Life & Mind Psicologia

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❗Usiamo spesso questa frase con i nostri pazienti.
A volte si pentono di non aver iniziato a fare una cosa tempo fa, e vorrebbero tornare indietro nel tempo per agire diversamente.

Effettivamente molte cose sarebbe stato meglio iniziare a farle tempo fa, ma se lo capiamo solo adesso, o se solo adesso abbiamo la voglia o la forza di farle... Adesso è il momento di muoversi!

👉ESEMPI
-Cambiare lavoro o scuola
-Mettere da parte dei soldi
-Iniziare/chiudere un rapporto
-Cambiare modo di fare
-Risolvere un problema
-Iniziare una nuova attività
-Fare cose nuove
-lniziare la psicoterapia

👉Chi soffre di problematiche relazionali (timidezza scontrosità, difficoltà a farsi valere...), disturbi di personalità, depressione, ansia, infanzie difficili, traumi del passato, ecc. può pensarci per anni prima di intraprendere un percorso di guarigione.

👉MEGLIO INIZIARE DA GIOVANI
Idealmente iniziare a lavorare sulla propria personalità quando si è più giovani è la scelta migliore: essere stati timidi o aggressivi per 5 anni è diverso dall'esserlo stati per 40. Tuttavia ci si può ancora lavorare, ma con più sforzo e più tempo.

👉NON PENSARE CHE SIA TROPPO TARDI Nella nostra società i tempi si sono allungati, e tutto si inizia a fare più tardi: terminare gli studi, iniziare a lavorare, andare via di casa, fare figli e anche morire: viviamo più a lungo,. Anche un 70 o 80enne può avere ancora molti anni davanti a sé. Quindi... Vale la pena cambiare, non è mai troppo tardi!

👉QUAL È IL TUO ALBERO DA PIANTARE?
Poniti questa domanda, individua quali cose avresti dovuto fare tempo fa e inizia a farle. Per motivarti al cambiamento ragiona sui vantaggi che otterrai una volta passato all'azione, e quanto I'immobilismo ti stia creando problemi ora e a lungo termine.

E tu? Qual è l'albero che avresti dovuto piantare tempo fa? Scrivilo nei commenti!
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Life & Mind Psicologia

❗Si chiama zona di comfort: a volte preferiamo restarci dentro e non fare cose nuove, perché il cambiamento comporta impegno, stress e possibili rischi, e per questo ci spaventa.

Evitare il rischio comporta però il precludersi in numerose possibilità, in vari ambiti, ad esempio:

-iniziare una nuova relazione
-cambiare lavoro
-passare una giornata divertente
-migliorare la propria condizione economica
-conseguire un titolo di studio
-avere un figlio
-fare viaggi in posti nuovi
-avere nuovi amici
-iniziare nuove attività: palestra, piscina, ballo...
-fare pace con una persona
-fare qualcosa di diverso
-stimolare la propria mente
-scoprire cose nuove
-liberarsi di un problema

Quello che facciamo spesso con i nostri pazienti è proprio aiutarli ad affrontare le situazioni che evitano o temono, li aiutiamo a trovare la motivazione a fare ciò che vorrebbero fare, pur sentendo qualche freno interiore.

Sei d'accordo?
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Vuoi iniziare un percorso con uno psicologo? Siamo aperti ad agosto!

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Psicologi specializzati in attacchi di panico, ansia, insonnia, depressione e problemi relaziona

❗Hai deciso di iniziare un percorso con uno psicologo?
Non rimandare a settembre, il nostro studio è regolarmente aperto anche ad agosto!

Potrai iniziare e portare avanti il tuo percorso terapeutico senza alcuna interruzione.

Ci sono disponibilità per una visita con la dott.ssa Alice Rabai e con il dott. Davide Di Giovanni.

Attacchi di panico, ansia, insonnia, fobie, depressione, problemi relazionali... Possiamo aiutarti!

Prenota ora un primo colloquio, scrivici in dm oppure su WhatsApp ai recapiti qui sotto, anche solo per informazioni! 👇

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LIFE & MIND PSICOLOGIA: UN AIUTO CONCRETO

❗Le vacanze per chi soffre di attacchi di panico sono spesso una nota dolente.
Molti, pur avendo le disponibilità economiche, rinunciano a partire proprio per paura di stare male.
Alcuni non possono neanche fare un giretto in giornata al lago o in montagna, anche se a solo un'ora di casa. Non si tratta infatti di un problema di soldi: è un disturbo psicologico, che causa sofferenza.
Quella persona che vedi non viaggiare mai pur con disponibilità economiche, non tirchia, senza problemi o impegni particolari in famiglia (anziani da guardare, terapie mediche da fare, ecc.) e che magari fa tanti giri solo in zona e mangia spesso fuori potrebbe proprio avere questo problema.

👉I SINTOMI FISICI

-Tachicardia
-Difficoltà a respirare
-Giramenti di testa
-Tremori
-Sudorazione
-Formicolio alle mani
-Vertigini
-Vampate di calore
-Crampi allo stomaco
-Nausea - vomito

👉 I SINTOMI PSICOLOGICI

-Paura di morire o impazzire
-Senso di irrealtà
-Desiderio di fuggire dal luogo in cui ci si trova
-Senso di irrequietezza
-Senso di confusione
-Paura di poter avere qualche disturbo fisico (es. infarto)

👉 LA FAMIGLIA

Quello che sembra un problema individuale diventa spesso un problema in famiglia o in coppia. Capita infatti che i familiari debbano sottostare al disturbo della persona e non possono quindi fare le vacanze, pur avendo i soldi per farlo. Si possono dunque aggiungere litigi e senso di colpa.

👉I MOTIVI: IL MEZZO DI TRASPORTO

Il viaggio in treno, aereo, nave, auto, (ma anche fare tratti in autostrada e gallerie) è una delle cause principali di rinuncia alle vacanze.

La paura solitamente non è quella del mezzo in sé, ma piuttosto di poter avere un attacco di panico in questi mezzi, e non poter scendere da essi.

👉I MOTIVI: LONTANANZA DA CASA

L'idea di essere a centinaia di chilometri da casa (vista come posto sicuro) può essere difficile per chi soffre di attacchi di panico.
Spesso si ha una mappa mentale di punti sicuri (casa, ospedale, farmacia, casa di un parente che sa del problema, studio dello psicologo, ecc.)

👉FRASI TIPICHE DEI NOSTRI PAZIENTI

➡️"Se voglio scendere dal treno non posso farlo"

➡️"Non ho paura che caschi l'aereo ho paura di stare male a bordo"

➡️ "Se penso di essere a 1000km da casa mi viene l'angoscia"

➡️"Se mi addormentassero per poi risvegliarmi quando arrivato a destinazione non avrei problemi"

👉C'È PERSONA E PERSONA

➡️C'è chi ha un disturbo più lieve, e riesce a partire, tollerando l'ansia.

➡️C'è chi riesce a viaggiare, ma solo vicino (es. da Torino fino in Liguria).

➡️C'è chi non ha problemi con certi mezzi di trasporto (es. faccio 1000km in auto per non prendere l'aereo).

👉COME USCIRNE

Il trattamento di elezione indicato dalle linee guida internazionali è la terapia cognitivo comportamentale.
Il terapeuta ti aiuterà a modificare i pensieri e comportamenti che creano il panico e ti insegnerà tecniche per gestirlo. Può anche uscire con te per affrontare gradualmente le situazioni temute

❓A te è capitato di soffrire di attacchi di panico? Conosci qualcuno che ne soffre? Hai domande? Scrivici nei commenti!

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Eccoci alla notte bianca di Borgaro! 😃

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Ansia e panico sono i disturbi che trattiamo con maggior frequenza. Per fortuna se ne può uscire!

Sapere di essere utili alle persone è bellissimo 😃

👉Sei d'accordo? Tutti noi abbiamo dei lati e dei comportamenti che possono essere più o meno normali. Abitudini, modi di fare le cose...
Se qualcuno potesse guardarci nella nostra quotidianità noterebbe qualche stranezza.

Spesso possono essere cose che nascondiamo agli altri, perché sappiamo essere un po' particolari, oppure le mostriamo solo con persone con cui abbiamo un po' di confidenza o intimità.

Il confine tra normalità e patologia non è marcato, ma esiste un continuum: spesso infatti sono la quantità e l'intensità a fare la differenza.

Attento a non giudicarti come non normale: potresti fare delle cose che in realtà fanno anche molte altre persone, o che comunque non sono indice di patologia!

Sei d'accordo?

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❗L'influenza che gli altri hanno su di noi non ci è spesso ben chiara.

➡️La nostra autostima, il modo in cui ci percepiamo e il nostro comportamento sono molto condizionati dall'attenzione altrui (reale o percepita)!

Ore passate a truccarsi, ad allenarsi in palestra, soldi spesi per comprare vestiti firmati, auto costose e altro ancora trovano spiegazione nella sovrastima dell'attenzione degli altri.
Come usciresti di casa se fossi assolutamente certo di non incontrare nessuno?

L'illusione di essere guardati molto dagli altri contribuisce all'ansia sociale e ai pensieri paranoici.

La realtà è che nessuno ci guarda con così tanta cura, anche perché siamo tutti bombardati da stimoli, e l'attenzione è mediamente bassa.

Così ad es. se entri in una stanza con delle persone già sedute, oppure devi presentarti in un gruppo di persone la verità è che questa gente non ha tutto questo interesse verso di te, che causa il tuo disagio. Nella tua testa l'attenzione degli altri è 100, ma probabilmente è di 40 o meno.

Non si tratta solo di non preoccuparsi troppo del giudizio degli altri, ma anche di capire che gli altri non ci stanno neanche prestando attenzione, o perlomeno non tutta quella che pensiamo
Essere consapevoli di questo errore cognitivo può farci stare meglio.

➡️Vivere con un costante senso di imbarazzo, di paura del giudizio altrui e mettere in atto rimedi per controllare il disagio... Non fa vivere bene!

Stiamo dicendo di non curarsi, di non fare più acquisti di marca e fregarsene di cosa pensano gli altri?
Assolutamente no!

Stiamo dicendo di vedere le cose in maniera più equilibrata, per cercare di vivere più serenamente.

➡️Ci sono molte persone infatti che hanno un tremendo bisogno di leggere un post come questo.
Alcuni possono sviluppare un vero e proprio disturbo.

Ma un po' tutti noi tendiamo in fondo a sopravvalutare questo aspetto e sebbene non ci crei grossi problemi ci influenza nella nostra quotidianità.

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❗Alcune persone che hanno una attività in proprio fanno difficoltà a mettere dei paletti ed evitare che il lavoro prenda il sopravvento. Sia ben chiaro: spesso dietro non c'è una reale motivazione economica, ma dei meccanismi psicologici.

👉Il grande svantaggio di chi ha una partita iva è quello di non avere orari fissi.
Ci si può trovare a lavorare 12 ore al giorno o anche di più. Il tempo per il resto viene ridotto al minimo.

Il lavoro prosegue anche a casa, dove si mandano mail, si fanno chiamate ed acquisti e si ragiona su decisioni da prendere per il lavoro.
Si rischia di trascurare la casa, i familiari, gli amici, ecc.

➡️LAVORI PER VIVERE O VIVI PER LAVORARE?

Con il passare degli anni si inizia a perdere il focus: il lavoro inizia a diventare la cosa più importante, mentre lo svago, i figli, il partner, le vacanze passano in secondo piano e sono subordinate al lavoro.
Si entra in un set mentale in cui prima viene il lavoro e poi il resto.
Ecco che frasi come "ho un'attività da gestire" oppure "lo sai che devo lavorare"
vengono date al partner o ai figli, che magari chiedono di fare qualche attività.
Non è detto che sia una questione di necessità economica.

➡️RIDEFINIRE LE PRIORITÀ

Per uscirne bisogna capire che ciò che conta non è solo il lavoro. Anzi, prima di tutto vengono la salute, il riposo, i bei momenti, il relax, lo svago, il tempo passato con figli, partner, familiari e amici. A volte rischiamo di perdere queste persone.

➡️SAPER DELEGARE

Quando si ha un'attività è indispensabile saper delegare ad altri alcune delle nostre incombenze, accettando però che l'altro non potrà farlo esattamente come lo facciamo noi, ma ci aiuterà a risparmiare molto tempo.

➡️QUESTIONE DI ORGANIZZAZIONE

Per cambiare bisogna accorgersi che si è organizzata male la propria attività, e fare qualcosa di diverso: assumere una persona in più, alzare i prezzi, accettare meno lavori, ridurre l'orario di apertura. Possono essere viste come mosse azzardate, ma spesso non è così.

➡️FARSI DELLE DOMANDE

-Chi lo dice che devo guadagnare sempre di più?
- Qual è il senso della mia vita?
-Che cos'è per me la felicità?
-Come mi sento nei giorni in cui non lavoro?
-Cosa rimarrebbe di me togliendo il mio lavoro (questione economica a parte)?

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Senti di non riuscire a gestire la tua attività? Contattaci per un appuntamento, possiamo aiutarti 😃

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❗Quando ci rivolgiamo a un medico abbiamo bisogno che ci curi bene, ma spesso questo non è sufficiente.

👉La comunicazione medico-paziente è fondamentale nella cura delle persone.
Non si tratta solo di risultare più simpatici ai pazienti. Una buona comunicazione migliora la compliance terapeutica: il paziente collabora nel processo diagnostico e segue le prescrizioni terapeutiche del medico.

👉ASCOLTO

Sentirsi ascoltati e compresi da chi indossa il camice è indispensabile. Il medico dovrebbe infatti permetterci di spiegare quello che è successo anche se non ne ha bisogno perché, ad esempio, ha già formulato una diagnosi.
Le persone hanno infatti bisogno di parlare, raccontare e sentirsi capite. Nonostante al gommista non serva sapere come dove e quando abbiamo preso un chiodo sentiamo comunque il bisogno di raccontarglielo.
Nello studio del medico accade la stessa cosa: essere interrotti, avere davanti uno che taglia corto e ci dà subito una soluzione, seppur valida, può farci sorgere il dubbio che il medico non abbia capito bene la nostra situazione, e che dunque la terapia risulti inappropriata. Questo è un dramma per chi soffre di ansia di malattia o di disturbo da sintomi somatici.

👉CAPITI E COMPRESI

La comunicazione passa anche dalle azioni: se lamentiamo un certo segno o sintomo, ad es. una irritazione cutanea o un dolore al petto ci sentiremo molto più capiti e rassicurati se il medico anziché prescriverci subito una pomata o un ECG ci chiede di vedere la parte di pelle interessata o ci ausculta il cuore.
Importante anche vedere che il sanitario approfondisce con domande quanto abbiamo detto.

👉EMPATIA E ATTENZIONE

Per trovarci bene con un medico abbiamo bisogno di vederlo esprimere emozioni e comprendere il nostro stato d'animo.
Non importa cosa stiamo passando: abbiamo bisogno che chi ci sta davanti sia empatico. Certo, la nostra unghia incarnita può essere una sciocchezza per il medico rispetto ad altri gravi malattie, ma in quel momento ci sta capitando questo, ed abbiamo bisogno di essere capiti e confortati.

👉FORNIRE SPIEGAZIONI

Il paziente ha bisogno di informazioni, altrimenti le reperirà su Google, con il rischio che ciò che legge e capisce sia inesatto. Per questo è importante che sia il medico a fornirgliele in modo esaustivo, chiedendo al termine della spiegazione se ci sono domande. Ciò che può essere ovvio per il medico, non lo è per il paziente.

👉SCRIVERE TUTTO

Quando si prescrive una cura o si danno delle indicazioni è importante lasciare un foglio al paziente in modo che possa rileggersi tutto una volta uscito dallo studio. Altrimenti potrebbe ricordarsi male oppure non ricordare proprio alcuni passaggi, anche se in studio sembrava aver capito tutto.

👉I VANTAGGI

Quella che apparentemente può essere una perdita di minuti preziosi per il medico risulta nel lungo termine un risparmio di tempo per il clinico e di denaro per lo stato. Un paziente che si sente compreso infatti si presenta meno frequentemente in studio e riduce il numero di visite ed esami inutili.

👉EDUCAZIONE

Incredibilmente capita non di rado di interfacciarsi con sanitari poco educati se non addirittura antipatici e scorbutici. Ne sono stato testimone io stesso.
Ho anche molti esempi di figure mediche fantastiche sul piano umano e comunicativo (per fortuna).

👉COME MIGLIORARE

Parlando di sanità pubblica è sicuramente indispensabile innanzitutto migliorare le condizioni del sistema sanitario e del trattamento ricevuto da chi ci lavora. Dover visitare un paziente in 15 minuti avendo la coda al di là della porta non è per nulla facile, così come essere la metà dei sanitari necessari.
Utile poi promuovere dei corsi di comunicazione medico-paziente e studiare un sistema di feedback sulla prestazione ricevuta.

Dobbiamo però essere onesti, dicendo che anche i pazienti dovrebbero fare la loro parte: spesso sono pretenziosi, non aderiscono alle indicazioni terapeutiche o addirittura aggrediscono verbalmente o fisicamente. E questo capita anche a medici molto disponibili e abili sul piano comunicativo.

Tutti nella vita abbiamo avuto a che fare con un medico ho un altro professionista della salute che non ci è piaciuto. Spesso non si tratta di semplice bravura nel proprio lavoro, ma di una incapacità a comunicare con gli altri.
Posso avere davanti un medico che sa fare benissimo il suo lavoro, Ma che si squalifica da solo rapportandosi con i pazienti in un modo sbagliato.

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❗Trovare un compromesso è molto importante nella vita quotidiana: ci permette di vivere più serenamente i rapporti con noi stessi e con con amici, partner, parenti, colleghi, ecc.

👉Nel prendere una decisione è talvolta necessario un compromesso:
-con noi stessi
-con qualcun altro
-tra opzioni diverse

👉NON SI PUÒ AVERE TUTTO
Spesso non è possibile avere ciò che vorremmo: il telefono da 1500€ o la macchina da 50.000€. Ecco allora che trovare la giusta via di mezzo può egualmente portarci al risultato.

👉BILANCIAMENTO
Si tratta di un bilanciamento tra 2 o più fattori, ad esempio la qualità vs il tempo, il costo, la distanza, oppure la fatica vs il risultato, il rinunciare a qualcosa oggi vs avere qualcosa in più domani, ecc.

👉CHI SI ACCONTENTA GODE
Una persona che si accontenta di un livello più basso paradossalmente ottiene di più: un'auto, un partner, una casa, dei vestiti nuovi... Altre persone invece non scendendo a compromessi si precludono molte cose.

👉COMPROMESSO CON ALTRI
Scendere a compromessi con gli altri in caso di disaccordo è la scelta migliore: possiamo mediare per una via di mezzo, oppure dividere le scelte, es: io scelgo i mobili della camera e tu scegli la cucina. Oppure: questa sera scelgo io il ristorante, la volta dopo tu

👉CHI TIRA SU UN MURO
Fare i capricci davanti a opinioni diverse può essere stato imparato da piccoli, perché ci faceva ottenere ciò che volevamo, oppure da grandi, per lo stesso motivo. Il problema è che questo non è un modo maturo né di dialogare con le persone né di fare scelte comuni.

👉SII ASSERTIVO
Ricordati di non accondiscendere passivamente alle scelte degli altri tutte le volte. Attento anche a non essere tu quello che impone sempre le tue scelte al prossimo, dai spazio agli altri per una scelta condivisa e mediata.
Non pensare solo al tuo tornaconto: cerca una soluzione che accontenti entrambi (win win).

👉NON SEMPRE È IMPOSIZIONE
Non vivere sempre le proposte dell'altro come imposizione: a volte l'altro è semplicemente uno che ama darsi da fare per organizzare. Spesso queste persone sono preziose: molte proposte cadrebbero nel vuoto senza di loro (es. organizzare una uscita o una vacanza)

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❗A volte ci lamentiamo per una situazione problematica che si protrae da troppo tempo.

Vorremmo che si risolvesse tutto da solo, con il passare del tempo.
Dobbiamo essere onesti, non funziona così. Anzi, di solito i problemi peggiorano e mettono le radici.

➡️Altre volte speriamo che siano gli altri a sistemare le cose o cambiare il loro atteggiamento verso di noi come per magia. Il punto è che a volte non lo fanno. O per mancanza di voglia oppure non si accorgono neanche che c'è qualcosa che non va.

➡️Puoi non essere responsabile per la tua situazione attuale, ma tocca comunque a te fare qualcosa per cambiarla!
Individuare gli errori che le persone importanti della nostra vita hanno fatto con noi nel passato può aiutare, ma non renderà il nostro presente migliore.

➡️È però anche una bella notizia: non devi fare affidamento su altri, perché hai la possibilità di cambiare e di risolvere il problema direttamente nelle tue mani!ani!

👉LE DOMANDE DA FARSI

Cosa posso fare o non fare per cambiare la situazione?

Una persona saggia e che stimo, cosa mi suggerirebbe di fare?

Cosa succede se continuo su questa strada? Quali saranno le conseguenze?

👉L'ERRORE NEL GUARDARE GLI ALTRI

A volte guardando gli altri raggiungere ciò che noi desideriamo facciamo un errore: pensare che siano fortunati. Certo, l'aiuto della famiglia e un pizzico di fortuna rende tutto più facile.
In studio però vedo tante persone che non colgono le opportunità che la vita gli sta presentando.

👉PRENDI IL BUONO DAGLI ALTRI

Ispirarsi da chi in questo momento è più avanti di noi può essere una buona idea.
Non credere di non poter arrivare al loro livello!
Mettere da parte l'invidia e guardare con un po' di ammirazione chi è più avanti può spronarci a fare meglio.
Puoi anche imparare dai loro sbagli.

👉FAI UN PIANO DI AZIONE

Decidi quali sono le cose da fare per prima.
Deve essere un qualcosa di pratico, dettagliato ed alla tua portata. Non strafare.
Puoi anche chiedere aiuto a qualcuno, anche le persone di successo si fanno consigliare!

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Il bello del lavoro da psicologo. 🤩🤩🤩

Sapere di poter aiutare le persone a liberarsi degli attacchi di panico e tornare a vivere normalmente dà sempre grande soddisfazione! 💪

Gli attacchi di panico sono sempre più diffusi: più del 50% delle persone che vediamo in studio ne soffre.
È importante utilizzare tecniche efficaci, seguendo le linee guida internazionali, che indicano la terapia cognitivo comportamentale come terapia di elezione.
Indispensabile però è anche l'impegno da parte del paziente, come si può leggere nel messaggio.

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4 marzo del 2019 apriva al 1° piano della Galleria Conad di Mappano il nostro studio di psicologia😃

Sembra ieri che abbiamo iniziato questa avventura! Tante persone sono passate dal nostro studio, cosa tutt'altro che scontata: quando si apre una nuova attività la paura che le cose non vadano nel verso giusto è sempre presente.

Ma se siamo qui a festeggiare il nostro 5° compleanno vuol dire che le cose sono andate avanti per bene! 💪

Vuoi per la nostra posizione, vuoi per la nostra capacità di farci conoscere, vuoi anche per la nostra capacità di essere veramente di aiuto e vuoi anche per un po' di fortuna siamo arrivati qui.

Ma non saremmo qui senza i nostri pazienti che hanno deciso di prenotare e iniziare un percorso nel nostro studio. Grazie alla loro perseveranza nel portare avanti la terapia e grazie anche al loro passaparola siamo cresciuti negli anni, e contiamo di farlo ancora.
Grazie, e ancora auguri a noi! 🎉🎉🎊🎂

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❤️

Ecco il nostro nuovo biglietto da visita! 😃

Home Un aiuto concreto

❤️Terapia di coppia?
Spesso può salvare una bella storia d'amore che rischia di finire!
Ci va però impegno da parte di entrambi, senza quello qualsiasi tentativo è destinato a fallire.

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Addio al dott. Giuseppe Regaldo, scomparso ieri all'età di 67 anni.
Molto conosciuto in ambito sanitario come docente di ipnosi medica rapida e come specialista in ostetricia e ginecologia. L'ho conosciuto frequentando i suoi corsi, dove mi ha colpito la sua capacità di instaurare subito un bel rapporto con i colleghi che partecipavano alle sue lezioni. È anche grazie a lui se durante una visita il sanitario che vi trovate davanti utilizzerà delle tecniche di ipnosi per ridurre l'ansia e il dolore della procedura. Buon viaggio Pino

Incredibile come il mondo editoriale sull'ipnosi sia popolato di promesse di soverchiare e controllare il prossimo con "ipnosi k.o." o ipnosi fulminanti. Quanta poca conoscenza di cosa sia realmente l'ipnosi che invece esalta le capacità individuali e potenzia autocontrollo e libero arbitrio. G. Regaldo