Diritto & Salute Mentale
Le belve, se un giorno dovranno giudicare gli uomini, porteranno come atto di accusa contro di noi la ferocia degli uomini sani contro i folli.
(Bruno Cassinelli, Storia della pazzia, dall'Oglio, Milano, 1964)
"Perché Maggiano è Maggiano"
Malattia mentale non vuol dire mancare alla parola data, anzi!
Fu un innovatore, lo demolirono con l'accusa di maltrattamenti: assolto l'ex direttore dell'Opg di Aversa - Il Riformista Fu un innovatore, lo osteggiarono fino a puntargli il dito contro. Ne nacque un’accusa – maltrattamenti – che per chi...
Detenuto psichiatrico aggredisce due agenti e muore stroncato da infarto, che ci faceva in carcere? - Il Riformista Un detenuto di 50 anni, affetto da problemi psichiatrici, è morto stroncato da un infarto dopo aver aggredito due agenti...
REMS: URGENTE UNA LEGGE PER SUPERARE LE CRITICITÀ
L’applicazione concreta delle norme vigenti in materia di residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS) nei confronti degli autori di reato affetti da patologie psichiche presenta numerosi profili di frizione con i principi costituzionali, che il legislatore deve eliminare al più presto.
Lo ha affermato la Corte costituzionale nella sentenza n. 22 depositata oggi 27 gennaio 2022 (redattore Francesco Viganò), con la quale sono state dichiarate inammissibili le questioni sollevate dal Gip del Tribunale di Tivoli a proposito della disciplina sulle REMS.
Dall’istruttoria disposta dalla Corte è emerso, in particolare, che sono tra 670 e 750 le persone attualmente in lista d’attesa per l’assegnazione ad una REMS; che i tempi medi di attesa sono di circa dieci mesi, ma anche molto più lunghi in alcune Regioni; e che molte di queste persone – ritenute socialmente pericolose dal giudice – hanno commesso gravi reati, anche violenti.
Nella sentenza depositata oggi si ricorda che le REMS sono state concepite dal legislatore, nel 2012, come strutture residenziali caratterizzate da una logica radicalmente diversa dai vecchi ospedali psichiatrici giudiziari (OPG), caratterizzati da una logica esclusivamente custodiale. Le REMS, pensate invece in funzione di un percorso di progressiva riabilitazione sociale, sono strutture di piccole dimensioni che devono favorire il mantenimento o la ricostruzione dei rapporti con il mondo esterno, alle quali il malato mentale può essere assegnato soltanto quando non sia possibile controllarne la pericolosità con strumenti alternativi, per esempio con l’affidamento ai servizi territoriali per la salute mentale.
L’assegnazione alle REMS resta però nell’ordinamento italiano una misura disicurezza, disposta dal giudice penale non solo a scopo terapeutico ma anche per contenere la pericolosità sociale di una persona che ha commesso un reato. Ciò comporta – ha osservato la Corte – la necessità di rispettare i principi costituzionali sulle misure di sicurezza e sui trattamenti sanitari obbligatori, tra cui la riserva di
legge: ossia l’esigenza che sia una legge dello Stato a disciplinare la misura, con riguardo non solo ai “casi” in cui può essere applicata ma anche ai “modi” con cui deve essere eseguita. Al contrario, oggi la regolamentazione delle REMS è solo in minima parte affidata alla legge; in gran parte è rimessa ad atti normativi secondari e ad accordi tra Stato e autonomie territoriali, che rendono fortemente disomogenee queste realtà da Regione a Regione.
La Corte ha poi sottolineato che a causa dei suoi gravi problemi di
funzionamento il sistema non tutela in modo efficace né i diritti fondamentali delle potenziali vittime di aggressioni, che il soggetto affetto da patologie psichiche potrebbe nuovamente realizzare, né il diritto alla salute del malato, il quale non riceve i trattamenti necessari per aiutarlo a superare la propria patologia e a reinserirsi gradualmente nella società.
La Corte ha inoltre osservato che la totale estromissione del ministro della Giustizia da ogni competenza in materia di REMS – e dunque in materia di esecuzione di misure di sicurezza disposte dal giudice penale – non è compatibile con l’articolo 110 della Costituzione, che assegna al Guardasigilli la responsabilità dell’organizzazione e del funzionamento dei servizi relativi alla giustizia.
La Corte ha tuttavia ritenuto di non poter dichiarare illegittima la normativa in questione, perché da una simile pronuncia deriverebbe “l’integrale caducazione del sistema delle REMS, che costituisce il risultato di un faticoso ma ineludibile
processo di superamento dei vecchi OPG”, con la conseguenza di “un intollerabile vuoto di tutela di interessi costituzionalmente rilevanti”.
Di qui il monito al legislatore affinché proceda, senza indugio, a una complessiva riforma di sistema, che assicuri assieme:
– un’adeguata base legislativa alla nuova misura di sicurezza;
– la realizzazione e il buon funzionamento, sull’intero territorio nazionale, di un numero di REMS sufficiente a far fronte ai reali fabbisogni, nel quadro di un complessivo e altrettanto urgente potenziamento delle strutture sul territorio in grado di garantire interventi alternativi adeguati alle necessità di cura e a quelle,
altrettanto imprescindibili, di tutela della collettività;
– forme di idoneo coinvolgimento del ministro della Giustizia nell’attività di coordinamento e monitoraggio del funzionamento delle REMS esistenti e degli altri strumenti di tutela della salute mentale degli autori di reato, nonché nella programmazione del relativo fabbisogno finanziario.
Roma, 27 gennaio 2022
https://www.cortecostituzionale.it/actionSchedaPronuncia.do?param_ecli=ECLI:IT:COST:2022:22
Corte costituzionale - Site Description Here
Giornata mondiale della salute mentale, Turkson: “Il COVID ha inciso sui numeri” Il numero dei disturbi mentali è cresciuto profondamente durante il periodo della pandemia, che è comunque da considerare “il fattore precipitante di una crisi a più dimensioni che ha radici nell’inadeguatezza delle politiche sociali, sanitarie ed economiche”. Il Cardinale Peter Turkson, p...
Valutazione della compatibilità con il regime carcerario - AIPG Valutazione della compatibilità o meno delle condizioni di salute del soggetto detenuto o in attesa di giudizio, con lo stato carcerario.
"SENZA CURE PER LA SALUTE MENTALE IL CARCERE PUÒ ESSERE UNA POLVERIERA"
(di Damiano Aliprandi, giornalista, su Il Dubbio del 26 giugno 2021)
Lo ha detto la ministra della Giustizia Marta Cartabia durante la seconda conferenza "Per una salute mentale di comunità". "Considero la tutela della salute mentale in carcere una priorità assoluta, per questo stiamo prendendo provvedimenti urgentissimi". Lo ha detto la ministra della Giustizia Marta Cartabia durante la seconda conferenza "Per una salute mentale di comunità".
"71 persone sono in carcere, ma dovrebbe essere nelle Rems" - "Oggi abbiamo un problema urgentissimo - ha sottolineato la guardasigilli - e assai grave che è stato portato anche all'attenzione della Corte europea dei diritti dell'uomo: 71 persone che si trovano in carcere mentre dovrebbero essere ricoverate nelle Rems". Parliamo delle residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza. Tema affrontato anche dalla recente relazione annuale al Parlamento del Garante nazionale delle persone private della libertà. "Stiamo prendendo provvedimenti urgentissimi - ha annunciato la ministra Cartabia - perché questa situazione è semplicemente inaccettabile e richiede un intervento indifferibile".
In che modo? La guardasigilli, durante la conferenza sulla salute psichica - ha osservato: "Il problema della salute mentale in carcere richiede interventi a vari livelli, ci sono i malati che devono essere seguiti nelle Rems, le residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza, e ci sono i detenuti con disturbi tali da non richiedere il ricovero, ma ugualmente col diritto di ricevere l'assistenza necessaria, di nuovo: per il bene del singolo e di tutta la comunità carceraria". La ministra ha anche sottolineato come la pandemia ha amplificato il disagio psichico che si è imposto con tutta la sua urgenza. "E in molti settori - ha proseguito la guardasigilli - compresi quelli di mia più diretta competenza, è ormai chiara la necessità di provvedimenti non più rinviabili".
Nel 2021 ci sono già stati 26 suicidi tra detenuti e 4 tra il personale - Ha anche ricordato che durante quest'anno, il 2021, ci sono già stati 26 suicidi tra i detenuti e 4 del personale. "E troppo numerosi - ha aggiunto - sono gli episodi di aggressione al personale che lavora nelle carceri. Dove manca la cura della salute mentale il carcere diventa una polveriera".
Ha ribadito quanto sia importante la cura del disagio psichico, perché è a tutela dei detenuti e di chi presta il suo servizio lavorativo in carcere. "Il carcere è una comunità - ha osservato la ministra Cartabia - una comunità stretta e chiusa dove i problemi di salute psichica latenti vengono all'evidenza e portano gravi disagi e rischi per tutti".
L'invito della ministra alle autorità sanitarie affinché "assicurino una adeguata assistenza ai detenuti" - Per questo, nel contempo, la guardasigilli si rivolge alle autorità sanitarie, ad oggi le sole competenti per la cura della salute mentale in carcere, affinché "assicurino una adeguata assistenza ai detenuti, perché prestino attenzione a cosa accade al di là delle mura". La cura della salute mentale in carcere è un argomento spinoso. Nel tempo si sono succedute varie proposte di riforma dell'ordinamento penitenziario, spesso finite nel dimenticatoio a causa di un iter legislativo troppo farraginoso e concluse, poi, con riforme talora insoddisfacenti. Basti pensare alla riforma dell'ordinamento penitenziario ai tempi del ministro della giustizia Orlando.
Alla fine è stata approvata a metà, escludendo anche la questione psichiatrica carceraria. Eppure, anche la Corte Europea di Strasburgo, ha in più occasioni, affermato - come recita la sentenza del 6 settembre 2016, n. 73548/13, W.D. c. Belgium - la necessità di fornire adeguata tutela a soggetti reclusi portatori di accentuata vulnerabilità, affermando che anche l'allocazione in reparto psichiatrico carcerario può dar luogo a trattamento degradante quando le terapie non risultino appropriate e la detenzione si prolunghi per un periodo di tempo significativo.
Le articolazioni psichiatriche sono in poche carceri - Ci sono le articolazioni psichiatriche, ma in poche carceri, per curare i detenuti con problemi di salute mentale. E poi c'è il problema delle Rems. Il Garante nazionale è stato chiaro sul punto. Durante la sua presentazione della relazione annuale, ha osservato che non si risolve la questione con un discorso "edilizio", ma di ridare vigore alla condivisione di riflessioni, che coinvolgano la Magistratura di cognizione, sulla necessità, la fisionomia e la finalità di tale misura. Le Rems, infatti, sono nate proprio per essere l'estrema ratio. Ma il ricorso a tale misura è in aumento, oltre al fatto che - rivela il Garante - c'è un progetto terapeutico riabilitativo individuale soltanto per il 43 percento delle persone internate con misura definitiva in queste strutture.
Studente s’ incatena nel banco per protesta, scatta il Tso | il manifesto La protesta dello studente diventa caso psichiatrico. Accade a Fano, dove un diciottenne dell’Istituto Olivetti si è rifiutato di indossare la mascherina in aula e ha inscenato una protesta in classe incatenandosi al banco. Dopo una breve e infruttuosa trattativa col ragazzo, che è rimasto fermo...
Scarica dal link:http://2.42.228.123/dgagaeta/pdf.php?file=FuoriCollana/5bf3f1873b599.pdf
Il coronavirus è anche un'emergenza psichiatrica, di cui nessuno parla Dentro le mura delle case sono bloccate milioni di persone già fragili, che rischiano danni irreparabili alla propria salute mentale.
Coronavirus: Cina, dimostrate infezioni al sistema nervoso - Dalla Cina PECHINO, 5 MAR - Medici cinesi hanno dimostrato per la prima volta che il nuovo coronavirus può causare danni al sistema nervoso centrale dei pazienti.
Quando la detenzione causa patologie psichiatriche - Il Dubbio Lo rivela una ricerca dell'associazione Antigone condotta insieme al Segretariato italiano degli studenti di Medicina
Clicca qui per richiedere la tua inserzione sponsorizzata.
Digitare
Telefono
Sito Web
Indirizzo
Rome
Via Florio, 6
Rome, 00153
Per comprendere l’uomo non basta considerare solo il suo aspetto materiale, perché è l’essere
Via Giorgio Scalia, 3/B
Rome, 00136
Nutrizione Ideale è il raggiungimento dell’equilibrio, fisico ed energetico, dell’individuo, at
Via Di Saponara 107
Rome, 00125
Lo studio Catinari è un centro che fonde da un lato una decennale esperienza in campo odontoiatrico
Via Monte Delle Gioie 5
Rome, 00199
Prof. Ermanno Greco, Direttore Resp. del Centro di Medicina della Riproduzione di Villa Mafalda
Via Ostiense 162
Rome
Sono una Psicologa e Psicoterapeuta clinica ad orientamento dinamico, impegnata da anni nella progettazione e realizzazione di interventi di carattere clinico, di consulenza e psic...
Rome, 00168
Ortottista con esperienza ventennale , specializzata nell'assistenza oftalmologica, nella semeiotica e nelle visite ortottiche pediatriche. Esercito in diverse zone di Roma, come l...
Rome
Dr. Mario Carlo is a Roman born Plastic Surgeon with years of experience in performing reconstructive, cosmetic and corrective surgeries with in-depth knowledge and hands on experi...