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Pasetto (Pres. Fondazione Bentegodi): “ Grazie a Sbrollini, ora serve contributo locale" "Dopo due anni dalla presentazione è finalmente in discussione in Parlamento la proposta di legge della Senatrice
La progressiva perdita di tono muscolare e l’indebolimento delle ossa sono condizioni comuni negli anziani e costituiscono una grande minaccia per la salute, infatti queste due condizioni aumentano il rischio di caduta e in generale rendono meno resilienti alle malattie. Sarcopenia e osteoporosi, tuttavia, non sono inevitabili. Infatti, dieta ed esercizio fisico possano rallentare o addirittura prevenire sarcopenia e osteoporosi. Per quanto riguarda la dieta: bisogna assicurarsi di ottenere livelli sufficienti di calcio, che è essenziale per la salute delle ossa, si trova in alimenti come latticini, verdure a foglia verde, mandorle e sardine. Bisogna anche garantire livelli sufficienti di vitamina D, attraverso alimenti come il pesce grasso e le uova o l'esposizione al sole, assicurarsi di avere un adeguato apporto proteico, poiché le proteine sono fondamentali per la costruzione e il mantenimento dei muscoli.
Inoltre, è importante mantenere un'alimentazione equilibrata con una buona quantità di frutta, verdura, cereali integrali e grassi sani come l'olio d'oliva. Per quanto riguarda l'esercizio fisico: esercizi di forza e resistenza, come l'allenamento con pesi o l'uso di macchine aiutano a rafforzare i muscoli e prevenire la sarcopenia. Esercizi di equilibrio, come anche lo yoga riducono il rischio di cadute. Esercizi aerobici, come camminare, nuotare o andare in bicicletta, migliorano la circolazione sanguigna e la salute generale. Infine, mantenere un peso corporeo sano è importante per ridurre lo stress sulle articolazioni e la colonna vertebrale.
a Domegliara: il 21 settembre ore 19.30 lezione di prova gratuita.
Giornata obesità, 25 milioni di italiani in eccesso di peso (2,2 milioni ragazzi) Tra i principali fattori di rischio di malattie cardiovascolari, diabete, tumori e complicanze da Covid. Le azioni per contrastare la malattia fin da piccoli, da una sana alimentazione (con la dieta mediterranea) all’attività fisica
Ne parleremo martedí sera:
La dieta iperproteica è ricca di carne, pesce, uova, salumi e formaggi, ed è povera di pane, pasta, riso, cereali e farinacei di ogni genere, frutta e dolci. Stimolando la produzione del Fat Mobilizing Hormone, l’ormone responsabile della mobilizzazione dei grassi dai loro depositi, è adatta per chi vuole perdere peso velocemente. Il calo ponderale però coinvolge poco il tessuto adiposo perché fa perdere liquidi provenienti dalle masse muscolari e dall’acqua extra-cellulare. In poche parole è un dimagrimento illusorio e dannoso alla nostra salute.
L'eccessivo consumo di proteine innalza la produzione di scorie azotate (chetoni), con eventuale rischio di danno renale. Inoltre sarebbe indirettamente responsabile di altri squilibri del nostro organismo. Uno è dovuto all’involontario maggior apporto di sodio, grassi saturi e colesterolo responsabili di molte malattie con danno di rischio cardiovascolare. L’altro, per l’eccessiva assunzione di proteine, comporterebbe l’aumento dei livelli circolanti di omocisteina, anch’essa fattore di problemi cardiovascolari. Inoltre, non possiamo fare a meno di ricordare che troppe proteine, accentuando il riassorbimento di calcio dalle ossa, potrebbero essere coinvolte nell’insorgenza di osteoporosi e, parallelamente, di calcolosi renale che l’eccesso di calcio eliminato con le urine favorirebbe.
Per dimagrire bene e in salute, oltre a fare esercizio fisico, il nostro organismo, indipendentemente dalle calorie che si introducono, ogni giorno deve consumare nelle giuste proporzioni proteine, grassi, zuccheri, vitamine, sali minerali, fibre vegetali ed acqua.
PROGRAMMA:
https://centrobernstein.it/download/decv/4115/programma-convegno-nazionale-dmsa-2022.pdf?20221010094452
MODULO ISCRIZIONE:
https://centrobernstein.it/download/decv/4038/iscrizione-al-convegno-dmsa-2022.pdf?20220928081741
La prospettiva reale di una società mediamente sempre più "vecchia" deve prendere in considerazione la necessità del prolungamento di condizioni di salute orientate all'autonomia. In caso contrario, il sistema socioeconomico avrà sempre maggiori difficoltà nel sostenere il carico di persone con graduale riduzione della capacità di affrontare gli stress ambientali e sociali, perchè indebolite dall'insorgenza del concatenarsi di patologie e sempre più "isolate", sino alla perdita di autonomia fisica e psichica e incapaci di padroneggiare la propria vita.
Lo scopo del nostro convegno è quello di individuare delle linee guida comportamentali e metodologiche, finalizzate a migliorare la qualità della vita e la salute degli over65, favorendone il loro invecchiamento attivo.
Partendo dalla sarcopenia affronteremo varie metodologie riferite all'invecchiamento e agli anziani "fragili". L'inattività fisica è un fattore di rischio fondamentale per le malattie non trasmissibili, quali le patologie cardiovascolari, i tumori e il diabete. L'attività fisica al contrario apporta benefici significativi alla salute e contribuisce a prevenire le malattie non trasmissibili. Nel mondo, un adulto su tre non è sufficientemente attivo. Nel 56% degli Stati membri dell'OMS (Organizzazione mondiale della Sanità) sono in atto politiche per contrastare l'inattività fisica. Ad oggi si contano circa 210 milioni di cittadini Europei totalmente inattivi, un fardello che pesa sulle casse EU per oltre 80 miliardi di €/anno. Gli Italiani sono i più sedentari dopo gli Inglesi (ormai fuori dall'UE). L'inattività fisica è il quarto più importante fattore di rischio di mortalità a livello Europeo e Mondiale e causa il 6% di tutti i decessi. E' superato soltanto dall'ipertensione sanguigna (13%) e dal consumo di tabacco (9%) e si attesta allo stesso livello di rischio dell'iperglicemia (6%). Circa 3,2 milioni di persone muoiono ogni anno perché non sono abbastanza attive.
L'inattività fisica è in aumento in molti paesi, rendendo più pesante il carico delle malattie non trasmissibili e ripercuotendosi negativamente sulla salute. Le persone insufficientemente attive presentano un rischio di mortalità dal 20% al 30% più elevato rispetto a persone moderatamente attive.
L'inattività fisica è la causa principale di circa:
• il 21-25% dei tumori della mammella e del colon;
• il 27% dei casi di diabete;
• il 30% delle malattie cardiache ischemiche.
I livelli di inattività fisica sono aumentati in Europa e in tutto il mondo. Livelli di attività fisica bassi o in calo corrispondono spesso a un prodotto nazionale lordo elevato o in crescita. La diminuzione dell'attività fisica è dovuta in parte alla sedentarietà durante il tempo libero e a comportamenti simili in casa e sul lavoro. Allo stesso modo, contribuisce all'inattività fisica anche un incremento dell'utilizzo di mezzi di trasporto cosiddetti "passivi".
Diversi fattori ambientali collegati all'urbanizzazione possono scoraggiare le persone dal diventare più attive, ad esempio:
• paura della violenza e del crimine nelle aree all'aperto;
• alta densità di traffico;
• cattiva qualità dell'aria, inquinamento;
• assenza di parchi, piste ciclo-pedonali, marciapiedi e impianti sportivi e ricreativi.
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El objetivo principal del baño es eliminar el líquido del cuerpo a través de la piel. La temperatura no debe exceder los 90 grados, y la visita debe dividirse en visitas pequeñas, ...