Studio di psicologia - Dott.ssa Manuela Caleri
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Psicologa clinica e psicoterapeuta in formazione ad indirizzo psicoanalitico. Terapeuta EMDR
Ogni onda sa di essere il mare.
Ciò che la disfa non la disturba
perchè ciò che la infrange la ricrea.
Lao Tze
Buon 2024!!
#2024 🎉
Chi è amato non conosce morte, perchè l’amore è immortalità, o meglio, è sostanza divina.
Emily Dickinson
È noto a tutti che la psicoanalisi mira al ritrovamento delle esperienze personali più antiche. È noto anche che ai fini dell’elaborazione analitica, più che il puro e semplice ricordo di situazioni passate, conta il riviverle nel rapporto con l’analista. In effetti l’analista sarebbe ben povera cosa se si limitasse a un’opera di disseppellimento. Sarebbe come accumulare reperti archeologici senza vita. Il suo scopo è invece quello di recuperare oggetti del passato, per reinserirli in una trama di relazioni attuali, dare un senso attuale a ciò che è stato. La nostra mente si arricchisce solo se sa ricrearne interiormente un legame tra ciò che non è più e ciò che vive “qui e ora”
Di Benedetto
Ogni cammino porta in ogni parte
ogni cammino
in ogni punto suo si biforca
e uno porta dove indica la strada,
l’altro è solo.
Uno porta alla fine della mera strada,
si ferma dove è finito.
L’altro è l’astratto margine.
Fernando Pessoa
Con l’augurio che questi giorni di fine e inizio anno non diventino momenti matematici dove fare bilanci e creare liste di buoni propositi, ma prendano il senso di cammini che continuano. Buon anno!
Quando l’eccesso di protezione non permette di crescere
Quando i miei pensieri sono ansiosi, inquieti e cattivi, vado in riva al mare, e il mare li annega e li manda via con i suoi grandi suoni larghi, li purifica con il suo rumore, e impone un ritmo su tutto ciò che in me è disorientato e confuso.
Ranier Maria Rilke
La festa dei lavoratori è la festa della nostra emancipazione sia dal caso che dalla necessità.
È anche la festa della fraternità umana, perché nessuna forma di lavoro che aspira a essere creativa e significativa può prosperare davvero al di fuori di uno nostro scambio paritario con gli altri.
Nella sua dimensione più autentica il lavoro ha un fondamento sensuale, erotico, è una delle nostre più importanti fonti di piacere profondo e persistente. Coniuga il bisogno, primariamente psichico, di rendere la vita una dimora sicura e il desiderio di trasformare la sua materia per poter appropriarsene, amarla e goderla. Nella forma di “elaborazione” (dei vissuti, dei sentimenti, dei pensieri) esso è parte costitutiva della nostra interiorità.
Fonte di piacere insostituibile, il lavoro diventa sofferenza tutte le volte che finisce imprigionato in schemi produttivi che lo sfruttano sul piano quantitativo e lo deprivano della sua qualità. Preso in ingranaggi che rendono la sua azione impersonale, prevedibile e ripetitiva, il lavoratore vive in uno stato di allerta performativa, di una tensione psicocorporea senza possibilità di evoluzione trasformativa/catartica che comprime e prosciuga di vitalità il tessuto della sua esperienza soggettiva. Resistere all’alienazione dell’esperienza lavorativa è un impegno che ci riguarda tutti, che ci chiama alla difesa della libertà e della democrazia.
Sarantis Thanopulos
Presidente della Società Psicoanalitica Italiana
𝗕𝘂𝗼𝗻 𝟭° 𝗠𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼!
DONALD W. WINNICOTT
Ci sono strane persone – degli ottimisti, suppongo – che hanno magnificato lo sfollamento come un’occasione di una nuova vita offerta ai poveri bambini delle città. Questi tali non erano in grado di riconoscere nello sfollamento una grande tragedia, perciò lo considerarono come una delle benedizioni nascoste della guerra. Ma non può mai costituire un bene il togliere i bambini dalle loro case che sono di solito soddisfacenti. E per “casa”, lo sapete, non intendo una graziosa abitazione con tutte le comodità moderne. Per casa intendo quell’una o due stanze che nella mente del bambino si sono associate con la madre e il padre, con gli altri bambini e con il gatto. E dove c’è uno scaffale o un armadio in cui si ripongono i giocattoli …
Ribadisco che, quando un bambino è a casa, ciò gli permette di sperimentare tutta la gamma dei suoi sentimenti e ciò costituisce sempre e solo un bene. Invece mi preoccupano le idee che vengono in mente al bambino a proposito della sua casa quando ne sta lontano per molto tempo. Quando è a casa egli sa in realtà com’è la sua casa e per questa ragione è libero di far finta che ci sia qualcosa che desideri ai fini del suo gioco. E giocare non è soltanto un piacere: è essenziale al suo benessere. Quando è lontano, d’altra parte, non ha la possibilità di sapere di momento in momento com’è effettivamente la sua casa, quindi i suoi pensieri perdono il contatto con la realtà e ciò può spaventarlo.
Un conto è, per un bambino che è a casa, combattere battaglie attorno ai muri della stessa e poi all’una rientrare per il pranzo, un altro conto è essere sfollato e privo di contatti e trovarsi a fantasticare un assassino in cucina. Una cosa è starsene a testa in giù sulla strada per il piacere di vedere la propria abitazione capovolta prima di rimettersi in piedi, e tutt’altra è trovarsi a duecento miglia e essere convinti che la propria casa stia bruciando o crollando.
IL BAMBINO DEPRIVATO – Le origini della tendenza antisociale, Ed. Raffaello Cortina, 1986, pagg. 58-60
Fai che il tuo cuore sia come un lago. Con una superficie calma e silenziosa. E una profondità colma di gentilezza.
Lao Tzu
Qui dove ciascuno è naufrago -
Noialtri arrivati in cerca di un perchè, di un esilio salvifico, un approdo da dove poter guardare il mondo senza soccombere -
come se non esistesse altro possibile luogo, altro tempo aperto sul presente.
Solubili, ancora sciolti nel solvente, sostanza che presto farà grumi staccati fra loro, pronti a rotolare sulle pagine di storie ancora tutte, o quasi, da narrare ….
Giovanna Rosadini
#2022
Un saluto al 2021!
Buon anno nuovo a tutti!!
#2022
Ogni pena può essere sopportata se la si narra, o se ne fa una storia.
Karen Blixen
Tutto dipende da come noi guardiamo le cose, non da come le cose sono di per se stesse
Carl Gustav Jung
L'universo non ha un centro,
ma per abbracciarsi si fa cosí:
ci si avvicina lentamente
eppure senza motivo apparente,
poi allargando le braccia,
si mostra il disarmo delle ali,
e infine si svanisce,
insieme,
nello spazio di ca**tà
tra te
e l'altro
Chandra Livia Candiani
Sentirsi reali è più che esistere. È trovare un modo di esistere e crescere come se stessi ed essere in grado di relazionarsi “all’altro” come se stesso…essere parte di una famiglia in cui ritirarsi e sentirsi sicuri e accettati…diventando reali a essi, diventiamo reali a noi stessi.
D. W. Winnicott
O si cambia, o tutto si ripete.
Tiziano Terzani
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