dr. Aurigemma

pagina Fb Ciro Aurigemma, formatore,
docente Accademia Quantica e Consulente del benessere integrato, Asi.

07/09/2024

18.30 dr Aurigemma presenta i suoi corsi

26/08/2024

Lo studio riapre dopo le ferie dal 26 agosto in poi

Ciro Aurigemma - Psiconaturopatia | Formatore | Consulente del Benessere Integrato 01/08/2024

www.ciroaurigemma.com
https://accademiaquantica.it/come-sviluppare-un-talento-nascosto/

Ciro Aurigemma - Psiconaturopatia | Formatore | Consulente del Benessere Integrato Ti invito a scoprire come il talento, una capacità innata genetica e spirituale, può emergere e svilupparsi. Attraverso test kinesiologici e tecniche

04/07/2024

al Teatro Della Dodicesima
vi annunciamo l’arrivo della seconda edizione del festival dell’Anima, Il Soffio,
che si terrà da venerdì 20 a domenica 22 settembre nei giardini del Teatro della Dodicesima, a Spinaceto. Qui potrete sperimentare laboratori tutti nuovi dedicati alle varie discipline che coinvolgono l’Anima tra cui:
- NATUROPATIA con Nardi e Cioccolatini Artigianali Mariella
- GONG THERAPY con Gong Therapy Meditation
- MEDITAZIONE con Centro Yoga Swami Vishnu
- CRISTALLOTERAPIA con Atlas Ricerca Olistica
- RIFLESSOLOGIA PLANTARE MEDITATIVA con Barbara Conte
- CIFREMATICA con Paola Mannocci
- NUMEROLOGIA con Pasini
- MEDICINA EMOZIONALE con Viorica Chiriac
- PSICOLOGIA con Aurigemma
Aprirà il nostro Festival Giovanni Veloci, che si occupa da anni di studi sulle tradizioni del vicino Oriente antico e ci condurrà attraverso la narrazione dell’Anima nella Kabbalah
A breve pubblicheremo il programma dettagliato dei laboratori e ci si potrà prenotare.
Il mio sul talento dom 22 ore 17

Università Popolare Accademia Quantica | Roma 20/06/2024

I due corsi monotematici "Come Sviluppare la Tua Attività Olistica: Le Fondamenta della Tua Attività" e "Come Sviluppare un Talento Nascosto" hanno uno sconto se acquistati insieme come pacchetto speciale: un'offerta dedicata a te per sviluppare i tuoi Talenti ed esprimerli attraverso un progetto personale.
www.accademiaquantica.it
Questi due corsi possono essere integrati in un percorso congiunto perché permettono sia di scoprire i propri Talenti e rimuoverne i blocchi che ne limitano l'espressione, sia offrire gli strumenti per avviare una propria attività nel mercato del benessere olistico e mettere in gioco i propri Talenti per la tua realizzazione ed il bene della collettività.

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Università Popolare Accademia Quantica | Roma La prima Università Popolare in Italia per diventare un professionista del benessere nelle discipline quantistiche.

10/06/2024
LA MAIEUTICA DI SOCRATE 28/04/2024

LA MAIEUTICA DI SOCRATE

Socrate è probabilmente il filosofo più conosciuto del pensiero greco classico.
Il filosofo era attivo nella vita politica e culturale della città di Atene nel periodo più buio della sua storia, dopo la sconfitta nella guerra con Sparta.

Accusato dalla moglie Santippe di essere un buono a nulla, Socrate vagava per la città insieme ai suoi allievi, interrogando intellettuali, retori, politici e aristocratici, dai quali era visto con un misto di ammirazione e disprezzo.

Socrate era figlio di una levatrice; come riporta Platone in una sua opera, intitolata “Teeteto”: “io sono figlio di una levatrice molto in gamba”; in greco antico, “maia” è la parola che designa la levatrice, colei che aiuta le partorienti.
Descrivendo la propria filosofia, Socrate afferma: “io pratico la stessa arte”.
Il modo di dialogare, spesso provocatorio, di Socrate è infatti chiamato “maieutica”; descrivendola, Socrate (attraverso Platone) afferma:

“la mia arte di levatrice poi, il tutto il resto è uguale a quella delle ostetriche, ma se ne differenzia in questo, che agisce sugli uomini e non sulle donne, e assiste le loro anime, quando partoriscono, e non i corpi”

Socrate interrogava i suoi interlocutori perché emergesse il loro “logos”, il loro discorso, la loro verità. Per questo, i suoi contemporanei vivevano con grande ambivalenza il loro rapporto con Socrate: il suo stile spingeva gli interlocutori a rimettere in discussione certezze, assiomi, aprendo ad uno scenario soggettivo nuovo, inedito.

Per questo, lo stile filosofico di Socrate è, secondo Lacan, molto simile all’azione dello psicoanalista: l’analista ascolta le parole del paziente, cercando di fare emergere il suo “logos”, il discorso che lo abita, di cui è “gravido”, senza cadere nella falsa credenza delle parole comuni o della retorica.

L’analista, come Socrate, è interessato ad un discorso diverso da quello comune: è alla ricerca della verità del soggetto, di un discorso unico, mai sentito prima, proprio solo di chi lo enuncia.

Per questo, l’esperienza dell’analisi, se da una parte punta alla verità, dall’altra espone alla vertigine di un non sapere radicale, che spesso si traduce in una grande rabbia rivolta verso l’analista: cosa vuole da me? Che cosa devo dire?

Per il suo stile eccentrico e il potenziale eversivo della verità insito nella sua filosofia, Socrate è stato condannato a morte dal governo conservatore, succeduto ai Trenta Tiranni che hanno governato Atene dopo la sconfitta militare nella Guerra del Peloponneso.

Il suo è stato un vero e proprio processo politico, raccontato da Platone nell’ “Apologia di Socrate”.

Nel suo insegnamento, il filosofo sosteneva la necessità di realizzare il proprio “daimon”, il proprio demone, la buona alleanza con esso nella propria vita (“eudaimonia”). Così, in analisi si tratta di far emergere il desiderio inconscio del soggetto, nascosto dai discorsi “vuoti” della vita quotidiana: qual è il nostro talento? Per quale ragione ci svegliamo la mattina? Qual è la nostra strada?

Se Socrate sosteneva la necessaria alleanza con il proprio “daimon”, così l’analista trova nel “desiderio dell’analista” la spinta della propria funzione: il desiderio dell’analista, sostiene Lacan, non sarebbe un desiderio qualunque, piuttosto si tratterebbe del desiderio, proprio dell’analista, di “far emergere la differenza assoluta” che abita ciascun soggetto.

L’articolo completo è disponibile sul sito.

Ecco l'articolo completo: https://www.gianfrancoricci.it/post/la-maieutica-di-socrate

Per approfondire:
-Platone, Teeteto;
-Platone, Apologia di Socrate;
-Lacan, Il Seminario, Libro VIII, Il Transfert.

LA MAIEUTICA DI SOCRATE Socrate è probabilmente il filosofo più conosciuto del pensiero greco classico.Il filosofo era attivo nella vita politica e culturale della città di Atene nel periodo più buio della sua storia, dopo la sconfitta nella guerra con Sparta.Accusato dalla moglie Santippe di essere un buono a nulla, S...

Università Popolare Accademia Quantica | Professionisti 11/04/2024

All'Università Popolare Accademia Quantica promuoviamo i nostri professionisti sul nostro sito: https://accademiaquantica.it/operatori-consulenti-del-benessere-integrato/

Questo servizio lo offriamo totalmente gratuito e siamo felici che alcuni operatori ci hanno avvisato che stanno trovando clienti tramite questa pagina web.

Ci teniamo alla formazione dei nostri professionisti, ma anche che possano sviluppare i propri talenti ed avere successo.

Infatti, tra i nostri corsi monotematici c'è anche il Laboratorio sui Talenti del dott. Ciro Aurigemma che aiuta a capire cosa siano veramente i Talenti rispetto la concezione comune ed aiuta a porre le basi svilupparli. Faremo, inoltre, un corso monotematico nuovo sullo sviluppo dell'attività come operatore verso Ottobre, vi terremo aggiornati non appena esce :)

Università Popolare Accademia Quantica | Professionisti Scopri gli Operatori e Consulenti del Benessere Integrato che si sono formati all’Università Popolare Accademia Quantica.

30/03/2024

PENSIERO DI SABATO 30 MARZO 2024

Intuizione - si avvicina contemporaneamen
te all'intelletto e al cuore

Il nostro cuore e il nostro intelletto sono strumenti utili, indispensabili, ma sono insufficienti a guidarci su tutte le vie che dobbiamo percorrere. Ecco perché dobbiamo sviluppare una terza facoltà: l'intuizione. L'intuizione si avvicina all'intelletto nella misura in cui è una forma di intelligenza, e si avvicina al cuore nella misura in cui è una forma di sensazione, ma un'intelligenza e una sensazione che si situano su piani superiori. Direte: «Ma è la chiaroveggenza!». No. Attualmente si fa un gran parlare di chiaroveggenza, ma la chiaroveggenza è una facoltà che vi permette solo di vedere il lato oggettivo (forme, colori e movimenti) del piano astrale e del piano mentale: potete essere chiaroveggenti e non comprendere niente di ciò che vedete, non saperlo interpretare. Allora a cosa vi serve? Con l'intuizione, invece, forse non vedete niente, ma comprendete le cose molto meglio che se le vedeste, poiché le vivete e le sentite.*

Omraam Mikhaël Aïvanhov

Vedi anche "CONOSCI TE STESS0" - jnana yoga - vol.2, Opera Omnia

14/03/2024

inizio 6 aprile
https://accademiaquantica.it/naturopatia-psicoenergetica

[SCOPRI I DOCENTI DELLA SCUOLA DI NATUROPATIA PSICOENERGETICA]

Il dott. Ciro Aurigemma è docente di Psicologia Generale e Psiconaturopatia.

Per conoscere cos'è la Psiconaturopatia, potete leggere anche un suo articolo: https://accademiaquantica.it/cose-la-psiconaturopatia/

Vi aspettiamo il 1 Marzo all'Open Day della prima scuola di Naturopatia Psicoenergetica, dalle 16.00 alle 20.00. Avendo finito i posti in aula, potete prenotarvi per partecipare online inviando un'email a [email protected]

14/03/2024

Quanto affermato qui di seguito da Einstein non vuol dire che dobbiamo passarci il tempo a cercare o a fomentare le crisi, ma che quando la crisi giunge dobbiamo saperne cogliere gli aspetti positivi e salutarla per quello che può darci. Dipende da noi superare noi stessi !
“La crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza. L'inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla”. - Albert Einstein -

04/03/2024

🎹 Giovanni Allevi cita Carl Gustav Jung durante il concerto

🖋️ "Penso (...) che la natura sia un viatico per la trascendenza. Jung afferma che in un mondo avanzato si è perso il senso del sacro proprio perché non c’è più un contatto dell’uomo con la natura. Il mondo artificiale, ipertecnologico, ha messo su di noi una cappa che ci impedisce il contatto ancestrale con quelle energie misteriose che solo le donne, oggi, intuiscono. Credo sia a causa di questa cappa che noi sviluppiamo le nevrosi, l’infelicità. Dovremmo tornare al sacro, alla natura. E la musica classica contemporanea è un buon mezzo".
(Giovanni Allevi, da un'intervista del 2019)

▪️di Emanuele Casale:
Questa foto di Giovanni Allevi l'ho scattata ieri al suo bellissimo concerto qui a Roma, all'Auditorium Parco Della Musica. Conosco Allevi da quando avevo 16 anni circa, e cominciai a suonare la sua musica al pianoforte parallelamente ai miei studi classici di conservatorio. Non l'ho mai più lasciato. L'ho rivisto altre volte negli anni. E ieri sera di nuovo, qui a Roma, in questa sua nuova condizione di vita: quanto c'è da ammirare e amare in quest'uomo?

Sapevo fin da ragazzino che un uomo così non poteva non conoscere Jung. E infatti ieri sera, presentando un suo brano intitolato "Our Future", ci racconta che ad ispirarlo in questa sua nuova creazione è stato proprio Carl Gustav Jung, e più esattamente quando Jung scrive circa il fatto che la nostra cultura e civiltà non sono per nulla progredite psicologicamente e spiritualmente in confronto al progresso esterno e tecnologico acquisito. Vi è stato uno scollamento tra sviluppo esteriore, progresso, avanzamento tecnologico e dall'altro lo sviluppo interiore, psicologico, etico-morale e spirituale.

Ha ragione, e nessuno può affermare il contrario, almeno che non si è profondamente ignoranti.

Da fondatore della prima community e blog di riferimento in Italia su Jung sono sempre entusiasta quando vedo riconfermato giorno dopo giorno e anno dopo anno il fatto che Jung venga compreso e letto sempre più da persone provenienti da altri campi della conoscenza, perché Jung non appartiene prioritariamente alla psicologia o psichiatria (ancor di meno a questa specie di psicologia contemporanea), come ci ricorda l'esploratore e amico di Jung, Laurens van der Post.

E ancora, aver sentito Giovanni Allevi citare e comprendere così nella carne Jung, ha riconfermato queste parole di Jung come non mai:

"Lo sa chi legge i miei libri? Non certo gli accademici, oh no, quelli credono di sapere già tutto. No, sono le persone comuni, spesso gente molto umile."

Grazie per le emozioni e l'esempio, caro Giovanni Allevi!

(di Emanuele Casale)
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04/03/2024

JUNG E LA FELICITÀ

Tra il 1934 e il 1939, Carl Gustav Jung ha tenuto un seminario, a Zurigo, dedicato al capolavoro di Nietzsche “Così parlò Zarathustra”.

Si tratta di un lungo e ricco seminario, pieno di “perle psicologiche”; tra le più importanti, troviamo un’arguta riflessione di Jung sulla felicità.

Nel corso dell’ultima l*zione del seminario, il 15 febbraio 1939, in un’Europa prossima al baratro della guerra, Jung afferma:

“il vero eroe viene inghiottito dalla terra – la madre, il drago, la balena – e in apparenza finisce sconfitto e raggiunge la schiera dei suoi antenati totemici, ma in seguito fa ritorno con loro e li riporta indietro. È questo l’eroe vero secondo la mitologia, non quello che se ne scappa con una volontà e due piedi. Quindi Nietzsche prosegue:

“la terra dei vostri figli voi dovete amare: sia questo amore la vostra nobiltà nuova, - la terra non ancora scoperta, nelle lontananze remote del mare! Questa terra io ordino di cercare e cercare, alle vostre vele!” (Z. p. 249)

Qui egli spinge i suoi discepoli a dirigersi verso remote lontananze, quanto più lontano possibile dalle loro origini. Essi non dovrebbero ricercare quella terra per se stessi, ma per i loro figli, il che è ancora peggio.
Vedete, in un paese come in Inghilterra, in cui la gente ha dimostrato un egoismo decisamente sano, in cui ogni generazione ha provato ad incrementare la propria ricchezza e il proprio benessere, hanno lasciato condizioni assai dignitose ai loro discendenti. Ma se si fossero messi a correre dietro a tutti i paesi del mondo e se si fossero stabiliti in quel perduto altrove, che cosa sarebbe rimasto ai loro figli? Nulla di nulla.

Quando trascuri il tuo benessere per quello dei figli, lasci loro una pessima eredità, un orribile impressione del passato. Se ti torturi per realizzare qualcosa per loro, gli trasmetti l'immagine di una vita traboccante di tormenti.

Quindi piantiamola con questa idiozia.

È tutto sbagliato, dice il bambino, e commette l’errore opposto. Se ti prepari sempre per la felicità dei tuoi figli, non saprai prenderti cura della tua, e i tuoi figli non impareranno a prendersi cura della propria. A loro volta potrebbero andare avanti sulla medesima strada e preparare la felicità dei tuoi nipoti, e i nipoti quella dei tuoi pronipoti, e così la felicità finirà sempre per spostarsi da qualche altra parte nel futuro. Pensi che essa sia raggiungibile nel futuro, qualcosa che tu non potrai avere, ma i tuoi figli sì.

Così imbottisci la tua vita di ambizioni da realizzare in quel regno di là da ve**re che non giunge mai. Ogni generazione cade nella medesima trappola. Ci mettiamo tutti in croce per consentire ai figli di agguantare il miraggio, ma i figli crescono e si comportano da sciocchi proprio come noi.

Sono vittime dello stesso insegnamento malefico.

Cercate di raggiungere la felicità qui e ora, per voi stessi. Questo sì che è un buon insegnamento.

In tal caso anche i figli si sforzeranno di afferrarla qui e ora per se stessi - e con ciò essa riuscirà a farsi strada nel mondo reale. Non andate contro natura, perseguendo la felicità tra le generazioni future. Se siete eccessivamente preoccupati per i vostri figli e i vostri nipoti, non farete che gravarli dei debiti contratti da voi.

Se invece non vi mettete a carico alcun debito, se vivete semplicemente e vi rendete per quanto possibile felici, lascerete ai vostri figli le condizioni migliori. A ogni modo trasmetterete loro un buon esempio di come prendersi cura di se stessi.
Se i genitori si dimostrano capaci di assolvere questo compito, lo saranno anche i figli. Non perseguiranno la felicità dei nipoti, ma faranno quanto necessario per godere un po' di felicità – il giusto - in prima persona.”

Jung indica nella realizzazione della propria felicità, intesa come parte del più ampio processo di “individuazione”, un aspetto fondamentale della vita.

“Vivere per l’altro” diventa quindi, secondo Jung, un modo per perdere la bussola, per evitare di realizzare in prima persona il proprio desiderio.

Ecco che la l*zione di Jung trova un potente eco nel concetto di testimonianza e nel rapporto tra le generazioni: il “buon insegnamento” è mostrare la via per realizzare il proprio talento, per rendere generativa la vita; un “cattivo insegnamento” è invece appesantire le generazioni future delle proprie insicurezze, dando loro il mandato impossibile di realizzare il nostro desiderio mancato.

Per leggere l’intervento integrale di Jung, è disponibile l’articolo completo sul sito.

Per approfondire:
-Friedrich Nietzsche – “Così parlò Zarathustra”;
-Carl Gustav Jung – “Lo Zarathustra di Nietzsche”

Università Popolare Accademia Quantica | Roma 31/01/2024

Invito ai percorsi di crescita personale del dr Aurigemma

modelli di comportamento vengono memorizzati dal nostro cervello, quasi come avviene nei computer.

Essi vengono categorizzati e seguono risposte attivate da determinati schemi mentali.

Tali modelli vengono assorbiti fin dall’infanzia attraverso l’educazione, la famiglia e la società. Alcuni di questi programmi possono esserci utili, ma altri possono limitare il nostro benessere e l’espressione della nostra autenticità.

Approfondisci cosa sono i modelli di comportamento e come cambiarli attraverso i percorsi formativi all’Università Popolare Accademia Quantica; Il dott. Ciro Aurigemma, docente esperto di Psicologia Integrata, ti accompagnerà in questo percorso di consapevol*zza e crescita personale
www.accademiaquantica.it

Università Popolare Accademia Quantica | Roma La prima Università Popolare in Italia per diventare un professionista del benessere nelle discipline quantistiche.

ISN Neuropsicofisiologia - ISN Neuropsicofisiologia 28/01/2024

LE MERAVIGLIE DEGLI EMISFERI SINCRONIZZATI
Ciascun emisfero lavora in modo differente.
Brevemente possiamo dire che l’emisfero sinistro usa il pensiero analitico; è razionale, pratico, logico, lineare, matematico. I
Insomma, se fosse solo, il nostro quotidiano sarebbe decisamente una noia l’emisfero destro invece ha una visione olistica e vi risiedono la nostra intuizione, creatività, immaginazione ed emotività. Se non avessimo il sinistro a bilanciarlo, forse la nostra vita sarebbe l’apoteosi dell’anarchia.
I due emisferi sono collegati attraverso il corpo calloso.
Secondo uno studio internazionale, guidato dalla East China Normal University di Shanghai, il cervello di Albert Einstein sarebbe stato clamorosamente “iperconnesso”.
Aveva un corpo calloso più spesso della media e ciò permetteva alle informazioni di viaggiare dall’emisfero destro a quello sinistro molto più velocemente. Alla base della fervida intelligenza di Albert Einstein ci sarebbe quindi una sorta di iperconnessione tra il lato del cervello fantasioso, immaginifico ed emotivo e quello analitico, calcolatore e razionale. […]
IL CORPO CALLOSO è un’importante lamina interposta tra i due emisferi cerebrali, costituita da fasci di fibre mieliniche e amieliniche che collegano tra loro aree corrispondenti nelle due metà. […]
È esclusivamente grazie a quel ponte fibroso che i due aspetti del cervello, quello creativo e razionale, il cervello poeta e quello ingegnere, riescono a comunicare. Partorendo un unico risultato. A quanto pare gli scienziati hanno scoperto che il corpo calloso di Einstein – che in fondo sembra proprio figlio di questo prodigioso mix mentale – era più spesso in diverse zone. […]
Un cervello speciale, questo è certo. Peccato che lo studio non chiarisca la ricorrente e annosa domanda sul tema: geni si nasce o si diventa? Rimane insomma da appurare se questa spiccata comunicazione fosse un dono di natura o si sia è sviluppata col lavoro intellettuale.”
Resta dunque un quesito aperto a cui proveremo a rispondere che “Geni si diventa imparando ad usare il cervello!”.
Esistono infatti diverse tecniche o accorgimenti che ci permettono di migliorare con facilità la connessione tra i nostri due emisferi.

ISN Neuropsicofisiologia - ISN Neuropsicofisiologia la neuropsicofisiologia, nata dagli studi multidisciplinari integrati del prof. Michele Trimarchi è un metodo scientifico che si riappropria del principio causa/effetto il cui paradigma è E=M=I (ENERGIA/MATERIA/INFORMAZIONE)

La Psiconaturopatia per il tuo Benessere Integrato 20/01/2024

video psiconaturopatia e psicologia pratica su www.benesseredraurigemma.it
home page

La Psiconaturopatia per il tuo Benessere Integrato Il tuo benessere con un approccio integrato. Il Dr. Aurigemma insieme ad operatori qualificati trattano situazioni critiche e traumi passati con nuovi approcci, secondo la visione integrata Mente-Corpo-Spirito

Attualità – Very-V 08/12/2023

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dr. Aurigemma, delegato lazio Avi ass. vegetariana it.

Attualità – Very-V 9 consigli per risparmiare l’acqua in casa Attualità 9 consigli per risparmiare l’acqua in casa wp_88196222023-07-03T17:26:44+00:00Giugno 15, 2023|Attualità| Sono 241 i litri d’acqua che ogni italiano utilizza al giorno solo per uso personale, di cui il 3,5% è utilizzato per bere e cucinare...

06/12/2023

Carl Gustav Jung, un pioniere della psicologia analitica, ha lasciato un'impronta indelebile nel campo dello studio della mente umana. Oltre alla celebre teoria dell'inconscio collettivo, Jung ha anche introdotto il concetto di sincronicità, aprendo nuove vie nella comprensione dell'interconnessione tra mondo interno ed esterno.

La fine di una collaborazione tormentata

La storia della psicologia è segnata da una delle più significative e complesse interruzioni di collaborazione tra due figure di spicco: Carl Jung e Sigmund Freud. Questa rottura ha segnato un punto di svolta nella direzione presa dalla psicologia analitica e ha dato vita a nuove visioni della mente umana.
La collaborazione tra Jung e Freud iniziò con grande promessa. Entrambi furono pionieri nel campo, interessati all'esplorazione dell'inconscio e delle dinamiche psicologiche profonde. Tuttavia, le differenze teoriche e personali emersero gradualmente, portando allo scioglimento della loro collaborazione.
Una delle principali fonti di dissensi riguardava la concezione dell'inconscio. Mentre Freud attribuiva un ruolo predominante alle pulsioni sessuali e agli istinti, Jung vedeva l'inconscio in modo più ampio e complesso. Per Jung, l'inconscio non era solo guidato dalla sessualità, ma comprendeva anche aspetti come il simbolismo, i miti e l'archetipo. Questa differenza di visione portò a un progressivo allontanamento tra i due studiosi.
Oltre alle divergenze teoriche, le tensioni personali si fecero sempre più evidenti. Freud era noto per il suo approccio dominante e autoritario, mentre Jung aspirava a mantenere una maggiore indipendenza e libertà di pensiero. Questi contrasti si manifestarono anche nelle idee riguardanti la sessualità e l'importanza dell'esperienza religiosa nella psicologia. La loro relazione si incrinò ulteriormente, portando infine alla rottura definitiva.
La fine della collaborazione tra Jung e Freud, sebbene difficile, portò alla nascita della psicologia analitica come un ramo separato. Jung sviluppò ulteriormente la sua teoria dell'inconscio collettivo, concentrandosi sul significato dei sogni, dei miti e dei simboli come veicoli per comprendere l'individuo e la sua connessione con l'universo. Fondò anche la psicologia dei tipi psicologici, che si basava sulla classificazione delle persone in base ai loro tratti di personalità distintivi.
Nonostante la fine della collaborazione, sia Jung che Freud continuarono a influenzare profondamente il campo della psicologia. Entrambi hanno fornito contributi fondamentali alla nostra comprensione della mente umana e delle dinamiche psicologiche.
La fine della collaborazione tra Carl Jung e Sigmund Freud segnò uno spartiacque nella psicologia analitica. Le divergenze teoriche e personali portarono alla separazione dei loro percorsi professionali, ma il lascito di entrambi gli studiosi nutre ancora oggi la comprensione della mente umana. La visione di Jung sull'inconscio collettivo e sul potere dei simboli ha arricchito la disciplina, aprendo nuove vie di esplorazione nell'universo della psicologia analitica.

L’inconscio collettivo

Secondo Jung, al di là del nostro inconscio personale, esiste un serbatoio di conoscenze e simboli condivisi, radicati nel tessuto stesso dell'umanità. Questo inconscio collettivo, formato da archetipi e immagini universali, influenza i nostri pensieri, emozioni e comportamenti, sottolineando l'interconnessione tra tutti gli individui.
La teoria dell'inconscio collettivo di Jung porta con sé una vastità di implicazioni. Essa suggerisce che, al di là delle nostre singole esperienze, le storie, i miti e i simboli che emergono nelle diverse culture hanno radici comuni. Ciò implica che l'esplorazione delle narrazioni e dei simboli universali può rivelarci molto non solo sulla psiche individuale, ma anche sulla condizione umana in generale.
Lontano dall'essere solo una teoria astratta, l'inconscio collettivo di Jung ha profonde implicazioni per la nostra comprensione della cultura, dei simboli e della natura umana.
Secondo Jung, l'inconscio collettivo non è una semplice accumulazione di esperienze individuali, ma rappresenta un patrimonio comune condiviso da tutta l'umanità. Questo inconscio profondo influenzerebbe il nostro modo di pensare, di sentire e di interpretare il mondo. Un esempio di questa influenza si trova nei simboli che emergono nelle religioni, nei miti e nelle tradizioni culturali di diverse civiltà. Questi simboli archetipici, come il serpente o l'ombra, assumono significati universali che sono radicati nell'inconscio collettivo.
L'inconscio collettivo è anche responsabile dei sogni, che Jung considerava una finestra privilegiata per accedere a questo strato profondo della psiche umana. Nei sogni, infatti, entreremmo in contatto con i simboli arcaici e le immagini che risiedono nell'inconscio collettivo. Secondo Jung, attraverso l'interpretazione dei sogni, possiamo ottenere una migliore comprensione delle dinamiche psicologiche sottostanti e lavorare per l'individuazione, cioè per il processo di integrazione delle parti nascoste di noi stessi.

L'individuazione secondo Jung: Percorso di consapevol*zza e integrazione

Carl Gustav Jung ha introdotto il concetto di "individuazione" come un processo di trasformazione personale e di consapevol*zza. Questo concetto, centrale nella psicologia analitica di Jung, invita l'individuo a esplorare e integrare le parti nascoste e spesso inconsce di sé stesso per raggiungere uno stato di integrità e realizzazione personale.
L'individuazione rappresenta un percorso di crescita e di auto-esplorazione, in cui l'individuo inizia a lavorare sulle polarità interne e sulle tensioni presenti nella propria psiche. L'obiettivo è quello di sviluppare un senso di armonia e bilanciamento tra gli aspetti coscienti e quelli inconsci della propria personalità.
Una delle chiavi dell'individuazione è l'integrazione degli archetipi. Jung identificò una serie di figure simboliche universali che rappresentano pattern di comportamento e modelli psicologici profondi. Questi archetipi, come l'ombra, l'anima, l'animus e il Se, rappresentano aspetti essenziali della psiche umana che spesso rimangono nascosti o repressi. L'individuazione implica l'abbraccio e l'integrazione di questi archetipi, permettendo alla persona di svilupparsi in modo più completo e autentico.
Un altro elemento centrale dell'individuazione è l'esplorazione del mondo onirico attraverso l'analisi dei sogni. I sogni sono considerati una finestra privilegiata per accedere all'inconscio e alle sue profondità. Jung sosteneva che i sogni potevano fornire importanti messaggi e simboli che ci aiutassero a comprendere meglio la nostra psiche e le nostre dinamiche interne. Attraverso l'interpretazione dei sogni, si può ottenere una maggiore consapevol*zza di sé e dei propri bisogni, promuovendo così il processo di individuazione.
Nonostante l'individuazione sia un percorso altamente personale e unico per ogni individuo, Jung ha sottolineato l'importanza della connessione con gli altri e con la collettività. Egli credeva che la piena realizzazione di sé stessi potesse essere raggiunta solo attraverso un equilibrio tra l'autonomia individuale e il senso di appartenenza a una comunità più ampia. L'individuo diventa, così, un ponte tra l'interiorità profonda e la dimensione sociale, contribuendo al benessere della società nel suo insieme.

I complessi

Inoltre, Jung ha sviluppato il concetto di "complessi", che sono configurazioni dinamiche di emozioni, ricordi e esperienze che si sviluppano nell'inconscio. Questi complessi, spesso influenzati dall'inconscio collettivo, possono avere un profondo impatto sul nostro comportamento e sui nostri modelli di pensiero, spingendoci ad agire in modi inconsapevoli. L'individuazione, secondo Jung, richiede l'esplorazione e l'integrazione di questi complessi, aprendoci la strada verso una maggiore consapevol*zza e realizzazione personale.
In conclusione, l'inconscio collettivo di Carl Jung rappresenta un'importante tappa nella comprensione della mente umana. Attraverso il suo concetto di simboli archetipici, sogni e complessi, Jung ha aperto nuovi orizzonti nella psicologia, incoraggiando l'esplorazione delle profondità della psiche umana e la connessione con la cultura e l'eredità collettiva. La sua eredità continua a ispirare e ad arricchire il campo della psicologia, mettendo in luce l'importanza dei processi inconsci nella comprensione di noi stessi e del mondo che ci circonda.

La sincronicità

Inoltre, Jung ha introdotto il concetto di sincronicità, che ha ampliato ulteriormente la nostra comprensione del mondo. La sincronicità postula che esistano eventi che si verificano simultaneamente, senza una relazione di causa-effetto evidente, ma che sono profondamente significativi per l'individuo coinvolto. Ad esempio, potremmo avere un pensiero o un sogno che poi si manifesta in modo sincronico in un evento esterno. Secondo Jung, la sincronicità indica l'esistenza di un ordine nascosto che permea l'universo e che va oltre la casualità.
La teoria della sincronicità di Jung spinge a riflettere sulla connessione tra mente e realtà. Quando certi eventi sembrano andare oltre la semplice casualità e rivelano un significato profondo, ciò solleva una domanda importante: quale ruolo gioca la nostra mente nella creazione della realtà che sperimentiamo? La sincronicità ci invita a considerare che il nostro mondo interno e quello esterno sono strettamente intrecciati, aprendo la possibilità che la nostra mente possa influenzare l'esperienza della realtà stessa.

Il ruolo delle coincidenze nella teoria della sincronicità

Nella vita di ognuno di noi, ci sono momenti in cui ci colpiscono delle coincidenze che sembrano andare al di là della pura casualità. Questi eventi, che si verificano senza una relazione di causa ed effetto evidente, sono stati oggetto di studio da parte di Jung. Secondo Jung, la sincronicità rappresenta l'interconnessione tra eventi esterni che si verificano simultaneamente e che hanno un significato personale per l'individuo coinvolto. A differenza della casualità, che può essere spiegata statisticamente come una serie di eventi indipendenti, la sincronicità implica una sorta di significato o messaggio nascosto che emerge quando queste coincidenze si manifestano.
Un esempio comune di sincronicità è quando pensiamo a una persona che non vediamo da molto tempo, e improvvisamente quella stessa persona ci telefona o ci appare casualmente davanti. Questo tipo di esperienza può suscitare un senso di meraviglia e un sentimento di connessione più profonda con l'universo.
Secondo Jung, l'origine della sincronicità risiede nell'inconscio collettivo, un deposito di conoscenze e simboli condivisi da tutta l'umanità. È come se attraverso le coincidenze, l'inconscio collettivo cercasse di comunicare con noi, invitandoci a riflettere sul nostro percorso di vita e a cogliere nuove opportunità nel nostro cammino.
La teoria della sincronicità non si basa su spiegazioni razionali o scientifiche, ma riconosce l'esistenza di un ordine nascosto che va al di là della nostra comprensione razionale. È una porta aperta verso un'interpretazione più ampia della realtà, una dimensione in cui siamo interconnessi con tutto ciò che ci circonda.
Tuttavia, la sincronicità non può essere confusa con la superstizione o l'interpretazione forzata delle coincidenze. È importante mantenere uno spirito critico e aperto, riconoscendo che l'esperienza della sincronicità è soggettiva e personale.
In conclusione, il ruolo delle coincidenze nella teoria della sincronicità rappresenta un affascinante campo di indagine per comprendere l'interconnessione tra eventi, il significato nascosto che emerge e la nostra connessione con l'universo. La teoria di Jung offre una prospettiva nuova e stimolante, invitandoci ad abbracciare l'idea che ci sono dimensioni della realtà che vanno al di là della nostra comprensione razionale.

L'eredità di Carl Jung nella psicologia analitica

La figura di Carl Jung risalta come un esploratore coraggioso dell'inconscio umano e delle connessioni nascoste che danzano tra l'individuo e il cosmo. Attraverso la teoria dell'inconscio collettivo e il concetto di sincronicità, Jung ha gettato una luce nuova sulla comprensione del nostro mondo interiore e della nostra relazione con il mondo esterno.
In conclusione, l'eredità di Carl Jung nella psicologia analitica è di inestimabile valore. Grazie a Jung, siamo invitati ad esplorare le ricchezze dell'interiorità e a riconoscere le interconnessioni che ci legano al mondo che ci circonda. La sua opera continua ad ispirare e a gettare ponti tra scienza e spiritualità, aprendo nuove porte verso una comprensione più profonda di noi stessi e del nostro posto nell'universo.

Testo a cura di Bruno Del Medico
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