Dott. Enrico Galeazzi - Psicologo -
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Mi occupo di prevenzione, diagnosi, attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito
𝐈 𝐝𝐮𝐞 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐃𝐢𝐬𝐭𝐮𝐫𝐛𝐨 𝐍𝐚𝐫𝐜𝐢𝐬𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐝𝐢 𝐏𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀: “𝐎𝐯𝐞𝐫𝐭” (𝐦𝐚𝐧𝐢𝐟𝐞𝐬𝐭𝐨) 𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐬𝐮𝐛𝐝𝐨𝐥𝐨 “𝐂𝐨𝐯𝐞𝐫𝐭” (𝐧𝐚𝐬𝐜𝐨𝐬𝐭𝐨).
Il narcisismo nascosto e quello manifesto sono due tipologie che rientrano nel disturbo narcisistico di personalità. Condividono i tratti tipici di un narcisista, tra cui la mancanza di empatia, le manie di grandezza e l'incapacità di chiedere scusa o di assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Il narcisismo manifesto è caratterizzato dalla grandiosità, dall'ego smisurato e dal bisogno di cercare attenzione in modo quasi ossessivo.
Il narcisismo nascosto è invece più subdolo (e anche più pericoloso) e può essere molto più difficile da diagnosticare. I narcisisti “covert” cercano di mantenere il controllo sugli altri, concentrandosi sulla ricerca di potere e di superiorità.
Sebbene entrambi i tipi di narcisismo possano essere molto dannosi per le relazioni interpersonali, sociali e sentimentali, i loro comportamenti sono molto diversi: la più grande differenza tra narcisisti manifesti e nascosti è che i narcisisti manifesti si presentano spesso come sicuri di sé e apparentemente decisi ed assertivi, mentre i narcisisti nascosti sono spesso visti come timidi, insicuri e apparentemente fragili.
Una persona che ha bisogno di essere costantemente al centro dell'attenzione, anche a scapito degli altri, con un senso di sé abnorme e la necessità di una considerazione speciale da parte degli altri, è probabilmente un narcisista manifesto. Indipendentemente dal fatto che l'attenzione che ricevono sia positiva o negativa, i narcisisti manifesti spesso pretendono l'ammirazione degli altri anche con modi bruschi e risentimento. Quando non la ricevono, possono reagire infatti con impazienza, rabbia e persino violenza fisica. Altre volte i narcisisti manifesti possono essere subdolamente affascinanti, in grado di manipolare gli altri quando ciò va a loro vantaggio. Questa tipologia di disturbo di personalità narcisistico appare spesso come una persona tendenzialmente arrogante, soprattutto quando ha a che fare con persone che considera inferiori a sé.
I narcisisti “covert” nascosti possono essere molto più subdoli e difficili da identificare. Spesso si comportano in modo passivo-aggressivo per ottenere ciò che vogliono e sono molto bravi ad accattivarsi la simpatia degli altri giocando sul vittimismo. Chi soffre di questa forma del disturbo narcisistico di personalità ha infatti sentimenti di vittimismo e non disdegna di inscenare un episodio anche drammatico allo scopo di attirare l'attenzione degli altri. Tendono a cercare relazioni con personalità di tipo “assistenziale” o “accudente”, quando non francamente “dipendenti” (usando termini piuttosto volgari e in disuso, ma che rendono bene l’idea, i “crocerossini” o le “crocerossine”) e sono molto bravi a dare la colpa dei loro problemi agli altri, siano essi partners, persone, istituzioni, politica o addirittura eventi e circostanze più o meno vari.
Ci sono molti fattori diversi che possono giocare un ruolo nello sviluppo di un disturbo narcisistico di personalità. Uno di questi è la genetica: un figlio il cui genitore soffre di un disturbo narcisistico di personalità ha maggiori probabilità di svilupparlo a sua volta, anche se è necessario il contributo di fattori ambientali (come ripeto sempre, la genetica non è mai una condanna!). Anche il modo in cui si è stati educati da piccoli può influire sulle possibilità di sviluppare un disturbo narcisistico di personalità così come una storia di traumi ed abusi. Infine, anche l'ambiente e la cultura in cui si è cresciuti possono avere un peso.
La ricerca ha dimostrato che il disturbo narcisistico di personalità può avere anche un aspetto neurobiologico. Le persone che soffrono di disturbo narcisistico di personalità hanno dimostrato, attraverso studi di risonanza magnetica funzionale e di imaging strutturale cerebrale, di avere connessioni malfunzionanti nelle parti del cervello associate all'empatia, unitamente a una riduzione della sostanza bianca e persino della grigia in alcuni casi. in altri casi invece non si è rilevata alcuna alterazione rispetto a soggetti di controllo, quindi le strutture cerebrali che sottendono il disturbo narcisistico di personalità possono essere molto sfumate e minime, a volte impossibili da rilevare con le metodiche attuali.
La domanda che ci si può porre è: si possono curare? In teoria si può intervenire per ridurre i sintomi, ma è purtroppo un dato di fatto che chi soffre di disturbo narcisistico di personalità manifesto o nascosto eviti normalmente il trattamento, perché non in grado di avere consapevolezza o, se la ha, si rivolge al terapeuta non per il disturbo stesso, ma per alcune conseguenze, tipo depressione o ansia. È chi sta vicino al narcisista manifesto o nascosto che spesso prende consapevolezza della problematica e combatte una battaglia silenziosa per la propria sopravvivenza emotiva e spesso anche per farlo curare, ma nella mia esperienza con esiti non sempre positivi, anche se la psicoterapia cognitiva funziona molto bene così come un basso dosaggio di litio associato (osservazione personale).
Voci bibliografiche.
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Schalkwijk F, Luyten P, Ingenhoven T, Dekker J. Narcissistic Personality Disorder: Are Psychodynamic Theories and the Alternative DSM-5 Model for Personality Disorders Finally Going to Meet? Front Psychol. 2021;12:676733.
Levy KN. Subtypes, dimensions, levels, and mental states in narcissism and narcissistic personality disorder. J Clin Psychol. 2012;68(8):886-97.
Fossati A, Borroni S, Eisenberg N, Maffei C. Relations of proactive and reactive dimensions of aggression to overt and covert narcissism in nonclinical adolescents. Aggress Behav. 2010;36(1):21-7.
Bogaerts S, Garofalo C, De Caluwé E, Janković M. Grandiose and vulnerable narcissism, identity integration and self-control related to criminal behavior. BMC Psychol. 2021;9(1):191.
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IL FENOMENO DEL BENCHING NELLE RELAZIONI.
Il termine "benching" deriva dall'inglese "to bench," che significa "mettere in panchina". In ambito relazionale, il benching si riferisce a una situazione in cui una persona mantiene l'altra in una sorta di limbo affettivo. Non c'è un rifiuto esplicito né un vero impegno, ma piuttosto un alternarsi di segnali di interesse e distacco. La persona "benched" viene quindi tenuta "in panchina," ossia in attesa, senza sapere se la relazione avrà mai un seguito significativo.
✅ Sintomi del Benching
1. Messaggi inconsistenti: La persona che pratica il benching invia messaggi o dimostra interesse a intervalli irregolari, mantenendo viva la speranza di un possibile rapporto.
2. Assenza di piani concreti: Nonostante i segnali di interesse, chi pratica il benching evita di prendere impegni concreti per uscire o per portare avanti la relazione.
3. Ambiguità nelle intenzioni: Le conversazioni rimangono spesso sul vago, senza mai chiarire esattamente dove stia andando la relazione.
4. Continua procrastinazione: Le proposte di vedersi o di fare qualcosa insieme vengono spesso rimandate, con scuse generiche.
✅ Cause del Benching
1. Insicurezza: Chi pratica il benching potrebbe non essere sicuro dei propri sentimenti o del proprio desiderio di impegnarsi in una relazione.
2. Desiderio di mantenere opzioni aperte: Alcune persone fanno benching per non escludere altre possibilità romantiche, mantenendo così un "piano B" disponibile.
3. Paura del rifiuto: La persona che pratica il benching potrebbe avere paura di essere rifiutata, quindi preferisce non esporsi completamente.
4. Narcisismo: In alcuni casi, il benching può essere una manifestazione di un comportamento narcisistico, in cui la persona cerca solo di ottenere attenzione e conferme.
✅ Terapie e Soluzioni
1. Consapevolezza: Riconoscere di essere vittima di benching è il primo passo per uscirne. Bisogna prendere atto dei segnali di una relazione che non progredisce.
2. Comunicazione chiara: Parlare apertamente con l'altra persona può aiutare a chiarire le intenzioni e capire se c'è un futuro nella relazione.
3. Imparare a lasciar andare: Se dall'altra parte non c'è un impegno concreto, è importante avere il coraggio di interrompere la relazione per non rimanere intrappolati in un limbo.
4. Supporto psicologico: In alcuni casi, confrontarsi con un terapeuta può essere utile per superare il benching, specialmente se si tratta di un comportamento ricorrente che influisce negativamente sull'autostima.
➡️Il benching può essere una situazione frustrante e dolorosa, ma riconoscerlo e prendere misure per affrontarlo è fondamentale per tutelare il proprio benessere emotivo.
Roberto Cavaliere Psicoterapeuta
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