Dott.ssa Biancamaria Saetta
Specialista in Patologia Clinica
Master in Biologia della Nutrizione. Master AIDAP in Disturbi del Comportamento Alimentare e Obesità. Counseling Nutrizionale.
Specialista ambulatoriale presso servizio DCA di Asl napoli 2 nord
Perfezionata in Biologia della Nutrizione Specialista in Patologia Clinica Counselor Dr.ssa Biancamaria Saetta, Biologo Nutrizionista, Patologo Clinico, Counselor,
Specialista ambulatoriale presso UOSD per i disturbi alimentari Asl napoli 2 nord. Master in “Le buone pratiche per la terapia dei DCA” presso USL
Piccola taglia, grigio argento, macchia bianca sul torace, cicatrice sull’addome, ricompensa a chi la riporterà a casa.
È vero o è di porcellana?
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Sempre lui......
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Il mio sognatore
Da una mia paziente del centro Disturbi Alimentari dell’Asl Napoli 2 nord.
Una meravigliosa giovane donna che sta attraversando, vittoriosa, il tunnel dell’anoressia.
Quando la malattia diventa un’opportunità di crescita ed evoluzione .
Dedicato a tutte le giovani donne come M.
Buona vita M.
Una lacrima
“Piangevo, piangevo, continuavo a piangere, non riuscivo a respirare, e quella sensazione di strazio, sofferenza, mi stava bene. Piangevo e volevo continuare a piangere, perché soffrire in quel modo era meglio di respirare. Trattenevo il respiro e sentivo la mia testa scoppiare, i muscoli strapparsi, e l’unica cosa che desideravo era la fine eterna. Desideravo fortemente quella fine, mi sentivo un mostro che non meritava di vivere. Non riuscivo a portare il peso di tutti i miei fallimenti, gli errori, ne tanto meno riuscivo a farmi vedere dalle persone che amo in questa condizione. Volevo sparire dal mondo, togliere un peso ai miei genitori e a chi mi stava affianco e soffriva con me. Pensavo che quella sensazione, quel desiderio, non sarebbero mai passati.... non trovavo nulla a cui aggrapparmi che mi facesse sentire migliore, che mi facesse pensare che dentro quel pozzo buio e marcio c’era qualcosa di recuperabile. Eh sì , non avevo più nulla di buono. A partire dal mio fisico, non riuscivo a guardarmi allo specchio ed evitavo persino io di farlo, la mia faccia era sempre piena di occhiaie e gli occhi, beh quelli difficilmente potevano incrociarsi con qualcuno, lo sguardo era fisso nel vuoto o rivolto verso il basso, perché non riuscivo a sopportare di osservare la pietà negli occhi di chi era di fronte. Poi la mente, quella era la cosa che odiavo più di tutto. Era la causa dei miei problemi, di quei pensieri incontrollabili che mi torturavano senza tregua. Ogni cosa br**ta era una calamita per quella mente, le cose belle invece, la cose belle non esistevano; o meglio , non erano per me.
E quindi cosa c’era di bello? Perché dovevo continuare a vivere? “ per chi mi ama” , mi ripetevo in continuazione. Ma quando ti accorgi che la tua esistenza è causa di dolore per le stesse persone per le quali stai vivendo allora questa motivazione diventa meno motivante. A quel punto cercavo una soluzione, ma non ne avevo tante... la cosa più semplice era morire, ma c’era qualcosa che mi diceva che non era la cosa giusta. Mi sono affidata a Dio, l’unico che mi conosceva più di me stessa, Colui che mi ha creata e che può salvarmi dal peccato; da quel momento in poi, quando piangevo e i pensieri mi uccidevano, iniziavo a pregare. Ero sicura che Dio mi ascoltava, ma non mi accorgevo che nel frattempo stava operando nella mia vita...
Oggi mi accorgo dei grandi progressi che ho fatto, partendo dalle piccole emozioni che iniziavo a provare, che poi sono sempre le più belle, fino a quando ho vinto la paura di mangiare, e sono riuscita ad assaporare il cibo. Nutrirmi era diventata una tortura, e parlo di “nutrimento” perché ciò che mangiavo era ai limiti dello scialbo, perché non riuscivo a deglutire qualcosa che aveva gusto. Le prime volte che sentivo il piacere di mangiare ero terrorizzata, il cuore batteva fortissimo tanto da non essere lucida, ma inizialmente era una sensazione tutt’altro che positiva, mi sentivo responsabile di una colpa che inglobava tutti i fallimenti della mia
esistenza. Non è stato semplice, ma boccone dopo boccone ho iniziato a vedere i primi progressi, più miglioravo e più la forza e la determinazione di combattere aumentavano. Stavo ancora troppo male, però una cosa stava cambiando, stavo vincendo la paura del cibo, poco rilevante rispetto al motivo che l’aveva scatenata, ma restava l’unica cosa che mi rendeva fiera.
Sto imparando ad amare me stessa, una nuova persona ancora da scoprire , che non si è dimenticata dell’inferno che ha passato ma ne ha fatto terreno fertile per la sua crescita. Tutte quelle lacrime versate, erano l’unica cosa che mi ricordavano di essere ancora un “essere vivente”, e contemporaneamente mi facevano sentire debole e inabile. Oggi ho versato una lacrima, l’ho sentita diversa dalle altre, carica di tutto il dolore che ho provato e che ho superato. Come quelle goccie che si depositano sulle foglie degli alberi, e dopo la fine di una grande tempesta, sono le poche che restano, ma quando cadono, ci ricordano della temporale passato”
"Quando mi mettevano davanti il piatto, tutto diventava nero. La mia testa si annebbiava e iniziava una vera e propria lotta fra me e il cibo”, racconta Gaia, studentessa di Psicologia di Velletri che ha combattuto con questo disturbo alimentare dai 15 ai 20 anni.
Aver paura di mangiare una mela o di bere un caffè, perché l’anoressia si è già impadronita di te, dei tuoi pensieri, della tua vita e dei tuoi cari. Un peso carico di ansie e paure per chi ti sta vicino. Ti avvolge in una nebbia che allontana interessi e amici. Questo significa vivere un disturbo del comportamento alimentare.
In tutto sono oltre 3 milioni le persone che ne soffrono. Per lo più sono ragazze, ma anche i maschi stanno lentamente diventando prigionieri dei disordini alimentari. Un problema che è aumentato del 30% durante la pandemia e che si celebra oggi, 15 marzo, in occasione della giornata del Fiocchetto Lilla. Vite spesso giovanissime, perché aumentano anche i bambini che già a 8 anni decidono di digiunare o di abbuffarsi. Un problema che tocca comunque anche tanti over-40 anche se l'89% dei pazienti è adolescente.
Per Gaia tutto è incominciato a 15 anni con attacchi di bulimia e le prime abbuffate. Una situazione acuita dopo alcuni episodi di bullismo on line. Il perfezionismo l’ha spinta a dimostrare agli altri che poteva essere diversa. Ha incominciato, come fanno molti giovani in situazioni simili, una dieta fai da te. Una decisione all’apparenza innocua che l’ha portata a mangiare sempre meno. L’anoressia era già lì a minacciarla. Ma Gaia ci tiene a sfatare tutti i luoghi comuni sui disturbi alimentari, che continuano ad essere avvolti da molti pregiudizi: “L’anoressia non è un capriccio. Non è vero, come viene spesso scritto che le ragazze vogliono essere simili alle modelle e che si digiuna per essere belle. Sono dinamiche che fanno parte dell’inconscio. Oggi a 22 anni ho un peso normale e studio psicologia all’università. Ho ripreso a mangiare perché ho capito che il problema non era il cibo, ma forse solo la paura di vivere”.
L'articolo completo di Valeria Pini nella sezione dedicata alla Salute del sito di Repubblica
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Our Story
Dr.ssa Biancamaria Saetta, Biologo Nutrizionista, Patologo Clinico, Counselor. Ho cominciato la professione di Nutrizionista con l’illusione della dieta perfetta. Successivamente, mi sono accorta che, non solo non esiste una dieta ideale, ma che è molto difficile che le persone cambino definitivamente le loro abitudini alimentari, anche se sono dannose, poichè hanno a che vedere con tutta una serie di aspetti diversi, psicologici, emotivi, familiari, relazionali, e perfino esistenziali. Poi è arrivata la formazione in Counseling, che ha cambiato il mio modo di lavorare e la mia vita. La modalità del Counseling, applicata in ambito professionale, mi consente di comprendere meglio le persone e le loro esigenze, di entrare maggiormente in empatia con il loro mondo e di aiutarle più efficacemente a migliorare la forma fisica, la salute, il benessere e la qualità di vita. Il Counseling Nutrizionale può essere considerata una modalità più olistica, basata sulla persona e non esclusivamente sulla dieta. Il Counseling Nutrizionale aiuta le persone ad adeguare la propria alimentazione ai propri bisogni e fabbisogni, per evitare eccessi o carenze e prevenire scelte dannose o poco salutari. Sito Internet www.saettanutrizione.it.
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