Dott.ssa Marta Paci - Psicologa e psicoterapeuta
Psicologa psicoterapeuta ad indirizzo psicoanalitico riceve a Roma - Quartiere Trieste - Metro Libia
L’articolo dello psicoanalista Massimo Recalcati sull’omicidio di Giulia Cecchettin su Repubblica.
“Nello specchio rotto di Narciso assassino la fine del patriarcato”.
Mauro Grimoldi, Dieci lezioni sul male, Raffaello Cortina Editore.
Su Robinson l’intervista a Massimo Recalcati.
Vittorino Andreoli
Vittorino Andreoli: «Si può fare l'amore con la stessa persona per tutta la vita, ecco perché» Lo psichiatra e scrittore pubblica«Lettera sull'amore» e avverte:«I più giovani vivono l'eros come una performance, è un rischio. Fare l'amore con la stessa persona per tutta la vita? Certo che si può, ecco come»
“E chi crede che le donne siano tutte eguali, la malattia della sua follia non ha rimedio”.
Le mille e una notte.
Shahrazad
“… come attendersi da questi uomini passivi, castrati, eternamente accuditi da madri falliche promosse a divinità, snobbati dalle mogli ( e perciò stesso dai figli), che possano funzionare come un tertium? Difficile. E spesso ne deriva, da parte loro, un atteggiamento di passività vendicativa, deliberata, una sorta di inerzia attiva. E così incappano nelle dipendenze, vanno in bancarotta oppure scelgono di sfogare un’aggressività e una frustrazione illimitate in maniere attive, conformi all’istinto di morte.”
Gohar Homayounpour, Blues a Teheran, La psicoanalisi e il lutto, Raffaello Cortina Editore
Il miglior modo per realizzare i nostri sogni è svegliarsi.”
Paul Valéry
“Un sogno che non viene interpretato è come una lettera che non viene letta”.
(Talmud)
A 15 anni dalla morte di Eluana Englaro, la Corte dei Conti condanna l’ex direttore generale della Sanità della Lombardia, Carlo Lucchina. Fu una “concezione personale ed etica del diritto alla salute” a spingere l’allora dg ad impedire che alla donna fosse interrotto il trattamento che la manteneva in stato vegetativo.
Al teatro Bellini, a marzo, lo psicoanalista Massimo Recalcati affermava:
“È necessaria una battaglia politica per ottenere una legge sul fine vita. La vita è fatta di resistenza alla malattia e alla sofferenza, ma la resistenza è necessaria fino a dove? Anche la resa ha una dignità! Quando una persona non ce la fa più, quando la sua vita si è disumanizzata e non riflette più niente di quello che è stato, allora puó dichiarare la resa, accogliere la resa con la stessa dignità della resistenza.”
Queste in sintesi le parole del professore accolte da un lunghissimo applauso!
LA SAPIENZA CHE SOGNA, qualche foto del convegno che si è tenuto oggi nella Facoltà La Sapienza di Psicologia!
Nelle foto Vittorio Lingiardi, Mario Martone, Gianrico Carofiglio, Ivano Dionigi, Emanuele Senici.
Che emozione tornare nella mia Facoltà! Aula magna, via dei Marsi 78, PSICOLOGIA.
Quando ricorrere a un terapeuta?
La risposta di Otto Kernberg 👇🏼
La vera colpa, sostiene Lacan, è quella di non vivere in conformità al proprio desiderio.
La formula di Gesù che Lacan cita “chi vuole conservare la propria vita la perderà e chi invece la perderà per causa mia la troverà” cosa vuol dire? Massimo Recalcati spiega: “chi vuole conservare la propria vita nell’abitudine, nel tran tran, nel governo, nella disciplina, nella programmazione, nel calcolo, nella pulsione securitaria, la perderà. E chi per causa del desiderio si sarà speso nella vita fino all’ultimo respiro, la troverà!”
Questo è un invito ad abbandonare la sicurezza del porto per tuffarsi in mare aperto!
👉🏼https://youtu.be/LPBBMmyuCzA?si=017dd9qWIOwXQQOJ
Finalmente è arrivato il libro autografato!
Favole per psicoterapeuti di Maicol & Mirco, Bao Publishing Gli Scarabocchi di Maicol&Mirco
“Il è una miniatura sorprendente di interessi inconsci, una manifestazione di interessi intangibili che cercano presentazione. Questa trasformazione del conosciuto impensato in coscienza diventa una sorte di sfinge - un oggetto composto - che scaturisce dal rapporto fra la vita psichica del Sé e il movimento aleatorio degli oggetti evocativi. È il momento in cui l’impatto evocativo del giorno, racchiuso in complessi di ricordi e desideri, presenta se stesso”. BOLLAS
🎨 Marc Chagall
📸 Kirsten Frost
Oggi, al Salone del libro di Torino, lo psicoanalista Matteo Lancini ha detto la sua sull’adolescenza mettendo a confronto le diverse generazioni: prima i figli del patriarcato, poi i figli del narcisismo e adesso i figli fatti “al modo dei genitori”.
📚Matteo Lancini, Sii te stesso a modo mio, Raffaello Cortina.
Massimo Ammaniti al Salone del libro di Torino
ha parlato degli adolescenti.
Ragazzi iperconnessi allo smartphone, chiusi nel loro bozzolo, incapaci di una comunicazione diretta come quella delle telefonate. Ormai sembra tutto filtrato da chat e social.
Ragazzi che, a differenza del passato, non hanno limitazioni e l’eccesso di libertà crea un malessere come fossero in una prateria enorme dove non riescono a trovare una direzione.
Alle domande del pubblico Ammaniti risponde: non dar loro lo smartphone prima dei 12 anni e, in seguito, utilizzo a tempo limitato. Occorre socializzare, aprirsi ai coetanei, uscire, stimolare la creatività.
Occorrono insegnanti appassionati che accendano in loro la curiosità per la materia studiata.
Occorrono genitori che sappiano accogliere le contraddizioni degli adolescenti come necessarie alla crescita e che rispettino le loro aree segrete e la loro intimità tenendo la giusta distanza.
Per approfondimenti si rimanda al libro:
I PARADOSSI DEGLI ADOLESCENTI, Raffaello Cortina.
Salone Internazionale del Libro
La prima volta che trovo una foto di Sigmund Freud sorridente!
😀 👍🏼
1 maggio: ⛈️⛈️⛈️⛈️⛈️⛈️
Baby Reindeer - la nuova miniserie su Netflix - mette in scena una storia vera interpretata da Richard Gadd. L’attore scozzese è stato vittima di una stalker (interpretata da Jessica Gunning). Non c’è né accusa né odio (non è scontato in questi tempi) ma solo molta comprensione e compassione per due persone con le loro fragilità. Ascoltate Richard Gadd che si racconta nei contenuti extra!
Netflix
“Ho sonno”
“Non è sonno. Vuole sapere cos’è? Quello che lei chiama e percepisce, nelle sue emozioni, come sonno è una difesa infantile. Lo sa che i bambini quando non vogliono captare una br**ta impressione dal mondo esterno si addormentano e così si difendono dal subirla? Così fa lei: si difende da me perché sente che io la porto a ricordare: e lei inconsciamente non vuole. Cosa non vuole ricordare?”
Goliarda Sapienza, Il filo di mezzogiorno, La nave di Teseo
Il tema della BELLEZZA. Lacan nel seminario VII dice che dobbiamo distinguere almeno due versioni della bellezza. Da una parte c’è l’esperienza del bello che implica l’esperienza dell’armonia, dell’equilibrio, della bella immagine, della forma compiuta come qualcosa che occulta l’incontro con il reale della ferita. Il bello come velo, il bello come riparo dal reale, il bello come esorcismo nei confronti del reale, come mascheratura del reale. Io ricordo sempre per spiegare questo punto […] un sintomo che affliggeva Sartre e anche la modalità astuta con cui Sartre ha risolto il suo sintomo: la difficoltà di prendere l’aereo. E come risolve questo sintomo? Con un’invenzione estetica. Durante il check-in e l’imbarco (Sartre) cerca la bellezza in chi s’imbarca con lui nell’aereo. […] E come commenta Sartre la soluzione di questo sintomo? Dice: “In fondo la bruttezza è una profezia di maledizione e invece la bellezza è uno SCONGIURO nei confronti della morte”. Qui vediamo come la bellezza è un modo per ripararci dall’incontro con il reale. Ma Lacan dice che esiste un’altra versione del bello, che non è il bello come velo, come riparo, come ciò che ci difende dall’incontro con il reale, piuttosto il bello che si dà come esperienza di SCONFINAMENTO […], di accecamento, di perdita del controllo [… ] qualcosa che non si può toccare, è il bello da tenere a distanza, come esorcismo del reale, intangibile. E dall’altra parte c’è il bello che ti tocca, ti colpisce, ti stordisce […] Nel seminario IV Lacan fa l’esempio dell’amore cortese dove c’è distanza, ma anche passione: la dama è inaccessibile, non si può toccare ma questa inaccessibilità incendia, produce la generazione dei versi, produce lo sconfinamento dell’amore. Ecco, mi sembra che l’opera di Parmiggiani sposi decisamente questa seconda versione del bello. Non è il bello come immagine che copre il reale ma il bello come taglio dell’immagine che fa emergere il reale. Posso citare come esempio l’opera di Burri che è un riferimento importante per Claudio Parmiggiani, dove tutto questo è in primo piano: noi abbiamo lo scarto, la lacerazione, la ferita in tutta evidenza, e non abbiamo la bellezza come ciò che copre la ferita ma abbiamo la bellezza che si produce dalla ferita […] Lacan nel seminario VII dice che, di fronte alla bellezza, siamo posti davanti ad un dilemma: passiamo o no la linea? Passiamo o no al di là della linea? La linea è il bello come barriera, come rassicurazione. È il bello che s’incarna, per Freud, nell’immagine fallica, la bellezza che esclude la ferita della castrazione.
Dall’intervento di Massimo Recalcati a Roma presso la Chiesa degli Artisti, CROCE DI LUCE.
Ecco il testo integrale del monologo di Antonio Scurati, incentrato sul tema del 25 aprile, che lo scrittore avrebbe dovuto leggere durante la trasmissione “Che sarà” su Rai3. Intervento che è stato invece annullato. Il testo è stato pubblicato da Repubblica.it
“Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all’ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il ca****re. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro. Mussolini fu immediatamente informato.
Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania. In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l’omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944. Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati.
Queste due concomitanti ricorrenze luttuose – primavera del ’24, primavera del ’44 – proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica – non soltanto alla fine o occasionalmente – un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così. Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via. Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola “antifascismo” in occasione del 25 aprile 2023). Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana”.
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Qual è l’origine della creazione artistica di Claudio Parmiggiani? Vediamo la citazione di un ricordo infantile di quando aveva due anni e mezzo e che è all’origine dell’esperienza artistica della pittura.
"Della guerra ricordo ancora in modo indelebile due uomini coperti con dei sacchi e portati via sopra un carro tirati dai buoi. Li avevano trovati uccisi, fucilati vicino ad uno stagno pieno di ninfee. Dalle fessure del carro gocce di sangue cadevano nella polvere. Qualche tempo dopo, davanti alla mia casa, ho visto morire in lenta agonia anche i buoi uccisi a colpi di mitragliatrice. Il sangue cadeva sul loro mantello bianco. I loro occhi lacrimavano. È questo il mio ricordo più remoto."
Cosa c’entra con la pittura? È solo pittura quello di cui Claudio parla! Il rosso sul bianco. C’è una grande opera di Claudio che è un grande barattolo di pittura rossa con un pennello e poi una striscia perpendicolare che cala sulla tela bianca quasi che fosse sangue che sgorga da una ferita. “Il sangue colava sul mantello bianco dei buoi”, sulla tela. Allora possiamo capire una formula apparentemente un po’ strana con cui Claudio definisce l’antecedente della pittura quando dice: "Il sangue è l’infanzia della pittura." Questa è la sintesi che Claudio pittore, intellettuale, scrittore fa di questo ricordo après-coup. Non c’è pittura che non provenga dal sangue. Il sangue è l’infanzia della pittura. E io trovo formidabile questo punto. Non possiamo separare la crocefissione dalla resurrezione, è per questo che la luce è nella croce. Così come il sangue è sulla tela bianca del corpo morto dei buoi con questo accenno alle lacrime.
👉🏼Trascrizione di un passaggio dell'intervento di Massimo Recalcati a Roma presso la Chiesa degli Artisti, CROCE DI LUCE.
“Croce di luce” incontro tenuto oggi da Massimo Recalcati presso la Chiesa degli Artisti, piazza del Popolo (Roma).
“In un racconto biblico assai noto, due madri si rivolgono al giudizio del re Salomone per accertare a chi appartiene il figlio appena nato che entrambe dichiarano essere proprio. […]. Attraverso uno stratagemma audace (Salomone) sbugiarda la madre che mente facendola ve**re allo scoperto: invoca la spada per dividere in due il bambino consegnandone una parte a ciascuna delle due donne […]. Solo di fronte alla morte reale del figlio una delle madri cede, dichiarandosi disposta a rinunciare al riconoscimento della proprietà del figlio per salvaguardarne la vita. È disposta a perdere il proprio figlio purché lui possa vivere la sua vita. […] Solo chi sa perdere chi ha generato può essere una madre autentica.”
DONARE LA LIBERTÀ COME SEGNO D’AMORE.
📚 Massimo Recalcati, Le mani della madre, Feltrinelli.
🎨 Jean François de Troy
Racconto biblico: I RE 3, 16-28
Folie à deux: “Due persone strettamente legate tra loro che soffrono simultaneamente di una psicosi e in cui uno dei due sembra influenzare l’altro”. Dizionario di psichiatria (Hinsie e Campbell).
Cos’è f***e nella coppia di innamorati? L’illusione di essere una cosa sola, la condivisione di tutto, la mancanza di differenziazione.
Nella foto: Joker: Folie à deux.
Con Joaquin Phoenix eStefani Joanne Angelina Germanotta (Lady Gaga).
“Se gettiamo per terra un cristallo, questo si frantuma, ma non in modo arbitrario; si spacca secondo le sue linee di sfaldatura in pezzi i cui contorni, benché invisibili, erano tuttavia determinati in precedenza dalla struttura del cristallo.” Sigmund Freud.
La MADRE-COCCODRILLO è l’immagine che usa lo psicoanalista Jacques Lacan per descrivere la madre possessiva, controllante, che assoggetta totalmente il figlio e che vuole sapere tutto di lui. Una madre che vive esclusivamente per i figli, escludendo i suoi desideri di donna. I figli rinunciano alla libertà per mantenere un senso di sicurezza ma questo iper-accudimento materno è asfissiante, tossico e persecutorio.
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