Sonia Minati Psicoterapeuta
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Psicologa clinica e forense
Psicoterapeuta ad orientamento Umanistico e Bioenergetico
Criminologa -
È on line il bando della III Edizione del Master di II liv il VIOLENZA DI GENERE E VALUTAZIONE SEL RISCHIO DI RECIDIVA di cui sono Coordinatrice e docente
Il master ha come principale obiettivo quello di accrescere la conoscenza da un punto di vista multidisciplinare del fenomeno della violenza di genere con particolare riferimento alla violenza all’interno delle relazioni intime (violenza domestica, maltrattamenti e stalking), andando così a formare operatori ed operatrici esperti/e nelle dinamiche della violenza di genere e della valutazione del rischio di recidiva.
Si vuole, quindi, fornire un approccio multidisciplinare che approfondisca la capacità di lettura del fenomeno da parte di tutti gli operatori chiamati ad intervenire nel contesto in questione.
Un focus sarà altresì dedicato alla comprensione del fenomeno dal punto di vista politico e delle istituzioni.
Per info puoi scrivere a [email protected]
o visitare la pagina https://www.unicusano.it/master/violenza-di-genere-e-valutazione-del-rischio-di-recidiva
Quando parliamo di violenza di genere, di femminicidi, non dobbiamo mai dimenticare quelle che troppo spesso sono le vittime silenziose di questa mattanza...gli orfani “speciali”...il mio pensiero oggi è soprattutto per loro! ❤️
Un mio contributo sull argomento
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Oggi 25 novembre, giornata contro la violenza di genere, vi proponiamo l’ultimo articolo scritto dalla nostra socia Dr.ssa .minati.psicologa, psicoterapeuta e coordinatrice progetto “Sportello Antistalking Anna” presso la nostra Associazione.
Argomento dell’articolo gli Speciali (come sono stati definiti dalla Prof.ssa Anna Costanza Baldry). diventati orfani a seguito di un .
Questi orfani si ritrovano a perdere la mamma, vittima di femminicidio, e il papà o morto suicida o chiuso in carcere.
Questi orfani sono da considerarsi dei .
Vittime di cui non si parla mai abbastanza.
LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO (LINK IN BIO)
https://associazionemind.it/gli-orfani-speciali/
Per qualsiasi dubbio e ulteriori chiarimenti scriveteci all’indirizzo e-mail
📩 [email protected]
🌏 www.associazionemind.it
Altro articolo scritto in occasione del 25 Novembre, giornata mondiale contro la violenza di genere
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2° articolo della nostra rassegna di questa settimana dedicata al 25 novembre, giornata contro la violenza di genere.
In questo articolo della nostra tirocinante dr.ssa Silvia Santaniello e supervisionato dalla nostra socia Dr.ssa Sonia Minati Psicoterapeuta e coordinatrice progetto “Sportello Antistalking Anna” presso la nostra Associazione.
Oggi parliamo del , un manipolatore che agisce al fine di minare il senso di sicurezza della partner instillandole profondi dubbi su sé stessa e utilizzando varie tattiche ingannevoli in modo da disorientarla e confonderla.
Lo scopo della manipolazione è quello di rendere dipendente la donna, sia fisicamente che psicologicamente. L’annullamento della sicurezza e della sua autostima la porterà a trovarsi completamente intrappolata in un rapporto patologico nel quale l’uomo prenderà il ruolo di persecutore e salvatore secondo le sue sadiche volontà.
LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO
https://associazionemind.it/gaslighting-la-violenza-psicologica-che-intrappola/
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In occasione del 25 Novembre, giornata mondiale contro la violenza di genere, insieme ai tirocinanti dell Associazione MinD abbiamo deciso di affrontare quelle che sono le diverse sfumature della violenza contro le donne!!
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In occasione del 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza di genere, la nostra Associazione ha deciso di affrontare la tematica insieme ai propri tirocinanti con una serie di articoli che sviscerano il tema della violenza di genere da diversi punti di vista.
In questa settimana pubblicheremo un articolo al giorno supervisionati dalla nostra socia Dr.ssa Sonia Minati Psicoterapeuta e coordinatrice progetto “Sportello Antistalking Anna” presso la nostra Associazione.
Oggi parliamo della serie tv chiamata “Maid”. Una serie che ci insegna che la può essere anche senza lividi.
Ci racconta la caduta ed il riscatto della protagonista Alex, ragazza madre che cerca di fuggire da un compagno violento, per mettere in salvo se stessa e sua figlia Maddy, nel cuore di un centro America maschilista e capitalista, dove non sembra esserci spazio per una ragazza madre senza soldi.
LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO
https://associazionemind.it/maid-violenza-domestica/
Articolo scritto in collaborazione con il tirocinante, dott. Dimitri Pariciani e supervisionato dalla dr.ssa Sonia Minati
Per qualsiasi dubbio e ulteriori chiarimenti scriveteci all’indirizzo e-mail
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Continua ad essere attivo lo Sportello Antistalking Anna
Ogni lunedi dalle 11 alle 19, previo appuntamento, colloqui gratuiti di supporto psicologico e prima consulenza legale per tutte le donne vittime di stalking e discriminazioni di genere.
Riparte il di ,rivolto a tutti coloro i quali vogliano risolvere le proprie difficoltà emotive all’interno di un contesto di gruppo accogliente e non giudicante, di cui sono la conduttrice.
🗓Tutti i Mercoledì dalle 19.00 alle 20.30 su piattaforma
Il gruppo è sempre aperto a nuove iscrizioni.
Potrai dunque prenotarti anche a gruppo iniziato.
30 euro ad incontro
📍Per info su modalità di iscrizione potete scriverci in direct oppure a
💌 [email protected]
📞 392 7090510
💻 https://associazionemind.it
L’unica cosa veramente esasperante è questo voler continuamente colpevolizzare le vittime, attribuendo loro colpe e andando a cercare le più assurde responsabilità, tali da poter giustificare di essere state UCCISE!
Ritengo anche che tutto ciò sia estremamente irrispettoso per tutte quelle famiglie che hanno perso una figlia, una mamma, una sorella, per mano di questi UOMINI VIOLENTI.
Sono STATE UCCISE 7 donne in 10 giorni...
Cosa si sarebbero andate a cercare queste donne?? Quale sarebbe stata la loro colpa?? Quale responsabilità hanno avuto??
Vogliamo fermarci e ragionare prima di dire assurdità??
Molto spesso quando dobbiamo prendere una decisione ci troviamo di fronte a un bivio...quale strada prendere? 🤔
La più veloce? O la più sicura? La più trafficata? O la strada sconosciuta...
Quale strada ci porterà a destinazione?
Ma altrettanto spesso cerchiamo una direzione senza sapere quale sia la vera destinazione, la meta, il vero obiettivo...
Ogni volta che ci troviamo di fronte ad una scelta, proviamo a chiederci cosa vogliamo veramente, dove veramente vogliamo andare...altrimenti, come lo Stregatto insegna, poco importa quale strada prenderemo...
Si chiama ODONTOFOBIA, ed è una vera e propria fobia di recarsi dal dentista e delle relative cure dentistiche.
L’OMS ha dichiarato che è una patologia molto diffusa tra adulti, giovani e bambini e riguarda circa il 15 – 20% della popolazione italiana.
I sintomi maggiormente riscontrati sono:
- tachicardia;
- iper ventilazione;
- nausea;
- fiato corto;
- sintomi tipici del disturbo d ansia e del disturbo di panico.
Tra le cause sottostanti ci sono esperienze negative vissute durante l infanzia, che comportano reazioni tali da compromettere la qualità della vita delle persone.
I fattori psicologici associati sono principalmente una generica e innata sensibilità all ansia, infatti l’odontofobia è stata riscontrata maggiormente in soggetti con disturbi ansiosi o depressivi.
Importante è anche il livello di “paura del dolore”. Infatti l’intensità e le manifestazioni della paura variano molto a seconda della tipologia dell intervento o del trattamento.
Andare dal dentista vuol dire anche dover abbandonare lo stato di difesa. Essendo la bocca una zona estremamente delicata, intima e privata, tendiamo a volerla proteggere da qualsiasi intervento esterno: ecco perché una persona odontofobica arriva ad escogitare tutta una serie di strategie difensive per evitare che un professionista esterno possa prendersi cura della cavità orale, andando purtroppo a compromettere l’igiene e la salute dei denti e della bocca.
Queste sono le parole pronunciate dall’avvocata Tina Lagostena Bassi (1926-2008), durante ”Processo per stupro”, il primo processo ripreso dal vivo dalle telecamere della rai nel 1979.
(Film/documentario girato nel tribunale di Latina)
Tina Lagostena Bassi fu la prima avvocata al mondo ad utilizzare la parola stupro durante un processo. Erano gli anni ‘70 e utilizzò questa parola durante il processo sul massacro del circeo, in difesa di Donatella Colasanti.
Successivamente, verso la fine degli anni ‘70, difese Fiorella (nome di fantasia), giovane donna vittima di stupro. La difese non solo dagli artefici della violenza, ma anche dai loro legali le quali requisitorie tendevano, infatti, a dimostrare una “colpevole” passività della ragazza.
Sono passati più di 40 anni da quel processo, dalle parole pronunciate da Tina Lagostena Bassi e ancora, purtroppo, assistiamo a processi fatti alle donne, che da vittime passano ad essere imputate, e che devono difendersi da accuse quali:”come mai non hai denunciato prima?”, “perché non hai urlato?”, “come eri vestita al momento dei fatti?”
Molte donne non denunciano perché oltre all aver subito una violenza, non vogliono subire un processo.
Come può essere possibile tutto ciò?
Riflettiamo....
Oggi è la Giornata Internazionale della Terra 🌍
Quale giorno migliore per parlare di
🌱EcoPsicologia🌱 disciplina nata dall’incontro tra la Psicologia e l’Ecologia
È ormai risaputa l’esistenza di una stretta correlazione tra il benessere individuale e la qualità dell’ambiente naturale.
L’EcoPsicologia si prefigge l’obiettivo di voler promuovere la consapevolezza che siamo profondamente legati alla Terra e che la perdita di contatto con la natura, può portare a contattare sentimenti di vuoto esistenziale, solitudine...
Al contrario, un profondo contatto con la natura, con la Terra, aiuta a stimolare le nostre parti più vitali.
Risveglia la nostra percezione sensoriale, l’attenzione ai dettagli, capacità di meravigliarsi, curiosità ed empatia
È accaduto in Italia....è accaduto nel 2021 (non che se fosse accaduto in altri tempi e in altri luoghi sarebbe stato diverso...)
Malika, è una giovane donna toscana di 22 anni che sta vivendo un vero e proprio incubo già da diversi mesi. Infatti, dopo aver fatto coming out, la sua famiglia ha deciso di cacciarla di casa.
“Meglio drogata che lesbica” sarebbero state le parole della madre, che, dopo aver cacciato la figlia di casa, si è rifiutata anche di darle vestiti e beni personali, arrivando a cambiare anche la serratura. La ragazza si è ritrovata così senza un posto dove andare, e con uno stipendio che non le consente di vivere in autonomia.
E insieme alla cacciata di casa ci sono stati insulti, insulti molto gravi, messaggi minacciosi e ”auguri” di malattia e morte, sia da parte della madre che del padre.
È una storia terribile, una storia che DEVE farci riflettere, alla luce anche di quanto sta accadendo al Ddl Zan, che aspetta, ancora, la calendarizzazione in parlamento.
Sulla vicenda di Malika, la procura di Firenze ha aperto un’inchiesta.
Voglio esprimere tutta la mia vicinanza e solidarietà a
ricordando che : LA LIBERTÀ DI UNA È LA LIBERTÀ DI TUTTE
Ogni situazione che ci capita, ogni persona che incontriamo...ogni battaglia che affrontiamo...tutto lascia un segno...
Fermiamoci ad osservare, ad ascoltare, a sentire...cè un insegnamento in ogni cosa!!
⇢ Ogni 𝐿𝑈𝑁𝐸𝐷𝐼̀ dalle 11:00 alle 19:00 lo sportello, previo appuntamento, offrirà colloqui gratuiti di supporto psicologico e legale a tutte le donne vittime di presso la sede dell’Associazione MinD in via Tuscolana 1000, Roma (Fermata metro A - Numidio Quadrato).
Lo sportello prende il nome di “ANNA” In memoria di 𝑨𝒏𝒏𝒂 𝑪𝒐𝒔𝒕𝒂𝒏𝒛𝒂 𝑩𝒂𝒍𝒅𝒓𝒚, per ricordare e portare avanti il suo impegno nella lotta contro la violenza sulle donne ♀︎
Per prenotare un colloquio e/o ricevere maggiori informazioni:
⇢ Referente: Dr.ssa Sonia Minati, Psicologa e Psicoterapeuta esperta in Violenza di Genere e Stalking
📱349 8958580 (attivo dal lunedì al sabato dalle 09:00 alle 20:00)
📩 [email protected]
🌏 https://www.soniaminati.it/sportello-antistalking-anna/
🌏 https://associazionemind.it/sportello-antistalking-anna
Dove non arrivano le parole, arriva la musica 🎶
Musica per ridere, per piangere, per meditare o per ballare....musica da ascoltare in gruppo o da soli in cuffia...
La musica ha il grande potere di farci contattare le nostre emozioni, perché piuttosto che pensare, ci permette si sentire...
Potere di scegliere, di decidere, di cambiare idea, di amare....di essere libere!!!
Questa è parità di genere!!
Questa è autodeterminazione!!
Quante volte abbiamo pensato “se solo potessi tornare indietro...”
Ma si sa, tornare indietro per cambiare il passato non si può...
Chiediamoci allora, “cosa posso fare oggi per cambiare, migliorare il mio futuro?”
È successo pochi giorni fa.
È successo in Italia.
È successo ad una studentessa di 18 anni che, tornata a scuola dopo aver deciso di abortire, ha trovato nei corridoi dei bigliettini con delle immagini e delle frasi terribili.
La legge italiana che regolamenta la libertà di ab**to è la 194 del 1978. È una legge importante perché ha sancito un cambiamento culturale importante sul tema della sessualità e dell’autodeterminazione in merito alle scelte procreative delle donne.
Ritengo che quanto accaduto alla studentessa di Piacenza sia assolutamente inaccettabile.
È del tutto inaccettabile che 43 anni dopo l entrata in vigore della legge 194 dobbiamo ancora assistere a scene di questo tipo. È del tutto inaccettabile che una giovane donna venga cosi umiliata, offesa, discriminata per il solo fatto di aver SCELTO.
Esprimo tutta la mia solidarietà e vicinanza nei confronti di questa giovane donna, e nei confronti di tutte le donne che quotidianamente sono vittime di una cultura che, nonostante i passi avanti fatti, non riesce ancora a riconoscere alle donne la loro libertà di scelta.
La Primavera è la stagione del risveglio...
Il periodo dell’anno in cui si risveglia la natura, tutto rifiorisce 🌺🌸🌼
Il clima inizia piano piano a farsi sempre più mite, le giornate si allungano e anche molte persone si ricaricano di energie...
Ma non è cosi per tutti!
Con l’arrivo della primavera si acutizzano i sintomi dell’ansia a causa dei cambiamenti climatici che sollecitano corpo e psiche.
In questa stagione si possono acutizzare quadri ansiosi in coloro che già soffrono di ansia, ma possono anche insorgere sintomatologie ansiose in persone che non avevano mai sofferto di questo disturbo.
Aumentano anche tutti quei disturbi psicosomatici legati ad ansia e stress, che non vengono subito riconosciuti come tali in quanto spesso compaiono in assenza di segni “tipici” dell ansia (come ad esempio palpitazioni, agitazione...)
Le persone ansiose tendenzialmente tendono a cercare costantemente un equilibrio, tale da riuscire a stare il più possibile calme e tranquille... ma la mutevolezza del tempo, l’instabilità del clima primaverile, mettono a dura prova questa ricerca di equilibrio...
Si stima che in Italia 1 persona su 4 vive tali problematiche e disturbi a causa degli sbalzi climatici, e che 3 su 10 subiscano i medesimi sintomi al passaggio da una stagione all’altra.
Signal for Help. Un segnale per aiutare le vittime di violenza domestica e forme di abuso lanciato dall’associazione Canadian Women's Foundation nell’aprile 2020
Un gesto molto semplice da fare: il pollice della mano piegato, quattro dita in alto e poi chiuse a pugno. Questo gesto, questo segnale racchiude un significato bene preciso: un urgente richiesta d’aiuto contro la violenza domestica.
Negli ultimi giorni è diventato virale un video che spiega questo gesto, questo segnale internazionale di richiesta daiuto.
Il video invita a contattare le forze dell ordine nel momento in cui vediamo una donna fare questo gesto.
❗️Bisogna però fare attenzione❗️
Come ha giustamente sottolineato l’Associazione D.i.Re (Donne In Rete contro la violenza), “Non è così semplice come si crede. Il video presuppone che al segnale parta un protocollo di intervento che di fatto non esiste. Esistono i numeri utili da chiamare in caso di emergenza 112 e 1522. Vi chiediamo di non divulgare il video: sempre meglio un confronto con chi lavora sul tema per sapere che cosa ne pensa. Seppur fatto in buona fede, può diventare pericoloso. Per affrontare la violenza sulle donne ci vuole sempre competenza. Non si può improvvisare”
Mi trovo molto d accordo con quanto affermato dall’Associazione D.i.Re
L’aver ideato un gesto internazionale di richiesta d’aiuto è a mio avviso molto importante, dare alle vittime la possibilità di chiedere aiuto in qualsiasi momento...
Sappiamo però che per intervenire ed essere di aiuto in situazioni come queste non ci si può improvvisare, bisogna avere delle conoscenze ben precise e altrettante competenze, altrimenti, invece di aiutare, si rischia solo di peggiorare la situazione.
🙏🏻 Invito quindi a prestare la massima attenzione: se vedete in strada una donna che fa questo gesto, o a farlo è una vostra amica/collega/sorella durante una vodeochiamata, e voi non avete gli strumenti necessari per intervenire, non avete adeguate conoscenze o competenze, rivolgetevi a chi, invece, queste conoscenze e competenze ce le ha e può realmente e realisticamente aiutare queste donne.
Continua ad essere attivo e aperto a tutti il di ,rivolto a coloro i quali vogliano risolvere le proprie difficoltà emotive all’interno di un contesto di gruppo accogliente e non giudicante, di cui sono la conduttrice.
🗓Tutti i Mercoledì dalle 19.00 alle 20.30 su piattaforma
🗓Per dare la possibilità a tutti di poter partecipare, verrà avviato un gruppo anche il Sabato, dalle 11.00 alle 12.30
I gruppi sono sempre aperti a nuove iscrizioni.
Potrai dunque prenotarti anche a gruppo iniziato.
30 euro ad incontro
📍Per info su modalità di iscrizione potete scriverci in direct oppure a
💌 [email protected]
📞 392 7090510
💻 https://associazionemind.it/gruppo-di-sostegno-psicologico-online/
👉 Violenza e discriminazione di genere 👈
Ne abbiamo parlato con Roberta Sias nella puntata di andata in onda lunedi 15 marzo su Cusano Italia TV
"A una settimana dalla giornata internazionale dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne, ancora casi di femminicidio e di discriminazione, come la storia della pallavolista Laura Lugli, rimasta incinta e denunciata per danni dal suo club."
Sfide Quotidiane: Basta alla discriminazione di genere! A una settimana dalla giornata internazionale dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne, ancora casi di femminicidio e di discriminazione, come la ...
Al di la dell’essere una domanda indelicata e inappropriata da fare ad una donna, specialmente durante un colloquio di lavoro, io vorrei riflettere sulle conseguenze e sulle implicazioni a seguito di una (obbligata) risposta....
Ogni giorno vengono fatte domande di questo tipo durante un colloquio di lavoro, domande che sottendono il dover prendere una decisione: vuoi lavorare o essere mamma?? Entrambe le possibilità non sono previste!!
Come può essere possibile???
Come può essere possibile che una donna debba DOVER scegliere se essere una lavoratrice, affermarsi nel mondo del lavoro, avviare una carriera, raggiungere un autonomia e indipendenza economica, oppure essere mamma...
Precludere alle donne un indipendenza ed un autonomia economica è una grave forma di discriminazione nonché una forma di violenza di genere.
Un conto è che una donna SCEGLIE LIBERAMENTE cosa fare della sua vita, a cosa dare priorità o che “vestiti indossare”.....altra storia è che tale decisione le venga imposta, da una società che ancora non riesce a concepire che una donna possa essere contemporaneamente mamma e lavoratrice.
E soprattutto, perché una domanda del genere non viene rivolta agli uomini?? 🤔
Spesso, quando mi trovo ad affrontare “questioni di genere”, mi sento dire che “mi impunto troppo”, che “sono pesante”, o che dovrei “lasciar correre”.....mi impunto troppo, dicono, perché quando si parla di discriminazioni di genere, di linguaggio sessista, di violenza di genere, non me faccio passare una...”ogni tanto anche meno Sonia”, mi dicono....
E allora penso....
Penso alle Madri Costituenti, alle donne che si batterono, impuntandosi per ottenere il diritto di voto...eh si, perché se io (ma anche tu amica mia) oggi posso votare, è grazie a loro.
Penso alla legge sul divorzio, a quella sull ab**to...
Leggi che abbiamo (tutte noi) grazie all impegno di tanto donne che non hanno “lasciato perdere”.
È grazie alle donne che non si sono mai arrese se oggi posso praticare la professione che più mi piace...
Vi ricordo, amiche, che per noi donne era IMPOSSIBILE usare il nostro cognome fino al 1975....per noi la carriera da magistrata era PRECLUSA fino al 1963....
E soprattutto è solo nel 1968 che cessa il reato di adulterio femminile (quello maschile non credo sia mai stato contemplato!!!)
Per cui no, non lascio perdere, non mollo, perché LA LIBERTÀ DI UNA DEVE ESSERE LA LIBERTÀ DI TUTTE!!!
È questa la parità, quando si hanno le stesse opportunità!!!
Il giusto equilibrio è il segreto ⚖️
Il nome di ognuno di noi rappresenta il nostro elemento identificativo (art.2 Cost), cosi come il cognome che portiamo indica l’apparenza alla famiglia.....
L attribuzione del cognome paterno è il portato di una tradizione di “potestà maritale”...qualcosa che ha origine nell’ antica Roma, o forse anche da prima.
È questa “tradizione” non è altro che un retaggio patriarcale non più in linea con i principi dell’uguaglianza tra uomo e donna.
(Dicono non più, come se nei tempi antichi tale disparità fosse invece legittima, ma questo lo affronteremo un altra volta)
Il dibattito sul perché alla nascita viene attribuito il cognome paterno invece che quello materno dura da molti anni...da piu o meno 45 anni, ovvero dalla prima riforma del diritto di famiglia del 1975....
Pochi giorni fa, però, la Consulta si è espressa, sollevando la questione della legittimità costituzionale.
Che si stia, finalmente, smuovendo REALMENTE, qualcosa??
La Profezia di Celestino è un romanzo di James Redfield del 1993 che affronta tematiche sia psicologiche che spirituali...
Racconta di un vecchio manoscritto che contiene 9 illuminazioni, nuove conoscenze su di se, e sull universo, per raggiungere la consapevolezza di poter attuare una trasformazione della propria esistenza.
È un libro che, da sempre, divide l opinione dei lettori...
Voi lo avete letto?? Vi è piaciuto??
Ma che fortuna eh!!!
Frasi di questo tipo possono definirsi sessiste, discriminatorie, fondate su stereotipi, in quanto sottendono che l uomo stia concedendo un aiuto, e che non che sia un suo dovere fare la sua parte con pulizie e gestione quotidiana della casa....
Vi sembra esagerato??
Avete mai detto/sentito dire ad un uomo “come sei fortunato tu ad avere una moglie che ti aiuta nelle faccende domestiche!!” 🤷🏻♀️
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