di te ✨

Sono psicologa e psicoterapeuta in formazione ad orientamento cognitivo comportamentale.
Qui spiego in breve il fondamento del mio lavoro 🧠🪴

La psicoterapia cognitiva comportamentale si basa sull’assunto che i nostri pensieri, emozioni e comportamenti sono tra loro strettamente in relazione.

La nostra percezione soggettiva di un evento, ovvero i nostri ✨, influenzano enormemente le nostre risposte emotive e comportamentali, quindi le nostre scelte di vita.

Come possono i nostri stessi pensieri influenzare negativamente la nostra vita? 🔁
Talvolta i nostri pensieri possono essere distorti da filtri automatici, frutto delle nostre paure più profonde spesso a noi sconosciute, che ci inducono a dare un significato alterato e poco funzionale alla realtà che viviamo. Di conseguenza, potremmo adottare comportamenti e prendere scelte di vita che non faranno altro che confermare tali pensieri negativi mantenendo così la nostra sofferenza emotiva.

Cosa fare?💪
Una volta compresi quali sono i tuoi pensieri problema, possiamo dare loro un significato altro e/o crearne di nuovi, per favorire risposte emotive e comportamentali più funzionali che ti permettano di vivere una vita più consapevole e soddisfacente.

Quali sono i tuoi pensieri? 💭

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📍 ricevo in studio a Livorno

Il 10 ottobre è la Giornata Mondiale della Salute mentale.

Nel film “Pazzo per lei” viene affrontato lo stigma delle malattie mentali in chiave leggera e apparentemente superficiale ma che, in realtà, fa riflettere sulla normalizzazione e accettazione delle barriere e delle diversità legate alla psicopatologia.

Una frase in questo film mi ha colpito:
“La difficoltà di avere una malattia mentale è che la gente vuole che tu ti comporti come se non l’avessi”

Una persona che soffre di una malattia mentale, non è la malattia mentale.
La malattia mentale arreca un danno alla salute e al benessere di una persona talvolta invisibile agli occhi dell’altro. Ció non significa che non ci sia sofferenza e che questa non debba essere ascoltata o curata.

Scegliere di cambiare uno stato di sofferenza è una scelta coraggiosa.

Scegli di prenderti cura di te.

💬DM o 📧

Cosa può significare “abbraccia le fragilità”❓

Abbracciare le nostre stesse fragilità significa conoscersi ed accettarsi con i propri limiti e difficoltà. Significa pertanto essere consapevoli delle nostre risorse, di chi siamo e di come possiamo esprimere a pieno, in maniera autentica, la versione migliore di noi stessi, anche nella relazione con l'altro.
Abbracciare le fragilità dell'altro significa non giudicare, non distanziare, comprendere le sue parti vulnerabili ed empatizzare con esse, al fine di favorire e sostenere una relazione validante.

Perché ci rende forti “abbracciare le fragilità”❓
Abbracciare per conoscere, validare, contenere, curare, amare e vivere una vita di qualità.
Abbraccia le tue fragilità per poter abbracciare quelle dell’altro.
E viceversa.

Ottobre 🧠 mese della salute mentale.
Abbraccia le fragilità 👥🤍

“Goditi i murales senza giudicarli ed esci dal tunnel delle emozioni”

È raro che le nostre emozioni si presentino in forma pura e monocolore.
Una data situazione o pensiero ci possono scatenare emozioni miste, sfumate e ambivalenti tra loro.
Questo può metterci in uno stato di incertezza che, in quanto intollerabile, ci spinge a ricercare una sorta di “coerenza” tra le nostre stesse emozioni o a volerle in qualche modo eliminare perché considerate eterne.
Questo non solo è tendenzialmente infruttuoso ma può farci invischiare ancor di più con le nostre emozioni negative.
Piuttosto, potremmo comprendere e accettare che le emozioni sono complesse, temporanee, mutevoli e tra loro interconnesse.
Anziché voler eliminare e combattere le emozioni potremmo fare un passo indietro e farle emergere, riconoscerle, attraversarle e osservarle momento per momento per quello che sono.

“Sii gentile con le tue emozioni”

Un giorno mi è stato chiesto: “Hai mai tratto vantaggio dall’esprimere davvero te stessa e le tue opinioni?”

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La cultura ci ha trasmesso regole non scritte che condizionano le nostre relazioni. Ad esempio, si pensa che non si debba dissentire dall’amico o che non sia necessario esprimere apertamente se stessi perchè tanto “chi mi vuole bene” già sa ed è in grado di anticipare i miei pensieri e bisogni.

Queste sono vere e proprie trappole della comunicazione che possono influenzare negativamente i rapporti interpersonali.

In tutti i contesti di vita, affinché l’altro possa rispondere in maniera a noi soddisfacente, è necessario comunicare il nostro punto di vista, le nostre attese, i nostri bisogni e le nostre richieste.

Questa condizione riflette una comunicazione assertiva che si qualifica a metà di un continuum in cui si passa da un’estremitá passiva ad una aggressiva.

Quindi, l’assertivitá è la capacità di una persona di riconoscere i propri desideri, bisogni, emozioni e di saperli esprimere adeguatamente al contesto attraverso uno stile comunicativo chiaro e onesto, senza sottostare passivamente nè essere aggressivo verso l’altro.
Ciò permette con buona probabilità di raggiungere i propri obiettivi, con il presupposto intrinseco di reciprocità in cui l’altro ha le stesse possibilità per cui è probabile si debba raggiungere un compromesso.

È nostra responsabilità, non degli altri, riconoscere e informare in modo chiaro il nostro interlocutore di quello che stiamo provando, pensando e di cosa desidereremmo che facesse in una data situazione.
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Quindi, in risposta alla domanda iniziale💬:
Si, comunicare assertivamente permette con buona probabilità di ottenere ciò che desideriamo dall’altro al fine di costruire relazioni interpersonali oneste e soddisfacenti che, a loro volta, influenzano positivamente la nostra qualità della vita.
Per di più, essere assertivi implica primariamente conoscere ed esprimere autenticamente se stessi e questo è già di per sè un ottimo traguardo, a prescindere dal risultato sperato.

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Vi presento questa iniziativa, nata in collaborazione con la Farmacia San Matteo, finalizzata alla promozione e alla tutela della salute e del benessere della persona.

La salute è definita dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) come “uno stato di completo benessere fisico, psicologico e sociale e non semplice assenza di malattia".
Questo fa capire quanto ognuno di noi debba aver cura di tutti questi aspetti, come presupposto per una buona qualità della vita.

~Va dallo psicologo non chi ha problemi ma chi vuole provare a risolverli~

Scegli di prenderti cura di te ❤️

Essere se stessi non deve essere un’opzione!

17 maggio. Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia.

🌈Siate chi volete, amate chi volete 🌈

Crediamo che la comfort zone sia un’area interiore caratterizzata dalle nostre idee, comportamenti e affetti a noi ormai familiari; è un nostro posto comodo in cui ci sentiamo a casa e al sicuro.

È però così realmente vantaggioso restare nella comfort zone?

Basti solo pensare che ció presuppone, sí stabilità, ma anche immobilità. Rimanere nel noto impedisce la crescita personale.
Non dico che sia semplice uscire dai propri schemi, per niente. Io stessa ho avuto modo di affacciarmi e guardare al di lá del mio naso, si timorosa, ma con atteggiamento curioso come un bambino alle prime armi con un cagnolino. L’ho fatto, cosí è ora e cosí sarà.. in continua evoluzione con la vita.

Abbandonare la propria comfort zone, al costo anche di esporsi a possibili sconfitte e cadute, significa in realtà comprendere meglio chi siamo e ció che vogliamo.
Confrontarsi con il nuovo, il diverso e lo sconosciuto accresce la consapevolezza che hai di te stesso, delle tue risorse e dei tuoi limiti, puó espandere i tuoi confini, le esperienze e, sia mai, allargare anche la tua comfort zone.

Ma allora la comfort zone è forse essere autenticamente e consapevolmente se stessi nel qui et ora?!

Il mio invito, quindi, non è quello di abbattere la tua comfort zone ma quello di riconoscerla, rivalutarla e di estenderla gradualmente per sviluppare costantemente il tuo stato di benessere generale.

Concediti questa chance!

Tutti noi abbiamo avuto un periodo di crisi in cui siamo entrati a contatto con una sofferenza psicologica, fisica e sociale.
Questa è la natura intrinseca della vita che è caratterizzata da fasi di crisi, sviluppo e cambiamento.
Un momento di rottura, quindi, non è da considerarsi sempre nocivo perché è da esso che si genera per definizione un cambiamento.
Eppure, talvolta, non fila tutto liscio e puoi trovarti in un impasse.
Tu che cosa hai fatto per superarlo?
Qualsiasi sia la risposta, spero che tu abbia scelto di prenderti cura di te.