The Paradox Of Panda
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Milano
20124
The POP is PARADOX. The POP TALKS about ARCHITECTURE. The POP CRITICIZES ARCHITECTURE. The POP does not SOLUTIONS. The Pop is useless.
today, where everything seems so extremely useful, it is necessary to have something useless.
GIULIA PASSIONE DIVANO.
IRENE E IL CAMPING.
Ci siamo anche noi!
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SUBURBS
PARTE TERZA – L'espansione
scritto da Apexlemuse
Ciao Lorien, come stai?
Qui le giornate sono abbastanza frenetiche, la città è in fermento, stiamo vivendo un'espansione assurda che sta portando con sé nuove sfide, tra cui il bisogno di commerciare con altre città sotterranee. Non era così in passato, ma adesso siamo molti di più rispetto a novant'anni fa e questo a mio padre non piace. Tutti i giorni si lamenta dei partiti politici e delle scelte del consiglio, io al contrario sono contenta che la madre di tutte le città sotterranee stia crescendo di prestigio e dimensione. Questo comporta affrontare il "fuori” sempre più, dicono sia un ambiente caldo e ostile, dove il sole brucia anche le ossa che sarei davvero curiosa di vederlo, ma proprio per questo stiamo lavorando a un progetto audace: un mega tunnel! Collegherà Suburbs a ben tre città! Aspetto con ansia il giorno in cui potrò finalmente viaggiare con mia figlia, vedere Candida, scolpita nel marmo bianco, che sembra risplendere con una luce che richiama il sole, Alberia, che si dice ospiti un vasto parco di immensi alberi e alcune tra le poche specie animali rimaste al mondo e chissà se arriveremo fino alla tua Ulissia così da poterci finalmente incontrare. Ma, anche se esploreremo nuovi luoghi, so che nessuna città sarà mai come Suburbs. Spero che tu non te la prenda Lorien, però questa città è stata costruita quando ancora era lontana la necessità di fuggire al calore insopportabile, ha avuto il tempo per sé stessa, di proiettarsi alle generazioni future!
Ultimamente penso spesso a mia nonna e ai suoi racconti sul mare, sulla pelle abbronzata dal sole, era fissata. La nostra è pallida come quella degli “aristocratici dei tempi passati”, dice mio padre, e la preferisco anche io. Mi sto perdendo…concludo con la speranza che queste parole raggiungano l'amica di famiglia "dai tempi all'eterno", che purtroppo non ho mai avuto il piacere di incontrare. Spero che la tecnologia di comunicazione postale riesca ad attraversare il mondo esterno, consentendomi di poter comunicarti questi miei pensieri.
Con affetto sincero
Letizia
Secondo appuntamento! Se vi siete persi la prima parte la trovate nel post accanto.
SUBURBS
PARTE SECONDA – l’Architetto
scritto da Apexlemuse
Quando il signor Vernum varcò l'ingresso del mio modesto studio, in quel marzo lontano, non avrei mai potuto presagire che quell’incontro avrebbe dato vita al concepimento effettivo di una città, nuova, avanguardistica e intrisa di un inedito approccio abitativo. Ho avuto l'onore di rendere tangibile l'incarnazione del sogno dell'architetto, intuendo con rara perspicacia la vita autentica delle persone, le loro aspirazioni non soltanto nell'oggi, ma nel remoto avvenir futuro. Questa è l'essenza di quest’opera, incomprensibile, al tempo, ai presenti, ed ahimè, perfino a molti dei miei accaniti compagni di professione. Mi addoloravo contemplando come l'architettura là fuori si fosse degradata in una mera appendice estetica, frivola e irrispettosa delle reali esigenze delle persone. Un vuoto involucro, sconfinante nel superfluo e avulso dalla vera funzione di dare vita all'esistenza delle persone a beneficio di futili convenienze monetarie. Tuttavia, i colleghi, dapprima restii e antagonisti verso ogni mutamento, ora dimorano qui, condividendo la mia stessa sublime concezione. In virtù del loro ardore, si è dato forma a un nuovo ordine, e celebrato in mio nome, l’accademia universitaria, che ho progettato con meticolosa dedizione. Pur sapendo che nel mondo ogni opinione è soggetta a mutamenti, non posso sottrarmi alla paura che sia generata una limitata mentalità, venuta a compromesso per meschine convenienze. Temo che tutto ciò per cui ho generosamente sacrificato possa essere annientato dallo sbiadito branco di ciarlatani esteti, privi ormai di qualsivoglia forma mentis per discernere la rilevante distinzione tra vivere e abitare. Questa città, Odette, è un tributo a te, un'eredità che perpetua la tua memoria, ed è per questo che nutro profonda inquietudine per il rischio che tutto possa dissolversi, vanificando l'integrità del tuo ricordo, che nella mia mente, anno dopo anno, va scemando, dolce amore mio. Un giorno, chissà, mi sarà forse concesso l'incontro con te, anche prima di quanto previsto.
L’Architetto
L'ondata di calore estremo, che ha spinto numerose persone verso un "turismo sotterraneo" per lenire le sofferenze legate al cambiamento climatico, ha stimolato la nostra riflessione. Così nasce:
SUBURBS
PARTE PRIMA – L’INVESTITORE VISIONARIO
Fui ritenuto un f***e nel voler finanziare un progetto di tale portata. E ora mi trovo a contemplare con orgoglio ciò che ho creato! Dove sono le offese, i vostri scherni? Sono stato sull’orlo del baratro, vero, una volta terminato nessuno voleva viverci, nemmeno uno con il desiderio di scendere nelle profondità, neanche la mia adorata ex moglie. Mi viene da ridere, oggi, nel vedere strade, piazze, locali, gremiti di persone. Ho dovuto attendere dodici anni, ma ora questa città vive e tutti vogliono replicarla. Ci vuole tempo a creare una città e il genio giusto. Potreste pensare che mi compiaccia a parlare di me stesso, ma io, un misero investitore, mi riferisco all’Architetto, il pazzo visionario che come me ha visto il futuro dell’umanità.
Ogni giorno sempre più persone cercano asilo, ma le case sono colme e non siamo in procinto di espansione, il popolo ha votato, tutto riunito nel grande anfiteatro, influenzato dalle parole dell’Architetto “le città hanno un confine senza di esso si tornerebbe all’errore”, o dalla paura. Anch’io mi sono schierato a favore, quanto fin qui realizzato mi basta; ho dato vita a una città e poi l’ho donata ai sui cittadini, la democrazia diretta, vera, sana, l’utopia realizzata, in cui abbiamo abbandonato l'insostenibile ardente luce del sole, per abbracciare la luce dell'intelletto, della ragione. In tutti i suoi quartieri, rudi e duri come la pietra in cui si sono insinuati, oppure hi-tech, alcuni intimi, c’è della particolare magia che riempie tutta la nostalgia del mondo là fuori. Ora, mentre le vostre torri di vetro si sciolgono, voi che da noi “i folli, le talpe” cecate asilo, fate tenerezza e rimarrete esclusi in attesa delle vostre città, pregando di completarle prima che il mondo sia completamente incendiato. Qui, nel profondo della caverna è sorta Suburbs, dove uomini e donne possono vivere eternamente in libertà e uguaglianza.
Victor Vernum
BIANCA SE LA FA PRENDERE BENE.
CARLO LO DICE ALLA MAMMA E ALL’AVVOCATO!
MATTEO IL POVERO
ANTONIO 10 SECONDI.
#10
GIULIA HA SMESSO DI FUNZIONARE
GIORGIA E LA REALTÀ.
FEDERICO IL PUNTALE.
MARCO TASSE E RASSEGNAZIONE.
Abbiamo deciso di mostrarvi una Venezia che non esiste. Che forse avrebbe potuto essere, o che forse sarà…
Lettere dalla Provincia Veneziana.
Citando la nostra Apexlemuse:
“A volte mi chiedo che fascino avrebbe avuto Venezia se solo avesse avuto l’ardore di provare.
Stupendo… orrendo?”
CHIARA DOLCE CHIARA.
MARCO PENSA AI SUOI COLLABORATORI, PREMUROSO.
EMMA E I MULETTI.
ALICE È COMPRENSIVA!
Martina abbronzatura ai raggi blu.
ARCHITETTO SEMPLICE la nostra nuova rubrica satirica sulla vita professionale dell'architetto.
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Pier Luigi Nervi 21/06/1891 – 09/01/1979
“L’Architetto deve avere una tale cultura da sopravanzare in ogni campo, tutti gli specialisti.”
Estratto da un’intervista del 1969.
Spendete 2 minuti del vostro tempo.
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SOSTENIBILE?
Integrare specie arboree all’interno dei grattacieli offre un’idea di architettura certamente più attenta all’ambiente rispetto a monoliti di vetro e cemento. Sembra lecito, ad ogni modo, domandarsi se tali modelli non tradiscono la loro reale intenzione, trascinati da mode ed estetiche del momento.
La verticalizzazione è diventata una soluzione abitativa che sembra necessaria, in diverse zone del mondo, per ridurre l’utilizzo del suolo e rispondere all’aumento della popolazione mondiale. Soluzione che richiede una alta quantità di materiale, per lo più cemento a partire dalle possenti fondazioni, e di conseguenza una produzione massiccia di CO2 (il campo dell’edilizia produce più del 35% delle emissioni CO2 nel mondo). Possiamo facilmente dedurne la non sostenibilità dell’impresa.
Oggi, quando ci si riferisce alla combinazione del verde negli edifici, si parla di “innovazione” architettonica. La parola “innovazione” è usata a sproposito se si intende l’atto di porre un albero sopra un artefatto edilizio, basti pensare ai giardini pensili di Babilonia del VI secolo a.C, oppure alla torre Guinigi di Lucca del 1400. “L’innovazione” è tale quando viene proposta come un modello architettonico sostenibile. Verticalizzare soluzioni ecologiche, sembra l’offerta necessaria per poter colmare l’insostenibilità delle strutture odierne, però è bene porsi alcuni interrogativi.
Quanto è la reale emissione di CO2 per la realizzazione di una costruzione che possa reggere il carico della sua verticalità integrato a quello delle alberature?
L’integrazione di queste alberature può colmare la spesa di CO2 emessa per il compimento dell’opera?
A quanto ammonta la quantità d’acqua utilizzata per l’irrigazione della terra in vasca, la quale ha un bisogno di maggior idratazione rispetto a un normale substrato del suolo?
Quanta energia si spende per la circolazione di quest’acqua?
Quanto è davvero sostenibile questa “innovazione” sostenibile?
- S.P -
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