Dott.ssa Roberta Gagliardo - Psicologa Psicoterapeuta
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Psicologa e Psicoterapeuta Psicodinamica, ricevo a Palermo e online
Da poco tempo ho deciso di tornare a Palermo, la mia città, dove svolgo la libera professione
Ho studiato Psicologia presso l'Università di Torino, dove ho conseguito l'abilitazione alla professione e faccio parte dell'Ordine degli Psicologi del Piemonte. Ho continuato la mia formazione a Torino frequentando la Scuola quadriennale Adleriana di Psicoterapia ad orientamento Psicodinamico. Contestual
Durante le ferie il corpo si ferma ma i pensieri no
Nella mancanza di una scaletta di adempimenti quotidiani da rispettare, mi soffermo e godo dell’ascolto delle sensazioni interne, penso:
Culturalmente disapprovata
Imposta dalla società come regola morale: “chi dorme non piglia pesci”
In antitesi alla produttività, capo saldo dell’individualismo odierno
Percepita, addirittura, come sentimento pericoloso, quasi una minaccia all’autorealizzazione e al senso di autoefficacia
Indicatore del valore personale e intrecciato al processo della valutazione (dell’immagine) di sé
Siamo realmente convinti che vivere i momenti di noia porti a tutto questo?
Che la capacità di contrastarla sia un pregio, una qualità?
Piuttosto siamo capaci di annoiarci?
Cosa potrebbe nascere dalla noia? Io dico che potrebbe nascere anche qualcosa di buono
Buone vacanze e buona noia!
L’attività in studio riprenderà dal 28 Agosto
•Accettare il proprio passato-da dove veniamo-
Essere individui svincolati nel mondo
Diventare adulti rimanendo figli
Provare ad essere genitori in modo creativo e a proprio gusto senza rabbia né emulazione•
🧠
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Oggi, 6 anni fa, precisamente il 4 Apr 2017 una voce di una giovane adulta, suggerita da un senso di ribellione che da sempre la caratterizza, scrive queste righe.
Da poco laureata con una tesi sperimentale particolarmente stimolante, durante la stesura della quale dovette subire dinamiche di potere di una dottorata non propriamente empatica. Da qui s’intende, e forse giustifica, il tono polemico.
Più che polemica ci vedrei senso di rivalsa. Un po’ di speranza e tanta voglia di riconoscimento.
I giovani adulti che sempre più numerosi iniziano a popolare i nostri studi denotano una certa fatica. Sono come spezzati a metà da un lato figli di un’educazione fondata sul principio di inseguire i propri sogni e dall’alto destinati a scontrarsi con la mancanza di strumenti che la società di oggi riesce a fornirgli per esaudirli.
Il tutto immobilizzato, con varie sfumature d’ansia, dalla primordiale paura del futuro, dall’incertezza che, per altro, è reale. Come dargli torto.
La fatica di sentire la pressione all’omologazione di un ideale di persona probabilmente irraggiungibile, non autentico.
La loro fragilità, la loro sensibilità, il loro dubbio hanno qualcosa da dirci, ascoltiamoli.
•È corretto pretendere più di ciò che una persona è capace di dare?
Chiedergli di andare oltre il proprio limite?
Forse non è il suo piano, non sono le sue aspettative.
Se così fosse, fidati di lui o lei, se ne occuperà•
Il scende in piazza!
🧠L’ _UOC NPIA e l’Ambulatorio dedicato “Diagnosi e trattamento delle epilessie e delle cefalee” dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo (ASP6)_ vi aspetta
il 13 Febbraio 2023 in Piazza Verdi ( lateralmente al Teatro Massimo di Palermo) per parlare di Epilessie e Crisi Epilettiche.
💜Vuoi sapere cosa sono le Epilessie?
Vuoi sapere come poter aiutare qualcuno in crisi?
Vuoi portarci un disegno di tuo figlio/a o condividere con noi la tua esperienza?
Vuoi avere informazioni sui servizi attivi presso l’Asp di Palermo?
Per queste e altre domande vienici a trovare con i tuoi bimbi, saremo lì dalle *9 alle 18*.
Dalle 16 con noi ci saranno i clown della associazione “teniamoci per mano Onlus” per regalare un sorriso ai piccoli ed ai grandi.
Accorrete numerosi perché si ha paura di quello che non si conosce e l’Epilessia
Con il patrocinio del Comune di Palermo
Con la gentile collaborazione della Fondazione Teatro Massimo
Seguiteci sulle pagine ufficiali per altre news:
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Pagina Instagram: https://instagram.com/epilessia_palermo?igshid=YmMyMTA2M2Y=
All’adolescente che abita ognuno di noi.
Ai genitori degli adolescenti che stanno in bilico tra il bisogno di protezione e il dovere di lasciar andare.
“Non posso impedirti di inciampare.
Però posso medicare il tuo piede ferito.
E prenderti in braccio, fino a quando non sarai in grado di camminare sulle tue gambe.”
Avrò cura di te
M. Gramellini, C. Gamberale
•Testimonianze•
Esistiamo all’interno di un sistema complesso di relazioni, di identificazioni e di (sensi di) appartenenze che si modificano nel tempo
L’identità è composta da una dimensione personale e una relazionale e sociale
La costruzione dell’identità è un processo che dura per tutta la vita in cui, però, si può identificare (non a caso) un nucleo fondatore imperturbabile, che la psicoterapia aiuta a individuare, riconoscere e potenziare
Costruire la propria identità significa anche affrontare delle crisi e trovare un equilibrio tra l’essere unici ed essere uguali agli altri, tra il desiderio di autonomia e la ricerca di conferme e riconoscimenti negli altri, tra il mostrarsi autentici o assumere falsi Sé per fini difensivi
La psicoterapia è utile per mettere in contatto parti del Sé e far sì che esse possano integrarsi
Tutto ciò comporta un aumento dell’autostima e restituisce una percezione del Sé più autentica e capace di porsi attivamente nel contesto relazionale
Capita di sentirmi dire “fai il lavoro più bello del mondo…”
Beh, sì, per me lo è
Lo è perché costruisci relazioni che porti dentro oltre il momento e lo spazio della stanza di terapia
La interiorizzi
Questa è la parte che preferisco
Esserci senza dover esserci
Chiudere la relazione fa parte del processo; ciò che è stato luogo sicuro in cui tornare diventa abitare il mondo con nuove consapevolezze, sufficienti a prendersi cura di sé, autonomamente
In psicologia la Costanza dell’Oggetto è mantenere una connessione emotiva che rimanga stabile e intatta oltre il tempo e lo spazio; è fare esperienza della capacità di stare in relazione nonostante vissuti emotivi di rabbia, frustrazione o delusione, lontananza fisica, incomprensioni o disaccordi
“Non conta la distanza, ma la voglia di raggiungersi”
Vale in relazione con l’Altro, vale in relazione con se stessi
Soffro di bassa autostima
Mi sento sbagliat*
Vorrei essere divers*
Sono troppo o troppo poco
Chissà cosa pensano di me
Chissà come mi giudicano
Soprattutto i giovani arrivano spesso con credenze di questo tipo
È davvero così importante?
Certo il rischio è di incastrarsi nella dipendenza dall’approvazione altrui
Sicur* di sapere cosa si intende con Autostima?
AUTOSTIMA dal latino aestimare, “valutare” nella duplice espressione di “determinare il valore di” e “avere un’opinione su”
Si è portati a pensare che per aumentare l'autostima si debba provare ad assomigliare a quelli considerati “forti”
In realtà la sola strada da percorrere per raggiungere l'autostima è quella di accogliere tutte le emozioni che si provano, senza eccezioni, così come sono, senza cercare di modificarle o, tantomeno, eliminarle
Finché ci si impone un modo d’essere che non ci appartiene, ogni eventuale errore (che prima o poi si commette, siamo umani!) verrà considerato come prova del non avere valore
Autostima non è essere forti e sicuri ma sapere di essere abitati da emozioni profonde e lasciar loro spazio, acconsentirne l’accesso e la manifestazione
Lasciare che il proprio mondo interiore venga avanti, senza cercare di modificarlo
Conoscere ogni parte di sé
Rimanere fedeli a se stessi
Tutto, così, può diventare possibile
Mi presento!
Filosofia e Psicologia -ça va sans dire- sono parenti
La Psicologia nasce con il fine di includere il metodo scientifico per affrontare le domande che si pone la Filosofia
Potremmo provare a leggere il mito della caverna come metafora del viaggio verso la consapevolezza in psicoterapia
Cioè come si acquisisce il sapere necessario per ben ascoltare i propri pensieri, liberandosi dalle opinioni altrui e accedendo alla conoscenza della realtà personale
Le ombre delle statuette proiettate sul muro, vedendo i prigionieri solo quelle, pensano sia la sola realtà esistente (Adler le chiamerebbe finzioni)
Finché un prigioniero non si libera dalle catene e, voltandosi, si accorge delle statuette e capisce che esse -non le ombre- sono la realtà
Avendo conquistato la libertà, tale prigioniero, potrà proseguire le sue scoperte, uscire dalla caverna e condurre la propria autentica esistenza
Secondo il Kintsugi, antica arte giapponese, -letteralmente riparare (“tsugi”) con l’oro (“kin”)-
dall’imperfezione e dalle ferite nasce un valore maggiore
Quando si rompe un oggetto di ceramica quest’arte ne evidenzia le fratture e le nuove nervature create dalla rottura con un metallo prezioso (oro, argento)
Ogni pezzo ricomposto diventa così unico e irripetibile, come fossero ferite che lasciano tracce diverse in ognuno di noi. Ciascuno con la propria storia da mostrare
Per riparare i pezzi più grandi, visti i diversi passaggi necessari e il tempo di essiccazione, può occorrere fino a un mese. La lentezza del processo lo rende ancora più prezioso
Il simbolico che sta dietro quest’arte non ha bisogno di spiegazioni
È l’essenza della resilienza
•La rottura di un oggetto non ne rappresenta la fine
•Ciò che pensiamo possa essere una debolezza o fragilità è lì pronta a diventare un nostro punto di forza
Oggi (se la gioca con Gennaio, ma vince quasi sempre Settembre) è il giorno
Il primo giorno del mese del “facciamo il punto della situazione”
Il mese in cui si inizia, si ricomincia, ci si ritrova, si torna, si fanno i buoni propositi, si applicano il buoni propositi pensati prima, si decide cosa portare avanti e cosa portare a termine
Quella sensazione di lasciarsi alle spalle l’agognato riposo, la leggera spensieratezza e la beata lentezza della tanto bramata estate, mista a quella sana ansietta che ci spinge a darci una mossa dalla sdraio: è ora di darsi da fare!
Tu come vivi Settembre?
Cosa ti fa ve**re in mente?
A me fa ve**re in mente la vita, la nascita, la rinascita, la forza e la novità e forse sì, anche un po’ di amarezza!
🍃Auguro a tutti un buon inizio🍂
Nell’ultima settimana prima delle ferie mi fermo e faccio un breve resoconto: mi guardo intorno, mi soffermo
6 mesi, 2 poltrone, 3 piante, 4 quadri, 2 pergamene, 4 pareti
Pareti che hanno visto piangere, ridere, preoccuparsi, nascere, rinascere, costruire, distruggere, distruggersi, ricostruire, tornare, eliminare, buttare giù, edificare
Tante storie narrate, tante parole sentite, tante emozioni ascoltate
Il primo studio tutto mio, non più una stanza in condivisione, ché all’inizio si arranca, mica l’agenda è subito piena!
Posso finalmente personalizzarlo e così lo inizio a popolare di qualcosa che trovo in giro, che è rimasta al fondo degli scatoloni dal trasferimento di città
Voglio che parli di me, che racconti qualcosa della mia storia, non toglierà serietà e professionalità alla mia figura
Ci sono i libri quelli sottolineati, stropicciati e macchiati da me
Ci sono le piante, sembra tutto più vivo con delle piante, accogliente, caldo, sicuro
Ci sono i quadri, uno dei quali raffigura la città in cui ho voluto -non senza tentennamenti, non senza paura- tornare
Perché il mio posto, che diventa il posto di chi viene a raccontarsi, deve dire qualcosa di me, trovo sia il modo più autentico di provare ad aiutare qualcuno
Essere me, entrare in relazione, prendermi cura di te
Non sempre ci sarò riuscita ma faccio e farò del mio meglio
SPOILER: A Settembre ci saranno delle novità 😉
Non esistono persone giuste e persone sbagliate
Possono esistere note che messe accanto sono in armonia e note che stonano
Non andiamo bene per tutti, non possiamo piacere a tutti. Non è un limite attesta che siamo unici, irripetibili
La scelta delle persone che si decide facciano parte della propria vita è un gesto d’amore, consapevolezza e saggezza verso di sé
Il modo per essere certi di chi stiamo cercando, delle persone che vogliamo accanto non può prescindere dalla conoscenza di
°Chi sono io
°Cosa voglio
°Cosa mi aspetto di ricevere
Spesso non si ha il lusso di scegliere la città in cui si vive, il lavoro, le vacanze, il capo, la famiglia, il medico, la casa, la scuola, l'insegnante...
Cosa ci rimane da scegliere in totale libertà se non le nostre persone?
"Gli uomini coltivano 5000 rose nello stesso giardino… e non trovano quello che cercano… e tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po’ d’acqua. Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare col cuore!"
(mi sa che la citazione, in questo caso, non serva)
•Non importa quanto vai veloce, importa non rimanere immobili•
Trovo che la musica sia uno degli strumenti più potenti che mette in connessione la mente con le proprie emozioni, in qualsiasi età
Poche cose sono curative dell’anima come trovare la musica giusta che riflette lo stato d’animo
La musica unisce, accompagna, fa sognare, fa piangere, da voce, permette di ascoltarsi, suggerisce, ti fa sentire la vita sulla pelle
~
In studio arrivano adolescenti, giovani adulti e adulti
In particolare giovani adulti che si sentono adolescenti, adulti che si sentono giovani adulti e adolescenti che si sentono già vecchi
Insomma non è sempre lineare l’età anagrafica con quella che ci si sente addosso
In ognuno di noi, a qualsiasi età, c’è il/la bambin* che è stato
Custodito gelosamente con le sue insicurezze, paure e bisogni infantili che se non soddisfatti adeguatamente all’ora portano conseguenze nell’età adulta, e quel bambino, a volte così lontano nella memoria, viene fuori scalciando tutte le volte che sentiamo -perlopiù inconsciamente- venga nuovamente disatteso un bisogno non appagato allora e ora
Prendersi cura di sé comprende il prendersi cura del/la bambin* che c’è in ognuno di noi, prenderlo per mano e mostrargli la via
Per me questa è musica, quando tutto si allinea e vedo la luce negli occhi di chi ho di fronte
Dedicato a te, oggi
~
“Potessi abbattere lo schermo degli anni
Ti donerei l'inconsistenza dello scherno, degli altri
So che siamo tanto presenti quanto distanti
So bene come ti senti e so quanto ti sbagli, credimi
No, non è vero
Che non sei capace, che non c'è una chiave
No, non è vero
Che non sei capace, che non c'è una chiave”
Invito chiunque abbia voglia, di ascoltare e leggere il testo di questa canzone di Caparezza che ogni ragazzo in età scolare dovrebbe ascoltare e che in un attimo ci ricorda chi siamo stati
https://www.google.com/search?q=testo+la+chiave+caparezza&rlz=1C1CHBD_itIT917IT917&oq=testo+la+chiave+caparezza&aqs=chrome..69i57j0i22i30l4.9395j0j7&sourceid=chrome&ie=UTF-8
In sede di I colloquio chiedo spesso una rapida descrizione di sé, magari con degli aggettivi
Superato il primo momento di imbarazzo nel raccontarsi a chi non conosciamo -accompagnato da un timido sorriso- ecco che ci si inizia a
Avere uno e un prestabilito dove farlo, con un professionista che non giudicherà
Chi sono io? Sicuramente una che
“I sorrisi avvicinano più dei passi e aprono più porte delle chiavi”
(Ezio Bosso)
Era necessario per ricominciare
Era necessario per essere ascoltarsi
Era necessario per comprendere
Era necessario per raggiungere consapevolezze
Era necessario per volersi bene
Era necessario per avvicinarsi alla felicità
Era necessario per essere chi sei
Era necessario perchè nulla che ha valore si ottiene facilmente
Era necessario scegliere per essere liberi
Molto spesso, quando si inizia un percorso, ci si aspetta che i problemi verranno ‘ridotti’
E se invece cambiassimo la prospettiva?
Se fossimo noi a crescere riuscendo a vedere i problemi diversamente?
-we grow around our grief-
-cresciamo intorno al nostro dolore-
C’è un tempo per tutto:
Per essere adolescenti (guai per chi non lo è stato)
Per essere adulti (e madri e padri: se non hai ancora smesso di essere figlio/a probabilmente vuol dire che non sei ancora pronto/a ad essere genitore)
Per essere saggi (aver raggiunto consapevolezze che suonano come pace, equilibrio)
•Ogni momento della vita ha le sue tappe, ma il ritmo del tempo lo tieni tu
Ascoltalo, ascoltati ma fai attenzione a non rimanere immobile•
I serpenti, ad un certo punto della loro vita, affrontano un processo chiamato “ecdisi” (dal greco antico: “spogliare”), necessario per crescere e per rinnovare la pelle
Durante questo cambiamento la pelle dei serpenti risulta particolarmente vulnerabile e sono, per esempio, più soggetti a infezioni
I serpenti cambiano pelle perchè non è elastica e non si rigenera; diventa come un vestito stretto e devono cambiarla
Sotto la pelle vecchia si forma uno strato di pelle nuova e, al momento giusto, i serpenti rompono il loro rivestimento vecchio per lasciare spazio al nuovo
👉Spogliarsi è il senso della terapia: abbassare le difese, svelarsi, raccontarsi, scoprirsi, affrontare il CAMBIAMENTO
🚣POTREBBE ESSERE FATICOSO: Il cambiamento in terapia è il viaggio, non è lineare e non è semplice
Ci si può sentire più vulnerabili, spaventati, inizialmente non ci si riconosce e può succedere che non si viene riconosciuti dagli altri
📈NECESSARIO PER CRESCERE: Ci si spoglia del vestito che sta stretto, ci si rende conto che non è più utile per sè o in qualche modo fa sentire limitati
⏳GRADUALE E NEL RISPETTO DEI TEMPI: Avviene nel momento in cui ci si sente pronti, quando la pelle nuova è abbastanza forte e concede di abbandonare la vecchia
Questa condizione può essere causata da una cura non sufficientemente adeguata durante l’infanzia, oppure da perdite reali, rifiuti o traumi che possono causare insicurezza e mancanza di fiducia nei confronti dell'altro
Non è tanto ciò che succede durante l’infanzia (papà è andato via di casa), quanto il significato che si attribuisce all'accaduto (lo ha fatto perché non ero abbastanza brava) e le emozioni sperimentate in riferimento a quell’evento (mi sono sentita abbandonata)
Cosa succede alle relazioni adulte se mi porto dietro questa paura?
Diventerà una convinzione: Non è questione di se succederà, ma di quando succederà
C’è una sottostante difficoltà nel fidarsi: la fiducia è stata disattesa da chi, ci si aspettava, essere fonte di sicurezza
Questo può portare a ricercare relazioni dello stesso tipo al fine di confermare la propria credenza: la profezia che si autoavvera👇
Comportamenti compulsivi e schemi di pensiero che influenzano le relazioni e sfociano spesso in abbandoni e allontanamenti reali
E la psicoterapia?
Le consapevolezze raggiunte riguardo il passato non devono essere vissute come ingabbianti e statiche, non ne siamo vittime
Il passo successivo alla consapevolezza è reagire: affrontando e accogliendo ciò che siamo stati per poter scrivere un futuro diverso
Dando senso al passato si vivrà come meno intensa la paura di essere abbandonati. E se dovesse ripresentarsi, si avranno le capacità di calmarsi, gestirla e superarla
Sperimentare una relazione sicura con il terapeuta può aiutare la persona a fare esperienza di una modalità relazionale differente che sia sana, adattiva e funzionale
“Come se la mia mente fosse un palazzo e io sto fuori, non entro”
L. si descrive così, con distacco.
Mi conferisce questa immagine, forte che conservo dal primo incontro
L. è giovane come può non avere quella fame di vivere?
L. è intelligente, come può non saperlo?
L. si presenta bene, come può non avere chi lo desidera?
L. è comprensivo con gli altri, come può non amare?
L. non ha avuto modo di fantasticare su di sé e sulle proprie aspirazioni, come chi è cresciuto in un ambiente sicuro -Sai quando da piccolo andavi in macchina, mettevi la musica alle orecchie e iniziavi ad immaginarti come una rock star o un étoile sul palco?-
L. non si è mai dato valore, nessuno gli ha mostrato come si fa
L. è lì, è puntuale, rispetta gli appuntamenti, prende addirittura un treno per rispettare il suo impegno, eppure non si muove
L. è immobile difronte al suo immobilismo
Ti sento affaticato L., pur restando immobile
Sì, dev’essere proprio una fatica la tua: stare al mondo senza Vivere
Invito L. nel mio palazzo, lo faccio entrare, lo accolgo finché non sarà pronto ad entrare nel suo
L. deve sapere che è nella mente di qualcuno
L. deve provare l’esperienza correttiva di pensarsi meritevole di attenzioni, non “uno di cui ci si deve occupare”
Mi auguro che insieme riusciremo a entrare nel tuo palazzo, se e quando me lo concederai. Io aspetterò
Che riusciremo ad esplorare tutti i sottoscala, soffitte e cantine più impolverate e nascoste
"Quando ho cominciato ad amarmi davvero e ad amare, ho capito che in ogni circostanza ero al posto giusto e al momento giusto e che tutto ciò che mi accadeva aveva un preciso significato. Da allora ho imparato ad essere sereno. Oggi so che questa si chiama fiducia in sé stessi"
(C. Chaplin)
👉E tu, lo conosci bene il tuo palazzo o sei soltanto un ospite?
Dott.ssa Roberta Gagliardo - Psicologa Psicoterapeuta updated their info in the about section.
“Viviamo in un’epoca in cui si è titolati a vivere sole se perfetti. Ogni insufficienza, ogni debolezza, ogni fragilità sembra bandita. Ma c’è un altro modo per mettersi in salvo, ed è costruire un’altra terra, fecondissima, la terra di coloro che sanno essere fragili”
L'arte di essere fragile di A. D'avenia
La pressione delle aspettative da parte della società contemporanea può nutrire un senso di insicurezza, inadeguatezza e costante percezione di non essere all’altezza. Allontanando dall’individuazione dei reali e personali bisogni interiori: ma io, davvero, cos’è che voglio per me?
C’è però una soluzione: COSTRUIRE. Costruire la propria terra, fatta di consapevolezza delle proprie capacità e vulnerabilità
FECONDISSIMA, perché da lì nasce ogni cosa, nasce l’equilibrio, la serenità
Accettare le proprie fragilità non è sintomo di debolezza, debolezza è cercare di apparire forte e credere di non avere difetti né limiti
Ciò che rende liberi è la ricerca della COMPLETEZZA e non della perfezione
"La cosa che è veramente difficile, e anche davvero incredibile, è rinunciare ad essere perfetti ed iniziare il lavoro di diventare se stessi" (Anna Quindlen)
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