Dott.ssa Silvia Vicentini, psicologa e psicoterapeuta - Piacenza

Per la pausa estiva
lo studio resterà chiuso da venerdì 11 agosto
a domenica 3 settembre

È possibile fare richiesta dal 25 luglio al 24 ottobre attraverso il sito INPS accompagnata da dichiarazione ISEE.

Ne possono usufruire tutti i cittadini (con ISEE non superiore a 50.000 euro) che intendono intraprendere un percorso di psicoterapia da un professionista privato che aderisca all'iniziativa.

IO HO SCELTO DI ADERIRE!

Bonus Psicologo: le prime indicazioni operative - AltraPsicologia Bonus psicologo: arrivano finalmente le prime indicazioni operative per professionisti e utenti. BREVE RECAP DELLE PUNTATE PRECEDENTI. Cos’è il cosiddetto “Bonus Psicologo”? Un contributo economico (fino a massimo 600 euro per la fascia ISEE più bassa) per le sedute di psicoterapia offerte d...

❗ Bonus Psicologo: Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il tanto atteso decreto attuativo

❓Cosa succede adesso

🔴 Come specificato all'art. 3 comma 1

Se potessi la rifarei!

È rimasto un solo posto per iscriversi alla scuola di Psicoterapia Costruttivista Narrativa Icona Sb che ha programmato la partenza a settembre 2022. Se vuoi guadagnare tempo per la tua formazione scrivi per il colloquio d’ammissione a [email protected]

Si, ma com'è faticoso..!

Per essere felici bisogna essere coraggiosi: non c'è felicità senza offerta di sé.

Per essere coraggiosi bisogna essere vulnerabili: non c'è coraggio senza disposizione integrale
all'ignoto.

Per essere vulnerabili bisogna accettare il fallimento: non c'è vulnerabilità senza rischio di caduta.

Per accettare il fallimento bisogna accogliere l'infelicità: non c'è caduta che, alla fine, non colpisca un suolo.
Il primo passo per essere felici, quindi, consiste nell'imparare a fare dell'infelicità un punto di partenza, e non un luogo da evitare.

10 Settembre • Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio

Come ascoltare è uno degli aspetti cruciali nella prevenzione al suicidio. Quante persone sanno come ascoltare e quante sono disposte a farlo?

🔵 Ecco il link Zoom a cui accedere per partecipare al convegno di venerdì:

https://us02web.zoom.us/j/82833085774?pwd=T0V6Ymp3NWJ5NDU1NnZqY0FpY2NkUT09

ID riunione: 828 3308 5774
Passcode: 451591

Vi aspettiamo! 🤗

Da un pò di tempo sto riflettendo sul tema della lentezza legato alla psicosomatica. Sarà che questo lungo periodo di fatiche sta mettendo la persona alla prova su più fronti...
Il sintomo fisico all'interno di una psicoterapia può avere un significato molto importante.
Quando questo sintomo fisico impedisce i normali movimenti della persona che ne soffre, a volte quella sofferenza può essere costruita come un segnale, come la necessità, l'opportunità di fermarsi. Fermarsi e prendere una pausa. Comprendere il sintomo in questi termini non è sempre facile. Vedere il sintomo come un'opportunità e non solo più come un vincolo può sembrare un controsenso. E pensare al fermarsi come alla cosa preferibile da fare, sembra un ulteriore controsenso. Agire il fermarsi è pur sempre un'azione, non è una perdita di tempo, ma è proprio il modo preferibile di impegnare il tempo per guadagnare altro tempo. Quando questo processo inizia a prendere senso, quando si inizia a concedersi di prendersi cura di sé restando fermi, si inizia a vedere al sintomo con occhi diversi. Diventa non più qualcosa solo da contrastare, da combattere affannosamente, ma qualcosa di cui prendersi cura, da accudire, da ascoltare. E per starsi a sentire è importante stare in silenzio, rallentare fino a fermarsi. Fermarsi e cullare quel dolore come si culla un neonato in lacrime. Accettandolo, custodendolo, rispettandolo. Quando questo accade, è lì che quel sintomo può iniziare a farsi sentire meno. Quando il sintomo si sente ascoltato, non ha più bisogno di farsi sentire, non ha più bisogno di urlare.
È tempo di fermarsi, di rispettarsi reciprocamente.

Passerà, ma dovrà lasciare un segno. Il segno dell'importanza di prendersi un tempo prima che il nostro sistema vitale si allarmi, prima che ci metta in ginocchio.

"Oggi è stata una giornata difficile", disse Pooh.
Ci fu una pausa.
"Vuoi parlarne?" chiese Pimpi.
"No" disse Pooh dopo un po'. "No, non credo".
"Va bene", disse Pimpi, e si sedette accanto al suo amico.
"Cosa stai facendo?" chiese Pooh.
"Niente" disse Pimpi. "Solo, so come sono i giorni difficili. Molto spesso non va di parlare neanche a me nei miei giorni difficili".
"Ma..." continuò Pimpi, "i giorni difficili sono molto più facili quando sai di avere qualcuno lì per te. E io sarò sempre qui per te, Pooh."
E mentre Pooh sedeva lì, rimuginando sulle difficoltà della giornata, mentre Pimpi sedeva accanto a lui in silenzio, facendo oscillare le sue piccole gambe... pensava che il suo migliore amico aveva proprio ragione

🐻💛🐷

Winnie the Pooh

La memoria non è solo legata al passato, ma è ciò che ci permette di legarci all'anticipazione del futuro.
Senza memoria non avremmo un senso di continuità di noi stessi e non avremmo l'opportunità di cambiare il nostro futuro.

Che cos’è la Memoria?
Per capirlo è importante conoscere Mnemosine, la dea greca della Memoria e madre delle Muse. I termini “Muse” e “Mnemosine” derivano dalla stessa radice e indicano "coloro che meditano, che creano con la fantasia".
La Memoria, infatti, non è solo uno strumento legato al passato, utile per mantenere vivi i ricordi, ma è soprattutto uno strumento di creazione del futuro che genera la fioritura delle arti, presiedute dalle Muse. La Memoria non è qualcosa di statico che bisogna trasmettere per cerimonia, ma è un attivatore emozionale in grado innescare potentissime reazioni chimiche nella realtà. In grado, cioè, di creare bellezza.
Le Muse che governano le arti, infatti, sono figlie della Memoria: rappresentano il modo con cui il passato si offre al futuro, distillando il meglio di sé e mettendo in guardia dagli orrori che potremmo commettere ancora.
È per questo che va onorata la Giornata della Memoria: per ricordarci di cosa siamo capaci, nel bene e nel male.

Scegliere di raccontarsi per darsi l'opportunità di essere con creatività...
Bella iniziativa!

Vi aspettiamo per la presentazione del laboratorio di scrittura emotiva autobiografica alla BIBLIOTECA DI STRADA in via Serravalle Libarna a Piacenza giovedì 19 dicembre alle 17.30!!!

- Interesse e/o Attenzione? -

Mi capita di parlare con le persone del concetto di interesse. Sento espressioni come "Non sono abbastanza interessante" o "Vorrei sentirmi interessante" o ancora "Mi fa sentire interessante", ponendo l'attenzione su ciò che gli altri possono percepire, come se fosse prioritario suscitare un certo interesse nell'altro, mettere in campo la capacità di richiamare l'attenzione dell'altro, come una sorta di attrattiva.

Questo modo mi rimanda, tra gli altri, al concetto di performance: come se si dovesse eseguire qualcosa per attirare l'attenzione dell'altro, come se si dovesse dare forma a qualcosa in funzione di qualcun'altro rischiando però la delusione, il fallimento (e, perché no, un senso di solitudine).

E se invece si pensasse all'interesse come ad una forma di attenzione verso l'altro e verso sé stessi? Come ad una partecipazione attiva, un impegno che si concretizza nel desiderio di conoscere, comprendere con curiosità e attenzione chi si è e chi è l'altro per mettersi in una relazione di reciproca conoscenza?

Felice di comunicare che è online il sito che parla del mio modo di lavorare!

Ringrazio Lisa Civiero e Annavittoria Colazzo di per la professionalità e la disponibilità a seguire i miei tempi, le mie imprecisioni e le mie minuziosità!

Un grazie anche a Liza Schiavi che con le sue illustrazioni mi ha dato la possibilità di ampliare la comunicabilità dei testi oltre che a rendere il tutto più gradevole!

Buona lettura!

www.psicoterapeutasilviavicentini.com

Home “Ogni storia è la storia di qualcuno.” Jerome Bruner FORMAZIONE ED ESPERIENZA Dott.ssa Silvia Vicentini - Piacenza e Rovigo Psicologa e Psicoterapeuta ad indirizzo Costruttivista Laureata in Psicologia presso l’Università degli Studi di Padova e specializzata in Psicoterapia presso la

"Perché sa, quando si cerca di , si deve fare i conti con quello che si era prima oltre a con ciò che si sta per ..."

Tratto da una storia di vita vissuta.

O o E? Vincoli e Possibilità?

Questa immagine, mi è piaciuta perché mi ha fatto pensare ai .

La condivido con alcune :

Spesso abbiamo bisogno di e andiamo alla ricerca di confermare un solo polo del contrasto. Allora ci diciamo dolce O amaro, morbido O pungente, distante O vicino... con l'idea che la coerenza stia in una posizione ben precisa: O di qua O di là.
E se invece si trattasse di dolce E amaro, morbido E pungente, distante E vicino... vincoli E possibilità?
In una sola immagine il ricordo di un dolce gelato E di un simpatico E pungente (all'occorrenza!) porcospino!
Che la differenza stia in una congiunzione? Quando ci poniamo dei limiti non stiamo forse anche dandoci la possibilità di prendere in considerazione possibili per farvi fronte? Questo forse complica un pò le cose, ma, ancora una volta, - articolare non permettono forse anche di un più vasto sistema di cose?

(Immagine di )

Apro questa pagina con la speranza di non cedere alla tentazione limitante di cercare e fornire risposte, ma di pormi e proporre buone domande che vadano nella direzione di nuove strade possibili. Con l'auspicio di non perdere di vista un'azione a me tanto cara quanto anche difficile: educarsi al dubbio. È così che voglio rivolgere il mio sguardo alle persone, per poter vedere tanti mondi possibili.

"Infinite sono le cose che non ho, infinite pure quelle che non so; ma da quando ho perso le mie vecchie certezze [...] ho ritrovato un piacere perduto da tempo. Quello di imparare, di provare, di rivoltare i miei pensieri come guanti, di scoprire che stavo sbagliando e che proprio scoprirlo è l'occasione per provare a fare un pò meglio. Ho perso molto, e fra le cose perdute ci sono anche quelle che credevo di dominare, di possedere, di sapere: ma questo, se non altro, mi da la possibilità di continuare a cercare, a chiedere, a studiare, a sbirciare la vita da ogni angolo." (da "Lezioni di felicità. Esercizi filosofici per il buon uso della vita", Ilaria Gaspari).