Spazio Consapevolezza - Percorsi di Conoscenza di sè

QUESTIONE DI VIBRAZIONE

Sembra banale ma invece non lo è. Poichè di fatto, la nostra realtà è gestita dalla frequenza a cui vibriamo.

A determinate frequenze lente e pesanti, oscillano alcune Forze Distruttive che ci intercettano immediatamente e si nutrono della nostra energia: una di queste frequenze è la "paura".

Non a caso, più si teme qualcosa e più accade, poichè ci avviciniamo allo spazio delle varianti, in cui esiste la situazione che temiamo.
E dato che l'energia segue il pensiero, tutto ciò su cui focalizziamo: rabbia, paura, timore, vendetta lo attiriamo a noi.

In un certo stato d'animo, cambia anche la sensazione del tempo, che si dilata o si restringe in base alla densità vibratoria.

Infatti il tempo di per sè non esiste, è una caratterisca della nostra coscienza.

Aiuta comprendere che la realtà che vediamo intorno a noi, è illusoria, è una nostra proiezione, poichè viene "filtrata" dalla percezione, basata unicamente sul vissuto e sulla programmazione individuale.

Abbiamo una visione alterata e del tutto personale della realtà.

Aiuta capire bene che non è l'evento di per sè ad avere importanza, ma conta il significato che gli diamo, in base al bisogno, alla dipendenza, al desiderio, alle convinzioni ecc.

Aiuta la volontà di vedere e ri-conoscere tutta la bellezza dentro di noi e negli altri, di esaltare gli attributi positivi che esistono sempre, anche se spesso non li vediamo.

La qualità vibratoria è fondamentale nel campo che riguarda la malattia e la gestione della salute, nostra e di chi ci sta a cuore.
È parte integrante della cura.
In questo caso bisogna togliere attenzione eccessiva alla malattia e rimanere in osservazione, per poter capire come muoversi al di là delle suggestioni e delle varie re-azioni meccaniche che derivano dalla preoccupazione.

Le persone che vibrano basso lento e pesante, agganciate all'aspetto "unicamente" materiale, spesso rimangono spaesate e confuse da chi oscilla velocemente e sfugge al loro bisogno di controllo.
O scappano via, oppure tentano di tirarle giù, vampirizzandole.

Le frequenze elevate sono rapide e veloci e portano quella leggerezza necessaria a sorvolare gli accadimenti, impararando "a stare nel mondo senza essere del mondo".

(Grazia Foti)

CHI CADE NON SI RIALZA MAI
CON LE MANI VUOTE

Se qualcuno vi ha ferito, potrete sentire molta rabbia, e anche odiarlo. Molte persone si fermano qui. Si sentono delle vittime che hanno il diritto di odiare e di vendicarsi. Usano la loro forza per questo. Maledicono, dicono delle brutte parole o solamente accennano al giudizio divino, intendendo, naturalmente, un tremendo castigo divino.

Se vi sembra che le vostre ferite non facciano più male, ma non avete ancora perdonato chi vi ha offeso, significa che non siete ancora guariti. Una parte di voi è ancora saldamente legata a colui che vi ha fatto del male.

Una guarigione completa è una liberazione non solo dal dolore, ma anche dall'odio e dal desiderio di accusare qualcuno.

Una completa guarigione è quello stato di libertà, quando non hai più niente da dire a quella persona; le puoi sorridere, augurandole un buon cammino.

Una completa guarigione è una sensazione del flusso dell'energia vitale che rende giustizia a tutti: guarisce coloro che sono pronti e punisce coloro che se lo sono meritato. È una piena fiducia verso il mondo basata sulla comprensione del fatto che tutto ciò che accade non è casuale ed è una lezione.

Il prossimo stadio, al quale non tutti arrivano, è il riconoscimento del valore di ciò che era successo.

Il riconoscimento di quel fatto che se non ci fosse stato il danno non ci sarebbe stato il vostro lavoro interiore,
e non avreste avuto l'esperienza della guarigione.

E senza la guarigione non ci sarebbero delle novità nella vita.

Chi cade non si rialza mai con le mani vuote.

(Aglaya Dateshidze)

La consapevolezza arriva
quasi sempre all'improvviso,
e fa male, barcolli, vacilli,
ti si apre una voragine sotto ai piedi.
Ma, immediatamente dopo,
ti permette di ridare
la giusta posizione alle cose,
ti dona una prospettiva altra
rispetto a quella delle aspettative narcisistiche, del bisogno egocentrico sentito come un diritto.
E il passo successivo è la libertà.
Quella vera. Che ti obbliga all'onestà, alla trasparenza, alla presenza.

(Melanie Klein)

Dal male ho ricavato molto bene.

Il mantenere la calma, il non rimuovere nulla, il rimanere vigile e insieme l’accettazione della realtà – prendendo le cose come sono e non come avrei voluto che fossero – mi hanno portato conoscenze singolari, ma anche singolari energie, quali prima non avrei potuto immaginare.

Ho sempre pensato che se si accettano le cose, esse in un modo e nell’altro ci sopraffanno; ora invece non è più così, e solo accettandole è possibile prendere posizione di fronte a esse.

Anch’io voglio partecipare al gioco della vita nell’accettare ciò che di volta in volta mi offrono i giorni e la vita, bene e male, sole e ombra che costantemente si alternano, e così accetto anche la mia natura, con i suoi lati positivi e negativi, e tutto si ravviva.

Com’ero pazza, io che volevo forzare ogni cosa ad adattarsi al mio volere!

(Lettera di una paziente a C. G. Jung riportata da Jung nel suo libro: Commento al “Segreto del Fiore d’Oro”)

🍁 Domenica 27 Ottobre 💛

La mia amata montagna non smette mai di sorprendermi non soltanto quando sono da sola ma, soprattutto, quando le persone scelgono di affiancare il mio cammino e affidarsi al mio "farmi tramite" della magia che in questo bosco si può respirare.

Sono molto grata per ciò che ho potuto vivere e condividere ieri insieme a tutti loro. Abbiamo, insieme, tracciato un filo che ha unito i nostri passi nel bisogno che ci accomuna tutti: riscoprire il valore del silenzio e dell'ascolto, accorgerci delle distrazioni da noi stessi e del superfluo che ci trasciniamo come peso ogni giorno, "affidarci" con fiducia alla Terra che ci sostiene, tornare alla semplicità del sedersi accanto ad un albero, scrivere le proprie emozioni, prenderci cura della nostra anima.

Il mio ringraziamento speciale va ai quattro giovani, poco più che ventenni, che arrivati con un po' di diffidenza, sono stati i "portavoce" di un sentire comune che guarda al presente e al futuro con gli occhi di un cuore che ha bisogno di ba***re di gioia, di scoperta, di meraviglia nel ritrovare la Bellezza, dentro e fuori, nell'incontro con l'Altro.

Grazie,
grazie di cuore ad ognuno di voi. 💗

Il Respiro del Bosco • Magia d'autunno

Ci vediamo a Novembre con nuove Emozioni in Cammino! 👣

COSA PORTO IN UNA RELAZIONE?

Cerchiamo di comprendere che cosa vuol dire relazione...

Partiamo da un concetto molto semplice, di relazione intesa come ciò che metto in comune con le altre persone - soprattutto in famiglia e nelle relazioni intime.

Che cosa porto, che cosa condivido?
Si usa spessissimo la parola reciprocità, dare e avere…
Ma che cosa sto realmente dando, e che cosa mi aspetto in cambio? E ancora prima, che cosa esattamente porto all'interno di una relazione?

Per comprendere questo dovremmo vedere noi stessi prima di entrare in una relazione.

Qual è la nostra condizione prima di entrare in una relazione?

Qual è la nostra situazione?
Siamo sereni?
Siamo presenti?
Stiamo vivendo bene la nostra vita?
Siamo soddisfatti di noi stessi?
Siamo soddisfatti della nostra vita?
Ci sentiamo realizzati?
Ci sentiamo completi o no?
Quindi che cosa porto verso l'altro, verso gli altri?

E se ti dicessi che noi portiamo invece sofferenza, paura, un grosso carico di bisogni infantili mai soddisfatti, tutti i nostri problemi irrisolti, che generano ovviamente un carico di aspettative che l'altro o l'altra debba in qualche maniera soddisfare - perché non sono stato amato, perché non sono stato accettato, perché questo, perché quello…?

Tutto vero, assolutamente, ma abbiamo mai pensato che noi portiamo tutto questo all'interno di una relazione, e…
ci aspettiamo amore in cambio?

Ci aspettiamo di essere riconosciuti,
ci aspettiamo un sacco di cose…
Quindi, cosa metto in una relazione?

Provate un attimo adesso a chiudere gli occhi, entrate dentro di voi e provate a osservare voi stessi nel passato: in quale stato d'animo ero prima di entrare in relazione?

Non parlo del periodo adolescenziale, ma dopo, magari dopo le prime relazioni adolescenziali, o da molto giovane.

Avevo questo grande, grande bisogno di avere qualcuno?

Da dove nasceva questo bisogno?

E quali sono i carichi familiari,
le sofferenze che mi portavo dietro dalla mia famiglia prima di entrare in una nuova relazione?

Sono cosciente di cosa stavo portando?

Ero sereno prima di entrare in una relazione?

Avevo una buona vita?

Mi accettavo, mi amavo?
Ero sicuro di me stesso?

Oppure, avevo bisogno di qualcuno per vari motivi?

Qual era la mia condizione?

Ero connesso con l'amore?

Ero connesso con la gioia?

Ero soddisfatto?

Ero connesso con l'energia vitale?

Ero una persona almeno un pochino felice e soddisfatta di sé? …Altrimenti, che cosa mi aspettavo di portare verso l'altro?

Oppure forse avevo questa idea che la relazione avrebbe risolto tutto, che avere qualcuno vicino che mi amasse avrebbe risolto tutti i miei problemi, tutti i miei affanni, che tutto sarebbe andato come nelle favole “e vissero felici e contenti?

Ok, facciamo un bel respiro.

È importante vedere che cosa portiamo all'interno di una relazione, prima di entrare in una relazione, perché poi le cose che scopriremo dopo non sempre sono così piacevoli.

(di ROBERTO POTOCNIAK)

Ma veramente crediamo di risolvere i nostri problemi di relazione e comunicazione con gli Altri mentre viviamo la vita sempre di corsa - senza nemmeno sapere, il più delle volte, dove stiamo andando - illudendoci di tappare i buchi con il cellulare in mano a mandare messaggi o telefonare (altrettanto di corsa) mentre facciamo cinquantamila cose contemporaneamente senza respiro?

Per poi lamentarci proprio della qualità della comunicazione che scambiamo, di quanto le nostre relazioni sono una vera e propria schifezza e di non ricevere ascolto, attenzione, considerazione, rispetto.

Forse è il caso di farsi qualche domanda.
E non a tempo perso.

‭«L’essere umano deve sempre affrontare due grandi problemi:
il primo è sapere quando cominciare;
il secondo è capire quando fermarsi.»
(Paulo Coelho)

... impariamo a danzare! 🙃

... trovare le parole è magnifico.
Trovare la parola giusta è così importante.
Le parole sono come cuscini:
quando sono disposte nel modo giusto alleviano il dolore.
(James Hillman)

🍂 IL RESPIRO DEL BOSCO
Magia d'Autunno
👣 Camminata di immersione sensoriale ed emozionale

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DOMENICA 20 e 27 OTTOBRE ore 10
Monte Faito
(Vico Equense, Na)
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Luce che accarezza l'anima
quella del bosco in autunno.
Alito frizzante di vento
profumo pungente di funghi e terra
il rosa odoroso degli ultimi ciclamini
e gli alberi si preparano
ad indossare l'abito più bello per il gran "finale".

🍂 L'autunno evoca una dimensione intima e riflessiva.
Ci invita a rallentare, guardarci dentro, lasciare andare per far spazio al nuovo.
Ci invita alla trasformazione e al riequilibrio delle nostre energie.

In questa cornice di riferimento si inserisce la proposta di "Immersioni sensoriali nel bosco" rivolte a coloro che sentono il bisogno di prendersi cura di sé, del proprio BenEssere, nello spazio di condivisione di un'esperienza intima di connessione con la Natura.

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ℹ INFO e PRENOTAZIONI
Maria Rosaria Siviero
📞 347 698 79 53
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‭« Ognuno dovrebbe trovare il tempo
per sedersi e guardare la caduta delle foglie.»
(Elizabeth Lawrence)

👇🏻 Link evento
Il Respiro del Bosco • Magia d'autunno

🌊 In profondità c'è sempre pace 🩵

Quando una donna prende la decisione di abbandonare la sofferenza, la bugia e la sottomissione.

Quando una donna dice dal fondo del suo cuore: “Basta, ne ho abbastanza”.

Nemmeno mille eserciti di ego, né tutte le trappole d’illusione potranno trattenerla dalla ricerca della sua verità personale.

In quel momento si aprono le porte della sua Anima e inizia il processo di guarigione.

Il processo che la restituirà poco a poco a se stessa, alla sua vera vita.

Nessuno ha detto che questo cammino sia facile, ma è ‘il Cammino’.

Questa decisione in sé, apre una linea diretta con la sua natura selvaggia ed è lì che inizia il vero miracolo.

(Clarissa Pinkola Estés)

🙂

Questo è il segreto dell'unione:
CAPIRE L'ALTRO.

Se non lo capiamo non lo possiamo amare.
Non si può capire chi non si ama.
Non si può amare chi non si capisce.

(Maria Gabriella Tupini)

https://youtu.be/duOS6YDTmjg?si=n9maQJDvxJIQuYFi